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Autore: LoonyZombiee    03/10/2014    2 recensioni
-Estratto dal Capitolo 9-
"Lo guardo, mi guarda e poi mi bacia con tutto l’amore che ha in corpo ma io non ricambio. Si stacca e guardandolo con gli occhi vitrei rispondo “non avevo bisogno di un bacio, avevo bisogno di un abbraccio” me ne sto andando ma lui mi stringe tra le sue grandi braccia e per un po’ sento che questo gesto basti per cancellare tutto quello che ho sofferto. Mi aggrappo a lui stringendolo forte come se non volessi farlo andare più via. E’ strano perché Thiago potrebbe ferirmi più di tutte le cicatrici aperte che ho ma in questo momento è l’unica cosa che può tenermi salva."
***
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Cris Morena; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Erotico, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hija de la luna '
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Capitolo 8: ¡Ay que susto!

Ci baciamo per un tempo interminabile perché lui sorprendendomi ha ricambiato il bacio.

E’ bellissimo. Sento milioni di fuochi d’artificio che mi esplodono dentro e nonostante Brenda e Thiago  sento che è la cosa giusta da fare.

Oddio.  Brenda e Thiago!.

Ad un certo punto ci stacchiamo per riprendere fiato, io ho un sorriso che va da una guancia all’altra ma poi torno alla realtà così il sorriso mi si spegne un po’ e mi alzo di scatto.

“Io…mi dispiace” riesco solo a dire. Mi giro e me ne sto andando ma Rama mi trattiene.

“Perchè l’hai fatto?” mi chiede.

“Perchè mi piaci Rama! E sono una stupida perché non me ne sono accorta prima e ti ho perso.Tu ora stai con lei che è la ragazza giusta per te perché è bella, simpatica e solare non un disastro problematico come me! E nonostante penso che siate fatti l’una per l’altro sto morendo di gelosia! Perché mi piaci e non posso farci niente! Perché sono gelosa ma non ho alcun diritto di reclamarti. Perché tu meriti d’essere felice. E va bene che ora sono io a starci male perché solo ora capisco tutto quello che hai sopportato tu. Non posso fare a meno di pensare a quanto saremmo stati bene insieme… mi dispiace così tanto.”  riesco a dire senza piangere ma risultando comunque patetica.

Che è successo alla mia freddezza? Quando sono diventata così fragile?

Mi scanso da Rama e faccio per rientrare nella fabbrica quando mi giro un’ultima volta per guardarlo lo vedo correre dietro a Brenda che è uscita tutta di corsa.

“Mar” fa per avvicinarsi Jazmin.

“No. Sto bene. Voglio stare solo un po’ da sola” rispondo sorridendole.

So che non mi crede. Non mi credo nemmeno io.

Finalmente Rama aveva la possibilità d’essere felice ed io che faccio? Gliela rovino così. 

Sento qualcuno che bussa urlando 

“Mar io e te dobbiamo parlare subito!” 

E’ Thiago. 

Ma non ho voglia di affrontare pure lui. E poi che pretende? Lui mi ha tradito per primo. Dicono che ciò che semini poi lo raccogli e solo ora capisco che è verissimo.

Io ho fatto soffrire Rama e ora sto provando tutto quello che provava lui.

Thiago ha fatto soffrire me ed ora sta provando tutto quello che ho provato io.

A volte non ci rendiamo conto del male che facciamo finché non siamo noi stessi a provarlo. 

Thiago continua a bussare perché non gli ho risposto così in mia difesa entra in gioco Jaz.

“Lasciala stare! Dopo quello che le hai fatto ti sta trattando pure fin troppo bene!”

“Io voglio solo darle delle spiegazioni e voglio che lei le dia a me!” risponde lui cocciutissimo.

“Adesso no!” replica lei.

 

Sto per uscire per andarli a calmare ma qualcuno mi tappa la bocca con una mano puntandomi una pistola alla tempia. 

