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Autore: Dragon gio    02/10/2014    0 recensioni
One shot ispirata da codesto prompt: Sai ha segretamente paura di rimanere tagliato fuori dalla vita dei suoi compagni, ora che Sasuke è tornato. Non riesce più a dormire bene, ha gli incubi. Per miracolo - o forse grazie ad una pulce nell'orecchio datagli da Sakura/Kakashi/Yamato/Iruka/chi volete voi - Naruto se ne accorge.
{Naruto/Sai ♥}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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No light, No Light (NaruSai)

No Light, No Light
[You are the morning when it's clear]



Risvegliarsi con il fiato corto, la fronte sudata e dei forti dolori al petto, nelle ultime notti per Sai questa era divenuta la normalità. Nella testa il ricordo di tanti, troppi brutti sogni che gli annebbiavano i sensi rendendogli molto difficile riposare come si doveva.
Solo la tela candida e il pennello intriso di inchiostro gli permetteva di sopravvivere alle notti che parevano eterne una volta risvegliatosi dagli incubi. Non poteva andare avanti così, anche se Sai si illudeva del contrario.
 
“Mamma mia che faccia che hai stamattina!” Naruto quasi si era spaventato nel vedere certe occhiaie solcare il viso pallido di Sai. L’artista nonostante la spossatezza dovuta al poco riposo riuscì a zittire il molesto compagno di missione.
“Non può certo essere più ridicola del tuo pene!”
 
Il buongiorno si vede dal mattino si suole dire, peccato che il trovarsi dinanzi due scemi che se le danno di santa ragione non fosse esattamente quanto di più gradevole per Sakura. Avrebbe dovuto semplicemente mettersi in mezzo, tirare un paio di sonori ceffoni ai bimbi e tutto sarebbe tornato a posto. Peccato che di recente nulla pareva essere così semplice, nemmeno gioire per il ritorno di una persona cara. Sakura si voltò indietro, Sasuke stava raggiungendo il gruppo. Quando la sua presenza fu notata, Naruto smise immediatamente di prestare attenzione a quanto stava facendo “Ohi, Sasuke ciao!” il sorriso nacque spontaneo e rapido tanto quanto gli occhi di Sai si incupirono.
 
Ogni giorno era la stessa scena: il team 7 si riuniva per allenarsi, Sai e Naruto arrivavano per primi, puntualmente litigavano per le cose più banali, Sakura doveva intervenire per dividerli e infine giungeva Sasuke. Ed era allora che Sai si irrigidiva. Era così da quando Sasuke Uchiha era tornato nelle loro vite riprendendosi fra l’altro il posto in squadra. Nessuno aveva ancora osato affrontare la questione, troppo felici e troppo indaffarati nel tentavo di far reinserire quel disadattato di Sasuke nel villaggio. Senza contare il suo seguito ancora più disfunzionale composto da una pazza fan girl, un mezzo uomo pesce e un socio labile amante degli animali. Naruto era così preso da Sasuke da non accorgersi per niente di come il comportamento di Sai fosse sensibilmente mutato.
 
Sakura al contrario suo era sempre attenta, meticolosa, capace di capire al volo quando una persona a lei cara stava male. Presto o tardi anche altre persone se ne sarebbero accorte, ed in cuor suo sperava che accadesse allo stesso Naruto.
 
