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Autore: _AnnabeThalia_    02/10/2014    7 recensioni
A causa di un incidente d'auto avvenuto in macchina con la famiglia, Annabeth rimane ferita, gravemente. I giorni del coma sono sfocati e bui, finché un giorno, la voce familiare di un ragazzo, non arriva ad illuminarli. I racconti dei ricordi perduti, quelli vissuti con intensa emozione giorno dopo giorno. Gli amici, la famiglia, l'amore.
Quarantacinque giorni in cui Annabeth riscopre la sua vita, mentre tutti pensano che la vita, invece, l'abbia già perduta.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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DAY TWO.
FACCIA DI PIGNA E TESTA D'ALGHE.
19 Giugno.
Questa notte è passata abbastanza velocemente, ho ripensato mille volte a Percy e a ciò che mi ha raccontato ieri.
Mi sono deliziata nel notare che più o meno riesco a capire di cosa parla, quando mi racconta qualcosa. Insomma, per me è già un passo in avanti riuscire a collegare determinate immagini a ricordi.
Ma credetemi, se dico che ricordarsi la propria vita in brevi pezzetti è un po’ come quando si cambia velocemente canale su Sky Cinema; vedi solo alcuni istanti dei film e non ci capisci assolutamente nulla.
Ho pensato all’evenienza di risvegliarmi dal coma… Sarebbe plausibile, considerato che comunque il mio cervello è in perenne attività, ma non dipende da me. Ora come ora, non ci riesco proprio e tra l’altro non credo di avere motivi poi così validi per risvegliarmi; l’unica ragione è Percy.
Ho perso tutto, dalla memoria, alla famiglia.
Questo straziante pensiero mi accompagna, mentre il buio si impossessa di me.
 
***
 
La porta si apre e richiude.
Oh, cielo. Percy è già qui? Chissà che aspetto ho, magari ho addirittura la bava che mi cola all’angolo della bocca o i capelli tutti arruffati! Per la miseria, no. Potrei avere la bocca spalancata ed un alito terribile!
Una voce femminile risuona scocciata nella stanza.
“Ah tesoro, vediamo di darti una sistemata, hai tutti i capelli annodati “
Ci mancava solo che Percy mi strigasse i capelli. E poi la sua voce era così scocciata e femminile
Aspetta un momento.
Percy non ha una voce femminile.
O meglio, sì, ma non così tanto femminile…
Grazie a Dio non è Percy!
“Senti, non so neanche il tuo nome, sei mezza morta e quindi salterei le presentazioni. Ma il primario dice che dobbiamo parlarci con i nostri pazienti, perché voi potete capire. Quindi, mi chiamo Maggy Sanchez, sono un’infermiera e adesso ti toglierò un po’ di bava di dosso, tutto chiaro? Chi tace acconsente, quindi, bene “ sospira.
Neanche due minuti e questa donna è già seccante.
Sento un formicolio leggermente più forte sul volto. Poi una sensazione di piacevole fresco alla testa. Credo che mi stia lavando.  
“Ma cosa hai fatto a questi riccioli, li hai incollati con l’Attack? Dio, sono tutti aggrovigliati. Se li tagliassi potrei farci un maglioncino. Uff, cosa mi tocca fare! Dieci anni di studi universitari per finire a sfare quattro nodi giganti, poi dicono che la vita non è ingiusta! “
L’infermiera parla tanto, troppo, e mi sta facendo salire il nervoso. Non sono mezza morta, o meglio, sì, ma posso comunque sentirla ed è irritante ascoltare la sua voce che si lamenta.
Avverto una leggera tensione alla testa, minimamente più forte di prima… probabilmente si sarà armata di un pettine a denti larghi.
Io usavo quello…
Oh cielo, ricordo il tipo di pettine che usavo!
L’immagine di una ragazza contrariata si fa largo nella mia testa: ha luminosi occhi grigi che esprimono dolore, la fronte corrucciata e si sta mordicchiando il labbro inferiore.
