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Autore: losermind_x    05/10/2014    8 recensioni
Mackenzie adora le sue converse nere tutte rovinate. Crede di non essere abbastanza.
Michael è gay. Anche se non tutti lo sanno.
Luke è uno stronzo patentato. Nasconde un segreto.
Lee Anne è innamorata di Michael dall’età di tredici anni. La delusione la porterà a cambiare.
Calum è il migliore amico di Michael. Non fa altro che litigare con Mackenzie.
Ashton è il nuovo arrivato. Porterà nuova energia nel gruppo.
 
È la prima volta che mi cimento in qualcosa di così diverso, spero di esserne all’altezza.
 
I personaggi di questa storia – fatta eccezione per Mac e Lee Anne – non mi appartengono, pertanto non intendo offendere, o dare una descrizione veritiera dei fatti raccontati in questa storia. I 5 Seconds Of Summer appartengono a loro stessi, e a loro solamente.©
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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A Oliver James, grazie per esistere
e per aver una voce così meravigliosa.
Non so se senza di te nel cast,
 avrei mai visto Nata Per Vincere xD.
 
 


 

VII. Long time coming
 
 
 
 

 
Didn't know I was lost 
Till you found me 
Didn't know I was blind 
But now I see 
Can you whisper in my ear
Let me know its all right 

 
- Oliver James
 
 


 
 

 
Mackenzie voleva rimettere apposto le cose, per ritornare a stare bene. Voleva provare a chiedere perdono, per la prima volta nella sua vita, per questo si era ritrovata a camminare a ritroso verso il locale, sperando di trovare Calum ancora seduto al tavolino.
 
Non appena Pattie la nota ferma sulla porta, le si avvicina - cosa cerchi, tesoro? – le chiede con aria preoccupata. La sua faccia non deve avere una bella cera.
 
- Hai visto Calum? – le chiede agitata Mackenzie.
 
- Dopo che te ne sei andata è rimasto per un po’ al tavolo, e poi se n’è andato anche lui – l’avvisa, sospirando. Mackenzie la ringrazia, dopodiché esce dal locale senza nemmeno fermarsi ad ascoltare quello che Pattie ha da dirle.
 
È stufa di comportarsi da dura, anche lei ha il bisogno di crollare, ogni tanto. Corre lungo la strada principale, bloccandosi non appena arriva alla fermata dell’autobus. Prende il T2, quello che va verso casa di Lee Anne.
 
Ha bisogno di parlarle, e visto che non ha potuto farlo con Calum, chiederà scusa almeno a lei.
 
Vuole smettere per un attimo di essere una stronza egoista del cazzo, e fare quello che farebbe Lee Anne se fosse al posto suo.
 
Imbocca un viale alberato che porta a delle villette a schiera tutte bianche. Sente di star per vomitare, ma si autoconvince che è qui per risolvere con Lee Anne, e che quindi deve ricacciare indietro tutte le cose che vorrebbe dire sullo sfarzo di quel quartiere.
Le villette sono anonime, tutte bianche, non sapresti dire chi le abita, ma sai che è gente molto ricca.
Lee Anne è molto ricca, la sua famiglia lo è, anche se non sono come tutti gli altri ricchi. La famiglia Green è gentile e umile; e hanno accettato la presenza della strana Clifford nella vita di loro figlia da parecchio tempo ormai, e non se ne pentono affatto.
 
Mackenzie ingoia a vuoto, sentendo il sangue affluirle nelle orecchie e il cuore pompare più forte del solito. Con dito tremante spinge quel piccolo bottoncino bianco incorniciato d’oro che è il campanello.
Aspetta con ansia che qualcuno le apra la porta, mentre le gambe iniziano a tremarle, e gli occhi ad appannarsi.
 
Non crede possibile di aver aspettato ben due giorni per scusarsi, perché ora che se ne rende conto, Lee Anne le è mancata più del previsto. Vorrebbe abbracciarla fino a stritolarla tra le sue braccia, ma alla porta non si presenta la castana, bensì la madre. – Mackenzie, come mai qui? – le chiede in tono affettuoso.
 
Improvvisamente la gola sembra esserglisi seccata, – cercavo Lee Anne, è in casa? – domanda, dovendo schiarirsi più di una volta la voce.
 
- È di sopra – la informa la donna, lasciandole libero il passaggio per salire le scale. – Sicura di stare bene? – le chiede poi. Una nota di preoccupazione nella voce. Mackenzie annuisce sorridendo; ora che chiarirà le cose con Lee Anne si sentirà decisamente meglio. Bussa alla porta, aspettando che la ragazza le apra la porta.
 
Quando la castana si accorge di chi c’è dietro la porta, cerca subito di richiuderla, cosa che però non accade, visto il piede di Mackenzie fermo a bloccare la porta. – Che cosa vuoi? – le chiede Lee Anne con aria di sufficienza.
 
