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Autore: Sam Hutcherson    03/10/2014    7 recensioni
Non te lo meriti Katniss. Eppure lui è qui. Per te. Per proteggerti ancora una volta. Ma
questa volta lo amerai come lui merita di essere amato.
Naturalmente EVELARK. Vade retro babbani. FF dedicata a Peeta Mellark!
Perché Peeta è il nostro re, ogni due ne sforna tre, noi cantiam così perché, perché Peeta è il nostro re!!! Smile without a reason whyyyy!!!!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Lady, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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                                    Ti amerò oltre l'immaginabile

Il sole picchia forte su Capital City questa mattina, rende più vero il suo buongiorno e nonostante il freddo, il sole sembra lo stesso che batte sull'erba verde del dodici a primavera.
Prendo un sorso del mio the, avvicinandomi alle labbra la tazza di porcellana bianca e riservo l'ennesimo sguardo all'ambiente intorno a me. In questi momenti mi sembra di capire cosa vede Peeta con i suoi occhi, che comunque trovano sempre il bello di ogni cosa, persino in una giornata come questa.
Forse sto guarendo dalla mia mania di punirmi e colpevolizzarmi perchè in fondo, questo mondo non è poi così male sta mattina. Nonostante tutto ci sono ancora dei ritagli di vita che vorrei incorniciare e  tenere custoditi per sempre. Guardo Capital, dall'alto della mia finestra, che comincia la sua giornata. Come tante formichine camminano zampettanti da una parte all' altra delle vie camminando velocemente: I bambini vanno a scuola, i grandi a lavoro o a fare compere, ma sono certa che a mezzo giorno saranno tutti ben piantati davanti alla tv per ascoltare l'intervista inedita ai sopravvissuti agli Hunger Games. Tutti incollati alla tv: Capital e distretti, proprio come prima della rivolta, con l'unica differenza che ora è una loro scelta.
Dubito, comunque, fortemente, che qualcuno si perderà questa specialissima e imperdibile intervista, solo per vedere cosa è rimasto di chi non è morto.
Giro annoiata il cucchiaino nella tazza spostando la sottile schiuma biancha che si è formata in superfice e con un ultimo respiro profondo torno nella mia camera da letto, percorrendo i pochi metri che superno la cucina dalla mia stanza.
Mi richiudo la porta alle spalle e girandomi noto Peeta che si rotola tra le lenzuola appena sveglio.
Quando si accorge che non sono accanto a lui fa leva su un braccio alzando la testa  e scrutando la stanza illuminata dalla luce mattutina; mi nota stropicciandosi gli occhi con la mano stretta in pugno e sorride. 
-Hey...-mormora con voce leggermente assonnata mentre si passa una mano tra i capelli scompigliandoli ancora di più.
Stiracchio un sorrisetto, vedendolo così disordinato e impacciato dalle lenzuola strette al suo corpo.
-Hey...-mormoro in risposta.
