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Autore: Liliah    09/10/2008    2 recensioni
Parte I: "–Lya… Io sono Chronoa… Non sono umana, sono divina; il buio che vedi intorno a te è il mio regno, vorrei che ci fosse qualcosa… Ma non posso creare vita… Io governo il tempo di questa dimensione, se ci fosse vita la farei scorrere… Ma qui non ho trovato nessun elemento che possa originarla… Ho notato tuttavia che in te, nel tuo cuore, nella tua anima… c'è quell'elemento… Ti chiedo dunque di collaborare con me per il completamento di questo mio mondo, di questa dimensione… Accetterai?–"
Parte II: "Ed io?
Io che facevo? Mi disperavo? Piangevo? Urlavo?
Che facevo per i miei adorati zii?
Nulla.
Quella volta rimasi a guardare la scena, sbalordita, ma come se non mi interessasse personalmente ciò che stava succedendo."
Parte III: "Davanti a me c'erano due cadaveri completamente martoriati e intorno a loro una quantità smisurata di sangue, la scena era talmente ripugnante che volevo vomitare."
Parte IV:"– Però secondo me piuttosto che chiedere chi sia io dovresti cercare di capire perché è successo questo guaio. – si abbassò per guardare più da vicino la ragazza e sorrise beffardo. "
Questa storia fa parte del progetto Star Light - Una Stella per Sempre.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve!
Dunque, vi informo che in questo preciso istante sto riscrivendo la prima parte di questa raccolta e comincio proprio da questa piccola premessa. Si tratterebbe della prima fanfiction che ho iniziato a scrivere, ma, dato che questo si riferiva unicamente al primo capitolo, ora non è più vero, tuttavia vi avverto che rispetto alla versione precedente cambieranno solo pochi particolari della storia, probabilmente insignificanti (dico probabilmente perché ancora non ho scritto nulla e non lo so).
Certo, si tratta di una storia ambientata in un'altra dimensione, le cui "leggi", diciamo, sono per lo più inventate da me e sono diventate ormai parte integrante del mio modo di vedere la realtà, perciò se mi dimentico di scrivere qualcosa... è normale, solo, vi chiedo di farmelo sapere. Vorrei solo pregarvi, prima di contattarmi per una simile comunicazione, di leggere i capitoli successivi, perché è possibile che ciò che non ho detto qui l'abbia detto invece più avanti (solo che non me lo ricordo... ).
In totale le parti che costituiscono questa raccolta sono quattro: la prima (tre capitoli) ha come protagonista Lya, la seconda (quattro capitoli) Rei, la nipote di Lya, la terza (tre capitoli) Aurora, un'altra nipote di Lya, e la quarta (un capitolo) una seconda Aurora, che tuttavia non ha molto in comune con la prima, se non il nome. Provvederò a dare maggiori spiegazioni nella postfazione che inserirò nell'ultimo capitolo.
Ringrazio due persone che hanno recensito il precedente capitolo: Ghen e Nahid! Grazie mille!!! *^*
Ed ora buona lettura!
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Parte I, capitolo I: Il regno

Alcune volte il Destino può essere crudele, come del resto crudeli sono gli uomini, gli esseri umani, nei confronti dei loro simili e non… Queste creature, che nel corso del tempo hanno preso possesso del pianeta Terra, sono estremamente presuntuose e al contempo paurose. Infatti se le si mette davanti ad una forma di vita a loro sconosciuta, di cui non avevano mai neanche supposto l'esistenza, diventano sospettose e possono avere atteggiamenti violenti, specialmente se sono in gruppo… Sì, è la paura spesso che le porta ad atti di razzismo… Dunque sono da perdonare? … Sono… da… perdonare… ?