Sento la canna fredda dell’arma a contatto con la mia pelle e rabbrividisco.

Questa scena sta scatenando brutti ricordi nella mia testa.

Il tizio sussurra al mio orecchio con la sua voce roca d’aprire la porta ed io senza fare troppe storie obbedisco.

Mentre aziono il meccanismo per uscire dalla fabbrica studio il rapitore per ora dal tono della sua voce, dalla sua altezza e dal suo fisico riesco a capire solo che è giovane, probabilmente ha un paio d’anni in più di me. 

Sento una sensazione stranissima, come se lo conoscessi. So che è impossibile perché non ho mai conosciuto nessun delinquente così giovane.

Usciamo nel cortiletto e vedo che i ragazzi stanno ancora discutendo tra di loro solo che ora si sono aggiunti anche Tacho e Rama mentre a quanto sembra Tefy, Lola, Brenda e Nacho sono spariti.

Appena si accorgono del tizio che mi sta stringendo si zittiscono e rimangono come paralizzati.

“State zitti e lasciateci andare via ed io non vi farò niente!” dice la voce roca nascosta dal passamontagna.

“E a lei?” dice Rama facendosi coraggio.

“No. Non farò del male nemmeno a lei. Carlos la vuole viva.”

Appena sento pronunciare quel nome impallidisco.

No. Non può essere. Ho fatto tanto per scappare da lui ora non posso ritornarci.

Quell’uomo sta ancora nei miei incubi peggiori.

“Chi è Carlos?” chiede Thiago.

“Non sono affari tuoi ragazzino” lo liquida il rapitore.

“Ah dopo sei anni si accorge che sono scappata?” gli chiedo facendomi forza cercando di prendere tempo.

“No. Ma solo ora ti ha trovata. Comunque devo dire che non ti ha reso giustizia.” mi risponde.

“Che vuoi dire?”

“Mi aveva detto che eri bella ma non pensavo così tanto” dice sfiorandomi i capelli.

Sia Rama che Thiago hanno delle facce ancora più tese di prima.

Non rispondo perché non mi viene in mente nulla da dire così il rapitore va avanti.

“Senti io devo aspettare il segnale per portarti via da questo posto… perché non ne approfittiamo e intanto ci divertiamo un po’?” dice.

“Con piacere” rispondo provocandolo.

Sorride e poi sposta il braccio per toccarmi ma io sono più rapida e lo blocco mentre con l’altra mano abbasso il braccio con la pistola.

Lui ride “Sai non parlavo di questo genere di divertimento stavo pensando a qualcosa di più intimo” risponde.

“Ah sì? Sicuro che poi Carlos te lo perdonerebbe? Non so se te l’ha detto ma ero la sua preferita” rispondo con un coraggio che nemmeno sapevo d’avere.

“Ecco perché ti vuole così tanto…ma sai guardandoti ho voglia di rischiarmela."

Stringo ancora di più l’arma e lui ride ancora più forte di prima.

“Stai tentando di prendermi la pistola per caso? E cosa avresti intenzione di farci?”

“Una ragazza con una pistola può fare tante cose” dico tanto per provocarlo perché questo tipo mi sta dando ai nervi.

“Dubito che tu lo faccia. So benissimo che sei terrorizzata da quest’arma”

Si mette male. Come fa a saperlo?

“E tu che ne sai?” chiedo prima di riuscire a trovare una risposta migliore ma purtroppo la curiosità ha vinto su di me.

“Come che ne so? Non è la stessa arma con cui è stato ucciso tuo padre?” accompagna la frase con una risata malvagia.

Questo mi fa perdere il controllo. Gli strappo la pistola di mano impugnandola anche se sto tremando come una foglia.

La stringo forte sentendo il metallo freddo, freddo come il sudore che mi sta imperlando la fronte.

Lo spingo a terra lui cade ed io lo sto minacciando puntandogli l’arma addosso.

“Wow se fai così anche a letto giuro che mi dimetto subito da Carlos e ti tengo tutta per me!”