- Volevo solo chiederti scusa per l’altra sera, non dovevo intromettermi – ammette Mackenzie, anche se entrambe sanno che non è la verità. Lee Anne non parla, invitando l’altra a continuare il discorso, - oh, pensavo fosse più facile – se la ride la ragazza dai capelli lilla. Sa’ che non c’è niente da ridere, ma non sarebbe Mackenzie altrimenti. – Ok, mi dispiace, ho fatto una cazzata. Bricks era una cosa tua, e stava a te decidere se credergli o meno. Posso solo dire una cosa però? Quell’idiota non ti meritava; non era alla tua altezza…e per quanto riguarda Michael, mi dispiace che tu lo sia venuta a sapere in quel modo. Lui progettava un modo molto più delicato per dirtelo, e gli dispiace tanto non esserci riuscito prima -
 
La ragazza torna a respirare regolarmente una volta concluso il discorso, mentre Lee Anne si toglie da dietro la porta per farla entrare. Si siedono ai lati opposti della stanza, Mackenzie sul bordo della scrivania, Lee Anne sul letto. – Credi che basterà venire qui e chiedermi scusa, per essere perdonata? – chiede Lee Anne con sguardo gelido.
 
Mackenzie vorrebbe tanto prendersi a schiaffi da sola. Balbetta qualcosa di incomprensibile, facendo per avviarsi alla porta, - hai tutte le ragioni del mondo, per questo ti chiedo di perdonare almeno Michael. Lui non voleva ferirti – dice la ragazza. – Beh, ciao allora – sussurra con il capo basso.
 
- Ferma lì – la richiama la voce di Lee Anne, - non sono arrabbiata con te, cioè, non più come prima, ma il punto è che ho capito cosa volevi fare. Sapevo che Bricks non era un santo, in realtà pensavo che non si sarebbe nemmeno presentato all’appuntamento. In più era abbastanza viscido, quindi ti ringrazio per avermelo tolto di torno – le sorride, e Mackenzie quasi non la travolge in un abbraccio – passando a Michael, sospettavo già qualcosa, ma non l’ho mai voluto accettare, credo. L’amore alle volte ti rende cieco –
 
- Dillo a me… - borbotta Mackenzie, sedendosi accanto a lei sul letto. Si rende conto troppo tardi di quello che ha detto, e spera tanto che Lee Anne non l’abbia sentita, cosa che però non accade.
 
- E questo cosa vorrebbe dire? – Lee Anne quasi grida per la sorpresa.
 
- Nulla – risponde l’altra, ma dopo vari “e dai” e “ti prego” urlati dalla castana direttamente nel suo orecchio, cede. – Forse, e dico forse…cioè, non è una cosa di cui sono sicura. Potrebbe, ma potrebbe anche no… - inizia a farfugliare Mackenzie.
 
- Smettila di blaterare e arriva al punto – la scuote l’amica, - oh mio Dio, è Ashton? – trilla, saltando sul letto.
 
- Cosa? No, non è Ashton – vorrebbe prendersi seriamente a schiaffi in faccia, in questo momento. Invece di negare, ha risposto sott’intendendo che c’è del vero nell’affermazione dell’amica, e quindi questa non la lascerà in pace finché non avrà ottenuto le sue risposte.
 
- E allora chi è? Dai, dimmelo. Ti prego – la scongiura la castana, allungando l’ultima vocale pronunciata, quasi a creare una cantilena. - Dimmi che non è Luke! – pronuncia poi inorridita.
 
- No, per l’amor di Dio – la voce le sale di qualche ottava, - ecco, beh…potrebbe essere Calum, forse – balbetta per la vergogna.
 
C’è un silenzio statico una volta che le parole si disperdono nell’aria. Mackenzie crede che Lee Anne abbia un infarto in corso, visto che non spiccica parola, non batte le palpebre, e ad una prima occhiata, non respira neanche.
 
Sta per tirare fuori il cellulare e chiamare un ambulanza, quando un grido d’eccitazione le fa alzare di colpo lo sguardo. – Oh Gesù! Tu e Calum! Sareste perfetti, già vi immagino – ogni parola è un esclamazione appassionata seguita da uno sventolio di mani.
 
- Calma i bollenti spiriti, Cupido – la blocca Mackenzie, prima che la castana parta con la fantasia, - non ne sono sicura, e poi lui non mi sopporta –
 
- Non ti sopporta?! Sei veramente idiota alle volte, Mac – la riprende Lee Anne. Mackenzie sgrana gli occhi quando l’amica le dà dell’idiota, non è da lei. – Calum è innamorato di te praticamente da sempre –
 
- Questo lo dici te…e comunque, ora come ora è una cosa impossibile, abbiamo appena litigato – le rivela Mackenzie.
 
Lee Anne si sbatte una mano in fronte, - sei davvero tarda per queste cose. E poi che c’entra che avete litigato? Anche i Brangelina litigano, mica per questo smettono di amarsi – constata l’altra, alzando le spalle.
 
