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Autore: Mirty_92    04/10/2014    5 recensioni
[9^ classificata al contest "Il festival delle edite - I Edizione" indetto da l@adyriddle sul forum di EFP]
Una lettera in ritardo, un luogo anomalo, un animale testardo, una domanda inopportuna, un bacio inaspettato e la persona giusta a cui darlo. E infine, una Hermione che cede al fascino esuberante del "gemello bello".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Granger, vuoi baciarmi?

 

Granger, vuoi baciarmi?
Quelle tre semplici parole le rimbalzavano nella testa come quelle palline colorate che una volta le erano state regalate dai nonni per il suo sesto compleanno. La pallina invisibile che Hermione Granger si stava immaginando in quel momento sembrava impazzita e, ogni volta che andava a sbattere contro le pareti della sua scatola cranica, anziché produrre un rumore sinistro, faceva risuonare quei finti innocui tre vocaboli ampliandone sempre di più l’eco e con esso, il loro significato.

Granger, vuoi baciarmi?
Una domanda del genere non solo l’aveva spiazzata, ma l’aveva anche fatta irritare a tal punto da rifilare uno schiaffo ben piazzato al suo interlocutore che, dal canto suo, non aveva protestato ma, al contrario, con tutta la baldanza che lo caratterizzava, aveva avuto anche la sfacciataggine di dirle: “Dovrei prenderlo come un sì, Granger?” e le aveva sorriso in modo ammiccante e audace. 
Perché ora Hermione Granger si trovasse, a detta sua, in quella miserevole condizione, era presto detto.

 

Quella stessa sera, a cena, la ragazza aveva mangiato velocemente e si era congedata da Harry e Ron dicendo loro che doveva scrivere una lettera per i suoi genitori. In realtà doveva solo rileggerla un’ultima volta per assicurarsi di aver scritto tutto ma, in fin dei conti, si trattava solo di un piccolo dettaglio e non propriamente di una bugia. E poi, siccome in quegli ultimi giorni aveva avuto un sacco di cose da fare, era già in ritardo di un giorno nello spedire la tradizionale lettera settimanale perciò doveva proprio inviarla quella sera stessa. Ovviamente prima che scattasse il coprifuoco. Non voleva di certo farsi sorprendere a gironzolare per i corridoi dalla Umbridge! Anche se, essendo un prefetto, avrebbe sempre potuto accampare una scusa. Comunque non le sembrava il caso di rischiare. 
Aveva perciò raggiunto in tutta fretta il dormitorio femminile e aveva riletto la lettera. Poi, indossato il mantello, si era diretta alla guferia. Giunta lì, aveva potuto constatare con sollievo che qualche esemplare di volatile non era ancora uscito per dedicarsi alla caccia notturna e se ne stava, con la testa appoggiata sotto l’ala, nelle nicchie e sui trespoli disposti lungo le pareti della torre.
Si avvicinò ad un gufo di medie dimensioni che sembrava più attivo degli altri in quanto zampettava da una parte all’altra del trespolo.
“Dai, vieni un attimo qui.” Hermione tentò di avvicinarlo con del mangime ma il gufo, senza nemmeno badare a lei, planò dolcemente sul davanzale della finestra.
“Sei impaziente di andare a caccia? Dai, ti prometto che dopo questa piccola consegna sarai libero.” Hermione gli andò più vicina ma, come per dispetto, questa volta il gufo ritornò sul trespolo.
“Oh, per Merlino!” Imprecò la ragazza facendo svegliare qualche gufo lì attorno che emise un verso stridulo e acuto.
“Granger, se fai così non ti ascolterà di certo.”
Hermione era sobbalzata. All’ingresso della guferia si trovava, appoggiato tranquillamente allo stipite della porta, uno dei gemelli. Non riusciva a distinguere se si trattasse di Fred o George perché il viso, data la posizione, rimaneva in ombra rispetto alla luce della luna.
Hermione si concesse uno sguardo perplesso.
“Sono Fred” le disse vedendola in difficoltà e facendo un passo avanti in modo che un raggio lunare gli illuminasse il mezzo sorriso sghembo che si era disegnato sul suo volto.
“Lo so che sei Fred. Solo che prima non ti vedevo” disse piccata Hermione, incrociando le braccia. Fred non le rispose, la oltrepassò e chiamò il gufo che aveva snobbato la ragazza fino a quel momento.
“Mustacchio, scendi.” Il gufo, dall’ultimo ramo del trespolo, volò direttamente sul braccio teso di Fred che si affrettò a legare la sua lettera alla zampa che l’animale gli porgeva.
“Come l’hai chiamato?”
“Mustacchio. È un nome che gli abbiamo dato io e George. Ti piace?”
“E da quando si danno nomi ai gufi della scuola? E poi che razza di nome è Mustacchio?”
“Un insieme tra Muschio e Pistacchio” le spiegò tranquillamente Fred. “Vedi, sotto le ali ha queste sfumature verdi. Io dicevo che erano color muschio mentre George sosteneva che assomigliavano di più al pistacchio, così per evitare una putiferio in guferia per un semplice nome, abbiamo deciso di unirli. Lui è semplicemente Mustacchio.”
Hermione scosse la testa, incredula. Possibile che Fred e George dovessero sempre perdersi in simili banalità? Comunque decise che in quel momento non le interessava il nome del gufo così continuò ad interrogare il ragazzo. “È per caso diventato di vostra proprietà?” gli disse in tono pungente. Fred scoppiò a ridere.
“Certo che no, Granger. Quando avremo un negozio tutto nostro allora sì che io e mio fratello ci potremo permettere un gufo. Però questo animale si è, come dire, affezionato a noi. È da un po’ che si occupa della nostra corrispondenza.” Fred accarezzava il gufo sotto il becco e questo emise uno strano verso, un misto tra il malinconico e l’appagato.
“A proposito di corrispondenza, a chi scrivete sempre tu e George?” chiese, curiosa e un po' insospettita. Da un po’ di tempo a quella parte infatti, i gemelli sembravano sempre ricevere un sacco di corrispondenza e lei l’aveva notato. 
“Granger, non farmi domande alle quali dovrei sicuramente mentirti. Dai, dammi la tua lettera. Qualche chilometro in più verso casa Granger non gli farà male.”
“Come fai a sapere che questa lettera è per i miei genitori?” Hermione strinse al petto la missiva con fare protettivo.
“Ti osservo da un po’, Granger. Proprio come tu guardi me e la corrispondenza che io e George riceviamo.” Hermione, di fronte a quelle parole tanto schiette, arrossì.
“Dai, non ti sto accusando di spiarci. Passami la lettera, su.”
Hermione gliela diede ancora titubante. Fred si spostò vicino alla finestra e il gufo decollò sparendo tra le nuvole scure che, durante la notte, avrebbero sicuramente oscurato la luna mezza piena. Anche Hermione si era avvicinata alla finestra ed era stato proprio in quel momento che Fred, di punto in bianco scrutando ancora l’orizzonte, le aveva rivolto la domanda funesta.