Si districa dalle coperte candide sedendosi con la schiena appoggiata alla tastiera del letto e si ricopre  svelto la gamba stirandosi con fare causale il lenzuolo sulle cosce.
Mi avvicino sedendomi sul letto e porgendogli la mia tazza di tè. La afferra con un sorriso, sfiorando le mie dita e ne prende un sorso per poi riporgermela.
-Da quanto sei sveglia?-chiede Peeta alzandosi dall'altro lato del letto e infilandosi velocemente la protesi sotto il pigiama.
Mi giro per poterlo squadrare leggermente e mi siedo a gambe incrociate mormorando-Da circa le sette.-
Peeta va verso l'armadio e ne prende una maglia e un paio di pantaloni.
-E che ore sono?-chiede rovistando alla ricerca di una felpa.
Mi risveglio leggermente dal trans in cui ero caduta mentre fissavo i muscoli della schiena nuda di Peeta.-Mh...eh? Oh, Ehm...le ...le dieci.-balbetto sbattendo le palpebre velocemente e prendendo un sorso del the che ormai sta dventando freddo e nascondendomi dietro la tazza.
So di essere arrossita perciò prendo un lungo sorso di thè sperando che Peeta non se ne sia accorto.
Speranza vana dato che quando riemergo Peeta è in piedi con una felpa rossa tra le mani che mi fissa con un sorrisetto sarcastico sul volto e il sopracciglio destro innarcato, cosa che lo fa apparire dieci volte più invitante del normale.
-Mi stavi fissando bellezza?-chiede con voce sudatne e maliziosa.
Sostengo il suo sguardo nonostante il mio primo istinto fosse stato quello di rituffarmi nella mia tazza e arrossire, -Perchè è un reato adesso?-chiedo sarcastica e ironica, alzando il mento quasi in segno di sfida.
Nello sguardo di Peeta una luce divertita brilla per qualche attimo e si fonde con i miei occhi per poi tornare al magnetico contatto che mi fa venire i brividi.
-Fai pure, tutta questa bellezza...-mormora indicando il suo petto nudo e scolpito.-...sarebbe sprecata per una sola donna.-dice scappando verso il bagno al mio movimento, ma riesco comunque a colpirlo con un cuscino sulla schiena.
Mi lascio cadere sospirando sul letto per qualche secondo poi però mi torna in mente che probabilmente Effie si sveglierà presto e ci metterà sotto tortura, quindi se voglio riuscire a fare una colazione decente è meglio  che mi sbrighi.
Peeta esce dal bagno quando io sono già vestita e mi sto squadrando allo specchio torva perchè sono sicura che abbigliamento leggings stretti stivali pesanti e felpa di Peeta non è esattamente ciò che Effie approverebbe, comunque mi piaccio circondata dal profumo di Peeta. 
Sono ancora girata verso lo specchio mentre sento i suoi passi pesanti dietro di me.
-Diamine mi sono dimenticato di fare una cosa importantissima!-borbotta Peeta a voce alta. 
Ha lo sguardo corrucciato e la fronte tesa, i suoi occhi scattano su di me quando girandomi gli chiedo.-Cosa?-
Con tre passi mi arriva vicino e fermando la mia testa con una presta forte ma al contempo delicata si china su di me e una volta a qualche centimetro dalle mie labbra mormora.-Questo.-
                                                                
