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Autore: Wendy_Dreams    03/10/2014    1 recensioni
Michael Jackson e Freddie Mercury. Destini differenti, ma intrecciati dal destino di una persona... Non sarà la solita storia d'amore strappalacrime come potreste aspettarvi, ma affronterà un aspetto ben più profondo dell'amore: l'amore di un padre per una figlia, dai punti di vista di Michael e Freddie...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 32
Neverland Ranch, Los Angeles, 11 maggio 2002
Melanie P.oV.
Sono sul divano con Frank a guardare di nuovo "Donnie Darko", uno dei miei film preferiti. A un certo punto suona il telefono -Vado io- si alza velocemente Frank -Pronto?- fermo la videocassetta -No, al momento non é in casa, ma io sono il suo assistente può dirlo a me.- mi avvicino per capire -Scusi se glielo chiedo, ma lei perché deve venire?- chi é che deve venire? -Ah, ne aveva già parlato con il signor Jackson- sembra sorpreso -Quindi la troupe verrà martedì mattina per montare tutto e il pomeriggio si comincia...- troupe? Cosa deve cominciare? -Va bene, glielo dirò. Arrivederci- si gira verso di me
-Chi deve venire martedì?- chiedo inarcando le sopracciglia
-Un giornalista, non ho capito il nome- risponde Frank
-E perché?-
-Deve fare un intervista con Mike-
-Tu lo sapevi?- chiedo sorpresa
-No- fa segno di no con la testa
-Andiamo a dirlo a papà- propongo
-Sì... Ma dov'è?- chiede
-Dove sarà? Sul Giving Tree- rispondo ovvia
-Sì, come ho fatto a non pensarci...- dice ridacchiando
Andiamo al Giving Tree e come mi immaginavo papà é lì, seduto su un ramo abbastanza basso
-Papà- lo chiamo
-Hey- sorride
-Chi é il giornalista che deve venire?- chiede Frank
-Oh... É Martin Bashir- risponde calmo
-Perché deve venire?- continuo
-Perché dopo tante chiacchiere é giusto che dica la mia verità... Ma poi perché vi allarmate tanto, il signor Bashir é una persona sincera, mi aiuterà a rimettermi nella luce giusta...- non sono molto convinta e nemmeno Frank lo é e lo capisce dalla nostre espressioni
-É la loro tattica... Sembrano sinceri e poi pugnalano alle spalle... Come lupi travestiti da pecore...- intervengo
-E si rivelano per quello che sono in realtà- aggiunge Frank
-Non fate gli uccelli del malaugurio, non succederà... Non sarà come le altre volte...- risponde flemmatico guardando il tramonto scendere sul ranch
-Uccello del malaugurio? Bene, questo uccello del malaugurio non parteciperà assolutamente a questa pagliacciata... Mi dissocio e quel giornalista da due soldi non mi vedrà neanche in fotografia... Te lo puoi proprio scordare...- mi allontano, ne non voglio sapere niente che si faccia ingannare come al solito, più che metterlo in guardia non posso fare altro... Ma é fatto così... Tende a fidarsi troppo della gente e l'unico che poi ci rimette é sempre e solo lui...
 
Frank P.o.V.
-Sei stato un po' pesante, Mike- dico serio
-É la verità... Dovreste dargli un più di fiducia...- risponde mentre scende dall'albero
-A volte dovreste darne meno tu...- rimaniamo un attimo in silenzio intanto che cala il buio -Io e Mel volevamo solo metterti in guardia, visto quello che succede quando dai fiducia alle persone sbagliate...-
-Forse ho sbagliato a dire così...- é orgoglioso e quando sbaglia fa fatica ad ammetterlo... Credo di capire da chi abbia preso Melanie...
           ***
Four Season Hotel, Las Vegas, 1 settembre 2002
Frank P.o.V.
Bashir sta intervistando Mike come deciso e Mel come promesso non si sta facendo vedere né dal giornalista né dalla sua troupe, anche lei é venuta qui a Las Vegas, ma l'ha fatto come mi ha detto lei "per occuparsi dei fratelli, non per farsi vedere dal giornalista, per lei, lui non esiste". Sento un rumore alle mie spalle e mi giro in fretta, non sembra che Mike abbia visto, impegnato com'e a parlare con Bashir, anche Hamid, il cameraman personale di Mike, se ne accorge e si gira anche lui per un attimo. É Mel, si guarda in giro velocemente per poi voltare le spalle e richiudere la porta senza fare rumore.