“Zitto!” gli urlo.

“Va bene. Però non dirò nulla sulla morte di tua madre.”

“Bene perché io so come è morta”

“Già il veleno che le hanno dato è stato fatale”

“Veleno? ma di che stai parlando?” gli chiedo allibita.

“ops…ero sicuro che lo sapessi” risponde lui anche se dal tono della sua voce intuisco che sapeva perfettamente che ne ero all’oscuro.

“Parla!” gli urlo contro ancora più forte e facendo un’aria più minacciosa.

“Tesoro so che puoi fare due più due”

Nella testa mi vengono dei flash e mi ritorna in mente una scena che avevo completamente eliminato.

La cosa brutta di questi flashback è che oltre causarmi tanto dolore mi fanno perdere la lucidità e la stabilità delle gambe.

Il rapitore ne ha approfitta e proprio quando stavo per cadere mi afferra.

“Appena in tempo” lo sento dire

“L’hai fatto apposta! Lo sapevi! Dimmi chi sei..chi sei?” le mie domande suonano più deboli di quanto avrei voluto.

So benissimo quello che sta succedendo, mi è successo tante di quelle volte ma ogni volta mi mette più paura di quella prima.

La vista mi si annebbia e tutto quello che i miei occhi vedono sono i ricordi dolorosi del mio passato.

Il sudore freddo continua, le gambe ormai vanno per conto proprio mentre tremo tutta.

“NOOOOO!” urlo “TI PREGO NON FARMI MALE! NOOOOOOOOOOOOOOO! BASTA! BASTA! TI PREGO!”

Rivedo un uomo che si avvicina con fare minaccioso. E’ arrabbiato perché non gli ho obbedito ma le mie preghiere non servono a nulla.

La sua mano mi colpisce ancora e ancora.

 

Ho gli occhi lucidi e tremo ancora nonostante il flashback sia finito.

Il rapitore mi sussurra “Tranquilla è tutto apposto, è tutto finito. Ci sono io qui” ma io lo sento appena.

Provo a parlare ma dalla mia bocca non esce alcun suono. Sono seduta in un bagno di sudore mentre il tizio mi tiene le spalle.

Tento di respirare ma sento come se stessi annegando e così quello che esce fuori è solo un annaspo continuo.

Ci vedo di nuovo bene e i ragazzi mi stanno fissando con delle espressioni terrorizzate. 

Il tipo tira fuori dalla suo bisaccia una bottiglia d’acqua e me la porge ed io ,prima di pensare che dentro ci possa essere qualcosa, me ne sono già scolata metà senza accorgermene. 

Adesso riesco a respirare meglio così faccio un po’ di respiri profondi poi riesco a finalmente a parlare.

“Come facevi a saperlo?” gli dico.

Non solo sa che parlare di alcuni argomenti mi scatena questi flashback, sa anche quello che mi provocano e come controllarli.

E’ strano perché dovrei essere spaventata a morte, invece sto solo morendo di curiosità e un certo senso il gesto premuroso che ha fatto mi ha tranquillizzata.

“Diciamo che ti conosco bene”.

“Cosa sei una specie di stalker? Che vuoi da lei?” lo interroga Rama.

“Mi sembrava d’aver già chiarito questo punto. Non sono affari vostri. E l’unica cosa che voglio sa lei è portarla da Carlos.” fa una pausa poi riprende “Sei la solita ancora pensi che puoi cavartela da sola. Non gli hai parlato del tuo passato, o sbaglio?”

“Non è importante” lo freddo.

“Ah no? Tutto quello che sei dipende da quello che ti è successo e tu dici che non è importante? Come ti piace fingere che vada tutto bene” continua lui.

“Adesso basta! Chi sei? perché sai tutte queste cose? Non dirmi che te l’ha dette Carlos perché lui sa solo della morte dei miei genitori!” 

“Sono semplicemente uno che osserva bene gli altri, un po’ come fai tu”

Questo è troppo.

