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Autore: Valentina_Rose    05/10/2014    0 recensioni
Ciao a tutti, questa è la mia prima FF nella sezione Saint Seiya...E' un'idea che mi frulla in testa da un pò di tempo, una storia un pò delirante che non so che strada prenderà...Vi anticipo solo che parla della vita privata del mio Gold Saint preferito, il bellissimo Milo di Scorpio.
Spero comunque che l'apprezzerete e qualsiasi commento positivo o negativo è ben accetto.
Ho letto svariate FF in questa sezione e ne sono rimasta profondamente colpita, parecchie sono scritte particolarmente bene e molto avvincenti...Spero la mia vi colpirà.
Per il momento amici di "manga" vi abbraccio tutti.
Valentina
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia assenza per "malattia" dal santuario durava da più di tre settimane, Arles preso come era dall'ascesa al grande tempio dei 5 cavalieri di bronzo, non sembrava turbato più di tanto, ma tutto questo non poteva sfuggire a...LUI.
Jean-Luc mi conosceva più di chiunque altro, sapeva benissimo che non era da me sottrarmi ai miei doveri verso il grande sacerdote, sapeva che rarissimamente mi ero ammalato e che avevo provato a combattere anche con la febbre alta, con dolori diffusi in tutto il corpo, con ferite ancora aperte sul mio corpo...Ci doveva essere per forza qualcosa che mi impediva di tornare a combattere, ma cosa?
Così senza dirmi niente si presentò a casa mia...Lasciò incustodita l'undicesima casa solo per venire da me e capire cosa diavolo stessi facendo...A casa non avevo il telefono, mi aveva mandato più volte attraverso dei suoi assistenti svariati messaggi, ma mi ero ben guardato dal ritirarli.

 
"Milooooooooooo perchè hai cambiato canale?Ora c'è Consuela!!!" la voce della BELVA risuonò in tutto l'appartamento...Io avevo fatto apposta a farle un dispetto, a volte ero proprio bastardo...
"Dai, inizia Consuela gira..." mi ripetè lei con tono più calmo cercando di sottrarmi il telecomando.
"Non ci penso nemmeno a vedere quelle schifezze, hai monopolizzato tu la televisione per una settimana intera, ora basta..." ero sul punto di utilizzare il cosmo per bloccarla con le onde di Scorpio...
"Se non mi fai vedere Consuela stasera non mangi, mi rifiuto di cucinare..."
"Oh sia lodato il cielo...Penso proprio che guarderò televendite per il resto della giornata..." le risposi sarcastico.
Lei si allontanò di scatto per tornare con una padella in mano.
"Bene, l'hai voluta tu ti sconfiggerò a suon di padellate Scorpio..."
"Oh, mamma mia ecco il sacro cavaliere della padella d'acciaio, mamma mia che paura..." mi misi a correre per il soggiorno ridendo come un matto alla vista della BELVA che inveiva contro di me munita di padella.
Era talmente concentrata sulla "battaglia" che non si accorse che le avevo appena fatto uno sgambetto, riuscii a prenderla in tempo prima che cadesse rovinosamente sul pavimento.
"Certo che pesi, dovresti fare un pò più di moto..." le dissi sorridendo.
"Uffa, non hai mai una parola gentile per me...Chissà le tue sacerdotesse come le riempi di complimenti..." notai un pò di delusione nei suoi occhi, forse si era offesa.
"Vieni qui, stupida..." La aiutai ad alzarsi e le passai una mano sulla testa.
"Sai bene che cosa provo per te, mi sembra di essere stato chiaro l'altra sera..."
Beh, si l'altra sera diciamo che avevamo avuto un incontro ravvicinato, per lei era stata la prima volta me l'aveva confessato con imbarazzo...La mia prima volta era stata a 17 anni, ma era la prima volta che cercavo di essere delicato con una ragazza, che un rapporto con una donna andava oltre il mero atto sessuale...
Non so cosa ci aveva portato a farlo, ci eravamo guardati semplicemente negli occhi e avevamo capito di desiderare entrambi la stessa cosa, non c'erano stati baci struggenti come nei film...Eravamo seduti sul letto della mia camera (a dire il vero a casa mia c'era una camera sola con un letto solo che dividevo con lei) ci eravamo guardati negli occhi e quello era bastato.
I suoi occhi mi stavano fissando anche in quel momento, dovevo assolutamente baciarla, avvicinai le labbra alle sue quando improvvisamente suonò il campanello.

 
"Hai ordinato ancora le pizze?" tuonò lei.
"Beh, si..."
"Ma cavolo, possibile che niente di quello che ti cucino va bene?Per stasera ho preparato delle ottime polpette di carne con salsa yogurth greca..."
"Va, tieni i soldi e vai ad aprire...Lasciamo perdere per qualche giorno la cucina greca..."
"Bleahhhh" fu la sua risposta mentre si accingeva ad aprire la porta.
 
"Buongiorno, lei è il ragazzo delle pizze..."
La frase rimase a mezz'aria quando aprì la porta e trovò davanti a se un ragazzo vestito elegantemente dai lunghi capelli rossi e dagli occhi celesti che la fissava con sguardo severo ed interrogatore.
"Sto cercando Milo Stamos, lei chi è?
Jean - Luc pietrificò Djurdjca a tal punto che non riuscì nemmeno a rispondergli.
"Ma allora, ti muovi a ritirare la pizza?Ho una fame" gridai io dal soggiorno.
"Pizza e poi vedi cosa ho in programma..."
Non udendo nessuna risposta da parte sua, mi precipitai alla porta di casa e la vidi immobile davanti a LUI.
"Milo, vedo che ti sei ripreso" il mio amico ora fissava me, c'era il gelo nei suoi occhi e sapevo cosa significasse.
"Jean...Ti presento Djur..."
"Non ce ne è bisogno...Ora posso riferire al grande sacerdote che stai bene e che puoi riprendere i combattimenti, inizierai domani stesso" sussurrò Jean-Luc mentre voltava le spalle e si allontava.

 
Non ebbi il coraggio, nè la forza di replicare, lo guardai allontanarsi e vidi che Djur non c'era.
"Milo, mi dispiace tantissimo...."
"Lascia perdere, domani devi assolutamente andartene." le risposi brusco.
I suoi occhi tristi mi fissavano quasi come a chiedere cosa avesse fatto di male.
"Lo sapevo che sarebbe finita così...Sono stata stupida a confidarti cose molto personali che non dico al primo venuto e soppratutto a lasciarmi andare con te....Cosa ti sei messo in mente?Solo perchè non sono bella come tutte le donne che ti ronzano intorno al santuario o perchè sono straniera o perchè non conosco l'Iliade e l'Odissea a memoria pensavi che fossi la tua pezza da piedi???Grazie Milo, ho capito che tu non sei tanto diverso da quel tuo amico di prima...Voi cavalieri d'oro siete freddi, calcolatori, senza sentimenti, Lady Isabel e gli altri avevano ragione sul vostro conto."
"Djur, aspetta..." in fondo ero stato io a coinvolgerla in quella situazione, lei non aveva chiesto di venir colpita dalla Cuspide Scarlatta, non aveva chiesto di essere guarita da me, nè tantomeno di essere trattenuta a casa mia per un mese intero.
Senza neanche guardarmi in faccia se ne andò sbattendomi la porta.
 
Cercai di rincorrerla per le scale, ma era come se fosse svanita nel nulla...Cosa dovevo fare?Io provavo un sentimento sincero per lei, ma ero anche un cavaliere d'oro con delle responsabilità, cosa dovevo fare?
"Athena, per favore, indicami tu la strada..."
 
 
 
  
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