Sul viso di Mackenzie si dipinge un’espressione confusa, - i Bra-che? – chiede con fare spaesato.
 
- I Brangelina – ripete allora la castana, - ma non la vedi la tv?! I Brangelina sono la coppia più in voga dello show biz – Mackenzie continua a non capire, e sinceramente nemmeno ci tiene a farlo. – Sveglia Mac, Brad Pitt e Angelina Jolie, i Brangelina! È il nome della coppia – le spiega Lee Anne.
 
- Sarebbe più facile spiegarmi il perché la gente ascolti Justin Bieber sinceramente – risponde Mackenzie, - comunque credo di aver capito il concetto –
 
- Bene! Allora perché non chiami Calum e ne parlate?! – le consiglia Lee Anne.
 
- Sei matta?! Cosa gli dico: sai Cal, credo di essere innamorata di te? Scordatelo! – dice Mackenzie in tono isterico. Si alza di colpo dal letto e inizia a passeggiare per la stanza.
 
A Lee Anne sta per venire il mal di mare, - smettila, mi sta salendo da vomitare – la blocca, tirandola per un braccio. – Ok, niente confessione. Sai dov’è in questo momento? – chiede allora la ragazza.
 
- La band doveva provare a casa nostra, quindi credo si trovi lì – sbuffa, sedendosi sul letto. È già stufa di sentirsi a quel modo. Come può, la gente normale, dire che innamorarsi è la cosa più bella del mondo? A lei fa decisamente schifo. Si passa una mano sul volto, sentendo in sottofondo la risata della sua migliore amica. – Cos’hai da sorridere tanto? – le chiede scocciata quando alza lo sguardo su di lei, e la trova a fissarla.
 
Lee Anne scuote le spalle – è bello sapere che sei un essere umano come me – dice, mentre il sorriso le si allarga sul viso. – Comunque, ora ti ricomponi e andiamo a casa tua, che mi mancano troppo i ragazzi. Dai, forza – la incita.
 
Ci vuole circa mezz’ora per far schiodare Mackenzie dal letto, ma una volta riuscita nell’intento, Lee Anne la trascina fuori di casa fino alla fermata del bus.
 
Quando arrivano davanti casa la musica arriva fin nel vialetto, riempiendo di consapevolezza Mackenzie. Calum è dietro quella porta, non si vedono da un’ora, ma a lei è mancato fin troppo.
 
Gira la chiave nella toppa e la musica aumenta di volume, facendo scattare qualcosa nella ragazza. Senza dire nulla a Lee Anne corre fino al giardino sul retro, fermandosi di colpo davanti al garage.
 
- Mi state prendendo per il culo, vero?! – grida Mackenzie contro i ragazzi. Questi smettono subito di suonare, presi in contropiede.
 
- Avevi detto che non sarebbe tornata, Cal – Michael dà contro al moro.
 
- Così avevo capito – si scusa Calum.
 
- Non prendertela con Calum, Mike, piuttosto dimmi perché Hemmings è in casa mia – è incazzata, e potrebbe prendere a calci Michael anche subito.
 
- Questa è anche casa mia – ribatte il ragazzo.
 
- Questo cosa vuol dire? – urla infervorata l’altra, - mi avresti tenuto nascosto per sempre il fatto che Luke è il vostro nuovo cantante? Credevo ci dicessimo tutto – continua ad urlare, e questo non fa altro che farla star male.
 
- Come potevo dirti una cosa del genere, tu lo odi – anche Michael inizia ad urlare.
 
- Anche tu lo odi! Sabato volevi ucciderlo, oggi siete diventati improvvisamente migliori amici?! – davvero non capisce com’è possibile che Hemmings sia entrato a far parte della band.
 
- Non siamo migliori amici – si intromette il biondo, - serviva un cantante e mi sono proposto. Questo non c’entra niente con l’odiarsi –
 
- No, certo, perché se con uno mi ci appiccico un giorno sì e l’altro pure, poi riesco pure a suonarci assieme. Ma non dirmi cazzate, Luke – sbotta Mackenzie. Vorrebbe piangere in questo momento. Tutto si aspettava, tranne che suo fratello la tradisse in questo modo.
 
- È davvero molto bravo, dovresti almeno dargli una chance – cerca di placare le acque Ashton.
 
- Non ho bisogno che tu me lo dica, Irwin, lo conosco. L’ho sentito cantare milioni di volte – lo zittisce la ragazza.
 
- Mac calmati, per piacere – le si avvicina Lee Anne. Cerca di accarezzarle i capelli, ma Mackenzie la scansa infastidita. Dopotutto è rimasta sempre la stessa.
 
- No che non mi calmo, cazzo – urla la ragazza, - lo voglio fuori da casa mia. Subito! – dice, puntando un dito contro il ragazzo in questione.
 
