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Autore: shinepaw    03/10/2014    1 recensioni
Emma è una ragazza strana, sempre pensierosa e impassibile. La sua migliore amica Andrea invece, è timida ma solare. Mentre la bella Andy ha quasi paura dei ragazzi, Emma si trova bene con loro, ma non le interessano. Un giorno Andrea si innamora di Niko, il cugino di Chase, nonché il più bello della scuola. Miss Cupido, alias Emma, con l'aiuto di uno strano quaderno che tramuta in realtà tutto ciò che si scrive, la aiuterà a unire i due cuori, ma forse il destino ha in serbo qualcosa anche per lei...
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Spin-off di Eyes of Wolf.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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L'alba giunse presto, quella domenica, e con essa il sonno abbandonò Emma. Ormai sveglia, la ragazza rimase a letto, con il calore confortante di Tomoe, sdraiato al suo fianco, ad osservare le timide luci dorate rischiarare lentamente il cielo. Sbatté piano le palpebre quando i raggi raggiunsero la sua camera, inondandola di luce. Sentì il cane di fianco a sé sbadigliare, in quel modo canino che rende così teneri i cuccioli, e lo accarezzò delicatamente sulla testa, facendolo mugolare deliziato. Si rigirò nel letto, poi scalciò via il piumone, buttando i piedi oltre il letto e sbadigliando. La differenza di temperatura la colse all'improvviso, facendola starnutire. Si trascinò in bagno. Dopo aver fatto colazione e portato a spasso Tomoe, si chiese cosa poteva fare. Il quaderno la chiamava, invitante, ma non aveva voglia di scrivere. Decise di controllare il telefonino, e manco a dirlo... "Emma? Tutto bene? Andy" le arrivò il messaggio, e lei si grattò il capo. "Alla grande. Ti sei divertita, ieri? Emma" rispose svogliatamente, insultandosi mentalmente per aver tirato fuori un argomento che voleva accuratamente evitare. "Tantissimo, Niko è uno spasso! Andy" e poi iniziò un'esaltazione scritta di quanto Niko fosse fantastico. "Brava, idiota." si disse Emma, leggendo una riga sì e l'altra no dei messaggi chilometrici che la bionda le inviava. "Suonano alla porta, ci sentiamo dopo. Emma" infondo non era una scusa, qualche sottospecie di idiota stava scampanellando allegramente alla sua porta. - Chi cavolo...! - ringhiò, aprendo la porta. - Niko! - esclamò, ritrovandosi davanti il ragazzo dagli occhi azzurri, che le sorrise, a metà fra l'imbarazzato e l'allegro. La ragazza arrossì, si era completamente dimenticata di lui! - Emma. Come stai? - come un vero gentiluomo le prese una mano e gliela baciò. Si ritrasse, diventando prima bordeaux e poi viola. - B-bene - rispose, il cuore che le galoppava impazzito nel petto. - Felice di sentirtelo dire - annuì lui, rigirandosi fra le mani un grosso pacchetto informe. - Oh, ecco la misteriosa sorpresa - cambiò discorso la castana, facendo per prenderlo. Lui glielo impedì: - Dove posso metterlo? - chiese. - Be', direi che è meglio se entri, no...? - gli fece un cenno eloquente, e il biondo varcò la soglia del suo "regno". La ragazza chiuse accuratamente la porta, quando sentì uno strillo acuto di dolore. Si precipitò da Niko, che si stava massaggiando il posteriore, fronteggiato da Tomoe. - Mi sa - ridacchiò - che non sto molto simpatico al tuo cane - e la fissò, come a sottintendere qualcosa che lei non colse. Il cucciolo rimase immobile davanti al ragazzo, con un basso ringhio che gli saliva dalla gola. Era immobile ma deciso. - Ecco... non è abituato agli estranei - ribatté, facendo una carezza al cane. - Tomoe - esitò un attimo - lui è a posto. Torna a cuccia - gli spiegò, carezzandolo con dolcezza. Il cucciolo borbottò il suo disappunto, ma se ne andò. - Appoggia pure il pacchetto sulla scrivania - disse sbrigativamente - e accomodati - si lasciarono sprofondare su una poltrona. Iniziarono a chiacchierare, anche se di cose superficiali. All'improvviso Niko si fece serio, e si fermò. Prese fiato. - Senti Emma, ti andrebbe bene se... - alzò lo sguardo, fissandola con i limpidi occhi azzurri. "Ti andrebbe bene se uscissi con Andrea?" la domanda si completò nella mente della ragazza senza che egli avesse effettivamente finito la frase. "Perché no? Non è così che dovrebbe andare?" si chiese, ed ancora una volta un dolore lancinante al petto la colse d'improvviso. - ... diventassimo amici? - terminò il biondo, porgendole la mano. Sgranò gli occhi, ed era una tale sorpresa che resto come paralizzata. Si trattenne dal balbettare, e lui sorrise: un sorriso enorme, che le riscaldò il cuore. Nessuno le aveva mai chiesto di poter essere suo amico, e nessuno da tempo riusciva a sorprenderla così. - C-certo - rispose, allungando timidamente la mano verso la sua. Il ragazzo gliela strinse calorosamente, procurandole un piacevole brivido lungo tutto il braccio. - Emma - soffiò dolcemente, e lei si perse nei suoi occhi color cielo. In quel momento squillò il cellulare di lui, e la ragazza tirò un lungo sospiro. Per un attimo aveva davvero creduto... scosse la testa. -... hm? Ah. Ah. Ok. Ho capito. Ok. Ah. Arrivo subito - riuscì ad origliare, smettendo poi quando sentì il suo sguardo spostarsi su di lei. - Mi dispiace, Emma, devo andare - e mentre lo diceva sembrava sinceramente dispiaciuto. - Va bene, Niko - lo rassicurò, anche se la voce le uscì sottoforma di gemito strozzato. Una volta andato, si ricordò del pacchetto. Lo aprì lentamente, era impacchettato con vari strati di carta da giornale, ma non sembrava un oggetto fragile. Difatti si ritrovò fra le mani un biglietto e uno strano peluche violetto/azzurro. "Cara Emma, questo strano animale di pezza me l'ha dato Chase. Inizialmente era un suo regalo per Shane, ma si vergognava troppo... così mi ha chiesto di liberarmene, ma mi sembrava uno spreco, infondo è carino. Da oggi è tuo, abbine cura. Con affetto, Niko" diceva il biglietto, e lei si sentì svenire. Già immaginava il moro alle prese col peluche, a rigirarselo fra le mani, con mille dubbi se darlo al fidanzato o no. Ma la domanda che le premeva era: perché aveva regalato il pupazzo a lei e non ad Andrea? Insomma, lei non era una tipa da pupazzi. Nemmeno Andy, ma più adatta di lei, di sicuro. E poi cosa voleva dire quel "con affetto"? Smise di torturarsi con i dubbi e si mise ad osservare dettagliatamente il peluche. Era una specie di gattino, di color violetto/azzurro, con gli occhioni enormi e un nasino minuscolo e rosa. La pancia e le zampe erano candide, la coda era lunga e pelosa. Lo strinse un po', era morbido e profumava di Niko. "Innegabilmente un regalo carino, più adatto a una ragazza che ad un ragazzo, ma... perché a me?"
   
 
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