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Autore: altraprospettiva    02/10/2014    3 recensioni
Lara ha diciannove anni, è pigra, non ama studiare e cambia colore di capelli ogni volta che il padre cambia donna.
Roberto, suo padre, è il migliore padre al mondo se si leva il fatto che si comporta ancora come un adolescente.
Tony è il miglior amico di Roberto, è sarcastico, affascinante e ama gli sport.
Quanto può essere stravolta la loro vita in cento giorni?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Tony aveva montato il gazebo, aveva sistemato il salottino in vimini, acceso il barbecue e clorato la piscina.
Lara era distesa a pancia in giù sul divano, leggeva e, ogni tanto, quando incontrava una parola nuova in inglese, la pronunciava ad alta voce.
«Emozionata?» chiese Tony entrando a casa.
«Per cosa?» chiese la ragazza.
«Di conoscere la nuova fiamma di tuo padre».
«Sono stufa di conoscere nuove fiamme di papà» disse pensando che non aveva ancora deciso il colore per il capelli.
«A quanto pare potrebbe essere qualcosa di serio. Considera che se lei non fosse riuscita a venire con l’aereo, lui sarebbe stato pronto ad andare a prenderla in macchina».
Tony si andò a sedere sul divano, vicino la testa di Lara, che posò il libro di lato, si mise a pancia in su e poggiò la testa tra le gambe dell’uomo.
«Non ci crederò fino a quando non festeggeranno perlomeno cinque anni di fidanzamento» disse Lara chiudendo gli occhi e lasciandosi carezzare i capelli da Tony.
L’uomo non parlò, non era il caso di dire alla ragazza che il padre aveva intenzione di sposarsi. Non era giusto che fosse lui a dirlo e poi, conoscendo Roberto, sembrava un’opzione veramente assurda.
«Cavoli, ho appena comprato la macchina nuova e ne devo prendere già un’altra, non c’è lo spazio per il seggiolino» disse Tony sovrappensiero.
Lara sorrise, non aveva fatto caso a questo particolare e trovava particolarmente dolce il fatto che Tony ci avesse pensato.
«Che poi…stiamo facendo questa festa per annunciare a tutti il nostro fidanzamento, ma sostanzialmente tutti gli invitati lo sanno già» disse Lara «La vera novità sarebbe quest’altra» continuò poggiando la mano sul grembo.
«In che senso lo sanno tutti?» Tony sembrò sorpreso e cercò di incontrare lo sguardo della ragazza.
«Francesca l’ha scoperto per il matrimonio di Giacomo, poi, quella mattina…quando sono stati in giro a cercarmi…quando tu hai portato a casa quella donna…».
«È stata lei a presentarsi in casa, non l’ho portata io di proposito» disse Tony interrompendola.
«Ad ogni modo, quella mattina Francesca l’ha spiegato a tutti».
«Ma come ha fatto a capirlo?»
«Sesto senso…che ne so… so che è venuta da me e mi ha chiesto se io e te avessimo concluso, e non mi sono sentita di mentirle».
Tony fece un segno di assenso con la testa, sapeva quanto Lara tenesse al rapporto che aveva con Francesca.
«Le mie amiche lo hanno saputo quando ho detto loro del ritardo» continuò la ragazza «E Luca…suppongo che lo abbia capito quando…»
Tony la interruppe di nuovo «Luca? Quel Luca? Spiegami perché è invitato» disse leggermente infervorato.
«Perché piace a Melania».
Tony la guardò in silenzio, cercava di capire se Lara fosse sincera e alla fine se ne convinse.
 
Stranamente fu proprio Luca il primo ad arrivare, il che lo mise leggermente in imbarazzo.
Aveva portato delle birre e poi aiutò Tony a finire di preparare il cibo, mentre Lara stava stravaccata sul divano a leggere, “Che brava padrona di casa che sei!” le aveva detto Tony
“Non è mica casa mia” aveva ribattuto.
Tony e Luca parlarono un po’, di macchine principalmente, poi di palestra, pesi e Krav Maga.
