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Autore: AndreMCPro    04/10/2014    4 recensioni
Era passato tanto tempo da quando Il famoso Team Electro, composto da uno Squirtle e da uno Shinx di nome Andrea, aveva sventato il malvagio piano di Darkrai, sconfiggendolo nelle profondità del Cratere Oscuro e riportando nel mondo pace e tranquillità.
Ma il Destino aveva ancora delle sorprese in serbo per loro…
Una nuova avventura stava per cominciare…
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokemon Mystery Dungeon'
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Pokémon Mystery Dungeon
Lo Spirito del Ghiaccio

Cap.4 Isola Tormenta
 
Il volo durava ormai da molte ore e fino ad allora l’unica cosa che avevano visto era solo l’acqua. A parte l’Isola Zero, circa un’ora dopo la loro partenza. Andrea però faceva di tutto per non guardare da nessuna parte: le vertigini lo attanagliavano e il fatto di non saper nuotare, cosa che, secondo quello che un tempo gli riferì Grovyle, non sapeva fare nemmeno quando era umano, non gli era per niente di aiuto. Così ,ora ora che gli era venuto in mente questo dettaglio, oltre a non guardare doveva cercare anche di non pensare, cosa assai difficile in questi casi. A quanto pare il viaggio è iniziato davvero bene!  Si disse. L’unico modo che gli venne in mente per distrarsi fu parlare, così chiese alla Staraptor: “Posso farti una domanda?”
“Chiedi pure!” Rispose lei.
“Come avete incontrato Wigglytuff?”
“Oh, accadde un giorno di vent’anni fa. Sapete, a quel tempo io e il mio amico eravamo degli esploratori come voi. Eravamo cacciatori di tesori, ed eravamo interessati ad un dungeon chiamato Valle Oscura, detta così perché situata tra due montagne altissime, tanto che il sole illuminava il fondo della vallata solo per due ore al giorno. Il resto della giornata il dungeon era praticamente impercorribile, a meno di non avere molte Lumisfere. Ebbene, noi non ne avevamo abbastanza, e quando le finimmo iniziammo a vagare smarriti come se avessimo ingoiato un Semesvista. Fortunatamente, ci imbattemmo in Wigglytuff, che aveva molte più sfere di noi, e gli proponemmo di esplorare assieme. Lui accettò e, dopo aver girovagato in lungo e in largo per tutto il dungeon, giungemmo ad un vicolo cieco. La parete era perfettamente liscia, e noi eravamo certi che non ci fosse modo di proseguire. Ma lui si avvicinò alla parete, la tastò in ogni minimo punto e poi…”
“E poi?” Anche Squirtle stava ascoltando la storia con la massima attenzione, e qui l’esitazione della Staraptor lo lasciò con il fiato sospeso. Quella riprese: “Ci fu un lampo di luce accecante, e nella luce sentimmo un rumore di roccia distrutta. Appena tornò il buio, accendemmo una Lumisfera e vedemmo una cosa che non ci saremmo mai sognati: Il muro era stato abbattuto, e dietro ad esso c’era una seconda grotta piena di casse d’oro e gioielli di ogni forma e dimensione! E se eravamo riusciti a trovarla, era tutto merito di Wigglytuff. So riconoscere un esploratore di gran talento quando lo vedo, così gli proposi di entrare a far parte della nostra squadra. Rimase con noi per ben due anni, poi ci lasciò e venne a Borgo Tesoro per fondare la sua Gilda. Ma nel frattempo, non abbiamo mai smesso d tenerci in contatto. Ed ora eccoci qui, a scortare due team dal potenziale fuori dal comune!”
“Diciotto anni?” Domandò stupefatto Squirtle. “La Gilda esiste da tutto questo tempo? Incredibile!”
“Oh, sì, ma il vostro Capitano ha avuto la fortuna di incontrare un ottimo secondo! Mi chiedo in che condizioni sarebbe ora la sua gilda senza quel Chatot. Ah, si inizia a vedere l’Isola in lontananza!”
“Davvero?” Chiese Andrea, che non osava girarsi per accertarsene di persona. Con la coda dell’occhio, però, notò Squirtle che si sporgeva per vedere: “Eh già, ci siamo quasi!”
“Ancora una decina di minuti e saremo arrivati!”
Poco dopo, infatti, lo Staraptor che portava Snivy e Oshawott gridò: “Tenetevi forte! Inizia l’atterraggio!”
Andrea non se lo fece dire due volte: si aggrappò più forte che poté alle piume della cromatica e chiuse gli occhi, il terrore che lo assaliva mentre si sentiva precipitare verso il nulla. Rimase immobile finché non sentì più il vento che cercava di strapparlo dal dorso del Pokémon Rapace. A quel punto si arrischiò ad aprire gli occhi, vide che erano atterrati e tirò un respiro di sollievo, rilassando i muscoli delle zampe e scendendo a terra.
“Molto bene, siamo arrivati. Direi che è giunto il momento di separarci” Disse la cromatica.
“Addio, amici, e grazie!” Disse Squirtle, salutando i due con la mano.
“Addio” Rispose l’altro Staraptor, e poi i due Rapaci presero il volo, diretti verso Nord. Quando furono lontani, Andrea si girò verso l’enorme sole rosso che tramontava e disse: “Ormai è tardi per mettersi in cammino. Che ne dite se ci fermiamo qui per stanotte?”
“Buona idea” Risposero i tre.
 