A Michael scatta qualcosa dentro quando vede Luke sfilarsi la chitarra dal collo e posarla nella custodia, - lui non va da nessuna parte – dice parandoglisi davanti, come se servisse a proteggerlo. – È la nostra band, e decidiamo noi chi farci entrare –
 
- Bene. Questa sarà l’ultima volta che vi sentirò suonare allora – risponde lapidaria.
 
Sente lo sguardo di Calum fisso su di se, e - non farlo – le sussurra il moro. Crede che la ragazza non l’abbia sentito, per questo si schiarisce la voce e – ti prego, non farlo – le ripete, arrivando quasi a supplicarla.
 
Sta per fermarla, bloccandola per il braccio, quando Luke si decide a parlare. – Ho smentito le voci che ci vedevano a letto insieme – la informa.
 
- Perché? Sei stato tu a metterle in giro – chiede la ragazza confusa.
 
- In realtà è stata Brittany. Non volevo dirle dov’ero andato e lei ha dato per scontato che fossi stato con te, quando ti ha vista rientrare in palestra – le spiega Luke.
 
- Non me ne frega un cazzo se Brittany-la-grandissima-troia-Brett è saltata a conclusioni affrettate. Eri tu che dovevi dire subito che era una cazzata, non aspettare che la notizia si spargesse a macchia d’olio. Sei un vero coglione, Hemmings – urla, per poi passarsi una mano tra i capelli.
 
- Ok, hai ragione. Mi dispiace – urla in risposta il biondo.
 
L’atteggiamento del biondo manda Calum fuori di testa. – Non urlarle contro, stronzo – lo appella il moro.
 
- Calmatevi tutti – li rimprovera Lee Anne. Volta lo sguardo verso Michael e ne rimane rapita. Il ragazzo sarà pure gay, ma lei lo amerà comunque, anche se non più come prima.
 
Michael si accorge che Lee Anne lo sta guardando, e di rimando abbandona la chitarra vicino il muro, per correre ad abbracciarla. La stritola così forte che potrebbe romperglisi tra le braccia, ma a lui non interessa. Le è mancata troppo. – Scusami, scusami tanto. Avrei dovuto dirtelo – le dice all’orecchio, non vuole che altri sentano.
 
- È ok, sta’ tranquillo – sussurra la castana, con il viso premuto contro la spalla del ragazzo.
 
- Scena vomitevole a parte, Lee vieni su con me? – Mackenzie interrompe il momento.
 
Lee Anne si volta tra le braccia di Michael, - cinque minuti e sono da te – dice. Vorrebbe dirle di rimanere lì con loro, e di assistere al resto delle prove, ma sa che Mackenzie le riderebbe in faccia.
 
- Perché per una volta non ti comporti da normale sedicenne, e smetti di fare la stronza sociopatica?! – la rimprovera Michael. Vuole bene a sua sorella, ma è veramente una stronza quando si comporta così.
 
- Ma si, facciamo un  pigiama party, vi va?! – dice in tono di scherno la ragazza. – Io me ne vado – annuncia, rientrando in casa dalla portafinestra.
 
- Cal, puoi andare tu? – chiede Lee Anne rivolta al ragazzo. Calum fa una faccia stralunata, ma poi annuisce, sparendo anch’esso oltre la portafinestra.
 
Sale le scale a due a due, non riesce a stare tranquillo per più di altri due secondi sapendo che non hanno ancora chiarito. Si sente come  se stesse andando incontro alla gogna.
 
Nonostante conosca la sua pessima attitudine, non riesce a far a meno di pensare a quanto sia bella, e a quanto senta il bisogno di stringerla tra le sue braccia per un lasso di tempo infinito. Sa per certo che non potrebbe mai annoiarsi a stare in sua compagnia, ma non sa se la ragazza è del suo stesso parere, ed ha paura di scoprirlo.
 
Bussa timidamente alla porta, e ha quasi paura che la ragazza lo mandi a quel paese.
 
- Non voglio vedere nessuno – dice Mackenzie al di là della porta chiusa. Calum la sente piuttosto vicina, probabilmente la ragazza è seduta a terra dietro la porta.
 
- Non sei obbligata ad aprirmi – le risponde il ragazzo prima di sedersi a terra, esattamente davanti la porta. – In realtà non sei obbligata a fare niente, men che meno ad accettare Hemmings in casa tua, non dopo tutto quello che ti ha fatto almeno… - confessa, poggiando la testa all’indietro, contro il legno della porta chiusa.
 
Sente dei sospiri sommessi provenire da dentro la camera, e molto probabilmente si sbaglierà, ma a lui sembra quasi che la ragazza stia trattenendo dei singhiozzi.
 
Sospira con la testa poggiata alla porta, quando ad un certo punto la sente aprirsi, facendogli scontrare la testa contro il vuoto.
 
Mackenzie non gli dà nemmeno il tempo di meravigliarsi, che già ha gattonato fino a lui, fiondandosi tra le sue braccia. Soffoca i singhiozzi contro il collo di Calum, non interessandosi nemmeno di quello che potrebbe dirle il ragazzo. – Ti prego. Ti prego, Cal, non lasciarmi anche tu – singhiozza.
 
