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Autore: Cristin_94    04/10/2014    6 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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31 gennaio, ore 13,00 circa, Ostia

Lorenzo non lasciò neanche che Stefano spegnesse il motore che aprì la portiera della macchina e incominciò a correre per accorrere la sua Sara.
“No! Io non posso perderla… Non voglio perderla e.. E non la perderò!” si disse Lorenzo, cercando di darsi forza per affrontare quel terribile momento. Ma, quando la vide lì, stesa sulla sabbia, inerme ed indifesa, ebbe una fitta al cuore! Non riusciva ancora a credere che Sara stesse rischiando di morire!
- “Permesso!” disse Davide, raggiungendo Sara.
- “Fate spazio! Fate spazio!” aggiunse Lorenzo che, aiutato da Davide, stese Sara sulla spiaggia. “Sara! Sara!”
Niente.. Sara non rispondeva e anche il respiro era assente!
- “Non respira!” aggiunse Lui, guardando Davide. “Non c’è battito! Comincia!”
Davide, così, iniziò il procedimento per rianimare Sara.
- “Perché non si riprende? Ma portiamola in ospedale!” si oppose Stefano.
- “No! Non possiamo! Dobbiamo prima rianimarla!” lo calmò Oscar.
Trascorsero solo alcuni secondi… Per Lorenzo sembrò un’eternità! Ma alla fine, dopo vari tentativi, Sara venne rianimata.
- “C’è battito! Portiamola in clinica! Veloce!” disse Lorenzo all’equipe di Villa Aurora. E poi, rivolgendosi a Francesca, le chiese: “Tu sei Francesca?”
- “Sì!” rispose la bambina.
- “Grazie!” le disse Lui, rivolgendole un sorriso. In quel momento non avrebbe potuto spiegare a parole quanto fosse grato a quella bambina.. L’unica cosa che sapeva era che aveva salvato Sara.. La sua Sara. Così, dopo averla guardata per qualche secondo, si alzò e seguì la donna della sua vita... La donna che amava, con tutto il suo cuore.. Si affiancò alla barella e le diete la mano…
Non l’avrebbe lasciata.
Mai più.


Arrivati all’ambulanza, Lorenzo e Oscar salirono per monitorare le condizioni di Sara. La situazione era molto grave! Oscar continuava a misurarle la pressione, ma la giovane Levi non riusciva a riprendere conoscenza.. Apriva gli occhi per pochi secondi per poi richiuderli. Era uno strazio per Lorenzo vedere Sara in quelle condizioni!
“Ma come ho fatto? Come ho fatto, in tutti questi mesi, a non accorgermi di nulla? Eppure dovevo capirlo.. Dio.. Ora ricordo! Il giorno dell’operazione di Marianna, quando poi mi sono addormentato, Lei me l’aveva confessato! Che strano! Per mesi non ho mai ricordato queste parole e ora…”
A Lorenzo mancò il fiato! Così smise di pensare a le accarezzò il viso.
Non c’era più tempo di pensare.. Era tempo di agire!


Arrivati a Villa Aurora, mentre Lorenzo, Oscar, Davide ed Emilio si occupavano di Sara, Gloria avvertì i Martini. Tutti, a poco a poco, la raggiunsero in clinica. C’erano tutti: Libero, Enrica e Ave, che avvisarono anche Marco; Bobò, Elena e Tommy accorsero appena ricevuta la brutta notizia. Ora erano tutti consapevoli del perché di quei regali! E l’euforia provata poco prima si era dissolta per lasciare spazio al dolore e alla preoccupazione!
Fu difficile spiegare loro che Sara rischiava di morire… A Lorenzo mancò il coraggio quando li vide lì, in fila, per conoscere la verità! Così, prese da parte Libero ed Enrica…
- “Libero! Enrica! Seguitemi nel mio ufficio!”
Enrica e Libero si guardarono e si capirono al volo: la situazione era più critica del previsto!
Ave e gli altri rimasero nella hall al aspettarli. Ma anche loro avevano capito che la condizione di Sara era molto delicata…
- “Sara ha una grave malformazione cardiaca!”
- “Cioè? Ha un problema al cuore?” chiese Libero, visibilmente preoccupato.
- “!”
- “E.. che cosa significa?”
- “Si intende che l’aorta si stringe a tal punto da non permettere al sangue di circolare liberamente!”
- “Io di tutta questa storia.. non so che dire! Perché non ha voluto dirci niente? Sapendo la gravità del male che aveva! E perché l’ha detto solo a Stefano?” intervenne Libero.
- “Non lo so! A me non ha detto niente! E a Stefano ha fatto promettere di non dire niente a nessuno!”
- “Va beh! Capisco! Uno deve mantenere il segreto, però! Aveva il dovere di dircelo! Noi siamo i suoi familiari!”
- “E lo so! Stefano è innamorato di Lei! Non lo so! Forse avrei fatto lo stesso anch’io! E poi lo sai come è fatta Sara! Testarda come un mulo!”
- “Secondo me Sara ha voluto proteggerci! Non ha detto niente perché sapeva che avremmo sofferto per Lei! Il suo è stato un gesto d’affetto!” si intromise Enrica.
- “No! Enrica, no! E’ stato egoismo! Lei doveva dircelo! Noi  avevamo il diritto di sapere per decidere se starle accanto o meno! Così è egoismo!”
- “Lo so che sei arrabbiato, Lorenzo…” cercò di calmarlo Enrica.
- “No! Io non sono arrabbiato! Io sono terrorizzato… terrorizzato dall’idea di perderla! C’è… Se solo lo avessi saputo prima!”
- “Ma adesso tu.. con la tua esperienza di medico… cosa pensi? Insomma.. dicci la verità… Questa si salva o…”
Lorenzo non sapeva proprio cosa, o meglio, come rispondere a Libero! L’intervento al quale Sara doveva sottoporsi era molto rischioso e le possibilità di successo erano davvero poche!
Ad un tratto, i tre furono interrotti da Oscar: - “Si è svegliata!”
Lorenzo prese un respiro profondo. Si alzò e disse: - “Oscar… Io vado da Lei! Tu… ti occupi tu di..” e guardò Libero ed Enrica.
- “Certo!” gli rispose l’amico.
Così Lorenzo uscì dal suo ufficio ed Oscar entrò.
- “Oscar!” disse Libero, appena Lorenzo ebbe chiuso la porta, “dicci la verità! Sara si salverà o…”
- “Libero, sarò sincero! L’intervento è molto, molto delicato! Di solito, le possibilità di riuscita sono poche! In questo caso sono… sono ancora di meno! Il fisico di Sara è molto debilitato e la sua condizione è molto, molto compromessa! Se si fosse operata prima, forse…”
- “Dio mio!” disse Libero, piangendo. “Come faccio io a dirlo a Tommy, ai gemelli… a Marco!!”
- “Libero, tranquillo! Ci sono io con te! E poi non dobbiamo perdere la speranza! Vero Oscar?” disse Enrica.
- “Certo!” rispose il dottore che non riusciva a nascondere la sua preoccupazione.


