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Autore: xla    10/10/2008    13 recensioni
Quando una cosa muore, c'è sempre un'altra cosa che nasce. la mia prima Dramione [L&L] dedicata alla grande HermyKitty - la mia Mione. Solo per lei.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: è la mia prima L&L, abbiate pietà ^^’’’.

Ora, Tesora Mia, lo so che non era quello che ti aspettavi, ma non temere, arriverà presto; spero solo che questo sputino ti piaccia <3. Ti voglio tanto bene.

~ Benedizione

Si stava facendo davvero freddo, ma era normale in quel periodo dell’anno Hogwarts diventava una vera a propria distesa di neve, cosa che irritava incredibilmente Gazza, visto che toccava a lui pulire la sporcizia che gli studenti portavano dentro.

Dopo la caduta di Voldemort tra le case era nata un altro tipo di intesa. Una rivalità non più velenosa ma sana e le menti di tutti si erano aperte iniziando a capire che non esiste davvero qualcosa di diverso, tranne se stessi.

- Ron… - sorrise Mione – Ti ricordi quale sono state le ultime parole di Harry? –

Il rosso non rispose, ma sorrise di rimando, mentre adagiava i fiori che avevano preso per il loro amico sotto la lapide.

- Noi non siamo uguali, ma sono le nostre diversità che ci accomunano. Non le nostre somiglianze, bensì il contrario -

Ed entrambi pensavano che il loro amico aveva passato troppo tempo con Silente.

La ragazza si strofinò le braccia cercando di riscaldarsi almeno un poco. Ron si tolse la sciarpa e gliela mise, lei ne approfittò per abbracciarlo.

- Mi manca tanto Ron –

Lui rispose all’abbraccio – Anche a me. Ma penso che piangere per lui ora sarebbe come dire che sia morto in vano –

Mione fece cenno di si con la testa poco certa e poi si staccò dall’amico tirando su col naso e facendo a botte con le lacrime per non farle uscire.

- Allora… - iniziò lui – Torniamo dentro? –

- Scherzi? Ora ci mettiamo sotto un bell’albero al riparo e… - mise una mano nella sua borsa a tracolla.

Ron strinse gli occhi – No, ti prego no. Merlino; risparmiami! –

E lei tirò fuori il libro di Pozioni.

- Argh! – ringhiò lui – No, ti prego. Tutto tranne quello! – lo additò come se fosse la peste.

- Ohhh insomma – fece esasperata lei, - Manca poco agli esami e un piccolo ripasso non ci… non TI farà di certo male –

- E a cosa serve? Tanto Piton mi boccerà e… e… -

- Si, intanto che ti inventi un’altra scusa che ne dici di avviarci? – lo prese per un’orecchia e con il manuale di Pozioni Avanzate sotto l’altro braccio.

- Ahi ahi! – pigolò – Non sono scuse, ma la verità! – poi si girò verso la lapide – Harrryyyyy! –

Mione sbuffò scherzosa, fintamente arrabbiata.

- Se Harry fosse qui mi spalleggerebbe Ron –

- … Mione, basta con questi sogni! – fece sconcertato lui – Se Harry fosse qui a quest’ora l’altra sua mano starebbe tirando un orecchio anche a lui, lamentandosi che preferiva giocare a Quiddhitch –

- E’ inverno Ron… - roteò gli occhi verso l’altro Mione.

- Il Quiddhitch non ha stagione – rispose sapiente lui.

- Si, si, certo – rise la riccia, per poi girarsi anche lei come prima aveva fatto l’amico, verso la lapide di Harry – A presto Harry –

- A dopo amico – urlò Ron – Se questa incarnazione della Mc.Granitt mi lascerà qualche granello d’anima, ci vediamo presto -

Ma, come sempre, si erano già incamminati verso l’albero dove erano soliti sedersi alle sue radici e passare il tempo a chiacchierare. Durante il percorso, la mano della ragazza non aveva mai lasciato l’orecchio di Ron, una volta l’aveva fatto e questi se l’era svignata alla grande, comparendo solo in tempo per il coprifuoco serale, e ridevano, accidenti se ridevano, per sciocchezze e non.

Proprio in quel momento, dalla parte opposta, stava avanzando con passo deciso, Draco Malfoy, che finalmente era riuscito a sbarazzarsi di Tiger e Goyle con un vassoio di dolci, di Pansy con una rivista di moda e di Blay con l’ultimo numero di PlayBoy e, bhe… per scollarsi Theo di dosso era bastato dire che andava in biblioteca a ripassare Trasfigurazioni; il ragazzo aveva risposo con un sorrisetto da chi sa tutto. Che nervi.

Ma almeno era riuscito a rimanere solo, cosa essenziale per quello che stava facendo e che faceva una volta al mese e, possibilmente, di notte, così che nessuno potesse vedere ciò che stava facendo: non che gliene importasse qualcosa però… era una cosa che ancora non…

Passò vicino alla coppietta di grifoni che prima era il magico trio e… da quando in qua il sorriso della Granger era così luminoso?

