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Autore: Rowan936    02/10/2014    1 recensioni
Raccolta di One-shots che mettono in luce Vegeta e come il suo modo di vedere Gohan cambi negli anni.
***
1. Moccioso – Quel moccioso, infatti, non aveva l’aspetto di un guerriero.
2. Guerriero – Per quanto gli competeva, quel piccolo mezzosangue era l’unico degno di baciargli i piedi, in quella casa.
3. Saiyan – C’era rabbia, in quegli occhi gelidi, nessuna pietà nei gesti fulminei, solo la sicurezza di chi sa di avere la vittoria in pugno, di chi si sente invincibile.
4. Terrestre – Gohan si stava ancora una volta fidando di lui e Vegeta non riusciva a comprendere perché.
5. Gohan – Con lui aveva fallito prima ancora di rendersi conto di volerlo tenere al sicuro.
***
[Vegeta/Gohan, pre-slash]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Vegeta
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer » Dragon Ball © Akira Toriyama.
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The boy with the broken smile
 
 
 
04. Terrestre
 
Così poco di lui era rimasto, dopo quella battaglia, solo i cocci di un vaso brutalmente scagliato sul pavimento e ridotto in pezzi.
Ancora una volta, l’onta della disfatta gravava sulle spalle di Vegeta, l’amaro sapore della sconfitta ancora nella bocca impastata del sangue che si era fatto uscire stringendo troppo i denti.
Aveva assistito impotente alla morte di un ragazzo che, senza che lui se ne accorgesse, era furtivamente entrato nella sua vita, aveva cessato di essere uno tra i tanti idioti della compagnia per divenire qualcosa di più, che ancora non sapeva definire, non con consapevolezza.
Figlio, era l’esatta parola, ma lui ancora non ne comprendeva appieno il significato.
Sapeva solo che quando lo aveva visto a terra con un foro scarlatto nel petto, aveva sentito delle dita invisibili afferrare i suoi organi interni e stritolarli con forza, contorcerli fino a fargli desiderare di urlare per il dolore.
E allora aveva agito, assecondando il dolore tramutato automaticamente in rabbia bruciante, si era scagliato sul nemico cercando di portare a compimento una vendetta che a nulla avrebbe portato, finendo solo per guadagnare l’ennesima umiliazione ed essere salvato dal giovane Saiyan che si sarebbe dovuto inchinare al suo cospetto ma lo superava in potenza.
Quello stesso Saiyan che si trovava seduto a pochi passi da lui, in un luogo che era sempre stato solo suo e che non si sarebbe dovuto permettere di violare.
« Che cosa ci fai qui? » ringhiò Vegeta, la voce roca poiché da quando aveva rinunciato al combattimento, e con esso a una parte di sé, l’unica che avesse avuto importanza fino a quel momento, non aveva detto una parola.
Cos’avrebbe dovuto dire, qualcuno che non esisteva più? Perché Vegeta, il Principe dei Saiyan, non era nulla senza combattimento. Era nato per essere un guerriero e cresciuto per essere assassino, se non avesse più tirato nemmeno un pugno, cosa avrebbe potuto fare?
Eppure non poteva cambiare idea, poiché non meritava di essere definito guerriero.
« V-Vegeta…! » sussultò Gohan, voltandosi di scatto ed esibendo senza vergogna alcuna le guance rigate di lacrime, sinonimo di debolezza. « Che cosa… Ci fai qui? »
Il bambino tirò su col naso, gli occhi scuri che lo fissavano con disperazione e un’inconscia richiesta d’aiuto.
Ma come avrebbe potuto aggiustare Gohan, lui che non riusciva nemmeno ad aggiustare se stesso?
« Vengo qui dai tempi di Namecc, questo posto è mio. Vattene. » ordinò Vegeta, con poco garbo, trovando così facile e liberatorio parlare, che si chiese come mai si fosse rinchiuso nel silenzio quegli ultimi tre giorni.
« Io… » mormorò Gohan, asciugandosi le lacrime che però imperterrite tornavano a scorrere. « Avevo bisogno di un posto lontano da casa… »
« Non ti ho chiesto perché fossi qui. » sottolineò il principe. « Vai via. »
« Perché invece non… Non stiamo qui insieme? Per favore? »
Vegeta fissò le lacrime che si stavano nuovamente accumulando negli occhi del bambino, che tentava di trattenerle il più possibile, e si rese conto di non avere voglia di litigare.
Si sedette lì accanto, senza dire nulla, e – come per concedere a Gohan un po’ di privacy – prese a fissare il paesaggio davanti a sé, poiché sebbene lo osservasse ogni volta che veniva lì, esso era sempre differente, mutava non solo al cambio della stagione, ma ogni giorno.
Vegeta non vi vedeva la meraviglia della natura e della vita, però trovava che fosse un passatempo decente, osservare le risorse di quel misero pianeta.
« È stata colpa mia. »
Gohan aveva parlato non interpellato, rompendo il silenzio calato tra loro e cercando di mascherare il pianto nella propria voce, senza successo.
Vegeta non disse nulla per incoraggiarlo a continuare, ma il bambino lo fece comunque, condivise con lui i suoi sentimenti, il suo dolore, quasi avesse aspettato solo che qualcuno di disinteressato incrociasse la sua via per poter urlare tutto ciò che in famiglia aveva preferito ingoiare per non far pesare a nessuno il proprio stato d’animo.
Il principe non lo interruppe nemmeno una volta, mentre dentro di sé prestava ascolto solo per metà, osservando le deboli lacrime sul volto di Gohan, che pareva così Terrestre da rendergli impossibile paragonarlo al guerriero Saiyan che aveva visto al Cell Game, e constatando la sua stupidità nel rivelare tutte le sue fragilità a qualcuno che avrebbe potuto facilmente usarle contro di lui senza rimorso alcuno.
Gohan si stava ancora una volta fidando di lui e Vegeta non riusciva a comprendere perché.
« Perché mi dici tutto questo? » non riuscì a trattenersi dal domandare, non appena il bambino ebbe chiuso la bocca.
Gohan lo osservò in silenzio, preso alla sprovvista dalla domanda, per poi sorridere debolmente tra le lacrime.
« Perché mi fido di te. »
« Perché non a qualcun altro. Chiunque. »
« Perché tu non hai pietà di me. E non dici frasi vuote per consolarmi. »
Vegeta non rispose, poiché non sapeva cosa dire, dunque si limitò ad annuire distrattamente.
« Non aspettarti confessioni da parte mia. » lo ammonì poi, dopo qualche istante. « Io non sono un Terrestre. »
 
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Angolo autrice
Ecco la terza one-shot, post Cell Game, che ruota attorno al mio solito headcanon con Vegeta e Gohan che si “consolano” a vicenda. Grazie mille a ka93 per la recensione allo scorso capitolo :)

  
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