- Non ti lascerò. Non lo farò mai – le promette il ragazzo, in questo momento ha una paura fottuta. L’ultima volta che ha visto Mackenzie in quel modo è stato due anni prima, quando alla ragazza era stato diagnosticato un disturbo dell’alimentazione. Perché sì, Mackenzie aveva sofferto di anoressia, ma poi con l’aiuto della sua famiglia e degli amici ne era uscita. E ora sembrava ci stesse ricascando, e tutto dopo la rottura con Hemmings. – Te lo prometto, parola di scout – le dice dopo un po’, incrociando le dita a mo’ di giuramento. Vuole farla ridere, è tutto quello che le serve in questo momento.
 
- Cos-…? Ehi, tu non sei mai stato uno scout – lo rimprovera Mackenzie, tirandogli un pugno giocoso sul braccio. Calum sa che l’idillio durerà poco, per questo vuole godersi ogni istante passato con la ragazza.
 
- Non è vero, io e Mike abbiamo partecipato alla cerimonia d’apertura in campeggio, quando ero in terza elementare – rettifica il moro. Si accorge subito di come lo sguardo di Mackenzie si scurisce non appena nomina il fratello.
 
- Non parlarmi di quel traditore. È solo uno stronzo, egoista del cazzo. Pensa solo al tornaconto della sua band, di me non gliene frega niente – sbraita Mackenzie, allontanandosi dal ragazzo.
 
- Così sei ingiusta. Michael ha sempre pensato a te, e te non lo hai mai ringraziato. È anche giusto se adesso pensa un po’ a se stesso, in più tu non sei più una ragazzina, non hai bisogno di lui per tutto il tempo. Lascia che si goda almeno la band – Calum cerca di farla ragionare.
 
- Sì, che goda mentre Hemmings glielo succhia – ribatte amaramente la ragazza, - e non me ne frega un cazzo se Hemmings sarà il vostro nuovo cantante, l’importante è che non me lo ritrovi a girare per casa. Lo odio –
 
- Perché lo odi così tanto? Fino a quattro mesi fa stavate insieme – Calum si è sempre chiesto il motivo per cui i due si sono lasciati. Non che trovasse divertente vederli assieme, anzi la cosa gli dava piuttosto fastidio, ma non era mai riuscito a capire perché i due si fossero mollati all’improvviso. In realtà si chiedeva ancora come Mackenzie si fosse potuta fidanzare con uno come Luke Hemmings, visto che a lei non è mai piaciuto quel tipo di ragazzo.
 
- Senti, Hood, se vuoi rimanere io sto per vedermi un film, sennò puoi anche tornartene da dove sei venuto – lo liquida Mackenzie.
 
Pondera a fondo la richiesta della ragazza, se rimane, non dovrà più aprire il discorso “Michael e band”, se se ne va, rompe la promessa e perde l’occasione di passare del tempo da solo con Mackenzie. – Che film volevi vedere? – le domanda allora, alzandosi da terra e porgendole la mano poco dopo.
 
- What a Girl Wants. Ti prego… - lo supplica, tenendo le mani a mo’ di preghiera davanti al suo naso. – C’è della buona musica nel film – spera che la sua teoria lo convinca ad accettare.
 
- Sei fortunata che c’è Amanda Bynes nel film, altrimenti me ne sarei già andato – la stuzzica il moro, buttandosi poi sopra al letto della ragazza.
 
Mackenzie prende il dvd dalla libreria, mettendo play, - ringrazia che ti sei già seduto e che non posso prenderti a calci nel culo – dice, sedendosi accanto al moro.
 
- Uh, ma quanto siamo permalosi – la prende in giro Calum, - dimmi che hai un pacco di M&M’s nascoste nel cassetto del comodino come da ragazzina?! –
 
- Ce le ho, ma chi ti ha detto che le dividerò con te? –
 
A quelle parole Calum mette su un adorabile broncio, pensa Mackenzie. – Perché mi ami, e perché chi mangia da solo, si strozza?! – dice, facendo andare alla ragazza la saliva di traverso.
 
- Lecca culo – lo appella la ragazza. Apre il cassetto per prendere il pacco di M&M’s, dopodiché lo poggia in mezzo al letto, e si sistema meglio il cuscino dietro la testa.
 
Presa com’è dal film, ne mangia quasi la metà, questo perché Calum se ne infila in bocca una manciata alla volta, e quindi riesce a prenderne molte più di lei.
 
- James Brown ’76, numero dieci in classifica – dicono in coro i due, recitando le parole del film. Si guardano, scoppiando a ridere.
 
- Mi sconvolge ogni volta sentirti dire che questo è il tuo film preferito – ammette Calum.
 
