La
bella addormentata nel bosco.
C’era
una volta in un regno molto lontano un re e una regina che da anni
cercavano di
avere un figlio.
Un
bel giorno, mentre la regina faceva il bagno spuntò fuori
dall’acqua una
ranocchia che gli disse che prima che fosse trascorso un anno avrebbe
dato alla
luce una bella bambina.
Come
premesso dalla ranocchia la donna partorì una bambina
così bella che per la
felicità il re ordinò una grande festa a cui
invitò quasi tutti il regno. Sì
quasi perché mentre inviava gli inviti si
dimenticò di invitare fata Orochimaru
{immaginatevi il serpentone con in dosso un tutù grigio, le
gambe pelose da
fuori, le ballerine, ali e bacchetta, e perché no, anche due
mollettine… } che
si infuriò per questa mancanza da parte del sovrano.
Alla
festa tutti i partecipanti si divertirono molto, e stava per finire
quando le
fate diedero alla bimba i loro doni: la prima le donò la
bellezza, la seconda
l’intelligenza e così via…
Prima
che la dodicesima e ultima fata potesse formulare il suo dono, e ultima
fata
facesse il suo dono alla piccola Sakura apparve la fata Orochimaru che
le
lanciò un terribile incantesimo:
<<
Al compimento dei suoi sedici anni di vita la principessa si
pungerà con un
fuso e morirà! >> poi scomparve fra lo stupore
generale.
Fra
la gente si fece largo (a gomitate) la dodicesima fata che doveva
ancora
formulare il suo voto:
<<
La principessa non morirà, ma cadrà in un sonno
profondo che durerà cent’anni.
>>
Il
re per preservare la sua bambina cara bambina ordinò che
tutti i fusi del regno
fossero bruciati.
Passarono
sedici anni e la piccola Sakura era diventata una bella ragazza, con
tutte le
virtù donatele dalle fate.
Un
giorno il re e la regina si dovettero allontanare dal castello per
delle
commissioni urgenti, e la ragazza rimase sola nel palazzo.
Vagò
in lungo e in largo per la grande casa, esplorandone ogni stanza, fino
a
quando, aprendo una vecchia porta situata in cima alla torre
più alta del
palazzo non vi trovò una vecchina che filava.
Incuriosita
le si avvicinò, ma malauguratamente si punse un dito con il
vecchio fuso.
Immediatamente
la ragazza cadde su di un letto che passava di la e si
addormentò. Come lei
anche tutti gli abitanti del castello caddero vittime del sortilegio ed
intorno
al palazzo crebbe un’alta “aiuola” di
“Cose” spinose.
Col
passare degli anni nel paese si sparse la voce della bella Sakura
perennemente
addormentata che attirava molti giovani principi che, come dei cretini
cercavano di varcare il groviglio di rovi, rimanendovi intrappolati, e
morendoci come un biondino di nostra conoscenza per mancanza di ramen,
o per un
altro ragazzo (che sappiamo io ed Esha-chan) per assenza di pan di
stelle…
Passò
molto, ma molto tempo e ormai quasi nessuno si ricordava delle vicende
della
bella Sakura, apparte i vecchi, e fu proprio da loro che un
affascinante e
presuntuoso principe apprese
che la
donna dei suoi sogni era rinchiusa in un sonno profondo, che solo lui,
il
“magnifico” Uchiha poteva spezzare…
Incurante
delle preghiere
degli anziani che ad un
certo punto si stufarono e lo mandarono al diavolo, Sasuke si diresse
verso la
residenza degli Haruno, ma incappò nella colossale
“aiuola” piena di spine
appuntite come rasoi.
Così
cominciò ad imprecare contro ogni essere vivente conosciuto.
Le
bestemmie arrivarono all’orecchi di Sakura, che si
svegliò di botto.
Un
po’ confusa si guardò in torno.
Il
nulla più assoluto aleggiava nella sua mente.
Cercò
di ricordare qualcosa di quello che le successo, ma la voce del moro le
rendeva
la cosa un tantino difficile, così scese dal letto, che in
seguito si rivelò
essere la vecchina, e si diresse verso la voce, intenzionata a far
tacere per
sempre il disturbatore, ma quando lo vide rimase imbambolata.
Il
ragazzo era bellissimo: fisico scolpito, pelle chiara, occhi neri e
penetranti,
e capelli dello stesso colore degli occhi, a forma di culo di gallina.
Dopo
essersi ripresa dallo shock Sakura progettò un piano per
tirare il suo futuro
sposo fuori dal groviglio di spine.
Da
chissà dove la ragazza fece sbucare un’enorme
motosega e cominciò a tagliare
l’erbaccia che era cresciuta durante il suo letargo.
“Promemoria:
far decapitare il giardiniere.”
Quando
finalmente ebbe finito si avvinghiò, come una piovra, sul
povero Sasuke, che
subito si pentì di aver lasciato il suo lettuccio quella
mattina…
Dopo
due settimane i due si sposarono e tutti vissero felice e contenti,
apparte il
povero Uchiha che di tanto in tanto cercava di darsela a gambe, ma che
come
risultato otteneva sempre un enorme bernoccolone…
Angolo
Autore:
Ed
eccovi il parto malato di un’ora buca di storia…
spero vi sia
piaciuto…non mi divulgherò troppo
perché sono le undici di sera e domani
c’è
scuola…
La
mia prima ficcy demenziale, dedicata ad Esha, la mia nee-chan
^____^
Mi
raccomando recensite in tanti…*__*…fatemi sapere
che ne
pensate, oggi questa ficcy ha quasi fatto secca la mia compagno di
banco quindi
ditemi che ne pensate…e mi raccomando siate
numerosi…alla prossima… un bacio da
Shizue Asahi…=)