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Autore: Spensieratezza    03/10/2014    7 recensioni
da quando il piccolo principe era tornato nel suo pianeta, soffriva di solitudine...la rosa che lui amava tanto, è morta, ma ben presto forse avrebbe conosciuto un nuovo amico...
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'Altri mondi, infinito amore'
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“Devo…tornare nel mio mondo….”

Non credo….di aver capito bene…” rispose Jensen con gli occhi lucidi.

“Jensen…sai come funziona la magia?”

“No….”

“Non è…qualcosa che viene dal nulla dagli esseri viventi, ma circola nell’aria..in certi mondi, e quando gli esseri viventi di quei mondi nascono, nascono con la magia già presente in circolo…voi non possedete la magia, perché….questo mondo ne è privo….”

“Cosa ha a che fare questo con il fatto che adesso stai cosi male?”

“Il mio corpo è sempre stato simbiotico con la magia…togliergliela d’un tratto è come strappare dal vostro corpo un rene, un polmone, un cuore….il mio corpo si è indebolito, la magia è la sua linfa vitale e non può usufruirne di altra, perché il vostro mondo ne è privo…” spiegò Jared.

“Allora…allora basterà solo che d’ora in poi non ne userai più!” disse Jensen.

“No, Jensen…non funziona cosi. Nel vostro mondo ci sono le radiazioni, e il buco nell’ozono, e l’inquinamento, i cibi surgelati, i gas di scarico, l’anidride carbonica…e tante altre cose…io non riesco a….guarire….”

“Jared, dio mio, basta. Dimmi quello che devo fare per aiutarti. Farò qualsiasi cosa!”

“Te l’ho detto…devo tornare nel mio mondo…qui non posso sopravvivere…”

“Quindi, questo è….un addio???” chiese Jensen, piangendo.

Jared stava per parlare, ma Jensen lo interruppe.

“No, no, prima ascoltami… io ti amo cosi tanto che non riesco neanche a spiegarlo a parole…il mio cuore potrebbe scoppiare solo provandoci…ma l’idea di perderti, di saperti morto, è cosi insopportabile che potrei morire anch’esso, e se riportarti nel tuo mondo è l’unica maniera che ho per saperti vivo, io posso riuscire a dirti addio per sempre…lo farò con il cuore a pezzi, e il mio cuore probabilmente sanguinerà all’infinito per il fatto che non ti rivedrò mai più, ma se dovessi morire qui, per colpa mia, per il mio egoismo, io potrei arrivare anche ad uccidermi…”

“Jensen…” disse Jared, turbato.

“Questo non te lo sto dicendo per farti sentire in colpa, ma solo per farti capire che non amerò mai più nessun altro come ho amato te, e non voglio amare più nessun altro!”

“è davvero cosi che ti senti?” gli chiese Jared commosso.

“Si….” Gli disse Jensen. “Jared, tu sei piombato nella mia vita come un fulmine e l’hai sradicata cosi tanto…che io non so più dove finisce il cielo e dove comincia la Terra, e non credo di riuscire più a capirlo, e non mi tornerà in mente neanche quando tu te ne sarai andato…”

“Oh, Jensen, tu….ti sei preso cura di me in un modo che non avrei mai pensato che potesse esistere…ho sempre creduto di sapere cosa significasse prendersi cura di qualcuno…ho provato ad addomesticare le volpi, ho provato a prendermi cura delle rose, credevo di conoscere l’apice dell’amore, fin quando non sei arrivato tu, e mi hai insegnato un nuovo modo di innaffiare, di potare i rami secchi, di germogliare, di…fiorire…”

“Ma Jared…io non ti ho mai insegnato queste cose…non hai mai voluto che ti insegnassi queste cose sui fiori, perché….”

“No, Jensen, non hai capito…tu l’hai fatto con me…tu mi hai germogliato, hai tagliato i rami secchi e le spine, tu mi hai innaffiato e mi hai fatto fiorire...e vuoi sapere quando ho sentito che sono fiorito? Quando ho fatto l’amore con te.”

Jensen riprese a piangere con più foga, e gli disse:

“Credevo di amare la musica, ma poi ho scoperto che tu, dentro di me, sei la musica che voglio sentire” gemette queste parole sul suo collo, piangendo.

“Oh, Jensen, dopo che mi dici queste cose, come faccio a lasciarti ancora? Dimmi come faccio….”
 
 
 
*

Jensen credeva di non potersi sentire più a pezzi di cosi, fino a quando Jared non gli confidò che per tornare al suo pianeta, doveva morire.

“Non ho più l’astronave…il mio mondo è troppo lontano, e per raggiungerlo non posso portare il mio corpo con me, è troppo pesante” gli disse straziato jared.

“Non resterò qui a guardarti morire!” gli disse Jensen.

“Jens…non morirò davvero…tu costodirai il mio corpo, e quando poi la mia anima sarà sul mio pianeta, verrò a riprenderlo…”

“Jared, dio mio, e se qualcosa non dovesse funzionare? Se qualcosa andasse storto?”

“Resterai tu a vegliare sul mio corpo. Mi fido di te.” Disse Jared, voltandosi, per non fargli vedere che stava piangendo.
 
 
 
 
 
*

Quando finalmente arrivò il giorno che Jensen dovette andare a procurarsi il veleno,  Jared lo vide arrivare nella stanza barcollando, aveva il viso stravolto dal pianto.

Anche Jared non era messo meglio, ma si era sforzato di non piangere per non far star peggio Jensen, e ora gli occhi gli bruciavano maledettamente, e il viso gli faceva maledettamente male per lo sforzo di trattenere le lacrime e il pianto che premeva per uscire fuori dagli occhi, dal cuore e dal petto.

Jensen inciampò due volte per la stanza e rischiò di cadere per lo stesso numero di volte.

Jared lo fece sedere sul letto.

Li Jensen non riusci più ad arrestare il pianto che gli premeva dentro. Scoppiò in singhiozzi, e Jared tempestò il suo viso di baci, sulla bocca, e dappertutto sul viso, per cercare di calmarlo.

Poi non ce la fece più e scoppiò a piangere anche lui sul suo collo.
 
“Non voglio lasciarti.” Gli confessò Jared, guardandolo negli occhi.

“E io non voglio che tu muoia per questo.”

“Voglio che vieni con me” gli confessò inaspettatamente Jared.

“Come dici?” gli chiese Jensen, subendo un altro colpo al cuore.

“Se mi ami cosi tanto da non volerti separare da me, vieni con me, Jensen….scegli me…

“Io ho sempre scelto te, Jared…ma…ma è possibile quello che mi stai dicendo? Ti prego, non illudermi se non…”

“Se tu lo vuoi, si…” gli disse Jared, baciandolo. “Vieni con me, ti prego…anch’io non posso più vivere senza di te….non voglio….”

“Jared…dio mio…dovrei morire anch’io…”

“Esatto, e so che ti sto chiedendo molto…”

“Diosanto, non avrei mai dovuto farti vedere Romeo e Giulietta” disse Jensen, ridacchiando tristemente, asciugandosi le lacrime.

“Loro sono morti..ma noi saremo vivi… te lo prometto, Jensen.”

“Mio padre…lui…come faccio? Non mi lascerà mai andar via…” disse tristemente.

“Oh, Jensen…dobbiamo far in fretta, amore mio…non abbiamo più molto tempo…” gli disse jared, prendendogli il viso tra le mani.
 
 













Note dell'autrice: 

Volevo quasi postare il capitolo in tre fasi diverse...solo che non ho voluto farvi soffrire più del necessario... xd ah ah
   
 
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