Fandom: Supernatural
Raiting: Verde
Words: 658
Note: E' stato molto bello scrivere questo capitolo, mi sono sentito ispirato. Non sarà uno dei miei migliori, ma mi ha fatto molto piacere dedicarmici. Domando scusa per averci impiegato quasi un mese per aggiornare, spero non me ne vogliate. :P
Comunque, spero di aggiornare con una frequenza quantomeno decente e spero che recensirete, almeno per darmi un parere.
Era il suo primo appuntamento ufficiale, non ne aveva mai avuto uno ed era tremendamente, irreparabilmente teso. Non il livello di tensione che passa con una camomilla o una sigaretta, bensì quella che gioca con il tuo stomaco, che si diverte a calciarlo e a contorcerlo in un malsano gioco di potere.
-Diamine.- sbuffò Castiel, lasciando perdere i bottoni della camicia e guardandosi allo specchio –Stai tranquillo, non hai nulla da temere, ti ha invitato, ma farà esattamente come tutti gli altri. Ti dirà delle belle parole, ti imbambolerà e tu rimarrai ferito quando se ne andrà.-
Sentì una sorta di vocina nella sua mente chiedere come mai allora aveva accettato di uscire con lui.
Castiel la represse sul nascere, ma sapeva bene la risposta. Ci sperava ancora.
Sperava che qualcuno lo amasse.
Scosse la testa abbastanza forte per cacciare ogni pensiero, non voleva pensare, voleva solo un momento di pace.
Riprese a sistemarsi la camicia e finalmente riuscì a sistemarsela.
Erano quasi le otto, l’orario in cui Dean sarebbe dovuto passare a prenderlo.
Dean era un vero cavaliere, nulla da dire.
Il campanello suonò e Cas trasalì, mancavano ancora dodici minuti e non si sentiva pronto ma andò comunque ad aprire la porta.
Rimase senza fiato vedendo Dean di fronte a sè, tirato a lucido, con una bellissima giacca nera e una camicia bianchissima leggermente sbottonata dal collo al petto.
-Hey, bellissimo!- disse Dean con un mezzo sorriso e prima che Cas potesse rispondere, sfoderò un mazzo di fiori.
-Gerbere gialle. Le… le mie preferite.- disse Cas, ammaliato.
Dean sorrise guardando Castiel dritto nei suoi occhi azzurri, gli parve quasi di scorgere delle lacrime.
Cas sentì i suoi occhi inumidirsi, non voleva che Dean lo vedesse piangere.
-Grazie mille, andiamo?-
-Certo Cas, posso chiamarti così o ti infastidisce?-
-No, nessun problema.- il suo cuore batteva all’impazzata e l’appuntamento era solo iniziato.
Cenarono in un ristorante molto carino, arredato in stile shabby chic.
Dean non aveva una gran passione per quel genere, ma sentiva che a Castiel poteva piacere e voleva assecondare ogni suo piacere.
Erano anni che a Dean piaceva, ma non si era mai fatto avanti, fino a due giorni prima, quando gli chiese se aveva voglia di uscire con lui.
Con sua grande sorpresa accettò e, da quel momento, Dean camminò sulle nuvole.
Avrebbe fatto suo Castiel, lo amava di nascosto da un po’ e aveva sofferto abbastanza per non aver paura di rischiare.
-Ti piace questo posto vero?- chiese Dean.
-Lo adoro, è meraviglioso… Tutto è così splendido da non poter nemmeno essere spiegato.-
-Sono così felice Cas…- disse, allungando la mano attraverso il tavolo e stringendo quella del ragazzo di fronte a lui.
Il cuore di entrambi prese a battere all’impazzata.
-Cas, io, ehm…- aveva aspettato quel momento da anni e ora non trovava le parole.
-Tranquillo Dean.- nel dirlo, il suo viso sembrò più sereno che mai, come se, in quel momento, ogni cosa nell’universo avesse trovato un senso.
-Cas, io sono cotto di te da due anni.- disse d’un fiato.
Notò gli occhi di Cas sgranarsi.
Non se lo aspettava, e forse era un bene, ma se lo avesse rifiutato?
Quel pensiero iniziava ad insinuarsi nella sua mente e, per un solo momento, Dean credette davvero che lo avrebbe deriso ed abbandonato lì.
-Dean…- iniziò –Io credo che anche tu mi piaccia. Voglio dire, ho preso diverse delusioni e fatico a capire tutti i sentimenti che ho dentro. Ma mi infondi un senso profondo di affetto e pace, nessuno mi aveva mai fatto sentire così. Grazie.-
Dean respirò profondamente e poi parlò con una calma abbastanza innaturale.
-Vuoi andarci piano? Io posso aspettarti quanto vuoi…-
Cas sorrise a mezza bocca, come era solito fare Dean quando voleva essere sexy e, diavolo, ci riusciva benissimo.
-Non c’è bisogno di aspettarmi Dean.- disse stringendogli la mano –Io sono già qui.-
L'Angolo dell'Autore: La troppa dolcezza che ho provato nello scrivere questo capitolo deve avermi annebbiato il cervello, ma spero abbiate gradito. Devo un momento riprendere la mano. Chiedo scusa per eventuali errori di battitura.
Lasciatemi come sempre una piccola recensione o messaggio per esprimere il vostro parere. :)