Intanto Lorenzo si era recato da Sara. Mentre la raggiungeva pensava a cosa poteva dirle… Ma, in realtà, non gli veniva in mente nulla!
“E inutile che io le dica bugie! Sara sa benissimo la sua situazione! E sa anche che l’intervento è necessario! Solo così, forse, potrà…” Ma le parole gli si spezzarono nuovamente in gola. Ancora non riusciva ad accettare che Sara stava rischiando di morire!
Così raggiunse la sua stanza. Ma, prima di entrare, si fermò a guardarla dietro una finestra. La vide lì, stanca e debilitata, ed ebbe una fitta al cuore! “Io la salverò! Devo farlo!” si disse e poi entrò.
- “Ciao!”
- “Ciao!”
- “Come sto?”
- “Ti ho vista meglio!”
- “Anche tu non scherzi!”
Lorenzo scoppiò a ridere. Non riusciva a capire come Sara potesse essere anche in quella occasione così solare.
- “Dai.. dillo!”
- “Cosa?”
- “Te lo leggo negli occhi… Dillo!”
- “No… Non ti voglio affaticare! Ne parliamo più avanti!”
- “No! Voglio parlare adesso! Potrebbe non esserci il tempo!”
Lorenzo sapeva bene che Sara aveva ragione. Però non riusciva comunque a sentire quelle parole.
- “Va bene! Perché non mi hai detto niente? Perché mi hai tagliato fuori e hai detto tutto a Stefano?”
- “E questo vuol dire che ti amo di meno o ti amo di più, secondo te?”
- “Vuol dire che non ti fidi di me!”
- “L’ho detto a Stefano perché sapevo che lui avrebbe rispettato la mia decisone e avrebbe mantenuto il segreto… mentre tu.. avresti lottato come un leone per farmi guarire!”
- “E questo vuol dire che ti amo di più o di meno?” le chiese Lorenzo, stringendole la mano.
- “Avremmo passato il tempo a discutere! Tu avresti cercato di convincermi a operarmi e tentare il tutto per tutto! Io, invece, avrei voluto solo godermi il tempo che mi restava ! Il tempo migliore della mia vita!”
Lorenzo le sorrise. Sapeva bene che Sara aveva ragione anche su questo! Eppure non riusciva a rassegnarsi…
- “C’è una busta nella tasca! È per te!” continuò Lei.
- “Cos’è?”
- “E’ un regalo!” disse Lei che, vedendo Lorenzo aprire la busta, aggiunse: “No! Non aprirla adesso! Aprila dopo!”
Lorenzo la accontentò. La mise in tasca e si sedette vicino a Lei.
- “Sai.. Anche per questo mi sono allontanata! Non avrei mai voluto vedere quell’espressione sul tuo viso!" gli confessò Sara.
- “La smetti di parlare come se non ci fosse più speranza? Non puoi smetterci di credere, Sara!”
- “Lorenzo tu sei un medico! Devo spiegartelo io che le probabilità di riuscita di quest’intervento sono..”
- “Sono poche!”
- “Appunto!”
- “Sempre meglio di nulla! E noi ce le faremo bastare!”
- “Ma perché ti ostini così?”
- “Perché non è questo che il Destino ha in mente per noi due!”
Sara rise.
- “Che c’è? Perché ridi?” le chiese Lorenzo.
- “E’ che non mi sono ancora abituata al fatto che hai cambiato idea!”
- “In merito a cosa?” le chiese Lorenzo che, in realtà, già sapeva la risposta.
- “” disse Lei, facendogli il verso. “Ti ricordi?
- “Sì! Mi ricordo!” disse Lui, ridendo.
- “Sembra una vita fa.. Io che parlavo di sorprese e tu che asserivi che esiste solo la logica!”
- “Appunto! Che facciamo? Adesso capovolgiamo i ruoli? Io ti parlo di Destino e tu ti fidi di una fredda percentuale di casi scritta su una rivista scientifica?”
- “Eh! Sarà stata la tua vicinanza!” gli rispose Lei, con un sorriso. “Ma…” aggiunse poi, dopo un attimo di silenzio. “… Chi te l’ha detto? Di me, intendo! Oscar.. Stefano?”
- “Nessuno dei due! Dopo che sono venuto a casa di Stefano pensavo veramente che tu non mi amassi… Così, con l’unico obiettivo di dimenticarti, questa mattina sono venuto in clinica e ho chiesto a Oscar se potevo continuare a lavorare qui in clinica. E Lui, invece di preoccuparsi di me, continuava a farmi domande sul tuo stato di salute! Diceva che forse avevi reagito così perché avevi paura di qualcosa… Diceva che non mi dovevo accontentare della spiegazione che mi avevi dato e che, invece, sarei dovuto venire a parlarti! Naturalmente io non gli ho dato ascolto! Non avevo capito nulla! Ma poi ha chiamato il dottor Savino! Voleva parlare di te ad Oscar! Lui era occupato.. Allora ho preso io la chiamata ma, con me, non ha detto una parola! Tutti fedeli i tuoi complici!” aggiunse con un sorriso. “Però, ormai, avevo intuito qualcosa… Mi sono ricordato di quando non hai voluto fare la tac… Di quando siamo andati a correre e, arrivati dai Martini, stavi male.. In più Oscar continuava a farmi domande sul tuo stato di salute e Savino, una volta mi parlava del tuo ginocchio e l’altra si nascondeva dietro il segreto professionale! Così sono andato da Oscar e lì le mie supposizioni sono diventate realtà! Mi ha detto:
- “Ma tu l’hai costretto a parlare?” disse Sara con un sorriso.
- “Assolutamente no!”
- “No? E come hai fatto?”
- “Gli ho detto:
- “Ah! Bell’idea, dottor Martini!”
- “Eh già!”
- “E così hai capito tutto! E.. è stata tua l’idea di venire a Ostia?”
- “No! Ero così in ansia, confuso ed agitato che non capivo più nulla! Il mio cervello ha smesso di pensare e.. ho saputo soltanto litigare con la polizia al telefono!”
- “Dottor Martini… Questo da Lei proprio non me l’aspettavo!” disse ridendo Sara.
- “Eeee… Ridi.. ridi.. Io non sapevo dov’eri… Sapevo solo che stavi male! E quel cretino mi diceva che dovevano passare quarantotto ore prima di iniziare le ricerche!”
- “E quindi… Come mi hai trovata?”
- “Mi ha chiamato Francesca!”
- “Ah! In effetti le avevo promesso che sarei tornata da Lei con Destino ma poi…”
- “Beh! Appena uscirai da quest’ospedale andiamo ad Ostia e la ringraziamo!” le disse Lorenzo.
- “E Tu ci andrai anche senza di me! Promettimelo! Almeno, grazie a Lei, ho potuto salutarti per bene… senza fingere di non amarti!” disse Lei, trattenendo a stento le lacrime.
- “Sara… Io.. Io non volevo augurarti tutto il male del mondo! Ero arrabbiato… Io..”
- “Amore mio! Tu non devi chiedermi scusa di nulla! Sono io quella che ti ha ferito, ieri sera! E non sai quanto mi è costato! Pensavo di fare il tuo bene.. ma mi sbagliavo!”
- “Non importa! L’unica cosa veramente importante è che ora siamo insieme! Io e te!!! E che insieme affronteremo anche questo ostacolo!” Le si avvicinò e le diede un bacio. “Sai… Una volta ho letto che, più di un medico, più di una medicina, a salvare le persone è l’Amore! E il mio per te è così forte che non ti porterà via da me!”
- “Sarebbe bello poterci credere!” gli rispose Lei.
Lui avrebbe voluto chiederle di farlo. Ma fu interrotta da Oscar, Emilio e Davide che entrarono in stanza per visitarla. Così, dopo averle dato un bacio sulla fronte, le sussurrò solo tre parole: - “Fidati di me!”
Lei non gli rispose nella. Gli sorrise e rimase lì a fissarlo, triste e preoccupato, mentre gli altri la visitavano. Sara sapeva benissimo che, nonostante Lorenzo facesse di tutto per sembrare forte, in realtà, tra tutti, era quello che stava soffrendo di più!
- “Lorenzo! La visitiamo noi! Tu vai dai Martini! Sono tutti molto preoccupati!” gli disse Oscar.
- “Ma..”
- “Ci pensiamo noi!” lo rassicurò Davide.
- “Va bene! Torno subito, amore mio!” le disse Lui con un sorriso, dopo averle stretto la mano.
Così aprì la porta per andare dai Martini ma ebbe una sorpresa. Tommy era lì, spaventato per le condizioni di Sara, quasi sull’orlo delle lacrime.
- “Tommy! Che ci fai qui?” gli chiese Lorenzo, sorpreso nel vedere lì suo figlio.
- “E’ grave, vero?” gli chiese Tommy che, purtroppo, già conosceva la risposta.
- “E’ in una condizione delicata!”
- “Lo sai che.. che mi ha fatto un regalo bellissimo.. e io non sono neanche ancora riuscita a ringraziarla!”
- “Ehi! Vieni qua!” disse Lorenzo, abbracciandolo. “Andrà tutto bene! Vedrai!”
- “Sì! Lo so! Perché.. perché tu la farai star bene, vero? Tu sei il migliore al mondo!”
- “Lorenzo!” li interruppe Oscar. “Meglio se vieni subito! La pressione ha ripreso a salire! La situazione sta peggiorando! Dobbiamo portarla subito in sala operatoria!” gli spiegò Oscar.
Lorenzo era distrutto. La vedeva lì indifesa e sola e non sapeva cosa fare. O meglio: aveva appena capito cosa fare!