Una marea di capelli biondi e ricci le ricadono davanti agli occhi fino ad arrivarle al bacino, mentre ogni tanto, dall’ammasso, compare una mano che impugna un pettine nero.
Ora immagino il motivo delle ultime due imprecazioni della donna.
Immagino di averne dette parecchie anche io, quando facevo la doccia.
Sorrido mentalmente, un po’ perché sono davvero contenta di ricordare almeno qualche piccolo frammento della mia vita, e da un’altra parte per il semplice motivo che probabilmente, se mai mi risveglierò, sarò in grado di ricordare tutte le persone a cui tengo di più, e anche gran parte dei ricordi che mi legano a loro. Ci vorrà del tempo, certo, ma sono sicura che ce la potrò fare.
Non so per quanto tempo sia rimasta a pensare, ma dopo ciò che mi sembra classificabile come ‘non molto tempo’, l’infermiera se n’è andata, lasciandomi sola con l’ormai familiare beep beep del macchinario accanto a me.
Ho pensato che mi farebbe piacere se in questo momento arrivasse Percy con uno dei suoi ricordi raccontati, ma il tempo si è come bloccato, e per ora non è arrivato nessuno.
Sento una botta alla maniglia, segno che qualcuno sta entrando.
Ah, che bello, Percy è finalmente arrivato!
Aspetto che si avvicini a me, quando la voce odiosa dell’infermiera mi ammonisce mentalmente: “Sono io, che sbadata ho dimenticato la bacinella”
È ancora lei!
“Fossi in te, non mi emozionerei troppo, tra qualche minuto… Stanno per entrare i tuoi amici”
Wow, ha il senso dell’umorismo pari a quello di un tubero.
Ad ogni modo, non vedo l’ora che arrivino i miei amici. Finalmente!
No, aspetta. Amici?
Quali amici?
Una risata riecheggia forte e sento dei passi che entrano nella stanza.
Sta diventando affollata, direi.
Sento una persona sbuffare e poi una voce assolutamente familiare: “Senta, abbiamo trenta minuti, poi il passo finisce, noi dobbiamo andare a casa e poi non possiamo tornare prima di domani. Quindi, se ci fa il piac… “
“Thalia. “ la voce ferma di Percy l’ammonisce.
È Thalia! La ricordo perfettamente, è la mia migliore amica.
Una ragazza con i capelli neri, eyeliner nero e jeans dello stesso colore strappati, fa capolino nella mia testa. Ha uno splendido sorriso, dolci lentiggini ed elettrici occhi blu.
Il ricordo appare come una foto, ci abbracciamo e lei ride serenamente, mentre io le scompiglio i capelli sciogliendole la perfetta treccia laterale.
“Ci scusi, la mia amica, qui, è solo molto preoccupata per Annabeth “ interviene Percy cautamente, irrompendo nel mio ricordo.
“Oh, non ne vedo il motivo, non starete ancora sperando che si risvegli? Ne ho visti parecchi di casi come lei, e garantisco che nessuno di loro si è mai svegliato. “ l’infermiera sbuffa, mentre avverto il respiro lungo e profondo di Thalia, simbolo che sta per scoppiare.
“Senta lei, Megan-o-come-cavolo-si-chiama, mi sta irritando. Non ha nessun diritto di dire che non si sveglierà, perché non la conosce, lei è una ragazza estremamente forte e non sarà abbattuta dalle sue stupide predizioni del ca…”
“THALIA! “ Percy la frena per la seconda volta, trascinandola affianco a me. Sento una sensazione leggermente fredda, proprio come la mano di Thalia, sul volto.
“Ci potrebbe lasciare da soli? Per cortesia… “ ancora una volta il ragazzo si interpone gentilmente tra le due, sperando di placare le acque.
Mi immagino la scena, e non posso far a meno di sorridere, perché Thalia è sempre la solita stupenda Thalia, e Percy è sempre il mio bellissimo Percy.
“Con molto piacere “ sento la porta sbattere, e la risata imminente dei due ragazzi.
“AH. Che sfigata! La mia Annie è un portento “ la voce di Thalia suona fiera nella stanza.