Lya, questo è il nome che mi diedero i miei genitori. Più volte mi sentii dire che mi si addice, perché significa "laboriosa", e nonostante tutte quelle volte abbia fatto notare come quella ipsilon potesse fare la differenza in un nome (il nome Lia che significa "laboriosa" si scrive, appunto, con la "i" e non con la "y" NdA), hanno continuato a non darmi ascolto.
In realtà la gente spesso non mi dava ascolto e primi tra tutti erano i miei genitori, quelle persone così gentili... con gli altri o con mia sorella. Sì, nostro padre aveva una particolare predilezione per Reya.
Diceva che era "davvero graziosa"; e come dargli torto? Con quei capelli lisci, color miele, quello sguardo penetrante, magnetico e quegli occhi verdi come smeraldi!
Io sono decisamente diversa: riccia, castana, occhi color nocciola... almeno spesso mi sento dire che ho uno sguardo dolce. E' una consolazione.
Ma non pensiate che per questo odi mia sorella, assolutamente! Siamo molto legate, il nostro è un legame davvero profondo... anche perché siamo gemelle!
Eppure non ci somigliamo.
Né caratterialmente né fisicamente.
E in un bel paesino di montagna come quello in cui siamo nate, dove c'è sempre quell'arietta fresca e quel cielo azzurro, dove vivono per lo più signori anziani, di altri tempi... equivaleva ad essere marchiate a vita. A noi pareva fosse normale essere due persone diverse, ma per gli altri non era così, perciò, con il passare del tempo, ci abituammo ad essere chiamate "Figlie del Diavolo".
Questa situazione non mutò per parecchio tempo, anzi, direi per tutta la vita, ma ci fu una svolta quando, a diciassette anni, mia sorella ebbe un'idea geniale: usare la magia.
– Secondo te troveremo qualcuno che ci possa accettare?– le chiesi un giorno, preoccupata ed esasperata dalle continue e ingiuste accuse.
– Certamente, Lya! Certamente!– rispose lei sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi.
– Sarebbe bello se esistesse un mondo diverso, dove quello che conta non è il tuo aspetto, ma il tuo spirito… –
– Io sono sicura che esista! E noi lo troveremo! Ti ricordi quando mamma e papà ci parlarono di quella cosa che può far avverare i desideri? Mhm… Come si chiama? –
– M-magia, forse…– quella parola mi venne in mente quasi spontaneamente.
– Sì, brava! Proprio quella! Ho trovato qualche giorno fa' un libro che ne parlava, con quello potremo avverare i nostri desideri!–
– Ma… se praticassimo la magia, sicuramente avrebbero un motivo in più per chiamarci "Figlie del Diavolo". –
– Basterà praticarla di nascosto, nel bosco!– concluse entusiasta.
Nonostante non fossi del tutto convinta l'assecondai e solo ora posso dire che mi fece avvicinare a quello che negli anni successivi sarebbe stato uno dei beni più preziosi della mia vita.