Glielo aveva detto quel giorno prima dell’operazione di Marianna. Quella volta, però, non fu Lui a impugnare il bisturi! Ma Sara gli aveva detto un’altra frase: E, ora, ne era certo anche Lui!
- “Lorenzo!” lo distolse dai suoi pensieri Davide.
- “Sì! Sì! Operiamo, sì!”
- “Vado a prepararmi!” disse Emilio.
- “No! Lo faccio io!” disse improvvisamente Lorenzo.
Davide, Emilio, e Oscar rimasero senza parole.
- “Scusate! Scusa, Lorenzo! Vieni!” lo prese da parte Oscar.
- “Cosa c’è?”
- “Lo sai benissimo che non si può fare! Un chirurgo non può operare parenti o intimi!” gli disse Oscar.
- “Ci stiamo preoccupando del protocollo?”
- “Il coinvolgimento emotivo può influire sulla lucidità! E tu sei molto coinvolto!” continuò l’amico.
- “No, Oscar! Tu non mi puoi tenere fuori!”
- “Non ti sto tenendo fuori! Voglio solo il meglio per la paziente!”
- “Questa è un’operazione delicata! Lo sai! L’unica persona, qua, in grado di farla, sono io!”
- “E tu te la senti?” gli chiese Oscar, non del tutto convinto.
- “Ma certo che me la sento!”
Lorenzo guardò Sara. Lei aveva ascoltato tutta la conversazione. La vide lì, quasi implorarlo di operarla. Lui le sorrise. Lo avrebbe fatto: l’avrebbe operata e l’avrebbe salvata!

Lorenzo, così, uscì dalla stanza di Sara e andò dai Martini. Doveva dirgli degli ultimi sviluppi..
- “Ah, ecco! Allora? Come va?” chiese Libero, molto preoccupato.
- “Operiamo d’urgenza!” disse Lui.
- “Uuu.. mamma!” riuscì solo a dire Ave.
- “Perché? Ci sono complicazioni?” chiese Enrica.
- “Sentite! Sarà un’operazione complicata e per niente breve! Per cui io vi consiglio di tornare a casa… riposarvi… e quando avrò finito vi chiamo!”
- “Lorenzo! ma guardaci in faccia a tutti e tre! Secondo te, se noi andiamo a casa, riposiamo? Tanto vale che siamo qua! Ormai Sara è una nostra parente!”
- “Giusto!” disse Ave.
- “Scusa Lorenzo! Posso parlarti?” gli chiese Stefano, molto preoccupato per l’operazione di Sara. Preoccupato non solo perché l’operazione era obiettivamente molto difficile ma perché era Lui a farla, pur non operando da mesi!
- “No, scusa! Adesso no!”
- “E’ importante!” gli disse Stefano, con un tono che non ammetteva repliche.
- “Va bene! Dimmi!”
- “Preferirei farlo fuori!” gli rispose il Valenti.
- “Scusate!” disse Lorenzo a Enrica, Libero e Ave per poi avviarsi all’uscita di Villa Aurora. Stefano lo seguì.
- “Ho sentito che sarai tu ad operare Sara!” iniziò il Valenti.
- “ in che senso?”
- “Diciamo che mi sono trovato a passare davanti alla stanza mentre tu e Oscar ne parlavate!”
- “Ah! E quel è il punto?” gli chiese Lorenzo, che stava cominciando a perdere la pazienza.
- “Io conosco il tuo problema! So delle tue crisi di panico! Sara mi ha detto tutto!”
- “Per cui tu vorresti che io mi facessi da parte perché non sono capace a operarla! Cosa ne sai di medicina? O di chirurgia?”
- “Niente! Però so anche che non operi da molto tempo! E che potresti perdere il controllo in ogni momento!”
- “Stefano: se tu vuoi bene a Sara.. fatti da parte!”
- “Senti: questa non è una scaramuccia tra due rivali in amore, va bene? La amiamo entrambi ed entrambi vogliamo che viva!”
- “Ah! E tu pensi che io non lo voglia?”
- “Io lo faccio solo per il suo bene, Lorenzo!”
- “Sara ha bisogno di me! E solo io posso salvarla! Non te lo ripeto un’altra volta, Stefano! Fatti da parte!” gli disse Lorenzo, andando via.
Stefano rimase lì. Non sapeva cosa fare. Voleva soltanto il bene di Sara. Non sapeva che la donna che amava voleva essere operata da Lorenzo, nonostante le crisi di panico. Non sapeva che Sara si fidava ciecamente di Lui. Magari, se l’avesse saputo, avrebbe rispettato la sua decisone. Ma, ignaro di tutto, decise di agire. Tornò dentro e andò a parlare con Oscar.
 

Lorenzo, invece, prima di andarsi a preparare, aveva un’ultima cosa da fare…
- “Posso?” chiese Lorenzo, entrando nella stanza di Sara.
- “E me lo chiedi?” gli rispose Lei, mentre Lui le si sedeva accanto, dandole la mano.
- “Tra poco ti verranno a sistemare.. E anche io dovrò andare a prepararmi!”
- “Lo so!”
- “Però prima devo chiederti una cosa… Tu sei sicura di volerti fare operare da me? Insomma.. sai dei miei attacchi di panico.. Io..”
- “Lorenzo sì! So tutto! E voglio che sia tu ad operarmi e nessun altro! E poi l’hai detto tu.. Più di un medico, più di una medicina, a salvare le persone è l’Amore! E il tuo per me è così forte che ci farà stare insieme! E poi, anche se mi dovesse succedere qualcosa, io non ti lascerei comunque! Continuerei a vegliare su te e Tommy come mia mamma ha fatto con me e Marco!”
- “Non dirlo neanche per scherzo! Anzi… Non pensarlo neanche! Io senza di te non potrei vivere!”
- “Sì che puoi! Lo hai fatto per trentacinque anni… e lo puoi fare ancora!”
- “Hai ragione! Forse posso.. Il fatto è che non voglio!”
- “Lorenzo! E’ ora di prepararti!” lo avvisò Oscar.
- “Dai… Salutami per bene così non avrai alcun rimpianto!” disse Sara, sforzandosi di risultare simpatica.
- “Non ti dirò nulla di speciale se non un .. Tanto ci rivedremo presto!”
- “Sicuro?” gli chiese Sara, un po’ scettica.
- “Sicuro!” le rispose Lui.
- “Però una cosa te la voglio dire..”
- “Cosa?” chiese Lui, curioso.
- “Se dovesse andare male, non sarà stata colpa tua.. ma mia! Se mi fossi operata prima, forse…”
- “Ci vediamo tra qualche ora!” le disse Lui, facendola tacere con un bacio dal sapore della disperazione. Poi la guardò negli occhi, si fece coraggio ed andò a prepararsi. “La rivedrò tra qualche ora! Ne sono certo! E sicuramente sarò lì quando si sveglierà!” cercò di autoconvincersi.