                                                                          ***

-Le interviste saranno in diretta nazionale quindi non fate niente di drastico...tipo uccidere o mutilare gravemente una persona. Chiaro? Johanna?-trilla Effie mentre imburra la sua fetta di pane e marmellata squadrando torva una Johanna ghignante.
La mora stacca con un morzo un pezzo di cornetto e lancia uno sguardo accondiscendente a Effie.
-Ci proverò Effie, ma non prometto nulla.-dice.
Con una forchetta stacco un pezzo di pancakes dal piatto di Peeta e me lo porto alla bocca prima che Effie mi veda.
Mi è stato severamente proibito di mangiare altro che un pezzo di pane e marmellata e ora sto morendo di fame. A quanto pare mangiare troppo prima di un intervista ti gonfia la pancia e le caviglie, questa mi mancava! Effie oggi monitorizza la situazione con il suo occhio esperto, mettendoci tutti sotto torchio. Soprattutto me e Haymitch.
Si gira mentre sto masticando e mi lancia un occhiata fulminante.-Signorina! Stai mangiando per caso?- 
Squoto velocemente in capo con la bocca ancora piena.-Katniss te l'ho già detto! Non mangiare, potrai mangiare sta sera alla cena della Playor!.-mormora Effie con quel tono che usa quando mi deve costringere a fare qualche cosa.
Sbuffo spostando lo sguardo sul vassoio pieno di dolci posizionato proprio davanti a me.
-Ma perchè possono mangiare tutti tranne me?-chiedo incrociando le braccia al petto.-Non mi va di vedervi mangiare mentre  io me ne sto qua che muoio di fame a girarmi i pollici!-borbotto.
-Muore di fame!Ah, Katniss tu non hai fame! Tu sei solo in ansia e io non ti permetterò di rovinare la tua linea perfetta con i dolci!-dice indicando il vassoio.
-Se proprio non ce la fai a stare qua comincia a infilarti nella vasca da bagno, che sicuramente i tuoi preparatori ti staranno aspettando.-dice accondiscendente.
Mi scappa l'ennesimo sbuffo e mi alzo strusciando rumorosamente la sedia a terra, giusto per far irritare Effie.
Tutti gli occhi sono su di me fino a quando Haymitch si alza velocemente per andare verso la cucina attirando l'attenzione di Effie e prima che lei possa fermarlo il mio adorato, adoratissimo mentore apre la credenza e con un fluido movimento dato da anni di esperienza stappa la bottiglia e se la porta alla bocca.
Effie lo raggiunge ticchettante sui suoi trampoli gridando.-Haymitch no! Sta volta non devi vomitare!- 
Approfitto del momento di distrazione e afferro una ciambella sotto lo sguardo ridacchiante delle persone attorno al tavolo scappo veloce verso l'altra stanza.
So che non dovrei ma ho davvero davvero fame, il che è strano dato che io in genere sono abituata a mangiare molto poco. Sarà l'ansia a rendermi così affamata?
Entro velocemente nella mia stanza chiudendomi la porta alle spalle. 
-Katniss!-trilla una voce e faccio un salto dalla sorpresa Venia e Octavia dal centro della stanza mi guardano come se avessero appena visto un apparizione.
-O mio Dio! Tesoro!-fecero in tempo a dire prima di gettarmisi sopra abbracciandomi stratta.
Octavia si scosta da me e quando nota la mia ciambella mi lancia un occhiataccia.
-Non ci pensare neanche Katniss.-borbotta a un tratto severa e mi sfila la ciambella dalle mani per buttarla nel cestino.
La mia lista nera si allunga sempre di più.

                                                                         ***

Dato che ho cominciato a prepararmi prima di tutti sono in compagnia solamente di Effie che mi lancia senza sosta direttive e consigli sul parlare in pubblico o argomenti da affrontare se non mi rimane niente da dire. Tutte cose che inevitabilmente ho già sentito milioni volte 
-...ma sono sicura che con Cesar non ci saranno punti morti. Quell'uomo è un vero genio.-
Ho appena il tempo di recepire l'informazione indiretta che Effie mi ha appena comunicato, che la capitolina riparte con un altra serie di consigli.
Sta volta niente cartoncini. Sarà vero, un intervista vera. Beh più o meno dato che sembro bellissima.
Sono fasciata in un vestito stretto ed elegante che ricade morbido di fianchi e color oro con dei complicati ricami a spirale sul corsetto e sulla parte destra della gonna, i miei capelli sono acconciati in morbidi boccoli.
Giocherello nervosamente con le mie unghie laccate di fresco tentando di togliere almeno un pò di quella vernice dalle mie mani.
Non posso neanche sedermi per non sgualcire il vestito!
Haymitch, Johanna e Annie entrano insieme conversando a grugniti. Siamo tutti molto entusiasti. Nessuno ha molta voglia di fare questa cosa.
Sono tutti bellissimi, i loro preparatori si sono superati.
Annie indossa un vestito argentato lungo ed elegante che in contrasto con i suoi capelli rosso scuro la fa apparire bellissima, Haymitch è  infilato in un completo blu scuro con una cravatta grigia leggermente allentata. Johanna invece esibisce tutta la lunghezza delle sue gambe in un mini abitino aderente verde scuro che fa risaltare la sua pelle abbronzata.
-Oh ragazze siete splendide!-squittisce Effie.
-Grazie Effie anche tu.-dice Annie.
Haymitch sbuffa.-E a me nessuno dice niente?-
Effie ride e gli si avvicina sistemandogli la cravatta.-Anche te sei splendido  mormora prima di posare le sue labbra su quelle di Haymitch.
All' improvviso ho l'allettante idea di pulirmi gli occhi con l'acido.
Ewww, che schifo. Mi viene voglia di vomitare.
Per fortuna dopo un pò arriva Peeta, scusandosi per il ritardo e torturando uno dei gemelli sul suo polsino.
È vestito elegantissimo con un completo nero e bianco che fa risaltare i suoi capelli biondi.
Appena mi arriva abbastanza vicino gli afferro la mano intrecciando le mie dita alle sue e stringendo forte.