-Che voleva Melanie?- mi chiede Hamid durante una pausa
-Non lo so- rispondo scuotendo la testa
-Ma perché non si fa vedere mai?- continua a chiedere
-Abbiamo discusso- si inserisce Mike -Abbiamo discusso e ha deciso di non voler comparire-
-Per cosa avete litigato?- resto in silenzio voglio che sia lui a spiegarsi
-Non é d'accordo con questa impresa...- sospira
-Hai provato a chiarirti?- chiede Hamid
-Mi somiglia tanto, quando si mette in testa qualcosa, non vuole ascoltare niente e nessuno- sospira
-Prova tu a parlarle- Hamid si rivolge a me
-Io?-
-Sì, tu sei il suo migliore amico, magari ti ascolta- continua Hamid
-No. No.- nego con la testa -Non voglio intromettermi-
-Perché no?-
-Io sono d'accordo con Mel. Se potessi non mi farei vedere neanch'io, ma sono il suo assistente e devo esserci- ammetto mordendomi il labbro inferiore -E poi é Mike suo padre, con lui si trova in disaccordo, non con me. Deve chiarirsi lui.- il cameraman di Bashir ci avverte che la pausa é finita e ognuno torna al proprio posto.
Hamid P.o.V.
-Hai avuto molte ragazze durante la tua adolescenza?- chiede il giornalista
-Ehmm... Non molte... La mia prima ragazza, che ho amato molto, é stata Tatum O'Neal- risponde timido Michael
-Ed era un amore tipicamente romantico?-
-Sì, lo é stato. Anche se non ero proprio pronto per certe cose di cui parlava...- ridacchia imbarazzato -Ero piuttosto ingenuo, non scherzo. Spero lei mi perdoni dopo aver raccontato questa storia... Ok, Tatum, per favore, perdonami... Mi ricordo che mi disse di venire a casa sua, a Beverly Hills, e mi disse cosa voleva fare al mio arrivo... Sai... Quelle cose...- é imbarazzato
-Cosa ti ha detto?- continua a chiedere
-Delle cose sessuali... Ero spaventato a morte...-
-Così ti disse "Michael, vieni a casa mia, e farò l'amore con te"?- insiste, mentre Michael é visibilmente imbarazzato
-Sì-
-Ed eri molto spaventato?-
-Ero molto spaventato... Perché non avevo mai fatto niente del genere... Sono andato da lei cercando di fare il mister gradasso e coraggioso... Ricordo che spense tutte le luci della stanza, aprì le tende, potevi vedere tutto il panorama della città fino alla scogliera, era bellissimo, e mi disse di sdraiarmi sul letto, e l'ho fatto, mi sono sdraiato sul letto, si avvicinò lentamente... E mi toccò i bottoni della camicia per aprirla e mi sono coperto il viso con le mani così- e si copre il viso con le mani -Non volevo che andasse avanti e se n'è andata via, sapeva che ero troppo timido... Successe così...-
-Ci ha riprovato?- Michael nega con la testa -Eri terrorizzato...-
-Ero terrorizzato, avevo davvero paura... Penso che non ero pronto per quello...-
-E ti sentivi pronto con la madre di Melanie?- Michael é spiazzato
-É un po' complicato- cerca di deviare il discorso
-E allora spiegami- lo incita
-Con Katy é stato tutto molto intenso e veloce... Ci siamo innamorati in fretta... Non conosceva la mia identità di cantante, per lei ero solo Michael...- fa una pausa per fare un lungo respiro
-Non sapeva che eri Michael Jackson? Non sapeva che eri famoso in tutto il mondo?- il suo tono ha un che di inquisitorio
-No-
-E tu non glielo hai detto?- continua con lo stesso tono
-Le ho detto che ero un cantante e che mi esibivo con i miei fratelli, ma non le ho detto che ero famoso, non mi sembrava importante per la nostra relazione-
-E non ha mai sospettato nulla?-
-Katy viveva a Londra e preferiva ascoltare la musica inglese, non seguiva molto quella americana, così non mi conosceva, ed era una novità per me, anzi una bellissima novità, perché io volevo soltanto qualcuno che stesse con me per quello che sono io, non per la mia fama...- abbassa lo sguardo
-Tu hai detto che é stata una cosa veloce, quanto é durata la vostra relazione?-
-Da agosto a novembre 1977. Siamo stati insieme 106 giorni. 106 giorni fantastici- prende un respiro ancora più lungo del precedente
-L'hai amata tanto?-
-Sì, tantissimo-
-Più di tutte le donne che hai conosciuto dopo di lei? Anche più delle tue ex mogli?-