Dopo poco, sia la sala operatoria, sia l’équipe di Villa Aurora erano pronti. Mentre Sara veniva portata in sala operatoria arrivò Marco. Il giornalista era molto scosso per gli ultimi avvenimenti. Appena Libero ed Enrica lo avevano avvisato, Marco aveva preso il primo aereo per Roma e si era catapultato dalla sua sorellina. Non era riuscito a salutarla come avrebbe voluto. La giovane Levi era già stata anestetizzata. Così, non gli rimase altra scelta che aspettare e sperare.
Intanto, in sala operatoria, la tensione era alle stelle.
- “Anche se ti ho fatto muro in passato, mi tranquillizza che tu sia lì dentro con noi!” gli confessò Emilio.
Lorenzo non gli rispose. Era ipnotizzato dal viso di Sara. Sapeva che la vita della donna che amava dipendeva da Lui. E sapeva anche che, da quella operazione, dipendeva la sua stessa vita!
- “Signori! La sala operatoria è pronta!” disse Oscar.
- “Pronto anch’io!” disse Emilio, entrando in sala operatoria.
Anche Lorenzo fece per entrare in sala operatoria, ma Oscar lo fermò.
- “Scusa Lorenzo!”
- “Cosa c’è?”
- “Ho pensato che non è il caso che sia tu a fare l’intervento!”
- “Come? Ne avevamo parlato?” chiese Lui, visibilmente mortificato.
- “Io ho riflettuto molto! E.. sei troppo coinvolto emotivamente!”
- “Hai parlato con Stefano?” chiese Lorenzo, gelido.
Oscar annuì. – “Perché non ne hai mai parlato con me? Perché non mi hai mai detto una cosa così grave?”
- “Ti ho detto che non volevo operare.. Questo dovrebbe bastare! Oscar: Sara sta morendo! Ed è lì che aspetta noi! E tu lo sai che solo un miracolo può salvarla!”
- “Sì! Ma non sarai tu a fare questo miracolo! Forse un tempo avresti potuto salvarla! Ma non in questa situazione!”
- “Stai scherzando?”
- “Per niente! Mi dispiace, Lorenzo! Non posso farti entrare!” gli rispose Oscar, entrando in sala operatoria, lasciando Lorenzo lì, disperato e solo.
Lorenzo era accecato dalla rabbia. Si tolse i guanti e la mascherina e si diresse dall’uomo che in quel momento non poteva capire ma che, a mente fredda, avrebbe, senza dubbio, giustificato.
- “Lorenzo!” disse Libero, intuendo che c’era qualcosa che non andava.
- “Sei contento di quello che hai fatto?” chiese Lorenzo, spingendo Stefano. “Pensi di averla aiutata?” dli chiese spingendolo nuovamente.
- “Ho fatto solo quello che andava fatto!”
- “Se muore è solo colpa tua!” disse afferrandolo. “Se muore è solo colpa tua!”
Marco tirò via Lorenzo e i Martini cercarono di calmarlo.
- “Oooo! Fermi! E che è? Stiamo in una clinica! Ma tu non dovevi essere in sala operatoria, Lorenzo!” gli chiese Libero.
- “Giusto! Non dovresti essere in sala operatoria? Spiegalo alla tua famiglia!” gli disse Stefano.
- “Lorenzo, per l’amor di Dio! Dicci qualcosa!” lo implorò Enrica.
- “Avanti dillo!” lo esortò Stefano.
- “Io ho avuto un trauma! E per molto tempo non sono stato in grado di operare! Ma sono la persona più giusta per operare Sara, e questo tu lo sai!” aggiunse rivolgendosi a Stefano.
- “Non credo che Sara la veda così!” disse Stefano, sbagliando. “Gliel’hai chiesto?”
Lorenzo avrebbe voluto rispondergli di sì! Che glielo aveva chiesto e che Lei era d’accordo. Ma la sua attenzione fu catturata da Davide..
- “Avverti subito la banca del sangue! Corri! Corri!”
- “Sì! Subito!” disse Gloria, intuendo la gravità della situazione.
- “Davide! È successo qualcosa??”
Davide lo guardò senza dire nulla e poi corse in sala operatoria.
Lorenzo si voltò: vide Stefano, Marco, Libero sull’orlo della disperazione.
“No! Io non posso lasciarla! Non ora!” pensò Lorenzo che, non ascoltando le domande che la sua famiglia gli poneva, corse in sala operatoria. In fretta e furia indossò la mascherina. Prese un respiro profondo. Aprì la porta ed entrò in sala operatoria.
- “Poi mi spiegherai perché mi trovo qui.. da solo! Quando, invece, avremmo dovuto fare…” disse Emilio a Oscar.
- “Non sei da solo!” lo interruppe Lorenzo.
Oscar, Emilio e Lorenzo si guardarono senza dire una parola.
- “Occhiali!” aggiunse Lorenzo, pronto per l’operazione.
- “Che ci fai qui?” gli chiese Oscar.
Lorenzo avrebbe voluto rispondergli ma il quadro clinico di Sara attirò la sua attenzione.
- “Occhielli! Veloce!” furono le uniche parole che pronunciò.
Poi si mise a lavoro. Quell’intervento lo aveva fatto milioni di volte. Eppure quella, sembrava a Lorenzo, proprio la prima! In effetti lo era! Era la prima volta che rioperava dopo tanto tempo! Era la prima volta che operava la donna che amava!
 

Ormai erano passate un paio di ore da quando Sara era entrata in sala operatoria. I Martini non avevano alcuna notizia.
- “L’intervento è molto delicato! Ci vuole tempo!” avevano ripetuto più volte sia Tea che Gloria ai Martini.
Intanto, in sala operatoria, la situazione non era delle migliori.
- “La pressione sta scendendo! Precipita!” avvisò un’infermiera.
- “Aritmia ventricolare!” aggiunse Oscar.
- “Ancora aritmia ventricolare! Senza battito!” continuò Emilio.
Lorenzo distolse gli occhi dall’intervento. Guardò il volto di Sara e, sul suo viso, rivide quelli dei bambini che, quel giorno a NY, non era riuscito a salvare.
- “Lorenzo! Lorenzo!” lo chiamò Davide.
- “Lorenzo! Passatemi il defibrillatore!” aggiunse poi Oscar. “Lorenzo! Lorenzo! Faccio io!”
- “Ci sono! Ci sono! Carica a duecento!”
- “Caricato!”
- “Allontanatevi! Libera!”
Quel primo tentativo non portò a nulla!
- “Libera!”
Ed ecco che il cuore di Sara riprese a battere!
- ”Ritmo sinusale!” disse sollevato Davide.
- “Frequenza cardiaca?”
- “81, regolare!”
- “Hai fatto l’impossibile, per Lei!” ammise Oscar.
- “Io le ho impedito di morire! Ora dobbiamo solo sperare che si salvi!”
 

Così terminò l’operazione e, dopo aver concluso la procedura, i tre si avviarono ad avvisare i Martini. Prima, però, Oscar volle dire qualche parola a Lorenzo.
- “Lorenzo! Aspetta! Volevo… beh! Scusa per prima! Ero molto preoccupato per Sara e volevo soltanto tutelarla!”
- “Tranquillo Oscar! L’importante è che l’operazione di Sara sia andata bene! Ora andiamo dai Martini e avvisiamoli! Devo essere preoccupatissimi!”
- “Lorenzo… Oscar… Come sta Sara?” chiese Marco, preoccupatissimo.
- “Sara è in condizioni stazionarie! L’intervento è riuscito ma ora dobbiamo aspettare!” rispose Lorenzo.
- “E.. quindi l’intervento è andato bene?” chiese Libero.
- “Sì.. Sì!!! Dobbiamo ringraziare il Dottor Feroci! È stato lui che è intervenuto chirurgicamente per primo!” gli rispose il nipote.
- “E’ stato assolutamente un lavoro di squadra!” aggiunse Emilio.
- “Allora Sara è fuori pericolo?” chiese Marco, evidentemente preoccupato.
- “E’ presto per dirlo!” rispose Lorenzo.
- “Ma come… Hai detto che è riuscito tutto bene?” domandò nuovamente Libero.
- “Eee.. Si è trattato di un intervento molto delicato e faticoso! Soprattutto per un fisico debilitato come quello di Sara!” rispose Oscar.
- “Non capisco! Cosa volete dire esattamente?” chiese, questa volta, Enrica.
- “Dobbiamo aspettare!” spiegò Lorenzo.
- “Aspettare! Aspettare cosa?” chiese Marco.
- “Che si svegli!”
- “Quindi potrebbe non..” chiese Stefano.
- “No! E’ una ragazza giovane! È un’atleta! Quindi ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti!” cercò di consolarli Oscar.
- “Dobbiamo essere ottimisti! Va bene?” chiese Lorenzo.
- “Sentite… E’ stata una giornata lunga e stancante per tutti quanti! Adesso, forse, è il caso di andare a riposare! Eh? Se ci sono novità vi informiamo!” propose Oscar.
- “Oscar ha ragione! Tutti a casa!” disse Lorenzo.
- “Però noi possiamo rimanere! Se serve!” chiese Lorenzo.
- “No zio! Non possiamo più fare niente!”
- “Ma neanche vederla! Almeno un minuto!” chiese Marco.
Lorenzo guardò Oscar. Il dottor Nobili avrebbe fatto un’eccezione.
- “Va bene!” disse Lorenzo. “No, no!! Non tutti insieme, però!”
I Martini lasciarono il posto a Marco.
- “Dalle un bacio da parte nostra!” disse Ave, con la sua usuale dolcezza.
- “Sì! E dille che le vogliamo bene!” aggiunse Elena.
- “Oh! Dille che non ci faccia brutti scherzi!” concluse Libero.
- “Ok! Glielo dico!” disse Marco.
 