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Compaiono all'improvviso nel piccolo schermo dietro le quinte l'inno e lo stemma della repubblica di Panem. Risuonano gravi le note della cansone di Rue: il nuovo inno per la nuova Panem.
Ma non è adatto, riporta alla memoria troppi ricordi e troppe perdite. 
Le poche note che compongono l'inno si affievoliscono lasciando il posto a una sala piena zeppa di persone che applaudono entusiaste. Un sipario si apre e sulle scena compare la fiura troppo familiare di Caesar Flickerman, infilato in un elegantissimo abito verde speranza con una cravatta arancione che risalta su tutto quel verde e lo fa assomigliare a una carota.
Qualcuno mi prende la mano stringendo le mie dita in un tocco delicato ma che sa di conforto.
Non ho neanche bisogno di abassare lo sguardo per sapere chi sia, continuo a fissare con la testa leggermente reclinata all'indiero, il piccolo monitor che adesso è colmo della carismatica voce di Caesar.
Ha i capelli di un rosa acceso che decisamente non sta bene con il vestito che indossa, almeno per i dogmi di qualsiasi persona proveniente da uno qualsiasi dei distretti, ma qui, a Capital, non crea alcun turbamento.
-Signiore e Signori! Buona serata!- urla e il mio cuore perde un battito, sembra quasi che non sia passato neanche un secondo.
La stretta sulla mia mano si fa più calda mentre le mie dita si aprono,  forse per lo sgomento, e mi offrono qualche cosa a cui aggrapparmi. O meglio qualcuno.
Il piccolo Caesar nello schermo prende a camminare avanti e indietro soppesando ogni passo e non riesco a staccare gli occhi dalla sua figura, paralizzata.
-Dopo un anno dalla liberazione di Panem da parte dei ribbeli siamo qua con un intervita straordinariamente unica. Un intervista che racchiude il senso della mia carriera e della mia vita.-
Ammette serio.
-Tutti coloro che vedrete su questo palco oggi sono i sopravvissuti agli Hunger Games e devo dire, che credevo assolutamente di avergli fatto l'ultima intervista, a tutti loro. Ma per fortuna sono ancora qui! -
Per prima entra Johanna acclamata dalla folla a gran voce.
È sempre la solita Johanna e nonostante le raccomandazioni di Effie non evita di usare il suo solito sarcasmo e qualche parolaccia. Iniziando dal saluto al povero Caesar che si aspettava forse un pigolante -Ohh Caesar che bello rivederti.-e invece ottiene solo un – Ciao, pezzo di merda!-
Tuttavia l'intervista fila abbastanza liscia grazie a Caesar che mantiene il suo temperamento pacato e il suo sangue freddo fino alla fine, ma quando il timer ha segnalato la fine del tempo previsto mi è sembrato piuttosto sollevato.
Sembrano passare solo pochi minuti da quando è iniziato l show, tutti si susseguono velocemente e ben presto tocca anche a me...a noi.
Peeta mi passa una mano su un fianco attirandomi a se e posandomi un bacio sulla testa.
-Tutto apposto?-sussurro posando le mani sulle sue spalle.
Gli occhi di Peeta sono azzurri e limpidi come il cielo d'estate ma molto preoccupati.
-Si, sto bene.-mi rassicura.
Caesar ci richiama per la seconda volta e con un grande respiro ci mostriamo a Capital.
L'esplosione è enorme, c'è chi sviene, chi urla chi graida il mio nome, chi piange disperata e la cosa va avanti per un bel pò finchè Caesar riesce a zittire i suo pubblico.
Ci abbraccia stretti entrambi e ci fa accomodare sul divanetto che è stato posizionato lì apposta per noi.
-Finalmente qui!-esulta Caesar alzando entrambe le mani al cielo.
Peeta si apre in un bel sorriso, si sente più a suo agio davanti a un pubblico.
-Peeta avanti! Raccontami tutto, anzi no! Chiariamo prima una cosa: tu sei il ragazzo più fortunato dell'intera Panem! Sul serio! Sei qui! Vivo!-Torturo i bordi del mio vestito, nervosamente. Certo! È vivo ma non grazie a te. Devo sforzarmi per ricordare che non è colpa di Caesar, non è stata colpa sua.
Peeta ride.-Sono molto vivo Caesar.-
Caesar ride e si sporge sulla sedia per poi riabandonarsi al suo schienale -Peeta lo vedo! Ti trovo molto bene, molto in forma! Cosa c'è? Vuoi metterti a fare il rubacuori?-