Solo qualche giorno dopo il team 7 dovette partire per una missione diplomatica piuttosto delicata, dovevano affrontare un lungo viaggio, il che significava almeno tre o quattro giorni all’agghiaccio. Data la consolidata esperienza di ogni membro, non era necessaria la presenza di Kakashi o Yamato, per l’occasione il capo squadra designato fu Sakura. Per i primi due giorni nessuno parve fare caso che Sai praticamente non dormiva, ma all’alba del terzo perfino Naruto iniziò a notare che qualcosa non andava nell’amico.
Il pallore del viso più accentuato del solito, gli occhi arrossati, ma soprattutto era deconcentrato, cosa assolutamente non da lui.
“Sai, quanto manca per arrivare a destinazione?” era già la seconda volta che glielo domandava, la mancata risposta indignò Naruto “Ohi, Sai sto parlando con te!”
Il giovane sussultò spalancando la bocca in un sonoro “Eh?” seduto nel suo angolino contro un albero si rese conto tutto un tratto degli sguardi dei suoi compagni puntati seriamente su di lui. Naruto grugnì stizzito “Insomma, ma sei rimbambito? Hai tu la mappa, dicci quanto cacchio manca per arrivare in questo posto del cavolo, ‘tebayo!” dopo la sfuriata Sai balzò in piedi e si affrettò a recuperare la preziosa cartina dimenticata nel suo zaino. Era tutta spiegazzata e dovette sforzarsi parecchio per riuscire a capire la direzione che dovevano prendere. Il dannato pezzo di carta gli pareva solo un informe ammasso di righe colorate che lui non riusciva a distinguere per niente. Schioccò le labbra secche facendo un respiro profondo, finalmente era in grado di dare una risposta “Non manca molto, dobbiamo superare la montagna! Tenendo questo passo entro domani sera dovremmo essere arrivati!”
“Grazie, ci voleva tanto!” Naruto nonostante ostentasse una certa rabbia era ugualmente stranito dal comportamento di Sai “Sei strano oggi…” iniziò a dire tentando di indagare. Sai replicò forzando un sorriso per niente sincero “Va tutto bene Naruto, ero solo distratto!”
Come era prevedibile Naruto cercò di spingersi oltre, voleva sapere, desiderava capire se gli stava nascondendo qualcosa. Ma una pioggia di kunai lo fece desistere.
“Un imboscata!” urlò Sasuke scattando in posizione d’accatto , la mano era scivolata rapida alla Kusanagi sfoderandola giusto in tempo per trafiggere il nemico.
L’attacco fu rapido e spietato, ma non fu troppo difficile per il team 7 difendersi a dovere. Conclusa la battaglia Sakura ordinò di raccogliere le proprie cose perché si ripartiva subito. Lo zaino di Sasuke era accanto quello di Sai, quando si avvicinò per prenderlo si accorse che il ragazzo pallido barcollava leggermente.
“Ehi… stai male?” reagendo ancora prima che il cervello glielo ordinasse allargò le braccia accogliendo il corpo di Sai che gli si era accasciato addosso senza emettere un fiato.
“Sai!” Sakura corse verso Sasuke, così anche Naruto “Che succede? E’ stato ferito?!”
“No, ha perso solo i sensi!” Sasuke aggrottò la fronte, ebbe l’impressione che quel Dobe non avrebbe mai capito cosa stava succedendo a meno che qualcuno non glielo spiegasse chiaramente “Non c’è da stupirsi, è da quando siamo partiti che non dorme…”
A quel punto Sasuke ebbe la conferma che Naruto era il più grande coglione mai esistito “Cosa? Sul serio… non ha mai dormito?!”
Anche Sakura sospirò portandosi una mano alla fronte “Naruto, come hai fatto a non notarlo? E pensare che sei proprio tu quello che gli dorme più vicino!”
Punto nel vivo Naruto non trovò le parole per ribattere a quell’accusa, si limitò a mugugnare imbronciato che non era colpa sua se russava così forte da non accorgersi di niente.
 
 
Li osservava da lontano, dondolandosi avanti e indietro sull’altalena. La piccole mani paffute strette alla catena. Osservava quel gruppo di bimbi allegri, giocavano, ridevano. Erano davvero felici. Anche lui desiderava bearsi in tale gioia, si alzò e si avvicinò a loro. Li salutò timidamente, cercò di sorridere perché voleva davvero che lo accettassero nel loro gruppo. Ma nessuno lo notò, nessuno gli rivolse la parola. Continuava a stare in disparte, non osando avvicinarsi troppo. Non desiderava altro che essere accettato da loro. Allora cercò di chiamarli a voce più alta, uno di loro finalmente abbandonò il gruppo e si diresse verso lui. Era un bel bambino dai capelli biondi e gli occhi azzurrissimi.
 