“La tua Annie?”
“Sì, proprio la mia, Testa D’Alghe. Fino a prova contraria era la mia migliore amica ancora prima che tu facessi la tua brillante entrata al Campo Mezzosangue “ la ragazza scoppia a ridere, e io insieme a lei, nella mia camera buia.
“Per quanto, ancora, me lo rinfaccerai? “ ribatte Percy, con finta scocciatura.
“Fino a che sarai una Testa D’Alghe, immagino “
“Andiamo Thalia, volevo evitare di ricordarle questo odioso soprannome! “ protesta il moro.
“Non è mica colpa mia se sei finito nel Laghetto delle Canoe riemergendo con tre alghe sulla testa “ ride la mia amica. 
Ora che ci penso, mi ricordo perfettamente quell’episodio; mi è stato raccontato ieri da Percy, solo che ha tralasciato la parte del soprannome. Rimugino sul nome ‘Testa D’Alghe’ e mi rendo perfettamente conto di averlo chiamato innumerevoli volte così.
Mi viene in mente una particolare scena: quattro bambini stanno giocando sulla spiaggia tutti insieme, un bambino, che immagino sia Luke, fa lo sgambetto a Thalia, che cade all’indietro, distruggendo il meraviglioso castello appena terminato degli altri due bambini.
La bionda, si volta giusto in tempo per vedere il castello in frantumi, e non avendo notato come si sono svolti i fatti, incolpa il ragazzo che le è accanto, Percy, incominciando a rincorrerlo per tutta la spiaggia. Di tanto in tanto, si sentono urla come “Testa D’Alghe, vieni qui! “ o “ Se ti prendo ti faccio rifare tutto il castello con solo la lingua! TESTA D’ALGHE!! “
Ricordandomi anche solo quei piccoli attimi, rido, per poi concentrarmi di nuovo sulle parole dei miei amici che stanno ancora discutendo. 
‘Che strani personaggi…’
“Ehi, ehi, ehi. Frena! Non sono io quella che ha un soprannome orrendo! “
“Ah sì? Dicevi, Faccia di Pigna? “ la voce di Percy suona vittoriosa.
“Non-non lo farai “ Thalia balbetta.
“Oh sì, che lo farò “
“PERSEUS JACKSON. AZZARDATI, E TI RITROVERAI CON TRE DITA DELLA MANO IN MENO “ Tuona la ragazza.
“Correrò il rischio, d’altronde oggi è il secondo giorno, e lo devo abbinare ad un secondo ricordo, quindi perché no! Oggi Annie, ti racconterò del giorno in cui l’impavida Thalia venne soprannominata ‘Faccia di Pigna’ “ Percy scoppia a ridere mentre Thalia, irata, sputa sonore imprecazioni contro il ragazzo.
“Conosciamo tutti le caratteristiche della nostra bella amichetta: beffarda, coraggiosa, forte, insomma, una vera dura. Metti tutta questa durezza in un piccolo corpo incavolato, ed otterrai una mini-Thalia di quattordici anni, che agguerrita si dirige alla cieca il più lontano possibile da Luke. Che dici, amica, proseguo? “
“NO “
Inizio ad immaginarmi la scena, compiaciuta, mentre Thalia prosegue con la seconda sequenza di sane parolacce. 
“Bene, dicevamo che? Ah sì, parlavamo della nostra dura preferita. Velocemente, sotto il tuo sguardo preoccupato per la discussione appena avuta con il ragazzo, Thalia si è letteralmente fiondata in un pino.
Oltre al bernoccolo alla fronte, ne è apparso uno anche sul capo, quando precisamente dritta, le è caduta in testa una pigna. Una scena da Oscar, giuro.
Che altro dire? Ci siamo mangiati un bel po’ di pinoli “ Percy scoppia crudelmente a ridere, non fermandosi per una buona cinquina di minuti, mentre nel frattempo il ‘filmato’ della scena si ripete nella mia testa; Thalia che, proprio come ora, inviene contro di noi urlando: “Siete proprio dei bastardi, tutti coalizzati contro di me”, accarezzandosi il rigonfiamento sulla fronte che in seguito diventerà un gigantesco bernoccolo. Ricordo le nostre risate unite, mentre alla fine anche alla mora scappa un piccolo sorriso.
