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Autore: Isabeckhtorres    02/10/2014    2 recensioni
Dal Capitolo 21:
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 2: Mio Padre mi Uccide se mi Faccio Uccidere da una Weasley

 

There is no point trying to hide it, no point trying to evade it; I know I've got a problem, problem with misbehavior.”
- Break Your Heart, Taio Cruz

 

Svoltò a destra, e poi ancora. Passò dietro all'affresco e scese un paio di scalini. Si fermò proprio davanti al gargoyle che la guardava immobile. 
“Biscotti al burro”
Arrivata in cima bussò piano e le fu ordinato di entrare. Qualche minuto dopo venne raggiunta dai due Caposcuola mancanti.
“Ora che ci sono anche il signor Malfoy e il signor Scamandro: Pix è stato insolitamente tranquillo per cui mi aspetto a breve un attacco, ho parlato con il Barone Sanguinario e si è dichiarato disposto a collaborare. Mirtilla Malcontenta ha allagato nuovamente il bagno del secondo piano, predico inagibilità per almeno un paio di giorni. Mi aspetto feste illegali di inizio anno in ogni dormitorio; mostratevi degni della spilla che portate.”
I quadri li guardavano sereni, ogni tanto una delle figure dipinte ammiccava o si grattava il naso.
“I Caposcuola hanno il compito di controllare i corridoio una volta a settimana, due di voi il sabato, due di voi la domenica: farete i turni. Per equilibrare le forze sarete una ragazza e un ragazzo.” Fece apparire due bigliettini dal nulla. “Weasley, Macmillan*, sceglietene uno.”
Non Malfoy. NON Malfoy. Ti prego. Nonono. 
Rose srotolò piano il bigliettino che aveva scelto, non osando guardare. Scorpius Malfoy, Serpeverde.
Miseriaccia. NO.
“Macmillan?”
“Scamandro, Professoressa.” Rispose la ragazza.
Malfoy ghignò divertito e scoccò un'occhiata alla Weasley: stringeva i pugni così tanto che pensò le si sarebbero spezzate le dita.
“Benissimo. Mi aspetto il massimo rispetto delle spilla che portate e che prendiate le vostre responsabilità seriamente, coprendo di onore le vostre Case. Potete andare ora.” Indicò la porta con la mano.
Tutti e quattro si mossero verso di essa.
“No, voi no Weasley e Malfoy. Vorrei parlarvi.” E si sedette sulla sedia dietro alla scrivania.
Lysander Scamandro ed Ellie Macmillan li guardarono dubbiosi, poi si chiusero la porta alle spalle.
Uno dei quadri, con un'interessante barba argentata e un paio di occhialetti a mezza luna li guardò con divertimento. Il suo quadro era leggermente più grande degli altri, sembrava più caloroso. Non c'era bisogno della targhetta in oro posta qualche centimetro sotto la cornice per sapere che si trattava di Albus Dumbledore.
Scorpius avrebbe voluto ricambiare il sorriso, ma era perfettamente consapevole la situazione non fosse quella più indicata.
“Le regole di Hogwarts sono state rispettate per secoli prima che io sedessi qui e lo saranno ancora per secoli dopo di me. Non intendo cambiarle per due studenti. Ciò non vuole però dire che accetterò il vostro comportamento infantile. Ciascuno di voi ha ricevuto la spilla perché la meritava e perché continuasse a guadagnare punti per la sua Casa come avete fatto negli anni passati.” Le labbra si ridussero a due linee sottili.
“Sono perfettamente a conoscenza del vostro spettacolo in Sala Grande stamattina. Il Professor Longbottom è stato magnanimo. Nel caso mi dovesse giungere voce di un simile episodio, della più minima discussione, di un qualunque rapporto negativo che contenga i vostri due nomi uniti,... I punti delle vostre Case saranno azzerati. Esatto, azzerati. Non vi sarà nemmeno concesso di vedere una scopa e starete in punizione per il resto dell'anno. Non mancherà certamente una lettera alle vostre famiglie. Potrei prendere in considerazione l'espulsione. Sono stata chiara?”
Non esitarono a rispondere. “Sì, professoressa McGonagall.”
“Bene, ora potete andare.”
Si affrettarono ad allontanarsi. I pugni di Rose ancora serrati, gli occhi di Scorpius senza più l'ombra di un sorriso e prima che la porta si chiudesse completamente alle loro spalle sentirono chiaramente la Preside sospirare “Sarà un disastro.”
Ma una voce divertita la contraddisse “Ti sbagli Minerva: sarà uno spasso.”