Non può conoscermi così bene.

Sto per chiedergli altro ma in quel momento entrano Cielo e Nicolas e quest’ultimo sa come prendere in mano la situazione.

“Allontanati subito da lei!” tuona, non gli ho mai visto un’espressione così minacciosa in volto.

“Stai calmo archeologo, non voglio fare male alla piccola” risponde il rapitore.

Piccola detto da lui e in quel modo mi mette i brividi, soprattutto perché è Nico a chiamarmi così.

A quanto pare conosce un sacco di cose su di me e sulle persone che mi stanno intorno.

Questo pensiero mi mette la pelle d’oca, possibile che c’era qualcuno che mi osservava e nessuno se n’è reso conto?.

Nicolas è sveglio e ha capito subito perché il tizio ha usato quel soprannome.

“Non so chi tu sia ma vedo che sai molte cose su di lei ma se la lasci andare prometto di non denunciarti e non chiamare la polizia”

“Tu sì che sai come si ragiona però temo di non riuscire a soddisfare la tua richiesta, la piccola deve venire con me”

Capisco che se non faccio qualcosa Nicolas chiamerà la polizia ed io non avrò più la possibilità di sapere chi è e non potrei fargli tutte le domande che mi frullano per la testa, tipo se sa il cognome dei miei genitori.

Purtroppo Nico è più veloce riesce a strappargli la pistola di mano e ad inchiodarlo a terra.

“Lascialo andare” dico.

“Sì senz…che?” Bauer mi sta guardando come se fossi pazza.

“Ho detto di lasciarlo andare” ripeto più convinta e a voce più forte.

“Mar tu…”

“Ma niente lascialo andare subito! So quello che faccio!” rispondo convinta.

Lui annuisce anche se è contrario però libera il tipo senza ridargli la pistola.

Il rapitore si avvicina, Nico è allerta, ma l’unica cosa che voglio fare è parlare.

“Dì a Carlos che se mi vuole deve lasciar perdere perché non sono più la ragazzina indifesa di sei anni adesso so difendermi e anche bene, però se è così ossessionato da me digli che venisse a prendermi perché ho un sacco di conti in sospeso con lui. Non mi fa più paura!” dico fremendo di rabbia.

Il tipo annuisce poi mi sussurra all’orecchio una cosa che mi lascia a bocca aperta poi detto questo se ne va.

Io strappo la pistola di mano a Nico lo richiamo e glie la lancio dicendo 

“Hai un debito con me.”

Lui mi guarda e risponde “Lo so, piccola!” e poi sparisce.

“Sei impazzita?!?” mi urla contro Thiago.

“Infatti quel tipo avrebbe potuto farti male e tu lo lasci andare via così?!?” gli da man forte Rama.

“Hai detto bene. Avrebbe potuto. Non l’ha fatto” gli rispondo.

“Che ti ha sussurrato all’orecchio?” rincara la dose Thiago

“Niente” rispondo.

“Mar!” dice Cielo.

“E va bene! Mi ha detto che Carlos non rinuncerà a me e poi ha aggiunto che sono bella tanto fisicamente quanto per la mia forza. E che sto perdendo tempo con voi due” dico guardando prima Rama poi Thiago poi riprendo a parlare “Stop! Contenti adesso?” rispondo visibilmente scocciata.

“Ti sembra che posso essere contento? Arriva una specie di stalker psicopatico che sa un mucchio di cose su di te e che non ha fatto altro che provarci palesemente e dovrei esserne contento? Ah sì senza contare il fatto che secondo lui io sono solo una perdita di tempo per te.” Thiago è veramente scioccato da tutto quello che è successo, fa un respiro per calmarsi e poi riprende “E poi si può sapere chi cazzo è Carlos e cosa vuole da te?!?” conclude strillando.

“Ragazzi non urlategli contro!” dice Nico “Però anch’io voglio delle spiegazioni. Perché l’hai fatto andar via?” conclude inchiodandomi con quei suoi grandi occhi azzurri.