Poco dopo arrivarono le amiche di Lara, alcune in compagnia di un ragazzo e Melania non poté trattenere un risolino di gioia alla vista di Luca.
Mentre gli uomini si presentavano e finivano di alimentare il fuoco della carbonella, le ragazze si sedettero nel divano dentro casa.
«Come stai?» chiese Elena.
«Bene, non ho nausea o quant’altro» rispose Lara.
«Hai deciso che fare?» chiese Melania.
Lara annuì, non diede una risposta vocale, si limitò a portare la mano sul grembo e a sorridere.
«E lui lo sa?» chiese Melania indicando Tony con il mento.
«Sì».
«Come glielo hai detto? Come l’ha presa?» chiese Camilla.
«Molto meglio di quanto immaginassi, almeno per ora è tranquillo» Lara guardò verso di lui e sorrise, vedere Tony tranquillo tranquillizzava lei.
«Questa è un’ottima cosa, se devo essere sincera pensavo…non so…che ti indicasse l’altra strada» Melania lo disse quasi sottovoce, come se si vergognasse.
«Tony ha fatto asilo, elementari e medie in un collegio di suore, è cresciuto con la mentalità cattolica, credo dipenda da questo» rispose Lara.
«Anche se non si può dire che avere rapporti promiscui sia una cosa molto cattolica» puntualizzò Elena.
«Secondo me c’entra pure il fatto che sia tu la ragazza in questione, voglio dire, se fosse stata una donna di una botta e via non credo l’avrebbe presa così» disse Camilla che era la più romantica del gruppo.
Lara fece spallucce, qualsiasi fosse il motivo per il quale Tony si era dimostrato tranquillo non le importava più di tanto.
«E tuo padre lo sa?» chiese Elena.
«Non lo sa nessuno a parte voi e Tony, per ora gradirei che manteneste il segreto. Papà è capace di annegare Tony se lo viene a sapere, si deve preparare per bene il terreno».
Lara respirò profondamente, a saperlo come si preparava il terreno! Aveva una fifa blu, sperava solo che fosse abbastanza tranquillo come Tony.
 
Mentre Tony parlava con quei ragazzi si sentiva un po’ fuori luogo.
Parlavano di università, di macchina presa in prestito ai genitori, di coinquilini e di problemi che lui aveva affrontato parecchio tempo prima.
Per un attimo, per la prima volta in vita sua, si sentì un adulto.
L’unica persona con cui si sentiva più a suo agio era, curiosamente, Luca e forse per questo decise di offrirgli la possibilità di divenire aiuto allenatore di Krav Maga.
In quel ragazzo vedeva sé stesso, con la voglia di cambiare, con la voglia di tagliare il cordone ombelicale, un po’ ambizioso e orgoglioso, anche se, stranamente, Luca sembrava più maturo, più saggio di lui.
Il senso di disagio non mutò neppure con l’arrivo di Marco, Giacomo, Laura e Francesca.
I discorsi virarono su cene con i suoceri e i cognati, bambini da andare a prendere all’asilo e la gravidanza di Laura.
Poi Tony ricordò.
Aveva sentito quella frase e per un attimo l’aveva accettata e accantonata.
“Sono incinta” aveva detto Lara e Tony era rimasto tranquillo.
Ma in quel momento, sentendo Laura che parlava di nausee, Giacomo che parlava di paternità, di Laura che non poteva andare a lavoro, Tony venne assalito dal panico.
Era pronto? Era in grado di affrontare quella situazione? Sarebbe riuscito a far fronte alla montagna di pannolini da cambiare, alle responsabilità da prendersi, a tutto ciò che l’avere un figlio aveva come conseguenza?
Tony respirò profondamente, prese una birra di sua iniziativa e se ne andò lontano da tutti, dall’altro lato della terrazza, si appoggiò al muro, bevve e osservò il panorama nella speranza di riportare la calma dentro di sé.