 

Giunti davanti al gargoyle si fermarono e guardarono in cagnesco. Gli occhi della Weasley erano inquietanti, le mani poggiate sui fianchi e il busto sospinto in avanti, Scorpius dovette ammettere che ne era leggermente spaventato.
“Provaci, provaci solo Malfoy a rovinarmi l'ultimo anno e gli esami e giuro che...”
Scorpius la guardò, strano che sia a corto di metodi per farmela pagare o uccidermi.
“Che c'è Weasley?”
“Macmillan. Chiederò a Macmillan di fare cambio con me. E' così semplice. Sarà già nel suo dormitorio, ora. Domani mattina.” Rose era raggiante, salva, avrebbe superato gli esami con ottimi voti, non avrebbe rischiato l'espulsione e soprattutto l'infarto a sua madre.
“Io non chiederei a Macmillan fossi in te...” Lo sguardo di Malfoy era strano, sembrava in imbarazzo, ma Rose era troppo felice e fiera del suo cervello per potersi anche solo far sfiorare dal dubbio.
“Oh taci, Malfoy.” E sparì dietro a un arazzo.


La mattina dopo Rose Weasley fu sentita canticchiare mentre scendeva le scale del dormitorio a piccoli saltelli e, una volta nella Sala Comune, addirittura piroettare.
Lily si girò verso Roxanne e Amelia. “Ma che le prende?”
“Non ne abbiamo idea, è tornata tardi ieri dopo la riunione per i Caposcuola ed è in questo stato da quando ha messo piede fuori dal letto.” Rispose confusa Roxanne prima di aggiungere “La guardano tutti strano”.
Solo mentre scendevano le scale dirette alla Sala Grande riuscirono a cavarle qualcosa.
“Rose, si può sapere cosa è successo ieri sera?” Chiese Amelia.
“Sono stata messa in turno con Malfoy.” Le ragazze si scambiarono occhiate stralunate e Lily rischiò di perdere le facoltà motorie inciampando e rotolando giù. Rose nemmeno ci fece caso.
Aiutata Lily ad alzarsi, Roxanne si rivolse nuovamente alla cugina con voce controllata. “E sei felice?” 
Rose si bloccò di colpo mandando un paio di ragazzine del secondo anno di Tassorosso a sbatterle contro. “Oh, no. Assolutamente no. Ma ho trovato una soluzione.”
Le Tassorosso imprecarono furiosamente, ma di nuovo, Rose non ci badò, stava scrutando tra le panche di studenti alla ricerca di un caschetto biondo. 
Trovata.
Abbandonò le amiche incredule, attraversò a passo di marcia la Sala Grande e le si pose davanti.
“Ellie mi devi assolutamente aiutare.”
La biondina la guardò sorpresa e annuì invitandola a spiegarsi meglio.
“Devi fare cambio con me per i turni. Devi prenderti Malfoy e togliermelo dalla vista.”
Ellie arrossì e scosse la testa. “Mi spiace, Rose, non se ne parla. Mi piace Lys.”
“Ooooh, ti prego. Perchè no? Pensavo tutte volessero stare con Scorpius Malfoy e bla bla bla. Ti prego Ellie, quel ragazzo sarà la mia rovina. Ti pregoooo.”
Ma Ellie Macmillan fu irremovibile. “No Rose, mi spiace.”
“Ma perché no?”
Ellie si morse un labbro per un paio di secondi e guardò il pavimento, poi in direzione del tavolo dei Serpeverde.
“Perché.. Beh, perché m-mi ha, anzi ho f-fatto tutto da s-sola ecco... E.. ”
Ma Rose non ebbe bisogno che continuasse “Ti ha convinto di essere l'unica e la sola e poi ti ha portata a letto e scaricata, vero?”
Il rossore di Ellie aumentò vistosamente e la guardò supplicante “Ti prego, non dirlo in giro, sono stata una sciocca. E non ci voglio più pensare. Ma non farò il turno con lui.”
Anche il viso di Rose si accese di macchioline rosse e non vide più la stanza intorno a te, solo del nero indistinto. Si fiondò verso il tavolo dei Serpeverde, spostò di malagrazia una del primo anno che guardava Albus e i suoi amici adorante e si sedette proprio accanto a quest'ultimo, davanti a Scorpius. Non salutò il cugino, né si accorse degli sguardi incuriositi dei Serpeverde.