Così Lorenzo accompagnò Marco da Sara. Li lasciò un po’ da soli. Sapeva bene cosa Marco stesse provando in quel momento e non voleva violare la sua privacy. Lui se ne andò in studio. Lì, prima lo raggiunse Emilio con il quale poté finalmente chiarirsi. Poi fu la volta di Stefano.
- “Mi dispiace!” gli disse Stefano. “Ho fatto quello che credevo giusto!”
- “Lo so! Io al tuo posto avrei fatto lo stesso!”
- “Cercavo solo di proteggerla!”
- “E di questo ti ringrazio! Lo hai sempre fatto!”
- “Voglio che tu sappia che ho cercato in tutti i modi di convincerla a parlarti! E che non è stato un gioco subdolo per portartela via!”
- “No! Questo non l’ho mai pensato!”
- “Speravo si potesse innamorare di me.. ma così è la vita! Ci sono altre priorità adesso, no? Io.. resterò qui finché non si sveglierà!”
- “Potrebbe volerci molto tempo!”
- “Aspetterò!”
- “Stefano!” disse Lorenzo quando il Valenti stava per lasciare il suo studio. “Scusa per la reazione di prima! Ero sotto pressione e…”
- “Non c’è nulla di cui scusarti! Ci vediamo dopo!”
Così Lorenzo rimase solo. Si sedette dietro la sua scrivania e accese il computer. Sapeva già tutto sulla malattia di Sara ma voleva comunque leggere gli ultimi aggiornamenti sull’argomento.
In effetti aveva scelto di tuffarsi in un’intensa lettura di articoli di medicina solo nella speranza di far scorrere via il tempo il più velocemente possibile. Ma la sua tattica non funzionò! Ogni minuto guardava l’orologio e, ogni volta che vedeva qualcuno uscire dalla terapia intensiva, si catapultava in corridoio! Ma, ogni volta, la frase era la stessa: “La situazione di Sara è stazionaria! Dobbiamo aspettare!” Così ritornò in ufficio e lì, chiusi gli occhi, incominciò a pensare a Lei, la donna che aveva sempre desiderato e che non aveva mai saputo di volere. Ma adesso lo sapeva e Lui l’avrebbe aspettata per tutto il tempo necessario…
 

Intanto, in terapia intensiva, la situazione di Sara era stazionaria. Sara non si era ancora svegliata ma, in un universo parallelo, stava succedendo qualcosa di strano..
- “Ehi! C’è nessuno?” chiese Sara, un po’ confusa. “Allora?? Dove sono? Chi me lo dice?”
- “Una volta ti piacevano le sorprese!” disse Fiamma, comparendo miracolosamente.
- “Tu??? Cosa ci fai tu qui? E perché sei vestita tutta di bianco??? E perché hai… l’aureola in testa???” chiese Sara, sorpresa, o meglio, sconvolta!
- “E’ naturale che sia vestita di bianco e abbia l’aureola in testa! Sono un angelo!!” rispose l’atleta.
- “Eh? Fiamma Giuliani un ??? Oddio! Ma allora sono morta?” disse Sara, scandalizzata.
- “No che non sei morta!” le rispose Fiamma, ridendo.
- “Ah no?” chiese Sara, un po’ sollevata.
- “No!”
- “E allora cosa sta succedendo? Dove sono? L’ultima cosa che ricordo è che sono stata anestetizzata e portata in sala operatoria per l’operazione!”
- “Infatti! Sei stata operata da Lorenzo! E ora sei in terapia intensiva!” disse Fiamma che, facendo schioccare le dita, fece in modo di catapultare sia Sara che lei stessa a Villa Aurora.
- “Oddio! Ma quella sono io!” disse la giovane Levi, indicando il suo corpo steso sul letto.
- “Già! Le tue condizioni sono stazionare! Ora bisogna aspettare! Sai… Marco, Lorenzo, i Martini.. tutti sono molto preoccupati per te!”
- “Mi dispiace! Non volevo farli soffrire! Non sarei mai dovuto entrare nella loro vita!”
- “Sara ma che stai dicendo?” le chiese Fiamma.
- “La verità! Io faccio solo guai… Se adesso non dovessi superare l’operazione Lorenzo ne morirebbe.. Marco perderebbe ogni speranza nella vita proprio adesso che Maria aspetta due bambini…”
- “Ma piantala! Vuoi capirlo che tu li hai aiutati?? È vero: loro ti hanno salvato… dalla solitudine e dall’angoscia che provavi quando sei arrivata a Poggiofiorito! Ma tu hai salvato loro!!!”
- “Fiamma.. tu non sai cosa stai dicendo!”
- “No! Sei tu che non sai cosa stai dicendo! E ora te lo dimostrerò!”
Fiamma prese Sara per mano e, senza che la giovane Levi se ne accorgesse, fu catapultata fuori la villetta dei Martini.
- “Ma… Questa è casa mia!” esclamò Sara. Girandosi guardò in direzione del bar. Stava per dire: “Questo è il mio bar!” ma la voce le si strozzò in gola. Al posto del suo bar c′era una libreria. “Ma… ma il mio bar? Dov’è finito?”
- “Non c’è mai stato il tuo bar! E questa..” disse Fiamma, indicando casa Martini, “…non è casa tua! Non lo è mai stata!”
- “Ma.. che stai dicendo?” disse Sara, incredula. Ad un tratto, la sua attenzione fu rapita da una macchina. Qualcuno stava parcheggiando dinanzi casa Martini. “Lorenzo!” disse Sara, sicura di vedere l’uomo che amava scendere dalla macchina.
- “Salve! Ci… Ci conosciamo!” chiese Lele a Sara.
- “Ma Lorenzo.. Lorenzo Martini dov’è?”
- “Ah! Mio cugino! Beh… E’ ritornato a New York! A settembre era venuto a Roma.. Sa: voleva recuperare il rapporto con la ex moglie e il figlio ma dopo qualche giorno è andato di nuovo via!” le spiegò Lele. “Ma..” continuò il dottore, “Io e Lei.. ci consociamo?” le chiese nuovamente.
- “Sono la sorella di Marco! A proposito! Mio fratello è in casa?”
Lele era un po’ perplesso. - “Beh no! Marco e Maria si sono lasciati da qualche mese! Dopo il tradimento di tuo fratello con quella tua amica… Fiamma mi pare… il rapporto con Maria si è rovinato sempre più e adesso vivono in case separate!”
- “E.. i due gemelli?” chiese Sara, riferendosi ai figli di Marco e Maria.
- “Beh! Elena e Bobò stanno benissimo! Grazie per l’interessamento!”
Sara avrebbe voluto rispondere che non si riferiva a Elena e Bobò. Lei voleva sapere dei due nipoti. Ma non aggiunse altro. Se Maria e Marco si erano lasciati per colpa di Fiamma, non c’erano i gemelli… Non c’era più la famiglia Levi-Martini!
- “Vuoi entrare a salutare gli altri?” chiese Lele a Sara.
- “No.. No.. Vado di fretta! Sarà per la prossima!” rispose Lei, dileguandosi.
Così Lele entrò in casa e Sara incominciò a camminare.
- “Ma… non capisco!” balbettò Sara quando Fiamma la raggiunse.
- “Non ho ancora finito!”
Ed ecco che da casa Martini, Sara si ritrovò in un ospedale. Ma non era un ospedale qualunque. Era l′ospedale dove lavorava Lorenzo a NY!
- “Ma… cosa sta succedendo? Qui sono tutti affannati…” chiese Sara, guardandosi attorno.
- “C’è appena stato un grave incidente! Ci sono molti feriti e lo staff dell’ospedale non riesce ad occuparsi di tutti.. E poi ci sono due chirurghi che operano.. Il terzo…”
- “Il terzo è Lorenzo, vero?”
- “Sì!”
- “E perché non opera? Ha operato me… Può operare anche..”
- “No, Sara! Non ha operato te! Non si ricorda neanche di te! Ti ha visto una volta e basta!”
- “Ma… ma non è vero! Io e Lorenzo.. Tutto quello che c’è stato..”
All’improvviso si fece tutto scuro intorno a Sara. Non c’erano più infermieri.. non c’era più nulla!
- “Capisci? Questo è ciò che sarebbe successo se tu, quel giorno, non fossi entrata in casa Martini. Marco e Maria sarebbero soli e tristi.. Lorenzo sarebbe sempre cupo e ingrugnito… Tommy non avrebbe conosciuto né te, né Giada… E come vedi, la loro vita non sarebbe stata migliore di quella che hanno vissuto al tuo fianco!”
- “Quindi… Quindi tutto quello che ho visto non è reale! Fiamma.. non penso di aver capito!”
- “Tranquilla!!! Abbiamo tutto il tempo per parlare!” le disse, sedendosi accanto a Lei e sorridendole.
Sara non avrebbe mai immaginato di pensare una cosa del genere ma non poté non ammettere che quel sorriso di Fiamma la rassicurava molto.
 