Granger, vuoi baciarmi?

 

“Allora?” Fred l’aveva costretta a ritornare al presente. Hermione aveva sgranato gli occhi e, sicuramente, era avvampata.
“Allora cosa, Fred?” si azzardò a chiedere cercando di dissimulare meglio che poteva l’insicurezza che quella domanda così inaspettata del ragazzo le aveva creato.
“Lo schiaffo è un modo per confermarmi che vuoi baciarmi?” Fred aveva uno sguardo così sicuro e malizioso che Hermione si sentì per un attimo mancare. La ragazza però trovò in sé il coraggio per rispondere. 
“Ma dico ne vuoi un altro?”
“Se mi spieghi perché dovrei prenderlo, volentieri! Avrei forse dovuto baciarti io senza chiederti nulla?” e le ammiccò in modo eloquente. Che accidenti stava combinando Fred Weasley? Per tutti i maghi e le streghe del XX secolo! Perché Fred continuava a provocarla in quel modo? 
“F-Fred! Cosa stai dicendo?”
“Dai, Ganger. Non sono stupido. Mi sono accorto che mi guardi e di come mi guardi. A pranzo, a cena…”
“Io non ti guardo!” protestò la ragazza.
“…alle riunioni dell’ES…” continuò lui con nonchalance.
“Non dire idiozie, Fred. Io non ti guardo in nessun modo, ok?” gli disse, testarda.
“Allora perché sei arrossita?” Fred le sorrideva con quel suo classico sorriso malandrino.
“Io… io…” Ma Hermione non aveva fatto in tempo a dargli una spiegazione che potesse anche solo essere accettabile che Fred le si era avvicinato all’improvviso e, mettendole una mano sul viso e una sul fianco, l’aveva avvicinata a sé annullando la già breve distanza che si era creata tra i due.
“Non c’è bisogno di negare, Granger. Anche io è da un po’ che ti guardo e ti dirò che sei diventata molto carina. Non sei affatto male.”
Questa volta Hermione non riuscì nemmeno a iniziare la frase perché Fred aveva appena appoggiato le sue labbra calde sulle sue e aveva iniziato a baciarla prima lentamente e poi con più passione. Hermione non si rese conto di star rispondendo al bacio finché non si ritrovò a sospirare allo stesso ritmo ansante di Fred. Lei, Hermione Granger, stava davvero baciando Fred Weasley. Fu in quel momento che il suo cervello smise di ragionare e lasciò parlare il cuore ed Hermione finalmente capì.

Non sapeva che cosa sarebbe successo il giorno dopo, la settimana successiva oppure i mesi a seguire, ma sapeva con certezza che ora stava baciando Fred e, per adesso, tutto questo le bastava. Fred era tutto quello di cui aveva bisogno.

Angolo Mirty_92:

'Giorno a tutti! Oggi mi presento con una OS. Qualcosa di corto e tranquillo nato in un momento di illuminazione.
A parte questo, spero che vi piaccia.
Alla prossima,

Mirty




 

 

  
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