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Autore: Raven626    04/10/2014    1 recensioni
In questa storia non vedremo i Teen Titans, ma ciò che erano e come sono diventati quelli che conosciamo oggi, colpi di scena, avventura e suspance nel passato dei nostri eroi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beast Boy, Cyborg, Raven, Robin, Starfire
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bambino correva per i sentieri della foresta solo lì si sentiva a casa

 

-Garfield!- lo chiamavano i genitori

-Sono qui!- urlò lui

 

Si guardava intorno e la sua attenzione cadde su una scimmia, era molto bella, non ne aveva mai vista una simile eppure viveva in Africa da sempre, era una scimmia nera, ma aveva il muso e il petto bianco, Garfield si avvicinò per accarezzarla, l'aveva appena toccata che la scimmia lo morse, lui cadde a terra privo di sensi

 

I genitori lo riportarono a casa e attesero il suo risveglio, quando aprì gli occhi notò che i genitori erano molto e dico molto preoccupati, come se avesse la peste

 

-Cos'è successo?-

-Glielo diciamo?- chiese la madre al papà

-Si, prima o poi lo avrebbe comunque scoperto da solo-

-Cosa dovrei sapere?- chiese Garfield

-Bé...- la madre prese uno specchio e lo mise davanti al figlio

-Non può essere- disse il bambino indietreggiando spaventato

-mi dispiace- disse il padre

-Perché sono verde?!- disse lui sull'orlo del pianto

-Quella scimmia aveva un virus-

-che fa diventare verde!?- chiese lui

-Non solo, che porta alla... morte-

-No!-

-Tranquillo, c'è un modo per salvarti, ma dovrai essere molto paziente perché ci vorrà un po'-

-Cosa?-

-Sugli animali il virus non ha effetto, quindi se ti mettiamo i geni di tutti gli animali esistenti dovresti sopravvivere, almeno spero, ma è l'unico modo, hai 30 minuti prima delle iniezioni-

-io...ok-

 

Garfield uscì, era spaventato, accadeva tutto così in fretta, non sapeva che fare, non era più neanche lui, i capelli che prima erano biondi ora erano verdi come la pelle e gli occhi che un tempo erano azzurri, era un altra persona, no, tra mezz'ora non sarebbe più stato neanche una persona, era diventato un mostro, uno scherzo della natura, ecco cos'era.

 

Rientrò e anche se con una faccia da funerale, si sdraiò e attese pazientemente le 3 ore che ci vollero a iniettarli tutti gli animali esistenti.

 

-Ti senti bene?- chiese la madre

-si- disse lui, poi guardò la finestra, passava un bellissimo pappagallo colorato -guardate com'è bello- disse indicando fuori, i genitori si voltarono, ma quando il pappagallo volò via si voltarono verso il figlio e poco ci mancò che la madre ebbe un infarto

-che succede- chiese guardando i volti dei genitori

-saluta-

-cosa?-

-fai ciao con la mano- Garfield non capiva, ma salutò, non si sentiva più le dita!

-datemi uno specchio- il padre glielo mise davanti, era un pappagallo verde! -No!-

-calmo-

-Come faccio!?- disse tornando un ragazzo, poi corse fuori, si doveva riprendere

 

3 mesi dopo...

Erano tutti in nave, si stavano trasferendo in America, il padre aveva trovato lavoro lì, mancavano solo due ore all'arrivo quando...

 

-Attenzione! Codice rosso! Emergenza! La nave sta affondando, tutti i passeggeri devono raggiungere le scialuppe di salvataggio, non è un esercitazione- si sentì dall'altoparlante

 

Sembrava di essere in uno di quei film dove d'un tratto tutto va al rallentatore, Gar si guardava intorno, ma dei genitori non c'era traccia, corse alle scialuppe, ma non erano neanche lì, vide una barca dopo l'altra lasciare la nave, non si erano resi conto che lui e i suoi genitori erano ancora lì, tornò sul ponte e li vide

 

-mamma! Papà!-

-Garfield! Vai via!-

-non posso, sono già partiti- ma vide li sguardi dei genitori e capì che non si riferivano alle scialuppe -no! Non lo farò mai più!-

-vai!-

-non posso lasciarvi qui-

-per noi non c'è più speranza, ma tu ti puoi ancora salvare

 

Una trave cadde tra lui e i genitori e anche se con il cuore a pezzi lo fece, diventò un falco e volò via, mentre una lacrima gli rigava il volto o meglio il becco

 

1 mese dopo...