Lorenzo, intanto, stanco di aspettare, si alzò e uscì dal suo ufficio. Era passata quasi un’ora dall’ultima volta in cui aveva controllato Sara.
- “Lorenzo!” lo fermò Oscar. “Come stai?”
- “Bene! Bene! Sto andando da Sara!”
- “Non è il caso di riposare un po’?”
- “No! No! E poi non la voglio lasciare da sola!”
- “Non è da sola!”
- “Potrebbe avere bisogno di me!”
- “Sì, ma.. Non le saresti di nessun aiuto in queste condizioni! Da quanto tempo non mangi?”
- “Va bene! Senti: io vado a prendere un panino al bar e torno subito!”
- “No! Io ti voglio fuori di qua almeno per un’ora!”
- “Va bene! Tengo il telefono acceso!”
- “Ehi! Di la!” disse Oscar quando Lorenzo, inconsapevolmente, si stava comunque recando da Sara.
Fu proprio in quel momento, mettendo casualmente la mano in tasca, che Lorenzo si ricordò del regalo di Sara. Era quello il momento buono per vedere a cosa la sua donna avesse pensato per Lui!
Lorenzo, così, andò nel suo ufficio; tolse il camice e infilò la giacca. Poi andò alla macchina. Prima di mettere in moto aprì la busta che Sara gli aveva lasciato…

“Ciao Lorenzo! Se stai leggendo questa busta vuol dire che non sono lì con te! Forse avrò preso un aereo e a quest’ora sarò in una città di cui non conosco nulla, in una stanza d’albergo, a pensare a te.. O magari starò male e… Va beh! Comunque immagino che tu sappia già tutto della mia malattia.. quindi non ho intenzione di ritornare sull’argomento! So di averti ferito, ieri sera, con le mie parole! Non è vero che non ti amo! E non è vero che non voglio stare con te! È che.. è giusto così! Davvero! Io sono malata! Sto rischiando di morire e… e ti rovinerei la vita se ti stessi vicino! Però ti voglio chiedere un’ultima cosa: vai a questo indirizzo. Ho affittato un box! C’è una cosa per te!
Addio, Amore mio!”

Lorenzo lesse il biglietto tutto d’un fiato. Leggeva e rileggeva quella frase. “Ma come fa Sara a credere che, standomi vicino, mi possa rovinare la vita? Lei mi completa! Mi fa sentire vivo! Lei è la parte migliore di me! Lei è la mia vita! Lei è il mio Amore! Lei per me è l’Amore! E io, senza di Lei, non vado da nessuna parte!” si disse Lorenzo, accendendo il motore e recandosi a scoprire il regalo di Sara.

In poco tempo, Lorenzo arrivò a destinazione. Era ansioso e curioso: voleva sapere che cosa Sara gli avesse regalato.
- “Buonasera!” gli disse l’addetto.
- “Salve! Sono Lorenzo Martini! Sono qui perché una persona mi ha lasciato qualcosa in un box!” disse Lorenzo, cercando di essere il più chiaro possibile.
- “Bene! Chi è il destinatario?”
- “Sara Levi!”
- “Ah! La signorina è venuta qui stamani! Prego! Mi segua!”
- “Questo è il box!”
- “Ah!”
- “Mi può fornire, per favore, un documento?” gli chiese l’addetto.
- “Sì! Lorenzo Martini! Ancora non è convinto?” rispose sorridendo Lorenzo.
- “No! E’ che la signorina che ha preso in affitto il box si è tanto raccomandata! Mi ha fatto una testa così!”
- “Posso immaginare!”
- “Una firma qui… e qui!”
Coì Lorenzo firmò i documenti di rutine.
- “E’ tutto a posto! La lascio solo! Quando ha finito basta che mi riporta la chiave!” gli disse, consegnandogliela.
- “Grazie!”
- “Arrivederci!”
Lorenzo, così, aprì la porta ed entrò. All’inizio non capiva cosa avesse organizzato Sara per Lui. Ma poi.. poi vide una tv con un post-it.. “Guardami!” c’era scritto!
- “Che diavolo ti sei inventata?” si chiese Lui, sorridendo.
Così Lorenzo accese la tv, si sedette e mise play. Tutto si aspettava da Sara ma non un filmato che parlasse di Lei..

“Allora! Se mi stai vedendo vuol dire che tutti gli sforzi che ho fatto per comprare televisore, videocamera, mettere rec e cominciare a parlare a un video grande appena qualche pollice non è stato vano! Va beh! A parte gli scherzi, ho una cosa da dirti! Quando ieri mattina Oscar mi ha detto che la mia situazione era molto critica e che dovevo operarmi d’urgenza ho detto no! Non l’ho fatto per paura! Ma perché so che la mia situazione è disperata e che non c’è nulla da fare! Ho pensato che così, almeno, avrei potuto vivermi gli ultimi attimi della mia vita come volevo! Ma non è così! Se davvero potessi fare ciò che voglio verrei da te, ti abbraccerei e ti direi che ti amo! Ma so di non avere alcun titolo per farlo! Ti ho allontanato da me e non avevo e non ho alcun motivo per chiederti di perdonarmi! Quindi ho realizzato che, dopo aver passato un’intera vita a cercare di non avere rimpianti.. Puff: eccone uno! Non averti mai aperto fino in fondo il mio cuore! Quindi, dato che odio i rimpianti, adesso voglio raccontarti la mia vita! Ecco.. Non provare a spegnere la tv o alzare gli occhi al cielo perché mi arrabbio, eh! Allora: pronto? Bene: iniziamo!
Sono nata il 24 febbraio di quasi ventotto anni fa! Ma, per inciso, ho ancora ventisette anni (quindi, come ti dissi di ritorno dal Rainbow Magicland, sono sempre più piccola di te!) Mia mamma si chiamava Giada! Mio papà Mattia! E.. va beh: Marco lo conosci già! Sin da piccola sono stata un po’ pazza! diresti tu! Va beh!! Diciamo sciroccata!! Non è difficile immaginarmi da piccola: una nana, con le treccine, che correva ovunque e che, anche nelle situazioni più disperate, cercava di sorridere! Sai.. Ho imparato a farlo soprattutto dopo la morte dei miei genitori! Loro per me erano due miti.. I miei supereroi! Pensavo che non gli sarebbe potuto accadere nulla! Credevo fossero immortali! Eppure… eppure una sera, mentre io e Marco eravamo a casa a giocare, ci arrivò una telefonata! Mamma e papà avevano fatto un incidente e non ce l’avevano fatta! Io avevo poco più di dieci anni! Marco era l’uomo di casa, ormai! Insieme cercammo di superare quel trauma! E insieme ce l’abbiamo fatta! Sai.. adesso io e lui battibecchiamo.. facciamo finta di non sopportarci! Ma, in realtà scherziamo! Marco è l’uomo più importante della mia vita! Dopo di te, naturalmente! E, infatti, è stato il primo al quale ho confessato di me e te! Va beh: andiamo per gradi! Comunque.. A quindici anni ho vinto il mio primo campionato italiano! Categoria junior! L’anno dopo sono passata in senior! E da lì sono iniziati a venire una serie di successi.. Europei.. Mondiali.. Addirittura la gente mi fermava per strada per chiedermi gli autografi! Sul più bello, però, il Destino mi ha riportato alla realtà! Mi sono rotta il ginocchio! Quello è stato un periodo un po’ così! E Marco, devo dire, anche in quell’occasione è stato di grande aiuto! Lui si era appena separato con Micol, la mamma di Jonathan, e io.. io ero un po’ zoppa! Eravamo .. ma sì! Eravamo la coppia più bella del mondo! Giuro! Poi Lui si trasferito a Roma, per lavoro, dove ha incontrato Maria e io sono andato negli USA. Fu Giuliano a propormelo e io, dato che i risultati faticavano ad arrivare, ho accettato. Lì ho scoperto che non era per l’allenamento, né per il ginocchio, se i tempi peggioravano sempre più! Coartazione Istmica Aortica: ma questo lo sai già! Comunque: ultima gara di qualificazione: Atlanta! Non ce l’ho fatta! Non ti dico la delusione! Va beh! In effetti te ne ho già parlato! Durante il viaggio in macchina Pisa-Roma: ricordi? E così sono arrivata a te! Da quel giorno ad oggi sono passati cinque mesi! I cinque mesi più belli della mia vita! È inutile che te li racconti perché li conosci già! E.. così ti ho raccontato tutta la mia vita! E non sbadigliare, sai! Ti saranno sembrati un’eternità ma.. sono solo ventisette anni! Comunque sia, adesso viene il bello!!! Ecco tutto quello che non sai e che non ti mancheranno di me! Russo! Abbiamo dormito poche notti insieme e quindi non te ne sei mai accorto.. Ma pare che, quando sono molto stanca, l’effetto sia più o meno questo!!”
Lorenzo non poté fare a meno di sorridere vedendo Sara far finta di russare!
“E… e poi.. quando sono persa nei miei pensieri mi vengono fuori delle strane facce e inizio a scuote la testa senza accorgermene! Sembro una pazza!”
- “Lo so! L’ho visto!” si disse Lorenzo.
“Dimenticami Lorenzo! Dimenticami e vivi la tua vita! Io ti ricorderò sempre così!”
E apparve sullo sfondo Lorenzo che giocava sulla spiaggia con Destino.
Lorenzo non riusciva neanche a parlare. “Dimenticarla? E come?” si disse, spegnendo la tv e chiudendo il box dietro le sue spalle. “Lei è la mia forza. E’ la mia gioia! Lei è tutto per me! È il mio respiro!! Ne ho bisogno ogni minuto.. ogni secondo! No! Non posso dimenticarla! Non posso perderla e non la perderò!”
 