“Non ti vogliamo qui, vattene. Sei inutile ormai.” La voce melodiosa stonava con il bel viso del bimbo. Non vi era alcuna luce in quei brillanti occhi azzurri.
Il piccolo escluso tremò, voleva replicare che non era vero, che lui poteva ancora fare qualcosa, ma la voce non gli usciva dalle labbra. Sentì un dolore fortissimo sconquassargli il petto, il freddo avvolgerlo completamente facendogli sentire le gambe molli. L’unica cosa calda erano le lacrime che fuoriuscivano senza sosta dagli occhi neri, annebbiati dal dolore.
 
 
La terribile sensazione di angoscia non abbandonò Sai nemmeno al risveglio di quel sogno orrendo, l’ennesimo ormai da troppo tempo. Annaspò alla ricerca d’aria, sentiva le palpebre bruciargli, il petto gli doleva terribilmente.
“Sai…” una voce amica catturò la sua attenzione, come il sorriso apprensivo che gli rivolse “Meno male, non ti riprendevi più! Ero preoccupato…” il candore nello sguardo era accecante, gli occhi così tanto diversi da quelli del sogno.
“Naruto…” deglutì a fatica, il solo parlare lo faceva sentire male. Naruto resosi conto del suo malessere si affrettò ad afferrargli una mano e stringerla “Stai calmo, va tutto bene! Ti viene da vomitare? O hai male da qualche parte?!”
Sai non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un risolino, tutta quell’ansia per un piccolo svenimento. Naruto sempre più nel panico perché non proferiva parola “Aspetta, vado a chiamare Sakura-chan! Torno subito!”
 
Le abili mani di Sakura si posarono più volte sul corpo di Sai rilasciando il chakra curativo, sotto gli occhi curiosi di Sasuke e quelli attenti di Naruto.
“Va meglio ora?”
“Sì, grazie…” mentre rindossava la maglia, Naruto prese da parte Sakura bisbigliando “Sakura-chan, ma cosa gli è preso prima?”
La medic ninja cercò le parole giuste da usare, in fondo parlavamo di Naruto, la testa quadra, non poteva avvalersi di terminologie mediche complesse “Credo abbia avuto una piccola crisi di panico, ma a preoccuparmi maggiormente è la mancanza di sonno…”
“Oh…” Naruto era ugualmente confuso, davvero Sai stava così male da non riuscire a dormire la notte?
“Naruto senti, penso che stanotte qualcuno debba rimanere con lui!” l’affermazione di Sakura non fece altro che metterlo ulteriormente in allarme sul suo stato di salute.
“Ho capito, ci sto io con lui!” la risposta repentina che diede rassicurò Sakura in qualche modo. Aveva intuito, ancora prima dello stesso Naruto, di quanto Sai gli stesse a cuore.
Prima di uscire dalla tenda si premonì di ammonire seriamente il compagno “Non c’è bisogno che ti dica che hai bisogno assolutamente di dormire!”
Sai abbassò lo sguardo inclinando la testa, sapeva meglio di chiunque altro che senza un adeguato riposo il corpo cedeva. Lo sapeva, ma il solo pensiero di addormentarsi lo turbava. Gli incubi che sarebbero scaturiti dalla sua mente lo spaventavano, perché non aveva il potere di fermarli.
 
“Ok Sai, sono le dieci passate, Sakura-chan dorme nell’altra tenda, mentre Sasuke fa la guardia qua fuori!” zelante Naruto sistemava alla buona il suo sacco a pelo accanto a quello di Sai “E’ il momento di dormire adesso!”
Sospirò l’artista infilandosi nel suo giaciglio, certo che anche quella notte l’avrebbe passata in bianco. Diede le spalle a Naruto perché non vedesse che fingeva soltanto di dormire, anche uno sciocco come lui lo avrebbe notato.
Le membra stanche cedettero solo verso le tre del mattino, abbandonandosi al sonno profondo che venne però inquinato da un nuovo soffocante incubo.
 