- C’è buona musica, è girato a Londra, e ci sono Colin Firth e Oliver James come attori, ti servono altre motivazioni? –
 
- Perché, visto che Oliver James non è nemmeno il tuo tipo? – chiede Calum incuriosito. Vorrebbe aggiungere qualcosa, ma si trattiene.
 
- Oh, dici perché stavo con Luke?! Difatti era lui che non era il mio tipo – mette le cose in chiaro la ragazza, - se proprio vuoi saperlo, il mio tipo è moro con gli occhi scuri, proprio come Oliver. Odio i tipi biondi alla Brad Pitt – aggiunge poi.
 
Inutile dire che con la descrizione moro, occhi scuri, la ragazza intendesse proprio Calum. – Però ti piace Chris Evans – le fa notare il ragazzo.
 
- L’essere biondi non c’entra niente con la mia passione per i supereroi – dice Mackenzie, smettendo di prestare attenzione allo schermo.
 
- Aww, fa sempre piacere sentirti ammettere che sei una nerd – la prende in giro Calum. Gli viene in mente di quella volta che una Mackenzie appena undicenne, e impaurita dai tuoni, le si era avvicinata dicendogli “sii il mio supereroe, Cal Pal”, per poi cercare riparo tra le sue braccia, mentre Michael era impegnato a battibeccare giocosamente con Luke. Quella è stata l’ultima volta che si sono ritrovati tutti e quattro nella stessa stanza senza litigare. – Piccola tizia impaurita dai tuoni – l’appella poi.
 
- Smettila di ricordarmi ogni volta di quella storia. Ero facilmente impressionabile, e odiavo i tuoni – all’affermazione segue un colpo sul braccio.
 
- Li odi ancora, da quello che so – rettifica il moro, sorridendo.
 
Mackenzie trova che il sorriso di Calum sia bellissimo, ma non ha intenzione di dirglielo. Probabilmente non lo farà mai, ma vuole credere che prima o poi troverà il coraggio di dirgli quello inizia a provare quando lui gli è troppo vicino.
 
- Smetti di infastidirmi, e fammi finire di vedere il film – sbuffa la ragazza, tornando con il busto contro la spalliera del letto. – Cal, smettila – Mackenzie lo richiama all’ordine, visto che il ragazzo continua a punzecchiarla con una delle bacchette che Mackenzie utilizza per suonare la batteria. – E poi dove l’hai trovata quella? – chiede, indicando la bacchetta.
 
- Ce l’avevo sotto il culo, mi stava perforando l’osso sacro – dice Calum, facendo roteare la bacchetta tra le dita. – Scommetto che a Hemmings sarebbe piaciuto – alza le sopracciglia in modo inquietante.
 
- Smettila – ordina la ragazza, colpendolo con il cuscino.
 
- E poi scusa, tu dormi con una bacchetta nel letto? Ma non ti dà fastidio? – le chiede curioso.
 
La ragazza si batte una mano sul viso, - ieri sera ci stavo giocando, mi sono addormentata, e deve essermi caduta – gli spiega allora.
 
- Sono settimane che non ti sento suonare – si lascia sfuggire il moro. A discapito di tutto, crede davvero che Mackenzie sia un eccezionale batterista.
 
- Ora avete Ash, e poi non mi va di scendere a suonare. Da sola non c’è gusto – ammette Mackenzie.
 
- Sai che Michael ti ascolterebbe anche dopo aver fatto cinque ore di prove. E anch’io –
 
Mackenzie crede che non esista una persona più dolce di Calum, anche se molte volte il ragazzo è tutt’altro che dolce. Anzi, per la maggior parte della sua vita da liceale, aveva pensato solo a quante ragazze riuscisse a scoparsi nel giro di un mese, ma ora, Mackenzie non sapeva come, né perché, Calum era cambiato. Era diventato più responsabile, più attento, e meno puttaniere. Per carità, stronzo c’era ancora, ma si preoccupava più di quello che lo circondava, e si era calmato notevolmente con le risse. A parte quelle con Hemmings, Mackenzie crede che quelle con il biondo non si placheranno mai, nemmeno ora che il ragazzo è entrato nella band.
 
- Com’è che sei diventato così gentile? Hai perso una scommessa? – gli chiede acida la ragazza. Vuole allontanarlo perché ha paura di quello che potrebbe fare se lui gli fosse troppo vicino.
 
- No, ho solo capito che ferendo le persone non si va da nessuna parte. Dovresti impararlo anche tu, sai?! – sputa il ragazzo, prima di alzarsi per andarsene.
 
Non sa cosa la spinge a farlo, ma prende di slancio il polso di Calum, obbligandolo a fermarsi. – Non andartene, il film non è ancora finito – sa che non sono quelle le parole che il ragazzo si aspettava, - ok, non voglio che tu te ne vada. Puoi rimanere? Per me? Non ti chiederò mai più niente, te lo giuro – lo supplica, arrivando addirittura a piegare il capo in segno di preghiera.
 
