CAPITOLO 1.
Checché ne dica Sirius, non è stato premeditato.
Trappola è l’ultima parola adatta a definire il suo innocente invito a fare qualche passaggio di pluffa in sella alle scope sulle acque del lago.Quello non era premeditato, è successo e basta.
Beh, non era premeditato almeno fino a pochi secondi prima che James decidesse di farlo, gettarsi a tutta velocità contro Sirius, che questo gran volatore, pace al suo ego, non l’è mai stato. La caduta ha superato persino le sue aspettative: il suo amico ha fatto una mezza capriola in aria, tentando disperatamente di aggrapparsi alla scopa e poi è precipitato a peso morto a pochi metri dalla piovra, provocando una cascata al contrario e un pigro allontanarsi di tentacoli.
Il problema, quello che ha reso l’esperienza più bagnata e meno piacevole per James, è che pur non essendo riuscite ad aggrapparsi alla scopa, le frenetiche dita di Sirius si sono strette attorno al braccio dell’unico altro essere umano nei paraggi: lui per l’appunto. E se non eccelle nel volo, c’è da dire che la forza non gli manca, così James si è ritrovato capovolto a testa in giù sotto due metri d’acqua, così disorientato da tentare di risalire in superficie dalla parte sbagliata, come la sua testa ha constatato dall’impatto poco rilassante con il fondale sabbioso del lago. Forse è per quello e per tutta l’acqua che gli è entrata nelle orecchie che la voce lamentosa del suo amico gli giunge lievemente ovattata. L’Avvincino che con tutta probabilità galleggia in un punto imprecisato all’interno del suo cranio di certo non aiuta.
- Sei un maledetto idiota.
Sirius arranca sulla riva del Lago Nero, tremando visibilmente, e le sue braccia si sciolgono giusto il tempo di dare uno spintone a James, per poi riavvilupparsi spasmodicamente attorno al petto. James barcolla e per poco non finisce di nuovo in acqua.
Sirius continua a sbuffare e James non riesce a smettere di ridere né di fissare le gocce gelide che scivolano veloci sulla pelle dell’altro, dalle punte dei capelli e tra le ciglia, lungo la mascella, fin sotto il colletto della camicia, ormai trasparente.
- Sei un maledetto idiota, Prongs – ribadisce Sirius e le sue labbra hanno assunto una sfumatura quasi violacea ora, nettamente in contrasto con la pelle bianca del viso. Gli abiti fradici sono sempre più pesanti e il loro gelo quasi doloroso sulla pelle, ma mentre il vento ghiacciato gli sferza le orecchie, James non può fare a meno di pensare che Sirius è bello nell’unico modo possibile.
Ed ha ragione, perché James è un maledetto idiota.