- “Quindi.. Io mi trovo nella fase tra la vita e la morte?” chiese Sara a Fiamma.
- “Beh! Diciamo così!”
- “E.. io qui ci devo rimanere per molto?”
- “Dipende da te!”
- “Cioè… Io posso scegliere se vivere o morire?”
- “Tu sì!”
- “Io sì? E perché?”
- “Perché ha ragione Lorenzo! L’Amore, quello vero, salva il mondo… e le persone! Da lassù avevo già visto il tuo filme.. e il finale era un tantino diverso!”
- “In che senso?”
- “Sara non so se sei pronta…”
- “Sono pronta! Voglio sapere tutta la verità!”
- “Va bene! Vieni con me!” le rispose Fiamma, afferrandole la mano.
 

Intanto Lorenzo, prima di tornare in clinica, aveva avuto un’idea. Era andato a Ostia! E stava cercando qualcuno di molto speciale..
- “Francesca, ciao! Ti ricordi di me?” le chiese Lorenzo, avvicinandosi.
- “Come sta la ragazza?” le rispose la piccola.
- “Sta… sta meglio! Anche se potrebbe stare meglio se ci fosse quel cane con Lei!”
- “Dici Destino? Lei lo ha chiamato così!”
- “Sai dov’è?”
- “No! Da quando l’avete portata via è scappato e non l’ho più rivisto!”
- “Ti andrebbe di cercarlo con me?”
Francesca annuì.
- “Andiamo!” disse Lorenzo.
La loro ricerca, però, non portò a nulla. Ad un tratto, Francesca dovette andar via. Così si congedò!
- “Il mio numero ce l’hai?” le chiese Lorenzo.
- “Sì! Me lo sono segnato prima!”
- “Va bene!”
- “Saluta Sara!” le disse Francesca.
Rimasto solo, Lorenzo si sedette su un tronco d’albero, come aveva fatto la volta in cui era andato lì con Sara per trascorrere il primo giorno da fidanzati.
Era disperato! Stava per crollare! La tensione, nelle ultime ore, era stata tanta. Non aveva avuto un momento di tregua! Prima la scoperta della malattia di Sara.. Poi la ricerca per capire dove si trovasse la donna che amava.. Poi l’operazione… Per Lorenzo, quella, era stata la giornata più lunga della sua vita. E, fortunatamente, non era ancora finita! Il Destino aveva ancora delle sorprese in serbo per Lui!
La prima non tardò ad arrivare! Destino la raggiunse in pochi secondi e non fu neanche avaro di coccole. Insieme, dopo essere stati lì a giocare, si alzarono e si avviarono alla macchina. Lorenzo aveva avuto un’idea e solo Destino poteva aiutarlo!
- “Allora? Vuoi salire in macchina con me??? Ti porto da Sara!”
Destino abbaiò e, quasi come non avesse fatto altro nella vita che obbedire a Lorenzo, saltò in macchina. Non c’era tempo da perdere: Sara li stava aspettando!
 

- “Quindi.. Io sarei dovuta morire!” chiese Sara, dopo aver visto un filmato in bianco e nero.
- “Esatto! Non era previsto che Lorenzo entrasse in sala operatoria né che ti operasse! Era scritto che ad operarti doveva essere Emilio e che…”
- “Non ce l’avrei fatta! Ma allora perché avete permesso a Lorenzo d operarmi?”
- “Perché il Destino esiste.. Noi angeli, da lassù, scriviamo il copione ma poi siete voi gli attori! Diciamo che Lorenzo ha improvvisato! E non sai che gioia quando l’ha fatto!”
- “Quindi ha ragione Lorenzo? Ognuno è padrone del proprio Destino!”
- “No! Avete ragione tutti e due! Voi, insieme, vi completate! E neanche un gruppo di angeli alle dipendenze del pezzo grosso…” disse Fiamma, indicando il cielo, “… può separarvi!”
Sara era senza parole! Non sapeva cosa dire.. – “Quindi… Posso ritornare da Lui?”
- “Certo che puoi!” le sorrise Fiamma, abbracciandola.


Intanto Lorenzo era arrivato a Villa Aurora e, dopo avergli messo un guinzaglio, entrò in clinica con Destino.
- “Lorenzo! Che succede?” disse Oscar, vedendo entrare Lorenzo e Destino in clinica.
- “Dottor Martini! Ma i cani non possono entrare qua!” gli fece notare Tea.
- “E lo so! Ma questo è un cane speciale!”
- “E sarà anche un cane speciale ma questa è una clinica!”
- “Oscar è il cane di Sara! Lo abbiamo trovato insieme in spiaggia e.. stava con Lei quando…”
- “Ah! Adesso mi ricordo! Ciao! Mi hai riconosciuto?? Cosa… vuoi fare… col cane?” chiese poi Oscar a Lorenzo.
- “Pensavo di lasciarlo a voi!”
- “Sì!” disse subito Gloria.
- “A noi?” chiese incredula Tea.
- “Per piacere, dottor Nobili!”
- “Io devo solo prendere una cosa!” disse Lui, prendendo il collare di Destino. “Ve ne occupate voi?”
- “Sì!” disse Oscar, un po’ confuso.
- “Grazie!”
- “Ci penso io!” disse Gloria, prendendo il guinzaglio dalle mani del dottor Nobili.
- “Va bene! Sì! Comunque… Portatelo là dietro!”
Fu solo in quel momento che Oscar vide Stefano lì. I due si guardarono e pensarono alla stessa cosa: l’Amore è la medicina che può guarire veramente tutto e tutti! E l’Amore di Lorenzo era così forte che avrebbe riportato alla vita Sara!


Intanto Lorenzo, toltosi la giacca e indossato il camice, era entrato in terapia intensiva. Aveva portato con sé il collare di Destino… Già Destino!
- “Solo tu potevi chiamare un cane Destino!” le disse mettendole in mano il collare di Destino. “Ora è tutto nelle tue mani, Amore mio!” e le strinse la mano, per poi sedersi accanto a Lei.
Si era fatto una promessa: non l’avrebbe più lasciata.. mai! E intendeva farlo!

- “Allora.. Sei pronta?” chiese Fiamma a Sara.
- “Sì! Non vedo l’ora di andare da Lorenzo!!”
- “Lo capisco! E, se posso, vorrei darti un consiglio…”
- “Certo!”
- “Non lasciarlo mai più! Ne avete già passate tante che potete stare tranquilli per una vita intera!”
Sara scoppiò a ridere. – “Lo so! Grazie di tutto, Fiamma!”
- “Grazie a te! Per avermi sopportato tutti questi anni in cui sono stata odiosa… E per la seconda possibilità!”
- “Ma va! Ognuno ha diritto a una seconda possibilità! Però..”
- “Cosa?”
- “Come faccio, una volta che mi sveglierò, a non pensare che il nostro incontro, la visione del film della mia vita.. non sia stato solo un sogno?”
- “Facile! La parte razionale ti dirà che è stato tutto un sogno! Il tuo cuore ti dirà che è stato tutto vero! Sta a te decidere la ragione da che parte sta!” le disse Fiamma, sparendo nel nulla.
- “Facile! Nel mio cuore!”