 
Lara evitò di parlare con Francesca, per qualche strano motivo aveva paura che la donna potesse leggere nel suo sguardo il suo dolce stato. Sapeva che era una cosa assurda, ma per lei Francesca aveva una sorta di sesto senso al quale non si poteva nascondere nulla e quindi non voleva rischiare.
Così continuò a parlare con le amiche fino a quando non si sentì fuori luogo.
Loro parlavano di esami, di ragazzi degli altri corsi, della città che lei non conosceva e di tanti altri problemi che lei probabilmente non si sarebbe mai posta.
Si alzò e andò a parlare con Luca, che era rimasto in disparte a cincischiare una porzione di carne.
«Ti annoi?» chiese la ragazza.
«No, anzi va meglio del previsto sai? Pensavo che Tony fosse un po’ testa di cazzo, invece mi sono reso conto che è un brav’uomo. Mi ha proposto di pagarmi il corso per aiuto allenatore di Krav per poi assumermi, ovviamente ho declinato l’offerta del fatto che lui paghi a me il corso, io ho il mio stipendio, però l’idea di insegnare Krav non mi dispiace».
Lara prese posto accanto a lui e lo guardò negli occhi.
Si accorse che Luca non aveva più quella scintilla particolare quando la guardava, si accorse che non era più attratto da lei e la cosa le dispiacque e le diede sollievo al contempo.
Sapeva che così poteva presentarlo a Melania senza alcun problema, ma nello stesso tempo la realtà le si parò davanti.
Le sarebbe mancata l’euforia di flirtare con chiunque? Quella sensazione di sentirsi bella, corteggiata e giovane?
Quanto avrebbe influito quella gravidanza nella sua vita?
Sarebbe riuscita a far nottate per accudire qualcuno?
Di sicuro non sarebbe stato come quando faceva le ore piccole per andare in discoteca o per giocare a Risiko.
«A che pensi?» chiese Luca interrompendo il suo flusso di pensieri.
«A nulla» rispose Lara facendo spallucce.
In quel momento arrivarono Roberto e Camilla e l’attenzione del pubblico venne tutta attirata dai due.
Lara decise di posticipare il loro incontro, di poter salutare il padre il più in là possibile, di evitare di conoscere Camilla. Non voleva, al solito, affezionarsi a qualcuno e poi doverla lasciare andare.
«Quella chi è?» chiese Luca accennando alla compagna di Roberto.
«La sua ragazza, dice».
Luca fece uno sbuffo, infilò un pezzo di carne in bocca e iniziò a masticare energicamente.
«È un vizio di famiglia allora» disse con la bocca ancora piena.
«Che vuoi dire?» chiese Lara spaesata.
«Non sono affari miei…ormai» disse Luca deglutendo.
«No, ormai mi dici che volevi dire con quella frase» disse Lara decidendo di tralasciare “l’ormai”.
«Tuo padre è entrato al Galeone qualche giorno fa, era solo. Quando è uscito era in compagnia di una rossa. Decisamente non quella donna» Luca bevve una birra mentre Lara si fermò a guardare il padre.
Il suo solito comportamento, non doveva mica meravigliarla, eppure ci rimase male. Suo padre era quello che aveva giudicato la relazione tra lei e Tony, che in fondo…no, in fondo anche loro facevano acqua, eppure la loro barca non affondava, veniva riparata amorevolmente e continuava a stare a galla, pronta ad affrontare pure delle tempeste.
Perché sarebbe stato così, no? Sarebbero riusciti a superare ogni tempesta, vero?
«Non so da quanto tempo stiano insieme» disse Lara un mo’ di giustificazione.
Ma immaginava il giorno nel quale suo padre era andato al Galeone e si era ubriacato.
Così come immaginava che la storia con Camilla era iniziata prima di quel giorno, perché lei percepiva quando suo padre frequentava una donna.
Era ancora un adolescente, un quattordicenne alla prima cotta che si emozionava per ogni messaggio ricevuto, che rideva sottecchi leggendo un sms, che rispondeva immaginando la faccia della donna, che la sognava la notte, che desiderava sempre passare del tempo con lei.