Erano passati ormai sette mesi da quando Reya aveva fatto la sua proposta e avevamo cominciato a studiare la magia; eravamo delle studentesse diligenti e motivate, perciò imparammo in fretta. Contrariamente al solito, in questo campo superavo mia sorella notevolmente e forse è stato così solo perché per la magia non sono necessarie spigliatezza e solarità; fu per questa mia bravura dunque che scoprii qualcosa di curioso e formidabile.
Un giorno, mentre mi esercitavo in un incantesimo di teletrasporto, ci fu un incidente: lo specchio che stavo portando nel bosco, dove mi esercitavo da sola quel giorno, mi apparve luminoso, ma la sua sagoma biancastra, sospesa in aria, si ingrandì improvvisamente. Tesi un braccio per afferrarlo, ma quello si trasformò definitivamente in un enorme ovale; mi sentii sollevare e poi... intorno a me solo buio.
Quando mi ripresi, dal profondo buio che mi circondava riuscii a distinguere una melodia sommessa... mi stupii non poco dell'accaduto, ma non feci in tempo a dire una parola che una donna incappucciata, vestita di grigio perla, dalle sottili labbra rosse, unico elemento del viso che si potesse scorgere, apparve davanti ai miei occhi.
Dopo qualche secondo, in cui credo mi stesse osservando, mi rivolse la parola:
– Tu sei un'umana?– la sua voce solenne mi colpì profondamente.
– Sì…–
– Dunque provieni dall'altro mondo e nonostante ciò usi la magia?
– Mi hanno raccontato che può realizzare i desideri, così mia sorella ed io…–
– Quale è il tuo desiderio? –
– V-vivere in un mondo dove conta lo spirito e non l'aspetto.–
– La forza di volontà, la fede in qualcosa che si reputa importante... anche quelle sono importanti secondo te?–
– ... Sì, anche quelle... Ma lei chi...–
– Se ci fossero delle creature in grado di soddisfare i tuoi desideri le proteggeresti anche a costo della tua vita... per sempre? – mi chiese senza dar peso a ciò che stavo per dire.
– Se... se davvero esistessero queste creature... le proteggerei... come posso. –
– Dimmi, umana, come ti chiami? –
– ... Lya. –
–Lya… Io sono Chronoa… Non sono umana, sono divina; il buio che vedi intorno a te è il mio regno, vorrei che ci fosse qualcosa… Ma non posso creare vita… Io governo il tempo di questa dimensione, se ci fosse vita la farei scorrere… Ma qui non ho trovato nessun elemento che possa originarla… Ho notato tuttavia che in te, nel tuo cuore, nella tua anima… c'è quell'elemento… Ti chiedo dunque di collaborare con me per il completamento di questo mio mondo, di questa dimensione… Accetterai?–
Ci pensai... sarebbe stato un compito molto difficile, forse al di sopra delle mie capacità, ma potevo forse rifiutare la possibilità di vedere il mio desiderio realizzato?
Le dissi di sì e una strana sensazione mi pervase; chiusi gli occhi e vidi una luce di più colori che emanava calore: grazie a quella luce, quel potere, creai prati, montagne, mari e cieli.
Così nacque il nostro regno... il mio regno.
Lo comunicai a Reya e anche lei ci aiutò nella "costruzione" di quel nuovo mondo, ma chissà perché quel potere che era nato in me lei non lo ebbe mai.

Era passato più di un anno da quella scoperta...
Chronoa mi aveva spiegato che, pur sapendo dell'esistenza di altri mondi, non ne conosceva nessuno, essendo legata, e quasi incatenata, alla dimensione in cui l'avevo incontrata. Mi rimproverò più volte quando usavo il termine "mondo", infatti diceva che più mondi possono convivere in una dimensione perché questa era direttamente collegata ad un'entità reggente (nel nostro caso Chronoa) mentre un mondo si distingueva da un altro solo per la "dinamica". La dinamica, mi spiegò sempre lei, è un insieme di leggi fisiche, chimiche, magiche, etc... che regolano il funzionamento di una certa parte di quella dimensione; poteva capitare per questo che in un mondo fosse giorno e nello stesso momento in un mondo della stessa dimensione fosse notte.
Dopo che appresi queste poche informazioni base sulle dimensioni e sui mondi, la saggia dea del tempo mi invitò a popolare come meglio credevo quel mondo.
Non esitai neanche un secondo: il mio regno sarebbe stato popolato da creature magiche!
Esseri che nel mio mondo erano da sempre considerati solo frutto della fantasia.
Ben presto quei verdi prati furono popolati da elfi, fate, draghi, spiriti...
Inoltre decisi, con Chronoa, i principi fondamentali di tutta la dimensione, ciò che avrebbe costituito la struttura portante di tutte le dinamiche (per questo i mondi che nacquero successivamente furono molto simili): l'anima di ogni individuo, la forza di volontà e la fede nella magia o in qualunque cosa si ritenesse importante.
Successivamente a questo elenco si aggiunsero anche altri elementi come l'equilibrio e i ricordi.
Poiché avevo molto da "lavorare" sul nuovo mondo, mia sorella ed io ci trasferimmo nella Foresta d'Incanto (questo è il nome che le abbiamo dato), dopo la morte dei nostri genitori...

