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Autore: JuniaTheWitch    10/10/2008    5 recensioni
Avevo sfidato la morte e ne ero uscito vivo, quasi come un eroe, ma non ho mai voluto vivere veramente come tale. [...]
Non c’è luogo al mondo che mi possa dare serenità quanto questa casa, non c’è persona al mondo con cui vorrei essere ora se non con te, nel nostro piccolo angolo di mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hannah Abbott, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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littlecorneroftheworld

Disclaimer: Neville Paciock, Hannah Abbott e gli altri personaggi di Harry Potter appartengono a JK Rowling che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.

Note: Fiction ambientata durante il periodo natalizio, anche se è un po’ troppo presto, ma c’è un motivo.

La Rowling non ha mai specificato lo stato coniugale dei professori di Hogwarts, e tenuto conto che nei libri abbiamo assistito a scene notturne ( vedi battaglie etc.) con i professori presenti, non sapevo proprio cosa inventarmi senza modificare troppo le sue “regole”.

E tra tutte le interviste da lei rilasciate, non ho trovato domande dei fans a questo proposito.

Perciò ho ipotizzato che venga concesso ai professori almeno a Natale uno straccio di permesso speciale per tornare a casa dalla famiglia :P

621 parole, versi della canzone esclusi.

                 

                   
                                       Little Corner of the World   ~
 
 
You'll soon forget that there's any other place
Tonight, my love, we'll share a sweet embrace
( My little corner of the world – Yo la tengo )
 
 
 

Torni esausta dopo una giornata passata a servire maghi e streghe provenienti da ogni dove ma non lo vuoi ammettere, perché ami il tuo lavoro e non lo abbandoneresti per niente al mondo, neanche ora che il tuo ventre lievita giorno dopo giorno.  

Aspettare un bambino è l’incanto più bello che si possa avvertire.

Sei infreddolita, e sbagli nello sperare che un misero scialle di lana possa bastare per te e per lui. D’altronde avremmo dovuto prevedere un Natale così gelido quest’anno.

Persino la neve sembra aver riacquistato quel candore e quella purezza che temevamo avesse perso, come se anche lei fosse partecipe delle disgrazie che tutti noi abbiamo vissuto.

Cerchi di non far rumore per non svegliarmi, ma è inevitabile, e mentre ti sento  imprecare non troppo sottovoce, mentalmente mi ripeto che quel porta ombrelli si trova all‘ingresso da sempre e non riesco a capacitarmi di come, dopo anni, ancora non hai imparato ad evitarlo.

Forse perché in te c’è ancora quella Tassorosso  imbranata e pasticciona (ma pur sempre adorabile) di un tempo.

Quando arrivi in camera da letto fingo di dormire, anche se so che non ti si può nascondere nulla.

- Lo so che sei ancora sveglio - , mi sussurri , baciandomi la fronte. Fuori, le musiche natalizie si dissolvono con il calare della notte.

- Per forza -, protesto, sbadigliando. - Sono cinque anni che vengo svegliato sempre dal solito rumore metallico! -

- E’ Natale amore, dovresti essere più buono o Babbo Natale non ti porterà niente - ridacchi mentre cerchi di sistemarti sotto le coperte. 

- Oh, buono o cattivo non fa differenza. Mi porterà lo stesso qualcosa - ti  rispondo, e quando ti sfioro il pancione  posso sentire il nostro bambino scalciare furiosamente.

Non devono piacergli troppe smancerie, a quanto pare.

Mi sorridi radiosa, regalandomi il momento più bello di questa giornata ormai finita. Vorrei starti accanto di più, ma per un insieme di scomode ragioni riusciamo a vederci solo a notte inoltrata.

- Ho proprio voglia di una tisana. Torno subito -

La gravidanza ti impedisce metà dei movimenti di un tempo, ma non te ne fai un problema.

In effetti, è da un bel po’ che niente ci crea problemi. Abbiamo raggiunto quella pace a cui non credevano poi così tanto, anni addietro.

Non dobbiamo più preoccuparci di mettere in salvo le persone a cui teniamo temendo che maghi malvagi e spregiudicati possano portarle via.

Ringraziando il cielo, il nostro unico problema ora è decidere il nome del nascituro e se comprare una casa più grande a Londra.

Avevo sfidato la morte e ne ero uscito vivo, quasi come un eroe, ma non ho mai voluto vivere veramente come tale.

Non mi interessa venir ricordato in eterno da tutto il mondo magico, non ho voglia di stringere la mano ai passanti.

Ho te, un figlio in arrivo e un lavoro rispettabile in una scuola che ho amato fin dal primo giorno.

- Neville, sei sveglio? -

Mi scuoti leggermente la spalla sorseggiando quell’orrido intruglio che ti ha consigliato il medico.

- Purtroppo no - rispondo, sbadigliando.

- Ho pensato che forse potremmo rimanere qui, in questa casa -

- Perché? -

- Perché ci sono affezionata. Nessun’altra casa mi farà sentire a mio agio come questa -

Guardi le parete costellate di quadri animati come se ti aspettassi la loro approvazione. Poi i tuoi occhi tornano a fissare i miei, e allora completi il tuo discorso.

- In fondo questo è il nostro angolo -

Hai ragione, dopotutto.

Non c’è luogo al mondo che mi possa dare serenità quanto questa casa, non c’è persona al mondo con cui vorrei essere ora se non con te, nel nostro piccolo angolo di mondo.

  
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