Per questo era disillusa. Spesso e volentieri erano donne importanti per suo padre, cotte che sembravano non dovessero finire mai e trasformarsi in amori duraturi.
Eppure era lì, di fronte a lei, con l’ennesima fiamma e con un Luca che confermava di averlo visto già con un’altra donna.
E Tony, sarebbe stato così? Si sarebbe stancato di lei?
E lei? Sarebbe sempre stata innamorata di del suo uomo?
«Camilla lei è mia figlia Lara, Lara lei è Camilla». Roberto si era avvicinato a lei senza che se ne accorgesse, era troppo sovrappensiero.
Lara si alzò per porgere la mano alla donna che prontamente la circondò con un abbraccio.
Lara non ricambiò quel gesto sul momento. Si trovò colta di sorpresa e poi aveva pensato che era meglio non affezionarsi, come al solito.
Poi vide qualcosa nello sguardo di Roberto. C’era una domanda: “Perché non l’abbracci?”
Una domanda piena di preoccupazione, dubbio, dispiacere, una supplica e forse un rimprovero. C’era di tutto in quello sguardo e Lara si ritrovò ad abbracciare la donna.
Non voleva essere scortese, voleva semplicemente prendere le distanze sin dall’inizio, sin quando non avrebbe avuto la conferma che lei sarebbe stata realmente importante per lui.
Quando si sciolsero dall’abbraccio, Camilla aveva un sorriso sincero che non poté non far colpo su Lara.
Luca era in imbarazzo e così Lara lo invitò ad andare a parlare con le sue amiche, giurando che non lo avrebbero mangiato.
«Tuo padre mi ha parlato moltissimo di te» disse Camilla sempre sorridendo.
«Spero abbia detto cose positive» disse Lara, lo disse tanto per parlare, per non sembrare maleducata.
In fondo non le importava il parere di quella donna, era sicura che non l’avrebbe più rivista.
«Mi ha parlato benissimo di te, anche per questo non vedevo l’ora di vederti» disse Camilla.
Lara annuì, penso se per caso Camilla avesse aspettative troppo alte nei suoi confronti e poi pensò nuovamente che non le importava.
Ci fu silenzio, uno di quei silenzi imbarazzanti che non vedi l’ora che finiscano ma non vuoi dire niente per paura di fare la figura dell’idiota.
Con la coda dell’occhio Lara vide Luca parlare con i ragazzi e Melania guardarlo con la coda dell’occhio, sicuramente sarebbe presto partita all’attacco.
Roberto si avvicinò a Camilla e le circondò la vita con le mani e ruppe il silenzio.
«Tesoro» disse rivolto a Lara «Avevamo pensato che Camilla potrebbe venire a vivere con noi a Settembre, quando mi trasferisco» Roberto parlava lentamente, come se stesse pesando le parole che stava pronunciando, curioso e al contempo timoroso della reazione della ragazza.
Lara rimase sbalordita. Quella non era una novità, quella era una super novità. Suo padre non aveva mai portato a casa una donna se non per qualche ora, adesso parlavano di convivenza?
Aprì la bocca ma rimase un attimo in silenzio, pensando a come sarebbe stata diversa la sua vita da Settembre. Lei avrebbe convissuto con Tony e da questo avrebbe avuto un bimbo.
Suo padre sarebbe andato a convivere con una donna.
Erano passati due mesi e mezzo, poco più di settanta giorni, dall’inizio dell’estate, eppure dopo un centinaio di giorni la vita di tutti quanti sarebbe stata cambiata del tutto, sarebbe stata stravolta.
In meglio sperava.
«Sono contenta per voi» disse Lara alla fine, ed era sincera.
Era contenta di non dover lasciare suo padre solo, era contenta che suo padre avesse finalmente, forse, trovato l’amore.
Pensò che la novità di quel giorno fosse quella notizia, non il suo fidanzamento con Tony.
«Vi dispiace se mi allontano per andare in bagno? È stato un lungo viaggio» disse Camilla.