La mattina dopo il gruppo si svegliò in mezzo ad una terribile bufera di neve. La visibilità era pessima, e in più i quattro si stavano letteralmente congelando dal freddo, ma fecero di tutto per avanzare, sfruttando i rari attacchi dei Pokémon del luogo come occasione per riscaldarsi un pochino. Un paio di volte Snivy si ritrovò in pericolo, attaccata da un Glalie o un Piloswine, ma fortunatamente Andrea riuscì a mettere KO gli sfidanti prima che la sconfiggessero. Alla fine, quando la bufera si calmò abbastanza da vedere decentemente, Andrea e Squirtle si resero conto di essere quasi all’entrata di Grotta dell’Abisso.
“Dannazione!” Imprecò Andrea. “Temo che ci siamo spinti troppo in avanti. Di certo abbiamo già superato l‘entrata…”
“Invece no, eccola!” Rispose Oshawott da dietro di lui.
Andrea si girò e vide una piccola grotticella quasi del tutto nascosta dalla neve. Non si sorprese di non averla mai notata prima, ma non poté fare a meno di chiedersi come avesse fatto il Pokémon Lontra a vederla nel bel mezzo della bufera. Si mosse verso l’entrata, seguendo gli altri, ma un movimento nella coda del’occhio lo fece voltare.
Vide un lago ghiacciato, un costone di roccia e l’ingresso di Grotta dell’Abisso, ma di esseri viventi nessuna traccia. Perplesso, si guardò intorno, ma quando Squirtle lo chiamò da dentro la grotta si costrinse a voltarsi ed entrò nel dungeon.
 
La piccola entrata traeva in inganno riguardo alle dimensioni del tunnel che li aspettava. Dopo qualche metro, infatti, lo stretto passaggio si apriva in una enorme sala circolare con un secondo, grosso passaggio dall’altra parte rispetto a quello da cui erano usciti, e dalle pareti totalmente ricoperte di ghiaccio: sembrava di stare dentro ad un diamante. Una statua Kangaskhan si trovava al centro della stanza, a segnalare l’inizio del dungeon. Andrea toccò la statua con la Targhetta e chiese a Oshawott: “Quanto ci avete messo a superare questi dungeon?”
“Cinque giorni, credo. Ma non so dirlo con certezza, visto che non potevamo osservare il cielo per capirlo”
“Cinque giorni? Stai scherzando?” Chiese Squirtle esterrefatto. “Va bene che sono tanti piani, ma non credi di esagerare?”
“Tsk! Voi non avete idea di quanto sia intricato questo posto! E i Pokémon non faranno altro che metterci i bastoni tra le ruote!”
“Perché, che Pokémon ci sono qui?”
“Tipi Ghiaccio fino a metà strada, poi troveremo tipi Roccia, Acciaio e Acqua. E sono tutti piuttosto forti! Dovremo fare attenzione”
“Capisco” Rispose Andrea. “Beh, in ogni caso questo è l’unica via che conosciamo arrivare a Erien, giusto?”
“Giusto” Risposero Oshawott e Snivy.
“Allora proseguiamo!”
E all’esortazione dello Shinx, i quattro si inoltrarono nel dungeon.
  
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