Peeta mi lancia un occhiata fulmienea per poi riposare il suo sguardo su Caesar.-Non credo che mi convenga Caesar.-
Caesar ride.-Oh Peeta non vorrai dirmi che hai trovato la ragazza.-chiede sarcastico e incredulo.
Peeta ride.-Oh Caesar molto di più...-
-a come sei misterioso oggi...Oh stiamo ignorando Katniss povera stella.-
-Katniss sei splendida! Come stai?-mi chiede Caesar sporgendosi un pò verso di me.
Arrossisco e mi stringo le mani in grembo, nervosa. -Grazie. Sto bene Caesar.-dico cercando di apparire il  più cordiale possibile.
Al suono della mia voce molti sospirano agitandosi sulle sedie.
-Come vanno le  cose li al 12?-
-Bene, Il distretto si sta risollevando piano piano, molti si dedicano all'agricoltura e stanno raprendo vari negozzi, certo le perdite si sentono ma ce la stiamo mettendo tutta per andare avanti.-dice Peeta con voce ferma.
Sento il bisogno impellente di stringere la sua mano. Una strana attrazzione, come una forza mi spinge verso il uo corpo. Un impellente istinto di proteggerlo, di fargli scudo con il mio corpo. Ma da cosa? Nessuno vuole ucciderlo. Sta bene.
-Hai qualche progetto per il futuro?- chiede Cesar.
-Oh si molti, ma sono ancora quasi tutti dei sogni Caesar...-dice Peeta spolverando la gamba del pantalone già linda con la mano.
-Come la vedi la situazione adesso Peeta? Può andare?- chiede Caesar ridendo.
I due si aprono in un lungo discorso sulla situazione politica, alternando l'argomento pesante con delle sagaci battute o cose più leggere.
Mi isolo un pochino, dimenticando per qualche minuto di essere sopra un palco, ascoltando solo di sfuggita i discorsi di Peeta e Caesar.
-Katniss tu invece hai qualche progetto futuro?- chiede Caesar.
Mi ridesto sorpresa da quell'improvisa domanda. Avrei preferito continuare a fissare le mie mani, fingendo di non esistere.
Mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e in poco l'agitazione investe la stanza.
Apro la bocca per replicare anche se non ho assolutamente idea di cosa farò o dirò, un urlo supera tutti gli altri.-é fidanzata!-
Lo  sguardo di tutti preme sul mio anello infilato all'anulare che all' improvviso mi sembra così pesante...
In pochi secondi scoppia il  caos e l'anello sembra quasi una bomba che sta per esplodere. Da lanciare il più lontano possibile.
-Se volete capirci qualche cosa dovete tacere!-urla Caesar all'pubblico che si zittisce all'istante.
Il presenatatore si passa un fazzoletto sulla fronte asciugando il sudore e mi squadra intensamente rimettendosi seduto.
-Katniss, quell'anello che porti.- dice indicando l'anello che porto al dito.-è un anello di fidanzamento?-
Ormai lo sanno. Tanto vale dire tutto.
- Si- dico risoluta con un leggero sorrisetto, tanto per far contenta Effie.
Molti trattengono il respiro tra il pubblico.-Ma è fantastico!- ulula Caesar venendomi ad abbracciare -La nostra Katniss si sposa!- urla gioioso menre io contraccambio l'abbraccio debolmente.
Quando si scosta da me ha gli occhi un pò rossi.
-Chi è il fortunato Katniss? Lo conosciamo?-chiede.
Io sorrido. Oh, eccome se lo conoscete.-Si.-
-E chi è Katniss!?-è strano che non ci siano ancora arrivati. Devono aver saputo del depistaggio di Peeta, probabilmente pensano che ci parliamo a malapena. Questa intervista sarebbe dovuta essere un pò più significativa? Non lo so. Qual'è il suo scopo? Perchè diamine mi hanno portato qui se volevano sapere solo i gossip degli sfortunati amanti? È così che ci amano?
Dalla rabbia passo alla rassegnazione. Capital domani vedrà e ascolterà, si piegherà in ginocchio schiacciata dal senso di colpa di anni e anni di sfruttamento e morti. Ma per adesso...
Con un dito indico picchiettando verso Peeta accanto a me.
Stranamente ora c'è silenzio.
-Tu?-chiede incerto Caesar che ha una faccia da *decisamente troppe emozioni tutte insieme*
Peeta sorride-Io.-risponde semplicemente.
Per enfatizzare e far finalmente capire il messaggio a questi qua, mi appoggio alla spalla di Peeta mentre lui di riflesso mi poggia un braccio sulle spalle stringendomi a se.
-O ma è fantastico!.-urla superando il vociare confuso – Chi l'avrebbe detto!- 
Già, chi l'avrebbe detto?