L’espressione strana di Silena, presente anche lei durante ‘l’avvenimento’, che non sa se ridere fino alle lacrime, o preoccuparsi per l’amica.
Mentre Thalia interviene, per cambiare discorso, entra l’infermiera, che annuncia con voce fastidiosamente squillante: “L’ora del passo è finita! “, guadagnandosi un mormorio rattristito dei due amici.
Una volta uscita dalla stanza, Thalia borbotta spazientita: “Mi sta ancora di più sulle pa… “
“Thalia! “ urla per l’ennesima volta Percy, esasperato.
“Percy! “ ribatte la mora, facendogli il verso.
Nella mia camera buia, sto ancora ridendo, perché due amici migliori di loro, non potrei proprio averli.
Percy mi saluta con un leggero bacio sulle labbra, che avverto a stento, mentre sento la carezza di Thalia e le sue parole nell’orecchio: “Quella donna mi fa salire l’omicidio, sì, ma azzardati a chiamarmi Faccia Di Pigna, una volta sveglia, e le tre dita staccate a Percy saranno una barzelletta “ la sento ridere mentre urla un “Ti voglio bene” che sovrasta il “Ci vediamo domani, tesoro “ di Percy.
Per un attimo rimango in silenzio, senza pensare, ascoltando solamente il rumore del macchinario. Poi il buio mi sopraffà, e il beep beep, diventa la più dolce ninna nanna.
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Il mio angolino:
Ehi ragazzi! <3
Come sta andando l’inizio della scuola?  A me davvero pesantemente, tra compiti in classe, interrogazioni e studio... Voi, invece? Come procedono, le cose?
Anyway, perdonatemi, davvero. Ho fatto un ritardo ultra-galattico, e sono sicura che: l’80% di voi non si ricorderà nemmeno più quasi della storia e sarà incavolato nero e deluso da me per il ritardo, Il 10% si ricorderà della storia, ma sarà comunque incredibilmente arrabbiato, e l’altro 10% starà leggendo per la prima volta la storia ma sarà infuriato comunque con me per il ritardo.
Ragazzi mi dispiace davvero tanto, vi prego di perdonarmi, prometto che non avverrà più! Non ho scusanti, e me ne rendo perfettamente conto, avrei dovuto postare prima… Ma spero di essermi fatta un pochino perdonare con questo capitolo, che a me personalmente piace leggermente.
So che non è completamente Percabeth e romantico, ma trovavo carino integrare anche Thalia, dato che comunque è la migliore amica di Annabeth ed è compresa in molti dei ricordi principali! Quindi spero veramente che vi sia piaciuto, e se vorreste lasciarmi una recensione, anche piccolina, mi rendereste davvero felice! Sapere la vostra opinione è molto importante per me! ^^
VI RINGRAZIO CON TUTTO IL MIO CUORE PER LE SETTE RECENSIONI DELLO SCORSO CAPITOLO, non sapete quanto sia felice che la storia per ora vi sia piaciuta, e spero davvero che il capitolo non vi abbia deluso! Grazie mille ad ognuno di voi, perché è grazie alle vostre parole che la storia procede (anche se stavolta con ritardo… scusate ancora!) <3 <3
Inoltre, un enorme grazie anche a voi che avete inserito la storia tra le preferite, seguite, e ricordate, e caspita, un gigantesco Grazie con la G maiuscola a voi che mi avete inserito tra gli autori preferiti! Ragazzi, è una gioia immensa. ^^
Vi adoro con tutto il mio cuore, spero di sentirvi nelle recensioni!
Un bacione a tutti quanti voi!
La vostra, Mad. <3
Ps: ho incominciato a riscrivere il capitolo quattro, così che tra qualche giorno possa aggiornare, sperando di farmi perdonare! 
  
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