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Autore: laramao    09/10/2008    2 recensioni
Una storia di intrighi, tradimenti, riflessioni, tutto questo sotto la musica dei My Chemical Romance. Ragazzi, ragazze. amori e passione. Tristezza e felicità. Cambiamenti. I My Chemical Romance in una storia. [Può darsi che i personaggi siano ooc][Triologia, primo capitolo]
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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IX parte:

 

Mikey guardò l’orologio, erano le 8.20; sarebbe arrivato a casa Iero un po’ in ritardo, ma almeno non sarebbe rimasto tutta la sera con sua madre.

Scese le scale e si infilò le scarpe vicino al termosifone del soggiorno.

- Dove vai? – chiese Gerard vedendo il fratello indossare il cappotto.

- Fuori – si limitò a rispondere Mikey. Stavolta nessuna avrebbe saputo dove sarebbe andato.

- Mikey Way! – Gerard si era alzato in piedi e lo guardava serio.

Mikey sbuffò: adesso ci si metteva anche suo fratello.

Il maggiore accennò un sorriso: - Se non mi dici dove vai come faccio io a coprirti?

Mikey sorrise.

 

Quando arrivò a casa Iero erano più o meno le 9.10, non aveva la più pallida idea di che autobus avrebbe dovuto prendere e ne aveva cambiati almeno 10 prima di trovare quello giusto. Prima di bussare si mise una mano in tasca: aveva scordato il cellulare a casa. , meglio, almeno sua madre non avrebbe potuto rintracciarlo se Gerard non fosse riuscito a nascondere la sua “fuga”.

Fece per bussare quando sentì delle urla. Indietreggiò di un passo: che stava succedendo? Forse erano le urla degli invitati, anche se sembravano più delle voci da adulti. E poi dei ragazzi della sua età non fanno certo discorsi del tipo: “mi hai sempre trattata male! Sei un figlio di puttana che non capisco come mi sento”; oppure: “io? E tu sgualdrina! Non vedi come riduci nostro figlio? Puttana!”

Mikey si guardò i piedi: possibile che dove andasse succedeva qualcosa! Sbuffò e fece per andarsene: se Frank gli avesse chiesto perché non era venuto gli avrebbe semplicemente risposto che sua madre lo aveva chiuso a chiave in camera sua; quando la porta di casa Iero si aprì di botto. Ne uscì un ombra scura, e piccola. Neanche vide Mikey, il quale si spostò, e si sedette sulla panchina nel giardino. Mikey gli si avvicinò, riconoscendolo, e si sedette accanto a lui.

- Ehi, tutto ok? – ma che domanda era?! Certo che non andava tutto bene!

Frank scrollò le spalle. Quel gesto che Mikey tanto odiava.

- Avanti, sono io, Mikey…- finì appena la frase che si prese un pugno sul naso. – Ma che! – guardò Frank: anche dalla penombra si riusciva a vedere che era sul punto di piangere, e infatti accadde. Si appiccicò a Mikey e cominciò a stringere forte. Rimasero così per quasi tutta la notte, se la madre di Frank non fosse uscita.

Mikey tornò a casa che erano le 3 del mattino. Era completamente buio, e lui era solo, ma non aveva paura. In quei giorni gliene erano passare tante, una in più di certo non lo avrebbe afflitto ancora di più.

Arrivò a casa sua: le luci erano accese. “Accidenti!”. Andò nel retro della casa: una macchina della polizia. “Sta a vedere che Gerard non è riuscito a coprirmi!”. Cercò di guardare dentro casa dalla finestra del soggiorno. Laisa era seduta sul divano, accanto Gerard che la teneva stretta a sé, davanti tre poliziotti. “Merda!”

Gerard dovette accorgersi che era fuori e che guardava dalla finestra, perché disse qualcosa e uscì in giardino.

- Ma sei impazzito?! – gli urlò contro il fratello maggiore – Non pensavo certo che saresti tornato così tardi!

Mikey abbassò la testa e bofonchiò qualcosa.

- Mi hai sentito o no?! – urlò ancora Gerard.