Ego te absolvo in nomine patris et fili et spiriritum sancti?
Siamo qui riuniti oggi per la decapitazione della scrittrice Sam Hutcherson da parte delle sue adorate e bellissime lettrici.
La condannata è accusata di: aver ritardato immensamente la stesura del capitolo, aver spremuto il suo cervello fino a farlo diventare un arachide, essersi lasciata scappare l'ispirazione. 
*Drama time*
*rullo di temburi*

..........


ZAC!
morta.


Nope ci sono ancora! Fiuuuu per fortuna! Nah...? Prima di continuare vi voglio ricordare che la violenza non è mai  una soluzione. Mai!
Allora miei supersplendidi unicorni rosa.... come state voi? Io sono tutta attappata ! Evviva!
Mi dispiace immensamente per il mio ritardo, lo so voi ora mi volete uccidere. Ma pensateci! Non dovete uccidere me ma i miei professori che mi fanno passare l'ispirazione! C'è solo un rimedio a questa malattia...LE RECENSIONI! So che sembra patetico e anche un pò  ripetitivo (?! WTF?!) Comunquam non c' è niente di meglio che leggere una recensione per ricordarmi che voi siete li! Col fucile spianato sul mio collo perchè io scrivo un altro capitolo! e a ogni minaccia che mi arriva vi amo sempre di più!!!!!!Dimostratemi che ci siete! So che siete stanche e annoiate di questa stupida scuola o magari del vostro stupido lavoro, o magari del vostro stupido vicino, o magari del vostro stupido gatto, o magari dei vostri stupidi capelli!!!!!Battete il sistema! Schiaffeggiate la faccia gonfia e pustolosa della scuola(Lavoro, vicino, gatto, capelli) statale scrivendo una recensione! So che ci siete! Fatevi sentire!
...
Mi sono leggermente lasciata prendere la mano....(?) Si...ops...scusate... 
Comunquam io vi aspetto! E vi ricordo che tra molto meno di un mese nascerà un cucciolo oltre l'immaginabile.
Nella recensione( se la scriverete) vi prego di rispondere al mio quesito: Qual'è la cosa più odiosa della vostra giornata abituale? Chi prendereste a pugni?
Un bacio, un abbraccio e un calamaro fritto.
-Sam
  
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