-Sì-
-E visto che vi siete amati tanto hai fatto ciò che non hai fatto con Tatum?-
-Certe cose vengono naturalmente quando si ama qualcuno così tanto come io e Katy- si ferma, guarda in un altra direzione, ma si vede che é emozionato
-Sapevi che era incinta?-
-No, non sapevo che era incinta e ne sono veramente rammaricato. Se lo avessi saputo sarei andato subito da lei, anche a nuoto, e non l'avrei mai più lasciata...- ha gli occhi lucidi
-Perché vi siete lasciati allora?-
-Non ci siamo lasciati, il destino ci ha separati-
-In che senso?-
-Ci sono state una serie di circostanze e di errori che ci hanno fatto pensare di non amarci più a vicenda. Invece non era vero. Lei mi amava. Tanto.- credo sia sul limite del pianto ma sembra voglia trattenersi
-Adesso lei dov'è?-
-É morta- risponde secco
-Come?-
-Un incidente stradale. É stata investita.-
-Quando?-
-Nel 1980-
-Melanie era lì in quel momento?-
-No. Era a casa di Freddie.-
-Freddie Mercury?- annuisce
-Sì, si é preso cura di Melanie in mia assenza. Non gliene sarò mai abbastanza grato-
-Sapeva che Melanie era tua figlia?-
-No. Sapeva quello che sapeva Katy-
-E quindi l'ha cresciuta senza sapere che fosse tua figlia? Non ha mai avuto il sentore che tu fossi il padre?-
-L'ha cresciuta senza sapere la mia paternità... Le ha donato tutto l'amore possibile... É stato il padre che io non ho potuto essere in quegli anni. E non riesco a perdonarmi questa mancanza...-
-Quando hai incontrato Melanie per la prima volta?-
-Quando ho collaborato con Freddie per alcune canzoni nel 1983.-
-Immaginavi che fosse tua figlia?- nega con la testa -Quando lo hai scoperto?-
-Dopo qualche mese che avevo adottato Melanie, mi ero messo in testa di trovarle il padre biologico anche se significava non rivederla mai più-
-Come ti é venuto in mente che potevi essere suo padre?-
-Ho pensato a quello che Freddie e Mary Austin, che nelle settimane dopo la morte di Freddie era la tutrice di Melanie, mi avevano detto a proposito di suo padre... E ho notato che tante cose coincidevano con me e ho deciso di fare un test del DNA... Che era positivo...-
-Come hai reagito? E come ha reagito Melanie?-
-Ero sorpreso, non me lo aspettavo, ma ero anche felice avevo sempre desiderato essere padre... Spesso io e Katy parlavamo di formare una famiglia... In un certo senso l'abbiamo formata...- resta un attimo in silenzio -Melanie, non si aspettava fossi io... Ma era molto felice di poter finalmente conoscere il suo vero padre...-
-Posso intervistarla?-
-Certo... Ma... Se non vuole, non potrai perché é molto timida, ma é anche immensamente ostinata... Perciò se non vorrà... Non vorrà...-
Dopo un momento di silenzio -Ti capita ancora di pensare a Kate?-
-Sì. In questi ultimi 25 anni il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi era sempre per Katy. Quando non sapevo di Melanie, cercavo di immaginarmi cosa stesse facendo in quel momento, se era con un altro uomo, se aveva formato la famiglia che progettavamo, come avrebbe reagito alle mie canzoni, se aveva mai capito che alcune erano per lei...- si ferma e distoglie lo sguardo dal giornalista, gli occhi sono lucidi e la voce spezzata
-Credo che possiamo finire per il momento, Mike- afferma Bashir, Michael si alza dal suo posto e cammina velocemente in direzione del bagno. Quella stessa sera Frank mi ha detto che dopo quella confessione Mike ha pianto. Tanto. Aveva gli occhi così rossi e gonfi che lui e Karen hanno dovuto convincere Bashir a riprendere il giorno dopo.
 
# Come ben si sa Martin Bashir non da una buona immagine di Michael e tra le altre, anche questa confessione così intima é stata distorta, così tanto e così male che con quest'intervista quel "giornalista" ha fatto in modo di far sembrare Michael un pessimo padre, uno di quelli che abbandonano i figli al loro destino, invece é tutto il contrario. Tutto il contrario. #
         ***
Four Season Hotel, Las Vegas, 2 settembre 2002
Melanie P.o.V.