Questa volta era così intenso dal fargli emettere gemiti di dolore così forti da svegliare Naruto. Quando se ne rese conto tentò di scrollarlo per le spalle per farlo ridestare, ma niente.
“Sai, ohi svegliati!” visto che non funzionava dovette ricorrere a metodi più drastici “Sai!” volò il primo ceffone sulla guancia, seguito da un altro. Gli venne un infarto quando Sai spalancò gli occhi vitrei aggrappandosi al suo braccio. Lo stringeva con una forza disumana, le unghie erano ancorate così in profondità da fargli male.
“S…Sai, lasciami!” a quella supplica malcelata Sai lasciò subito la presa. Era sudatissimo e tremava senza controllo. Naruto si massaggiava il braccio su cui era rimasto il segno della presa ferrea di Sai, ponendo l’unica domanda a cui non voleva proprio rispondere “Stavi avendo un incubo?”
Avrebbe fatto meglio a mentire, avrebbe dovuto mentire. Ma la bocca parlò da sé “Sì…” ignorando le conseguenze che avrebbe avuto una tale rivelazione su uno come Naruto.
“Ti va di parlarmene?” si sedette di fronte a lui, gambe incrociate e un sorriso rassicurante “Sembrava proprio brutto…”
“Un po’…” un velato imbarazzo vibrò per qualche istante nella voce di Sai “Faccio strani sogni di recente…” lottava contro se stesso, non voleva metterlo al corrente delle sue ansie. Ma sentiva il petto stringersi su stesso sempre di più man mano che il tempo passava e i muscoli dello stomaco tendersi in spasmi dolorosi, non era piacevole. Serrò le palpebre per un periodo esageratamente lungo secondo Naruto, ma quando le riaprì poteva scorgerci una notevole determinazione “Nei miei sogni io sono sempre un bambino, a volte sono davanti all’accademia altre sono nel parco…” Sai si prese tutto il tempo per spiegare nel dettaglio i suoi incubi. Anche se cambiava il luogo, la sostanza era sempre la medesima: Sai veniva escluso dal gruppo di bimbi felici che giocavano lasciandolo in disparte.
 
Naruto stette per tutto il tempo in silenzio, ascoltando con un attenzione maniacale, si concentrò più del dovuto per cogliere ogni sfumatura del sofferto racconto dell’amico. Percepì un senso di angoscia e malinconia, era come se gli fosse accesso un pensiero nel cervello.
“Sai senti, ma tu per caso…” rimuginò prima di parlare, non era certo di ciò che voleva domandare ma esitare avrebbe solo gettato ancora più nel caos la mente di Sai “Hai paura di venire escluso da me e gli altri del team 7?”
Sai rimase immobile, le labbra serrate e lo sguardo di ghiaccio, solo un leggero incassarsi insicuro delle spalle “Io, non lo so…”
Anomalo, ecco come avrebbe potuto definire la reazione di Sai in quel momento, non poteva che averci azzeccato “Questo spiegherebbe tutti gli incubi che hai fatto dove non riesci a far parte di un gruppo!”
Fu come una rivelazione, in un certo senso Naruto poteva avere ragione ma c’erano ancora così tante cose che non riusciva a spiegarsi “Ma io mi sento molto male…”
Comprendendo lo smarrimento dell’ex membro del Ne, Naruto ebbe premura di rassicurarlo “Lo so, è normale sentirsi così quando si ha tanta paura di perdere qualcosa di importante…” la mano si mosse piano posandosi delicata sulla spalla “Ricordi quando nel paese del ferro sono andato in iperventilazione?”
Sai scosse la testa in senso affermativo, rammentava molto bene i fatti di quel giorno “Ecco è lo stesso! Io avevo una paura terribile di perdere Sasuke e Sakura-chan, il senso di angoscia è stato così grande che mi ha fatto star male!”
“Quindi io…umh, i sogni che faccio e il sentirmi sempre male… è perché ho paura?”
“Esatto! Però non c’è niente di cui aver paura!” proseguì ancora più convinto di prima, il tono di voce si fece più acceso “Nessuno ti manderà via, hai capito? Tu fai parte della squadra, sei nostro amico!” le dita scivolarono su per il collo fino a giungere alla guancia, constatandone l’estrema bassa temperatura.
“Sei importante per noi…” si affrettò ad aggiungere “Per me…” senza che se ne rendesse conto si era avvicinato così tanto al viso di Sai da soffiarli sulle labbra. Le stesse che mollemente si piegarono in un sorriso così bello a cui Naruto non poté resistere. Non badò allo sgomento dell’amico, non fece caso al suo sobbalzare quando chiuse le sue labbra in un bacio prepotente e tanto desiderato.
Lo lasciò senza fiato, letteralmente, quando si separò da lui le guance erano tinte di un vivace rosso “Questa notte riuscirai a dormire!” affermò con noncuranza Naruto, si puntò un dito al petto con aria estremamente buffa “Starò sveglio a vegliare su di te! Se vedo che ti agiti ti sveglio subito, ok?!”
Sai ghignò “Mi darai un altro schiaffo?”
“Ovvio, non aspettarti un trattamento di riguardo solo perché non sei in forma!”
Non era certo di star facendo la cosa giusta, presto o tardi avrebbe dovuto giustificarsi con Sai per quel bacio, ma non ora almeno. Lo vide coricarsi, rimanere a vagare con lo sguardo per un'altra mezz’ora e poi finalmente, socchiudere le palpebre.
 
