Angolo
autrice
Chiedo umilmente perdono per questo ennesimo ritardo, immagino che sappiate il motivo: la scuola,più comunemente nota come
IstitutoProsciugaGiovaniMenti. Ho deciso
di fare doppio aggiornamento oggi, così non rischio che
passino altri cent’anni
prima che riesca a connettermi. Cooomunque, scusate la flash molto poco
originale e presentabile, ma non sono riuscita a partorire di meglio
^^” Non
esitate come sempre a segnalarmi OOC ed eventuali errori, immagino che
ormai
sappiate di farmi un favore ^^” Grazie mille a virginbell
e ka93 per le
recensioni :D:D
26. Brodaglia
Che incredibile scocciatura.
Se avesse saputo che i cambi di temperatura di quella stanza avrebbero fatto ammalare il bambino, con tutta probabilità non avrebbe mai insistito per andare lì dentro con lui e allenarlo personalmente.
Avrebbe potuto lasciare che lo facesse il Namecciano, visto che pareva così entusiasta all’idea di badare alla prole di Kakaroth, invece no, aveva voluto allenarlo personalmente perché riteneva di essere l’unico in grado di tirare fuori il vero potenziale di quel mezzosangue.
Non che non avesse avuto ragione, perché Gohan non solo si era trasformato, ma un paio di volte aveva anche raggiunto uno stadio successivo – prima o poi ce l’avrebbe fatta anche lui, senza alcun dubbio –, però occuparsi di un moccioso febbricitante non era certo la sua massima aspirazione.
« Mangia. » ordinò, con uno sbuffo, piazzandogli sulle gambe un vassoio con una brodaglia che, si ricordava, Napa gli aveva preparato una volta che gli era venuto un febbrone da avvelenamento. Non si era mai fatto dire la ricetta esatta, ma l’aveva ricostruita basandosi sul sapore e sugli ingredienti che gli aveva visto usare.
Faceva piuttosto schifo, pensò con un ghigno, ma era la giusta punizione per tutto il tempo che gli stava facendo perdere.
Gohan, infatti, che lo aveva ringraziato con un lieve sorriso, non appena ebbe messo in bocca la prima cucchiaiata contorse il volto in un’espressione disgustata, provando l’impulso di sputare tutto.
« Non osare. » lo minacciò Vegeta, guardandolo storto. « Con quella, domani potrai tornare ad allenarti – almeno sperava – e io non ho voglia di starti dietro ancora per molto. »
Gohan annuì, riluttante, ma alla fine mangiò quasi tutta la brodaglia dal colore poco rassicurante, che ricordava quasi il vomito.
Vegeta, soddisfatto, afferrò il vassoio, mentre il bambino tornava a coricarsi, la testa pesante e gli occhi lucidi socchiusi.
« Vegeta… » lo chiamò, con un filo di voce. Il principe si voltò, con espressione interrogativa. « Tu mi vuoi almeno un po’ di bene? »
Vegeta rimase immobile a fissarlo qualche istante, poi gli voltò le spalle, con le guance leggermente arrossate. E lui non aveva la scusa della febbre.
« Tsk. » borbottò « Che domanda idiota. »
Chiedo umilmente perdono per questo ennesimo ritardo, immagino che sappiate il motivo: la scuola,
Disclaimer » Dragon Ball © Akira
Toriyama.
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26. Brodaglia
Che incredibile scocciatura.
Se avesse saputo che i cambi di temperatura di quella stanza avrebbero fatto ammalare il bambino, con tutta probabilità non avrebbe mai insistito per andare lì dentro con lui e allenarlo personalmente.
Avrebbe potuto lasciare che lo facesse il Namecciano, visto che pareva così entusiasta all’idea di badare alla prole di Kakaroth, invece no, aveva voluto allenarlo personalmente perché riteneva di essere l’unico in grado di tirare fuori il vero potenziale di quel mezzosangue.
Non che non avesse avuto ragione, perché Gohan non solo si era trasformato, ma un paio di volte aveva anche raggiunto uno stadio successivo – prima o poi ce l’avrebbe fatta anche lui, senza alcun dubbio –, però occuparsi di un moccioso febbricitante non era certo la sua massima aspirazione.
« Mangia. » ordinò, con uno sbuffo, piazzandogli sulle gambe un vassoio con una brodaglia che, si ricordava, Napa gli aveva preparato una volta che gli era venuto un febbrone da avvelenamento. Non si era mai fatto dire la ricetta esatta, ma l’aveva ricostruita basandosi sul sapore e sugli ingredienti che gli aveva visto usare.
Faceva piuttosto schifo, pensò con un ghigno, ma era la giusta punizione per tutto il tempo che gli stava facendo perdere.
Gohan, infatti, che lo aveva ringraziato con un lieve sorriso, non appena ebbe messo in bocca la prima cucchiaiata contorse il volto in un’espressione disgustata, provando l’impulso di sputare tutto.
« Non osare. » lo minacciò Vegeta, guardandolo storto. « Con quella, domani potrai tornare ad allenarti – almeno sperava – e io non ho voglia di starti dietro ancora per molto. »
Gohan annuì, riluttante, ma alla fine mangiò quasi tutta la brodaglia dal colore poco rassicurante, che ricordava quasi il vomito.
Vegeta, soddisfatto, afferrò il vassoio, mentre il bambino tornava a coricarsi, la testa pesante e gli occhi lucidi socchiusi.
« Vegeta… » lo chiamò, con un filo di voce. Il principe si voltò, con espressione interrogativa. « Tu mi vuoi almeno un po’ di bene? »
Vegeta rimase immobile a fissarlo qualche istante, poi gli voltò le spalle, con le guance leggermente arrossate. E lui non aveva la scusa della febbre.
« Tsk. » borbottò « Che domanda idiota. »