N.B. Le parti in corsivo sono prese dal libro 'I Doni della Morte'. Non sono mie quindi.
«Non deve far del male ad Harry Potter» squittì.
«Uccidilo Cissy!» strillò Bellatrix, ma si udì un altro sonoro crac, e anche la bacchetta di Narcissa volò via per atterrare dall’altro capo della stanza.
«Piccolo sudicio scimmiotto!» abbaiò Bellatrix «Come osi togliere la bacchetta a una strega, come osi sfidare le tue padrone?»
Dopo quest’ultima insinuazione della Mangiamorte, Dobby si sentì punto sul vivo. Lui non aveva padroni! Lui era libero! E doveva farlo capire a quella cattiva, così decise di urlarglielo.
«Dobby non ha padroni!» strillò l’elfo «Dobby è un elfo libero, Dobby è venuto a salvare Harry Potter ei suoi amici!»
Ecco, gliel’aveva detto. Un sorrisino soddisfatto gli spuntò sulle labbra. Appena Harry gli prese la mano, iniziò a vorticare su se stesso, per portarli dal fratello di Ron.
Intanto che girava, vide una macchia d’argento in volo che lo raggiunse e gli finì dritta nel petto. Mentre la Smaterializzazione era giunta al culmine, un dolore lancinante gli partì dal punto in cui la lama gli si era conficcata nel corpo.
Ad un certo punto, sentì il rumore del mare e, pochi secondi dopo, vide il suo amico Harry Potter girarsi e chiamarlo.
L’elfo barcollò, le stelle riflesse negli occhioni lucenti. Insieme, lui e Harry abbassarono lo sguardo all’impugnatura d’argento del pugnale che spuntava dal petto pulsante della piccola creatura.
«Dobby… no… AIUTO!» urlò Harry verso la villa, verso la gente che si muoveva laggiù «AIUTO!»
Il piccolo elfo comprese che stava morendo. Ma era felice: stava morendo perché aveva salvato la vita al suo amico Harry Potter.
Il quale, nel frattempo, l’avevo preso tra le braccia, l’aveva fatto distendere su un fianco e lo stava supplicando di non morire.
Dobby voleva dirgli che lui stava morendo per una buona causa, che lui stava morendo felice perché gli aveva salvato la vita, ma il poco fiato che stazionava nel suo petto gli permise soltanto di sussurrare un flebile “Harry… Potter…”
Poi il buio invase il suo campo visivo.
ANGOLO AUTRICE
Spero che nell'introduzione si sia capito che questa ff è leggermente ( e sottolineo LEGGERMENTE) triste. Cosa dovevo dire ancora? Ah già... Il mio Dobby :'( quanto l'ho amato :'(. Lui che indossava tutti i cappelli che sferruzzava Hermione... Lui che era sempre così gentile, così tenero con tutti (tranne con i cattivi ehehehheh xD)...
Ok, basta. vado a mangiarmi un gelato così mi tiro su di morale.
A presto,
Ana
P.s. Me la lasciate una recensioncina? *imita gli occhioni di dobby*
«Non deve far del male ad Harry Potter» squittì.
«Uccidilo Cissy!» strillò Bellatrix, ma si udì un altro sonoro crac, e anche la bacchetta di Narcissa volò via per atterrare dall’altro capo della stanza.
«Piccolo sudicio scimmiotto!» abbaiò Bellatrix «Come osi togliere la bacchetta a una strega, come osi sfidare le tue padrone?»
Dopo quest’ultima insinuazione della Mangiamorte, Dobby si sentì punto sul vivo. Lui non aveva padroni! Lui era libero! E doveva farlo capire a quella cattiva, così decise di urlarglielo.
«Dobby non ha padroni!» strillò l’elfo «Dobby è un elfo libero, Dobby è venuto a salvare Harry Potter ei suoi amici!»
Ecco, gliel’aveva detto. Un sorrisino soddisfatto gli spuntò sulle labbra. Appena Harry gli prese la mano, iniziò a vorticare su se stesso, per portarli dal fratello di Ron.
Intanto che girava, vide una macchia d’argento in volo che lo raggiunse e gli finì dritta nel petto. Mentre la Smaterializzazione era giunta al culmine, un dolore lancinante gli partì dal punto in cui la lama gli si era conficcata nel corpo.
Ad un certo punto, sentì il rumore del mare e, pochi secondi dopo, vide il suo amico Harry Potter girarsi e chiamarlo.
L’elfo barcollò, le stelle riflesse negli occhioni lucenti. Insieme, lui e Harry abbassarono lo sguardo all’impugnatura d’argento del pugnale che spuntava dal petto pulsante della piccola creatura.
«Dobby… no… AIUTO!» urlò Harry verso la villa, verso la gente che si muoveva laggiù «AIUTO!»
Il piccolo elfo comprese che stava morendo. Ma era felice: stava morendo perché aveva salvato la vita al suo amico Harry Potter.
Il quale, nel frattempo, l’avevo preso tra le braccia, l’aveva fatto distendere su un fianco e lo stava supplicando di non morire.
Dobby voleva dirgli che lui stava morendo per una buona causa, che lui stava morendo felice perché gli aveva salvato la vita, ma il poco fiato che stazionava nel suo petto gli permise soltanto di sussurrare un flebile “Harry… Potter…”
Poi il buio invase il suo campo visivo.
ANGOLO AUTRICE
Spero che nell'introduzione si sia capito che questa ff è leggermente ( e sottolineo LEGGERMENTE) triste. Cosa dovevo dire ancora? Ah già... Il mio Dobby :'( quanto l'ho amato :'(. Lui che indossava tutti i cappelli che sferruzzava Hermione... Lui che era sempre così gentile, così tenero con tutti (tranne con i cattivi ehehehheh xD)...
Ok, basta. vado a mangiarmi un gelato così mi tiro su di morale.
A presto,
Ana
P.s. Me la lasciate una recensioncina? *imita gli occhioni di dobby*