Era un caldo pomeriggio primaverile, quando, durante la solita passeggiata per il bosco, mi accorsi di una "strana" figura sotto ad un albero. Mi avvicinai incuriosita... E ovviamente inciampai in una radice cadendo addosso alla creatura straniera!
– S-s-s-scusatemi!! Non l'ho fatto apposta, ma vi ho visto e… sono rimasta stupita… cioè, non immaginavo che…– e mi fermai rendendomi conto di essere ridicola.
Mi accorsi allora, alzando lo sguardo, che si trattava di un ragazzo dagli occhi incredibilmente azzurri e i capelli rosso porpora.
Il suo sguardo era penetrante e magnetico, il suo viso sembrava quello di un fanciullo (poetico, davvero... >_> NdA) e stare tra le sue braccia mi faceva sentire a mio agio...
Non mi disse nulla, continuò a fissarmi come se fossi un animale interessante. Nonostante volessi perdermi nei suoi occhi, ero così imbarazzata da nascondermi il volto tra le mani, desiderando diventare piccola piccola per poi scomparire del tutto!
Fu allora, mentre tenevo gli occhi ben chiusi, che mi accorsi del mio battito cardiaco e, per non so quale intuizione femminile, capii che si trattava di un colpo di fulmine.
– Come ti chiami? Sei una maga? Vivi in questa dimensione?– finito di osservarmi partì a raffica con le domande.
Confusa risposi, senza pormi il problema di perché sembrasse tanto interessato:
–Ehm… S-sono Lya… Sono una maga… e vivo qui… E tu…?–
– Oh! Giusto, che maleducato! Mi chiamo Shiro, sono un demone e sono venuto qui da un'altra dimensione, che sono sicuro tu non conosca. – disse pieno di energia.
– U-Un'altra dimensione? – chiesi subito pensando si potesse trattare della mia.
– Sì! Si trova al di là dei portali spazio-dimensionali! (vedi il glossario a fine capitolo NdA)– e indicò qualcosa di luminoso dietro ad un albero.
Tuttavia la mia attenzione cadde sulla ferita che notai al suo braccio, fasciata in modo grossolano.
–Ma… sei ferito. Se vuoi posso sistemarti meglio la fasciatura, a casa ho anche del limone per disinfettare…– gli proposi un po' più sicura, non curante delle sue spiegazioni.
–D-davvero? Sei molto gentile…– interruppe il suo delirio (perché quello era) e s'imbarazzò tanto da diventare completamente rosso in volto.

Lo portai a casa, lo presentai a Reya, lo curai e passammo l'intero pomeriggio insieme parlando prevalentemente delle nostre dimensioni.
Appresi dunque come funzionava la sua dimensione e che si era recato nel nostro mondo per osservarlo e far sapere alla sua gente se fosse possibile un'alleanza, infatti il suo popolo aveva sviluppato una tecnologia tale da riuscire a captare i segnali di nuovi mondi creatisi in altre dimensioni.
Cominciammo a frequentarci spesso con il pretesto di discutere delle nostre dimensioni; effettivamente gli raccontai come avevo creato quel mondo, gli mostrai i suoi posti migliori e gli presentai alcune creature magiche, ma parlammo soprattutto di noi.
Mi spiegò cosa significava essere un demone (vedi il glossario a fine capitolo NdA) nella sua dimensione: queste creature dall'indole violenta spesso possono causare problemi alla società solo per il loro piacere personale, ma non tutti seguono questo modello, come Shiro, i demoni che "ripudiavano la propria natura" erano molti.
Allora per creare un ambiente familiare per Shiro, che era diventato una persona speciale nella mia vita, e per aumentare il numero di creature del regno appena nato, creai anche i demoni, tuttavia li modificai leggermente e, per evitare eccessivi disordini nelle società future, diedi loro una terra. Questo luogo, un mondo a parte, dove i demoni potevano vivere restando fedeli alla propria natura fu chiamato la Terra dei Demoni e lì, per assecondare una richiesta della comunità demoniaca, feci in modo che non sorgesse mai il sole.