 
Era l’incubo di sempre, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. Lo stesso bambino biondo che lo respingeva di continuo correva verso di lui, era senza fiato quando lo raggiunse. Allungò deciso una manina, le guanciotte si gonfiarono sfoderando poi un gran sorriso “Vieni, giochiamo!”
Inebetito dal gesto inaspettato, Sai rimase ad osservare prima la mano e poi il bimbo, dopo tale esitazione il suo interlocutore si spazientì “Dai, vieni! Tutti ti aspettano!”
“Tutti?” era sorpreso di udire la propria voce per la prima volta, ma lo fu ancora di più quando venne trascinato a forza verso il gruppo a cui non riusciva mai ad avvicinarsi.
Poté vedere i loro volti, li conosceva ne era certo, ma la cosa più bella era la gentilezza nei lori sguardi, Sai si sentì avvolgere da un piacevole tepore.
 
 
Quando riuscì a svegliarsi, sbatté una, due tre volte gli occhi prima di metabolizzare cosa stesse vedendo. Naruto, come aveva previsto, si era addormentato; stava steso supino accanto a lui, scomposto e con la bavetta che gli colava da un lato della bocca. Ma la sua mano stringeva saldamente quella di Sai. La sensazione era stata così bella e rassicurante che si era trasmessa pure nel sogno. Si sentì uno sciocco ma gli venne spontaneo sorridere e ridere nello stesso momento, era felice, tanto felice dopo un tempo infinito.
 
Non si rese conto di essere spiato da Sasuke che sbirciava dall’esterno, un moto di serenità parve invadere anche Sakura che, dopo aver sgamato l’Uchiha, entrò trovandosi i due amici che dormivano stringendosi la mano. Le ispirò così tanta tenerezza dal sorvolare sul fatto che Naruto biascicava cose senza senso come “Hai le labbra proprio morbide, voglio baciarti di nuovo!”.


END
22/01/2014



Salve salvino! La fiction che avete appena letto è frutto di un prompt proposto sul forum Il Tempio di Sai dall'utente sushiprecotto_chan
Link: http://saifanclub.forumfree.it/?t=60618106

Il prompt richiesto:  Sai ha segretamente paura di rimanere tagliato fuori dalla vita dei suoi compagni, ora che Sasuke è tornato. Non riesce più a dormire bene, ha gli incubi. Per miracolo - o forse grazie ad una pulce nell'orecchio datagli da Sakura/Kakashi/Yamato/Iruka/chivoletevoi - Naruto se ne accorge. SaiNaru.

Non sono totalmente convinta di aver scritto qualcosa di sensato ma spero vi piaccia lo stesso! ♥ Per i profani, il titolo della fiction è tratto dalla canzone No Light dei Florence and the Machine! : )

Becitos Giò ♥ ♥

 

 

  
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