Sono chiusa qui nella mia stanza da quando sono entrata per sbaglio nella stanza di papà quando stavano registrando. Ho giurato che non mi sarei fatta vedere dalle sue telecamere e di certo non mi faranno cambiare idea. Bussano alla porta, mi avvicino -Mel, sono io, Frank- gli apro la porta e lo faccio entrare
-Devi smetterla con questo giuramento dell'invisibilità- comincia
-Non cominciare, sai già cosa ne penso-
-Lo so e sono d'accordo con te, ma tuo padre lo vuole. Vuole presentare te e i tuoi fratelli a Bashir-
-Come fai a saperlo?- chiedo incrociando le braccia
-Li ho sentiti mettersi d'accordo che oggi andavano di nuovo al centro commerciale e che papà voleva anche portare te, Prince e Paris-
-Beh, può anche cambiare i suoi programmi perché come tu sai, io non voglio farmi vedere da loro-
-Sei cocciuta... Troppo... Fallo per tuo padre, non per Bashir...- papà non ha colpa... Vuole solo dire la sua verità
-Va bene, ma solo per questa volta. Solo questa volta.- affermo convinta
-Sarà abbastanza per tuo padre.-
          ***
-Che bella maschera che hai!- sento Bashir congratularsi con Prince per la sua maschera 
-É una farfalla- spiega Prince
-Una farfalla! Di che cosa é fatta?- chiede
-Non lo so!- risponde tranquillo il biondo scatenando brevi risate da papà e dal giornalista
-E tu devi essere Melanie...- dice mentre mi avvicino
-Già... Mi chiamo così...-
Cominciamo ad avviarci verso l'uscita, Prince si mette a correre per il corridoio, Paris stringe la mano di papà, mentre io cammino dietro di loro
-Quanti anni hai Melanie?- mi chiede il giornalista
-Ho compiuto 24 anni giovedì scorso-
-Giovedì? Non era anche il tuo compleanno Mike?- chiede "stupito"
-Sì, compiamo gli anni insieme- risponde papà
-Oh, bello... E cosa fai Melanie? Studi?- continua a chiedere
-No, ho già finito-
-Cosa hai studiato?-
-Arte-
-Arte? Bello. E come te la cavi?-
-Beh... Non lo so... Queste cose di solito sono gli altri a giudicarle...-
-Tu cosa ne pensi?- chiede Bashir a papà
-É bravissima! Ha molto talento, alcuni dei dipinti che hai visto in giro per la casa li ha fatti lei... Per esempio quello di Neverland in inverno con la neve, le luci natalizie e tutto il resto... É suo...-
-Davvero? Era davvero molto bello- continua con un "sorriso".
Siamo in uno di quei negozi di mobili antichi che papà adora, lui parla con il giornalista mentre io tengo d'occhio Prince e Paris
-Melanie- Bashir mi chiama, che cosa vuole ancora da me?
-Ho notato che hai un accento abbastanza particolare... Di dove sei? Kensington? Londra ovest?- mi chiede sistemandosi gli occhiali
-Sì, sono cresciuta lì-
-Con Freddie Mercury?-
-Parla come Sherlock Holmes...- dice Paris sorridendo
-Elementare- le sorrido e lei ridacchia
-Paris, non ci si intromette nei discorsi degli altri- rimprovera papà
-Scusa, Mel- la bambina si scusa
-Nessun problema- la rassicuro e si allontana con papà -Comunque sì, con Freddie Mercury- seria ritorno a rivolgermi al giornalista
-E com'è stato?-
-É stata una bella avventura- rispondo evasiva
-Racconta qualcosa di questa avventura...-
-Non so... Cosa vuoi che racconti?- facciamo che non ti racconto niente 
-Qualsiasi cosa... Che padre era Freddie Mercury?-
-Freddie... É stato un grande padre...-
-In cosa é stato grande?-
-Mi ha voluto bene pur non condividendo niente con me biologicamente parlando...-
-Nient'altro da dire? Solo questo?-
-Mel, vieni a vedere...- papà mi chiama -É la sedia di quel film...-
-Quale film?- gli chiedo interrompendo Bashir
-Non mi ricordo... Quello con quell'attore...Di quel regista... Sai- continua
-Aspetta, arrivo, magari viene in mente a me- mi avvicino a papà e a quella sedia e lascio il giornalista.
            Fine prima parte
  
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