“Quel ragazzo sa tante cose su di me e se lo facevo incarcerare non sarei più riuscita ad ottenere le risposte che volevo”

“Invece sì!  Saresti potuta andarlo a trovare in carcere” replica lui.

“Sì ma non sarebbe stato obbligato a rispondermi, così invece ha un debito con me. Conosco la gente come lui, queste cose le rispettano.”

Nicolas si convince e poi mi abbraccia.

“Hai un idea di chi possa essere?” mi chiede mentre mi tiene ancora stretta.

“No.” ma decido che come risposta non basta così aggiungo “le uniche due persone che sapevano tutte queste cose su di me sono sparite.”

Lui annuisce e mi lascia un bacio sui capelli.

“Non sai quanto mi sono impaurito” dice.

Mi lascio abbracciare perché ho bisogno di sentirmi protetta.

Appena si stacca anche tutti gli altri mi si stringono intorno mentre Rama mi sussurra nell’orecchio “mi sono spaventato a morte, se ti succedesse qualcosa impazzirei”

Lo stringo un po’ più forte rispetto agli altri per fargli capire che ho sentito benissimo ciò che ha detto.

L’abbraccio dura almeno cinque minuti in cui vengo coccolata poi quando ci stacchiamo mi accorgo che non riesco a stare in piedi.

“Mar!” urla Nico sollevandomi.

“Tranquillo non è niente, sono solo i postumi del flashback di prima. Ho bisogno di andare a letto.”

Tutti mi accompagnano in camera e poi invece di andarsene iniziano a raccontare la loro storia, la prima è Jazmin.

“Sai Mar anche i miei genitori sono stati uccisi. E’ stato mio zio e l’ha fatto per prendersi la mia casa e i soldi. Mi ha venduta ad un gitano che mi sfruttava obbligandomi a rubare. I dieci giorni che sei mancata Nico e Cielo mi hanno aiutata e abbiamo trovato le prove per far arrestare mio zio. E’ bello sapere che abbiamo qualcuno di cui possiamo fidarci.”

“Mi hanno scambiato per un televisore in bianco e in nero, la mia famiglia era molto povera così i miei genitori mi hanno venduto. In teoria doveva essere il mio gemello ma mi ha incastrato e ci ho rimesso io” racconta Tacho “Lleca invece è stato rapito quando era piccolo non sa né il suo vero nome né il cognome, è cresciuto in strada infatti se inverti le sillabe del suo nome è Calle”.

“Mia madre è andata a Miami abbandonando me e mia sorella da una signora che ci maltrattava, siamo scappati e poi siamo arrivati qui” si aggiunge Rama.

“Anche mia madre mi ha abbandonato e beh Barto lo conoscete tutti, non è molto paterno. Di certo non ho passato tutto quello che avete passato voi” dice Thiago.

“Be la mia storia già la conoscete” Cielo fa un pausa poi riprende “Mar, so che non ti senti ancora pronta ma a questo punto devi raccontarci quello che ti è successo se no non riusciremo mai ad aiutarti.

“Okay” dico “Ma chiudete bene la porta non voglio che Alelì, Cristobal, Monito o Lleca sentano, perché è una storia triste e violenta.”

Mi guardano tutti con degli occhi un po’ spauriti io faccio un respiro profondo e comincio a raccontare.

 

Hola people!

Yeii finalmente un po’ d’azione

Ricordatevi del ladro perché nel sequel si saprà tutto su di lui e del perché conosce così bene Mar.

Cooomunque spero che come al solito il capitolo vi sia piaciuto, nel prossimo finalmente si saprà parte del passato della nostra protagonista e per questo ancora non si chiarirà la situazione Rama-Mar-Thiago but stay patience perché il capitolo 10 sarà pieno di inciuci amorosi.

Un beso muy grande, ci si vede all’aggiornamento di sabato 11 ottobre.

Loonyzombiee.

 
  
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