- Non hai capito un cazzo di me se fai così – dice il moro, facendole alzare di colpo la testa - non mi interessa se mi tratti male, o fai la stronza, io tornerò sempre da te. E sai perché lo faccio? Perché a te ci tengo, e questo non potrà mai cambiare, dovessi scoparmi anche metà popolazione femminile australiana – le urla contro.
 
Mackenzie rimane sorpresa dalle parole del ragazzo, tant’è che rimane a fissarlo senza dire niente. Ed è a quel punto che Calum non ci vede più, ed inizia a scuoterla per le spalle. – Dio… - sussurra Mackenzie, così piano che a malapena si sente da sola.
 
E poi ride. Una risata che le parte dal fondo della gola, perché non è possibile che Calum provi i suoi stessi sentimenti. Una risata che fa incazzare Calum ancora di più.
 
- Non ci sto a farmi prendere per il culo da te – l’avvisa il ragazzo, e poi – vaffanculo, Mackenzie! – impreca parecchio alterato.
 
È già la seconda volta che la ragazza lo blocca per il braccio in così poco tempo, e crede che la prossima volta gli tirerà qualcosa contro per farlo fermare, perché, sinceramente, si è rotta le palle di giocare a rincorrere il topo.
 
Continua a ridere per alcuni secondi, prima che Calum inizi a guardarla più male del solito. – Sei un cretino, Hood – lo prende in giro.
 
Al ragazzo però la cosa non diverte, anzi, si è stancato di farsi prendere per il culo da lei, quindi – se, quello che ti pare. Ora lasciami andare – dice, strattonando il braccio.
 
- Non ti lascio andare da nessuna parte – risponde seria Mackenzie. Dopodiché prende il viso di Calum tra le mani, e fa scontrare le loro labbra in un semplice bacio a stampo.
 
Non è come nelle storie, dove i due innamorati sentono le farfalle nello stomaco, e le gambe tremare, quello che si prova è più un vuoto all’altezza dello stomaco. Un vuoto che le labbra di Calum sanno colmare perfettamente.
 
- Perché l’hai fatto? – chiede Calum, ancora scioccato dal bacio appena ricevuto.
 
- Io… - sta per dire Mackenzie, ma viene interrotta dalla suoneria del cellulare del ragazzo.
 
Anche se controvoglia, Calum risponde a quello che dovrebbe essere il suo migliore amico, ma che adesso vorrebbe solo picchiare per aver interrotto il momento con sua sorella. – Cosa?...sì, ok…arrivo -  Calum stacca la chiamata, - Ashton è venuto in macchina con me. Devo riportarlo a casa, ha un impegno in famiglia. Ed ha dimenticato il cellulare da me - le spiega il ragazzo.
 
- Ok… - sospira la ragazza dispiaciuta.
 
- Ti prometto che ne riparleremo – dice Calum, mentre i titoli di coda scorrono sullo schermo. Il film è finito e loro non se ne sono nemmeno accorti. – Ora vado. Ti mando un messaggio più tardi – l’avvisa, camminando all’indietro verso la porta. Va a sbattere contro la scrivania, e a Mackenzie scappa da ridere alla smorfia di dolore che fa.
 
- Ok – ripete Mackenzie, sorridendo. In questo momento non riesce a fare altro.
 
Calum si gira verso di lei un’ultima volta, e prima di andarsene definitivamente dalla stanza, fa dietro front, fermandosi davanti a Mackenzie. Si piega alla sua altezza, visto che la ragazza è ancora seduta sul letto, e le lascia un bacio a fior di labbra. – Ecco, sì…ora vado – balbetta il ragazzo, allontanandosi dalla stanza. E mentre lo fa, sente la risata di Mackenzie rimbombare per le scale, cosa che gli fa nascere un sorriso spontaneo sulle labbra.
 
Sono passate da poco le dieci quando Mackenzie sente vibrare il cellulare sopra il comodino. Da quando Calum se n'è andato è rimasta chiusa in camera. Non ha rivolto parola a Michael, e non ha voluto parlare nemmeno con Lee Anne, mentendole, dicendo di sentirsi poco bene. E ora ha paura, perché lei non sa gestire cose come i sentimenti, e forse era meglio se con Lee Anne ci parlava. Forse avrebbe potuto aiutarla a gestire meglio questa cosa.
 
Prendendo il telefono si rende conto che le mani le stanno tremando, ed è una cosa assurda per una come lei, pensa la ragazza.
 
 
 
Da: Cal Pal
 
In televisione stanno facendo il concerto dei Metallica ;)
 
 
Recita il messaggio, e Mackenzie non può far a meno di rimanere delusa. Non sa perché, ma ci sperava davvero tanto, in un messaggio un po' più dolce.
 
Accende la tv alla ricerca del concerto, dopotutto Calum ha fatto una cosa carina, avvertendola.
 
Sta per ringraziarlo, quando la vibrazione l'avvisa di un nuovo messaggio in entrata.
 