Intanto Lorenzo, dopo aver combattuto a lungo contro il sonno, si era addormentato lì, accanto a Lei. Ed eccola apparire bellissima dinanzi ai suoi occhi!
- “Sara! Sara dove sei?”
Sara era lì, sulla spiaggia, proprio dove l’aveva trovata qualche ora prima! Ma, questa volta, stava bene! Indossava un abito lungo, bianco; aveva i capelli legati ed era baciata dal sole di Ostia!
- “Sara! Sara! Sara!”

Sara, nel frattanto, rimasta sola, vide Destino correrle incontro.
- “Destino! Che ci fai tu qui? Stavo proprio tornando da voi!” disse Sara, accarezzandolo e facendo suonare le campanelline del suo collare.

- “Sono qui!” rispose finalmente Sara, dopo che Lorenzo l’aveva tanto cercata.

Ed era vero! Sara si era svegliata! E lo aveva fatto anche Lorenzo! Aveva sentito il campanello di Destino suonare e, dopo un attimo di incertezza, aveva realizzato che la sua Sara era veramente lì, con Lui!
- “Sara! Sara, Amore mio!” le disse dandole l’ennesimo bacio!
In un attimo Lorenzo suonò il campanello dall′arme e, in pochi secondi, Oscar, Emilio e Davide si catapultarono da Sara.
- “Cosa è successo?” chiese Oscar, preoccupato.
- “Sta male?” chiese Emilio.
- “Lorenzo!” lo incitò a parlare Davide, dato che il dottor Martini non apriva bocca.
- “Si è svegliata!” spiegò finalmente Lorenzo.
I tre si guardarono e tirarono un sorriso di sollievo.
- “Lorenzo! Va ad avvisare gli altri! Ci pensiamo noi!” gli disse Emilio.
Così Lorenzo corse da Gloria.
- “Gloria! Avvisa tutti i Martini! Falli correre immediatamente!”
- “Cosa è successo? Sara sta male?” chiese Stefano, molto preoccupato.
- “Si è svegliata!” gli rispose Lorenzo, prima di correre nuovamente da Sara.


In meno di mezzora tutta la famiglia Martini era a Villa Aurora. Lorenzo, appena avvisato da Tea, corse ad aggiornarli. Appena lo video, grandi e piccini, lo travolsero di domande.
- “Con calma! Con calma!” disse Lorenzo.
- “Aoo!! Fatelo respirare un po’!” disse Libero.
- “Grazie! Allora.. dobbiamo tenerla un po’ sotto osservazione!” disse Lorenzo.
- “Quanto?” chiese subito Marco.
- “Il tempo di riposare e fare un po’ di convalescenza!”
- “Bene!” disse Marco, alquanto sollevato.
- “Ma poi può venire a casa?” chiese Libero.
- “Una cosa alla volta e sistemeremo tutto!” li rassicurò Lorenzo.
- “Ok! Ora possiamo andare a salutarla?” chiese Tommy, impaziente.
- “E a prenderla a calci nel sedere?” continuò Marco.
- “No! Ci sono Oscar e Feroci che la stanno visitando!”
- “Senti, ma… Dopo, quando sarà uscita, come sarà la situazione?”  chiese Enrica.
- “Dunque: potrà vivere come una persona normale.. semplicemente.. non potrà più essere un’atleta professionista!”
- “Va beh! Vieni qua!” disse Marco, abbracciandolo. “Grazie Lorenzo!”
Ma Lorenzo aveva notato che Stefano stava andando via. – “Stefano! Perché non rimani con noi?”
- “Ma no! Questo è il momento dei parenti!”
- “Anche degli amici! Sono sicuro che Lei ti vorrà vicino!”
- “Dille che passerò domani! A questo punto, il tempo ce l’abbiamo, no?”
- “No! Non ci manca! Grazie Stefano!”
- “Grazie!”
Così Stefano andò via e Lorenzo raggiunse nuovamente i Martini.
- “Io, adesso, ritorno da Sara! Voi andate a casa!! È notte! Avete bisogno di dormire! E poi qui il peggio è passato!” disse Lorenzo.
- “Ma..” si opposero i Martini.
- “Rimanendo qui non risolvete nulla! Non potete neanche vederla! Andate  a casa.. Riposate e… e domani mattina la venite a trovare!”
- “E va bene!” dissero Marco e Libero.
- “Ma tu informaci di qualunque novità.. anche la più piccola!” gli fece promettere Tommy.
- “Certo!”
 

Così, dopo aver salutato i Martini, Lorenzo si recò da Sara. Emilio e Oscar lo misero al corrente delle  novità e gli chiesero un suo parere.
–  “Continuiamo a somministrarle dei diuretici e manteniamo sotto controllo la pressione!” disse Loreno.
- “I valori sono stabili per adesso!” continuò Oscar.
- “E gli elettroliti?” chiese Lorenzo.
- “Stiamo aspettando l’ultimo prelievo!” gli rispose il dottor Feroci.
- “Lorenzo!” disse all’improvviso Sara, con una vocina flebile.  
– “Sara!”
- “Mi raccomando! Non stancare la paziente!” disse Oscar che poi uscì, insieme ad Emilio, per lasciarli da soli.
- “Pensavo dormissi! Come stai?” gli chiese Lui, sedendole accanto.
– “Mi sento come se mi fosse passato sopra un camion!”  
– “Ci vorrà un po’ di pazienza!”
– “E poi?”
– “E poi affronteremo quello che viene, giorno dopo giorno!”
– “E’ un campo in cui ho fatto parecchia esperienza!”
– “Sei sicura?”  
– “Perché? È così grave?”
– “Dipende!”  
– “Da cosa?”  
– “Dall’impegno, dalla dedizione e dall’amore che uno ci mette! Appena fatto il primo passo la gente pensa che sia più semplice ma non è così!”
– “Mi stai dicendo che mi aspetta un periodo molto faticoso?”
– “Eh! Dipende!”
– “Sono un po’ confusa… Non capisco!”
– “E’ un impegno che dura tutta la vita!”
– “La cura che devo fare?”
– “No! Il matrimonio! Quando ti sarai ripresa e, sapendo che hai tutta la vita davanti, ti andrebbe di.. di passarla insieme a me?”
- ”E ti sembra questo il momento giusto per chiedermi una cosa del genere?”
– “Certo! Punto sulle tue debolezze!”
– “E quindi il cuore?”  
– “Il cuore è quello di una normale ventisettenne! Devi fare tutte queste facce per dire di sì?”  
– “Hai visto il video?”
– “Sì! Allora?”
– “Dovrò ricordarmi il mio risveglio post-operatorio per tutta la vita!”
– “E’ un sì?”
– “Stupido! Certo che sì!”
E così il Signor Martini baciò la futura Signora Martini.  
- “Adesso, però, devi riposare! Sei ancora molto debole!”
- “No! Devo raccontarti il sogno che ho fatto…”
- “Me lo racconterai domani! Abbiamo una vita davanti!”
- “Tu rimarrai qui con me?” gli chiese Sara con una dolcezza infinita.
- “E dove dovrei andare? Non c’è nessun altro post dove vorrei stare se non qui con te!” le rispose Lui.
Le diede il bacio della buona notte e si sedette vicino a Lei. La guardò chiudere gli occhi e sorrise.
“E’ con Lei che voglio svegliarmi al mattino! Non chiedo altro che vedere i suoi occhi prima di ogni altra cosa per il resto della mia vita! Voglio condividere con Lei tutto.. I momenti di allegria, quello di tristezza.. La mia vita, insomma! Ho bisogno delle sue parole, del suo conforto, dei suoi sguardi e soprattutto dei suoi sorrisi rassicuranti! L’ho detto e lo ripeto! Sara è la parte migliore di me e la proteggerò con tutte le mie forze, con tutta la mia anima, con tutto il mio amore. Ancora non riesco a credere che adesso è qui, con me, e che non c’è più alcun pericolo che io possa perderla.. Ma è così! E’ la mia Sara! Il mio Amore… E’ il regalo più bello che la vita potesse donarmi!”
E, mentre la guardava e monitorava ogni tanto i suoi valori, di addormentò, tenendo la mano alla donna che amava!!
Ormai erano una cosa sola! E lo sarebbero stati per il resto della vita!
Perchè Loro erano così! Gli bastava stare insieme per essere felici!

 

 In questo episodio, i riferimenti sono ai seguenti episodi:  
- 9x26 Dimmi che non vuoi morire 

 

   
 
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