«Appena entri prima porta a destra» disse automaticamente Lara e, in un certo senso, si sentì un po’ come la padrona di casa e la cosa non le dispiacque.
«Come ti sembra?» chiese Roberto a Lara non appena Camilla fu andata via.
«Una per bene, a te come sembra?»
Roberto fece spallucce «Be’, ti ho detto che vorrei andare a vivere con lei, come dovrebbe sembrarmi?» chiese con tono di ovvietà.
«Ma a quanto pare, anche se sei così attratto da lei, non hai rinunciato ad avere altre donne…non so…una donna dai capelli rossi…» Lara lo disse quasi con noncuranza, come se gli avesse chiesto che volesse da bere, ma il suo sguardo era uno sguardo di rimprovero.
Nell’azione del padre vedeva pure ciò che aveva fatto Tony, che si era rifugiato nella scommessa per sfuggire un po’ dalla routine di coppia, ma soprattutto aveva visto se stessa, la sera del compleanno del padre. Per lei era un’azione corretta ciò che aveva fatto, ma adesso, analizzandola dall’esterno, si rese conto quanto aveva messo a rischio il suo rapporto con Tony, quanto poco sarebbe bastato per farle perdere l’uomo che amava.
Roberto sbiancò. «Come lo sai?»
«Il barista ti ha riconosciuto» Lara fu lieta di sentire la risposta del padre, perlomeno non aveva mentito, non cercava di nascondere i fatti.
«È il ragazzo altissimo, ecco perché mi sembrava un viso familiare, ma l’avevo guardato di sfuggita e non è vestito da pirata, quindi non l’avevo riconosciuto. Comunque, non è come pensi tu» disse Roberto.
«Spiegati allora, non so quanto tempo ci voglia prima che torni Camilla e io sto morendo dalla curiosità».
Roberto pensò che lui era il genitore e non doveva dare alcuna spiegazione alla figlia, ma poi pensò pure che lui doveva essere d’esempio, lui doveva cambiare e, soprattutto che era innocente, doveva spiegare come erano andate realmente le cose.
«Non abbiamo fatto nulla, siamo andati a casa di lei, sì, ma ti giuro non è successo nulla, quando l’ho vista nuda ho pensato a Camilla e mi sono sentito un verme. Che tu ci creda o no, è stato a partire da quel giorno che ho pensato alla convivenza con Camilla».
Lara lo guardò negli occhi, era sincero, ed era stato più bravo di lei.
Lei aveva provato a sedurre Luca, era stato lui che l’aveva rifiutato.
Non era nella posizione adatta per fare una predica a suo padre.
Si dice che deve scagliare la prima pietra chi è senza peccato, lei aveva più peccati del padre.
«Ti auguro tutto il meglio» disse Lara.
Gli diede un bacio sulla guancia e godette per qualche secondo dell’abbraccio di lui.
Si chiese quando sarebbe stato il momento di rivelargli la sua dolce attesa, come poterlo fare, se la presenza di Camilla sarebbe servita per calmarlo abbastanza.
Camilla arrivò qualche secondo dopo e Lara si congedò per andare da Tony.
Si mise accanto a lui, ad osservare il panorama. Lasciò che Tony le posasse il braccio sulle spalle e l’attirasse a sé.
Stettero in silenzio, ascoltando la musica e il chiacchiericcio provenienti dalla terrazza.
«Che dici? Anche se praticamente lo sanno tutti, andiamo a brindare?» chiese Lara ad un certo punto.
«Certo, e ricordati di non bere».
 
 
Note dell’autrice.
Siamo quasi alla fine. Mi dispiace che vi faccio aspettare tanto tempo tra un aggiornamento e un altro, ma comunque ormai manca poco.
Vi sta piacendo? Roberto prenderà bene la notizia di dover diventare nonno? E come lo verrà a sapere?
Mi piacerebbe avere qualche vostro parere, mi fa capire se c’è qualcosa che non va, se qualcosa non è di vostro gradimento o anche sapere se ci sono cose che vi piacciono.
Un grande grazie a tutti quelli che mi seguono e alla prossima :*
  
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