- Si…è che…

- E’ che cosa?! Adesso mi spieghi che gli diciamo a mamma?!

Ci fu un momento di silenzio, nel quale Mikey avrebbe voluto urlare a più non posso. E che gliene fregava a lui se sua madre era preoccupata! Un momento: era preoccupata per lui? Guardò il soggiorno. Laisa era in un bagno di lacrime, consolata da uno dei poliziotti.

- Mikey…

Non sapeva che rispondere. Si rendeva conto di aver fatto qualcosa che non andava, ma Gerard quante volte aveva fatto ciò che aveva fatto lui? – Gerard io…

- E in più dobbiamo anche pagare quei figli del cavolo! – disse Gerard a bassa voce

- Cosa? – chiese Mikey quasi ripreso.

Gerard alzò lo sguardo, incrociando quello del fratello: - Niente…

- Gerard!

In quel momento uno dei poliziotti uscì da casa Way: - Eccolo!

 

Mikey guardava fisso la finestra di fronte a sé. Certo uno spiraglio di luce doveva pur esserci in quella maledetta e oscura ombra!

Il suo sguardo passava dalla finestra al telefono: non sapeva se chiamare Frank o no, voleva sapere come stava.

Si mise a sedere sul letto e strinse a sé il cuscino, a mo’ di ragazzina frignona. Scagliò il cuscino contro la parete, facendo cadere una pila di CD di David Bowie.

Afferrò il telefono e compose il numero di Frank, quello di cellulare, anche perché aveva solo quello, e poi non gli andava di sentire la voce dei suoi genitori.

 Tu tu….

- Pronto?

- Frank? Sei tu? Sono Mikey.

- ah dimmi.

- Come stai?

- Senti scusa, non voglio essere scortese ma non ho tanta voglia di parlare.

- Capisco. Allora ciao, ok?

- Ti sei offeso?

- No no, tranquillo.

- Senti, quando è che puoi uscire, puoi invitare anche tuo fratello se vuoi.

- Vorresti uscire con me?

- Si, come amici dico.

- Sono in punizione, per ieri, non ho detto a mia madre che venivo. Non so quando potrò uscire, e non posso saltare la scuola. Ah, auguri.

- Per cosa?....ah si…grazie….non è stato un bel compleanno vero?

- Non sapevo fossi nato il giorno di Halloween.

- Ah ah, già, è strano a tutti. Senti scusa in camera dei miei sta succedendo qualcosa, meglio se attacco, ciao.

- Ciao.

Tu tu…

Mikey appoggiò il telefono e si sdraiò sul letto. “Dormiamo…

* tock tock*

“Che palle chi è adesso?!”

- Sono Gerard! Apri!

- Cosa vuoi? – chiese Mikey quando aprì la porta – Lo sai che mamma non vuole che io parli con qualcuno.

- Eppure hai appena usato il telefono. Dai fammi entrare – rispose Gerard entrando e chiudendosi la porta alle spalle. – Che è successo ieri?

- Niente – rispose secco Mikey.

- Sei cambiato, e quindi qualcosa è successo – continuò Gerard

- Anche tu sei cambiato.

- No, questo non è vero – sorrise – Cerco solo di non creare fastidi, anche perché sono in un mare di guai.

- Che guai? – chiese il minore, guardando la porta di camera.

- Tu mi dici cosa è successo ieri e io ti dico cosa è successo a me ok?

Mikey sbuffò: Gerard era sempre stato bravo ad avere ciò che voleva, era un asso in questo, otteneva sempre tutto.

 

 

Ok, non c’è molta azione in questo capitolo vero? xD, vabbè, aspettate il prossimo, prometto che sarà tutto fuoco e peperoncino ihih. Le cose si stanno complicando anche in casa Iero, ohoh………

Ringraziamenti:

MickyA: festa di Frank? Purtroppo nessuna festa di Frank. Sarà Mikey che porta sfiga???!!!!

Forgottentears: qualcuno anche per Gee? Bene lo troverò, tranquilla! Anche se per adesso lui ha bisogno di tutto tranne che di una ragazza! xD

 

Ciao a tutti/e e grazieeeeeeeeeeee

 

  
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