Qualche tempo dopo il nostro incontro Shiro avvertì le autorità del suo mondo e questo diede vita ad un fenomeno straordinario.

Glossario:
Portali spazio-dimensionali e spazio-temporali: Un portale spazio-dimensionale è una zona luminosa di forma ellittica in cui si concentra una discreta quantità di energia magica che consente il trasporto di un corpo da una dimensione/un mondo all'altra/o, quello in cui si è trasformato lo specchio di Lya era un portale spazio-dimensionale. Esistono due tipi di portali spazio-dimensionali: il primo tipo, chiamato regolare, permette lo spostamento ogni volta verso una stessa dimensione/mondo conosciuta/o; il secondo tipo, chiamato alternativo (più scomodo), consente invece il viaggio verso una dimensione/un mondo qualsiasi che non è necessariamente quello di partenza. Inoltre con i portali alternativi non è possibile prevedere il mondo e la dimensione di destinazione.
I portali spazio-temporali consentono di spostarsi nel tempo, ma sono molto rari e ne è proibito l'uso.

Demone: Un demone è una creatura magica che, al contrario di fate ed elfi, può usare solo potere negativo, ciò non vuol dire che non possa usare l'elemento Luce (Lux), ma lo userà in modo che crei effetti diversi dal medesimo elemento usato da una fata, che invece ha potere positivo. Esistono diverse specie di demoni: i demoni semplici, i vampiri, i mannari, le ombre, etc... Shiro è un demone semplice e ciò si riconosce dal colore degli occhi: nel suo mondo i demoni semplici (o demoni totali, ossia nei quali scorre solo sangue demoniaco) possono avere gli occhi solo di color viola, celeste o rosso. A seconda del colore si può dedurre lo stato delle forze del demone. Un demone può sviluppare il suo potere diventando più forte e cambiando il suo colore d'occhi, per questo sono stati definiti tre "livelli di potere demoniaco": il primo, in cui il demone è più debole, è quello degli occhi viola, il secondo, in cui il demone è già molto forte, è quello degli occhi celesti, il terzo, in cui il demone è così forte da esser fin troppo pericoloso, è quello degli occhi rossi. Lya con la sua modifica ai demoni della sua dimensione elimina quest'ultimo livello troppo pericoloso, o meglio, lo concede solo alle creature che ritiene degne. Ottenere gli occhi rossi diventerà sempre più difficile dopo la morte di Lya.

Elenco degli spiriti degli elementi:
Energa --> Energia
Aqua --> Acqua
Pyro --> Fuoco
Terra --> Terra
Wind --> Vento
Flora --> Fiori
Thunder --> Fulmine
Glacia --> Ghiaccio
Lux --> Luce
Tenebra --> Oscurità
_______________________________________________
*cough cough*
Finished! Come avevo avvertito l'ho diviso in due capitoli e questa è la prima metà! Cosa ne pensate? E' più scorrevole? Per lo meno adesso non c'è nessun mattoncino particolare! XD
Dunque, commento "pratico". Ho modificato diversi punti cercando di rendere il tutto un po' più verosimile, descrivendo meglio alcune scene e cercando di far capire come si sente Lya all'inizio. Probabilmente non l'ho descritta abbastanza come la volta precedente, ma rimedierò con la seconda parte!
Ho aggiunto qualcosa di utile: il glossario! Ho notato che il problema principale di questa prima parte è proprio quello di evitare i mattoncini delle spiegazioni, perciò quelle che mi sembravano poter essere estratte dalla storia le ho aggiunte a parte. Ho anche cercato di fare l'elenco degli spiriti che vengono invocati durante gli incantesimi, sarà utile per le altre parti, tuttavia potrei essermene dimenticato qualcuno...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!
Grazie per aver letto!

Liliah



   
 
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