Scorpius alzò lo sguardo dalla ciotola che aveva davanti e quasi gli venne un infarto. Occhi infuocati. “Ti ha dato di volta il cervello, Weasley? Vuoi farci espellere per caso?”
Ma Rose si ricordava delle minacce della McGonagall, si protese ancora di più verso Scorpius e cominciò a sibilargli in faccia. “L'hai portata a letto e poi scaricata. Scommetto tu l'abbia sbattuta fuori dal dormitorio prima che tutti si svegliassero e non le abbia più rivolto la parola.”
Anche Scorpius si protese in avanti. “Quasi Weasley, quasi. L'ho svegliata alla cinque. Ma giuro, sono stato gentile. Lo sono sempre.” E poi aggiunse. “Te l'avevo detto che non era una buona idea.”
“Ti odio Malfoy. Ti odio e un giorno ti ucciderò, porrò fine alla tua esistenza. Ti farò a brandelli, lentamente. O ti seppellirò vivo. Mi stai rovinando la vita Malfoy.” Gli occhi due fessure. Ricominciò a sputacchiare sibili.
“Ma te la sei portata a letto tu la Macmillan, non io. Per cui, faremo a modo mio e tu mi starai a sentire. Seguirai le mie regole alla lettera. Mi hai capito?”
Il ragazzo ghignò “Sei quasi eccitante Weasley quando ti arrabbi.”
Albus stava per intervenire, ora lo accoltella. Miseria me lo accoltella in Sala Grande.
Rose però sorrise e fece finta di niente.
Scorpius rischiò il secondo infarto nel giro di cinque minuti: mi ha sorriso? Santissimo Merlino cosa ho fatto? Mi accoltella. Ma perché non sto mai zitto? Mio padre mi uccide se mi faccio uccidere da una Weasley. So che è un uomo diverso ora, ma una Weasley? Merlino.
“Malfoy, come sei spiritoso.” Il sorriso si allargò “Ma io sono seria invece. Farai a modo mio o verranno tutti a sapere come eludi la sorveglianza per portarti a letto le ragazze. Come raggiri i Prefetti. E per 'tutti' intendo la nostra amata Preside, ovviamente. Ora, non posso impedirti di rovinare la vita a quelle ragazzine, tu sei un porco, ma loro sono delle idiote senza cervello. Non mi riguarda. Ma posso impedirti di rovinare la mia. Alle otto davanti alla biblioteca. E sii puntuale.”
Ma respira mentre parla? Anche gli occhi di Malfoy si fecero più stretti “Ok, Weasley.” Finché non trovo un modo per ricattarti io. 
Rose sorrise di nuovo, si raddrizzò e si accorse di Albus. “Al!” Lo abbracciò, poi si rese conto che tutti gli occhi dei Serpeverde erano puntati su di lei. Curiosi. “Mi guardano.”
Albus rise constatando che 'mi guardano' era riduttivo “Ti stanno puntando, è diverso.”
“Ehm. Meglio che vada.” Si alzò. “Al, ricordati di domani, ci ritroviamo tutti vicino al Platano.”
Albus annuì e Rose si allontanò.
Nott e Zabini lo fissarono. “Spiegati.” Intimarono. “Non stava urlando.”
Scorpius seguì la ragazza con lo sguardo finché fu certo non fosse più a portata di orecchi “Siamo finiti in turno insieme. La McGonagall ci ha dato un ultimatum. Lei è solo schizzata.” 
E mi hai minacciato Weasley, questa me la paghi.


* Figlia di Ernie Macmillan.

 

Angolo Autrice
Sono in preda di una vena artistica e in due giorni ho scirtto due capitoli. Spero che non mi abbandoni l'ispirazione.
Grazie a coloro che mi hanno letto e coloro che mi hanno seguita soprattutto.
Aspetto una vostra recensione, un commento, un consiglio. Una domanda. Scrivetemi!

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

   
 
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