 
Da: Cal Pal
 
Sono imbarazzato e felice allo stesso tempo. Non so che dirti, questa cosa è parecchio strana. Cioè, tu mi hai baciato, e poi io ti ho ribaciato, e si, insomma, ti conosco da una vita...è strano. Non fraintendermi, strano in senso bello. Oddio, sembro una quattordicenne innamorata del proprio idolo. Questa cosa è al limite dell'assurdo…
 
 
A: Cal Pal
 
Calum respira...anche perché non posso farti niente a chilometri di distanza. E non ti farei niente nemmeno se tu fossi qui accanto a me, comunque.
 
 
Arrossisce non appena schiaccia il tasto dell'invio.
La risposta ci mette poco ad arrivare.
 
 
Da: Cal Pal
 
Wow, cioè...wow. Ok, lo so, sto uscendo fuori di testa, ma non sono abituato a questo tuo lato...gentile?
Dio, forse utilizzo troppi punti di sospensione.
 
 
A: Cal Pal
 
Ne utilizzi decisamente troppi, si.
 
 
Da: Cal Pal
 
Stai guardando il concerto?
 
 
A: Cal Pal
 
Si, grazie per avermi avvertito. È stata una cosa molto dolce.
 
 
Da: Cal Pal
 
Scommetto che sei arrossita...
 
 
A: Cal Pal
 
Forse potresti aver indovinato, ma non ti ci abituare troppo.
 
 
Da: Cal Pal
 
Ti fa male il tatuaggio?
 
 
Prima di leggere il messaggio si era completamente scordata del tatuaggio fatto quella mattina. Con il problema Luke Hemmings non è riuscita nemmeno a farlo vedere a Michael.
 
 
A: Cal Pal
 
Sinceramente me ne ero completamente dimenticata. No, non fa male, grazie per avermelo chiesto.
 
 
Sorride, pensando a quanto il ragazzo sia premuroso.
Il telefono vibra per ben tre volte, tutte da parte di Calum.
Il primo messaggio recita:
 
 
Da: Cal Pal
 
Ho voglia di baciarti.
 
 
Il secondo dice:
 
 
Da: Cal Pal
 
Scusa, non dovevo.
 
 
Mentre nel terzo c'è scritto:
 
 
Da: Cal Pal
 
Però è vero, ho voglia di baciarti. Dici che è normale solo dopo una volta?
 
 
Mackenzie sorride dell'imbarazzo di Calum.
 
 
A: Cal Pal
 
Per la precisione è successo ben due volte. Nulla a che vedere con i baci di Hemmings. Con te ho voglia di riprovarci...
 
 
Da: Cal Pal
 
Ok, questa è da screen, Mackenzie Clifford che ammette qualcosa. E prova dei sentimenti. Dio, domani finirà il mondo.
Comunque poi mi racconterai anche della tua storia con Luke.
 
 
A: Cal Pal
 
Vai con calma, cowboy, lo farò solo se, e quando lo vorrò.
 
 
Da: Cal Pal
 
Per adesso mi basta sapere che desideri baciarmi.
 
 
A: Cal Pal
 
Se, vabbè. Ora vado a dormire, ci vediamo domani a scuola.
 
 
Da: Cal Pal
 
'Notte e a domani.
p.s. domani posso baciarti?
 
 
A: Cal Pal
 
Smettila di fare il coglione, e no, non se ne parla.
'Notte Cal.
 
 
Da: Cal Pal
 
Tanto non resisterai al mio fascino...ok, evaporo.
Buonanotte Kenny.
 
 
Dopo gli ultimi messaggi Mackenzie si addormenta con il sorriso sulle labbra. Forse, dopotutto, innamorarsi non è poi così male.
 
 
 
 



 
 
Note d’autrice
Inizio con lo scusarmi per il ritardo, sono stata impegnata con l’inizio dell’università.
 
In questo capitolo scopriamo chi sarà il nuovo cantante della band, e da come potete notare, Mackenzie non ne è molto felice.
Troviamo anche i Canzie (vi scongiuro, trovate uno ship name decente, ve ne prego), che in questo capitolo sono più pucciosissimi che mai. Hanno avuto il loro primo bacio! (sto ancora vomitando arcobaleni, e il dottore dice che mi è salito il diabete xD).
 
Sto già iniziando a scrivere il prossimo capitolo, quindi voglio vedere quanto ci mettete ad arrivare a 8 recensioni.
 
Ah, a chi interessasse, sto anche scrivendo una OS Muke, parecchio p0rn. Non so quando la finirò, ma per adesso è in cantiere, quindi vi avviserò quando sarà conclusa.
 
Mi farebbe piacere conoscervi una ad una, per questo, qui sotto, vi metto il link del mio account twitter. Per chiunque volesse contattarmi, o anche solo avere un follower in più, mi segua. Ricambio tutti.
 
snixx_94

 
Baci, Snixx_94
   
 
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