Arrivato in America, Garfield aveva cercato un posto dove stare, magari un lavoro in cambio di cibo, ma nessuno voleva avere a che fare con lui, per mangiare di diventava un cane e vagava in cerca di avanzi, un giorno era in un vicolo, frugava nel bidone di un ristorante quando si avvicinarono 3 ragazzi

 

-Sappiamo che te la cavi bene con i “travestimenti”- disse facendo le virgolette con la mano

-E sappiamo che hai fame- disse il secondo fissando il cassonetto

-Se accetti di fare come ti diciamo avrai tutto quel cibo che non saprai più che farne- disse l'ultimo, Garfield non sapeva che dire, sapeva che non gli avrebbero chiesto niente di bello o almeno legale, ma la fame era tale che accetto.

 

Come sospettava quei ragazzi facevano parte di un giro di criminali di cui ormai faceva parte anche lui, nelle missioni lui era come l'esca o il diversivo, irrompeva nelle banche sotto forma di cobra o coccodrillo facendo scappare tutti, poi entravano gli altri e prendevano i soldi, più o meno funzionava così.

Un giorno erano in una gioielleria quando arrivarono delle persone, 3 ragazzi e una ragazza, non erano della polizia, erano supereroi!

Accadde tutto rapidamente, Garfield si era nascosto dietro il banco e quando si affacciò per controllare tutti e 3 i ragazzi erano stati presi e legati. Poi la ragazza si avvicinò a Garfield

 

-Tu non dovresti essere con loro- disse lei, poi gli porse la mano -Elastigirl, tu sei...-

-Garfield Logan- disse stringendole la mano -mi porterete in prigione?-

-No, tutti noi siamo passati in una situazione simile, ma se sei diverso non vuol dire che devi essere un criminale, noi l'abbiamo capito ora è il tuo turno, vuoi provare a scappare sapendo che ti prenderemo prima che riesci a fare un isolato o ti unirai a noi?-

 

Il giorno dopo era alla base della Doom Patrol, la squadra di supereroi, Elastigirl aveva ragione, se la cavava bene come supereroe, cambiò il nome in Beast Boy e finalmente credeva di aver trovato il suo posto (credeva).

-BB- disse Mento (un membro della Doom Patrol) -ho una notizia da darti-

-cioè?-

-Abbiamo scoperto che hai un parente, il tuo padrino a Jump City, non lontano da qui-

-Io...ok, mi mancherete- disse BB

 

Ed eccolo di nuovo alle prese con la sua nuova vita, il padrino era molto gentile con lui anche se più di una volta al giorno accadevano strani “incidenti” in casa o almeno così li definiva lo zio, per esempio cadeva per le scale, ma diventando un passerotto si salvava subito, il pavimento era pieno di cera facendolo scivolare, la pentola era incandescente anche se non era sul fuoco e altri “incidenti” simili.

Un giorno lui e lo zio tornavano a casa, erano le 8 passate, mancava poco per arrivare quando lo zio prese un altra strada,disse che era una scorciatoia, ma presto BB notò che erano in un vicolo ceco.

 

-Perché siamo qui?- chiese, ma una parte di lui lo aveva capito

 

L'uomo infilò la mano nella tasca e tirò fuori un coltello!

 

-che vuoi fare?-

-ciò che ho provato a fare dal primo giorno in cui sei arrivato-

-Perché?-

-tu non lo sai, ma i tuoi genitori ti hanno lasciato un eredità così grande che volendo mi potrei comprare Jump City-

-Cosa!?- disse il ragazzo, non ne sapeva niente

-E tu sei l'unica persona che mi separa da quel malloppo-

-No!- disse BB cominciando a correre, avrebbe potuto volare e mettersi in salvo, ma era troppo agitato per riuscire a controllare i suoi poteri, corse più veloce che poteva quando si trovò ad un bivio, senza pensarci lui andò a destra, ma si trovò in un altro vicolo ceco, l'uomo si avvicinò, aveva puntato il coltello quando dal celo scese qualcuno, sembrava un angelo, un angelo nero, in realtà per il buio non si capiva bene se era nero o viola, la figura creò delle aure nere intorno alle mani, il padrino si voltò per vedere che succedeva, ma se ne pentì subito perché una di quelle aure lo colpì scaraventandolo privo di sensi in un angolo, poi l'”angelo” si avvicinò a BB

 

-Tutto bene?- chiese

-Si...- disse lui ancora intento a fissarla, ne era rimasto come incantato -io sono Beast Boy, ma mi puoi chiamare BB-

-Senti, non sono qui per fare amicizia, tu chiama la polizia io vado-

-Aspetta, come ti chiami?-

-Corvina- disse creando un buco nero e scomparendoci dentro

 

Corvina, non le aveva neanche visto il volto, ma sapeva che non l'avrebbe mai dimenticata, tornò alla Doom Patrol e per un po' la sua vita fu finalmente tranquilla (per quanto possa essere tranquilla la vita di un supereroe.


Se pensate che la storia sia finita qui vi sbagliate di grosso, c'è ancora l'ultimo capitolo che aspetta solo di essere pubblicato, recensite e ditemi che ne pensate.

   
 
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