Per un attimo i loro occhi s’incrociarono e no, non cambiò nulla, non ci fù alcun colpo di filmine ma un piccola parte dentro Draco si mosse, una cosa lo spinse a socchiudere gli occhi e cercare di camminare più piano possibile per poter leggere negli occhi di quella nuova mezzosangue.

Gli occhi ambrati erano lucenti, come in procinto di un pianto disperato, ma contemporaneamente volevano resistere e non lasciarsi andare al passato. E quando la Granger si girò verso di lui, facendo ondeggiare al vento i lunghi ricci bruni, pieni di granelli di neve candida, sorridendo e ridendo; Draco smise di chiedersi dove fosse finito il sole sparito per il brutto tempo, rimanendo a bocca aperta.

Inciampò in qualcosa di non ben definito ma che Blay avrebbe chiamato: distrazione da infatuazione e si ritrovò la faccia piena di neve. Quando alzò la testa, si rese conto di trovarsi a due passi dalla sua destinazione. Così si alzò e senza neanche darsi una sistemata, si sedette con le spalle alla lapide di Harry.

Sulle sue labbra si formò un ghignò di scherno – Allora Potter, che novità? – amava quella domanda, non sapeva perché, ma aveva un che d’ironico e serio al tempo stesso. - Non chiedermi perché continuo a venire qui, quando posso vivere la mia vita tranquillamente. Ma sai come è no? Visto che tu eri l’unico che mi sapeva tenere testa… è dura parlare con uno specchio visto che non ti risponde. Mi sembra strano che tu non ci sia più a rompermi le scatole lo sai? Insomma; la mia agenda è vuota ora. E... - si mordicchiò una pellicina intorno ad un'unghia - E... ancora trovo che le tue parole sia state tutte, tutte una gran cazzata! - sbuffò sorridendo e al tempo stesso come irritato da un quesito che non riusciva a risolvere - Un bambino, ecco cosa eri... e lo sapevi. Erano gli altri che non se ne accorgevano - alzò gli occhi al cielo chiaro - odio avere cose in sospeso con te Potter, ma non credo che riuscirò mai a capire ed ad accettare le risposte - sorrise, ripensando a quell'estate, un mese prima della morte del Golden Boy.

- Sai perchè cadiamo Malfoy? -

- Per imparare a rialzarci? -

Harry sorrise - Forse -

- Perchè non guardiamo dove mettiamo i piedi? -

- Anche - ridacchiò - Ma... principalmente perchè siamo troppo occupati a guardare qualcosa di gran lunga migliore che la strada che dobbiamo percorrere -

Questo era stato il loro famoso scambio di battute. E ricordava ancora che il moro stava fissando qualcuno nel bel mezzo della folla, forse chi amava, ma non si era preso la briga di guardare chi fosse. Troppo impegnato a fissare la mezzosangue per insultarla mentalmente e facendo qualche nota personale per quanto riguardava di comprarsi dei tappi magici per le orecchie quando si ritrovava a dialogare con Potter.

Sbuffò ancora e fece vagare lo sguardo per il giardino innevato del castello, fino all'albero spoglio, abbassò gli occhi e vi trovò Weasley che cercava in vano di rimanere sveglio alla spiegazione delle fasi lunari che stava elencando con voce, sicuramente saputa e noiosa a chi ascolta, della Granger.

Forse si soffermò ad osservala più del dovuto, più di un'occhiataccia di completa indiffidenza e di propria superiorità visto che la riccia si bloccò e i loro occhi s'incrociarono di nuovo dopo qualche minuto, solo che stavolta anche lei ne era cosciente.

Oh, per Salasar! Ma quello era un sorriso aperto o ci vedeva male? E che Merlino lo fulminasse se quello non era un cenno che stava a dire vieni qui con noi! Lui alzò un sopracciglio biondo e... oh, le guance della Granger... sbagliava oppure le si erano imporporate? Uhm... interessante. Ma... Draco aprì la bocca come se fosse sconcertato e si rivolte ad Harry:

-Sai che novità Potter? Continui a darmi problemi anche da morto - lo beffeggiò - E sai l'ultima? Mi hai fatto innamorare... forse - riprese la sua espressione Malfoy, poi si alzò e si ripulì alla bene e meglio dalla neve.

Quando arrivò vicino ai due grifoni, Mione diede una gomitata a Ron per farlo svegliare, che si svegliò di soprassalto.

-Mal.. Mal-foy? - domandò con voce impastata - Che ci fai qui? -

-Ascolto la Granger, visto che pare che parli da sola -

-Wah! Auguri Malfoy - fece Ron e, con un verso molto simile ad un piccolo grugnito si girò e si appisolò di nuovo.

-Sicuro che t'interessano le fasi lunari? -

-Penso che qualunque cosa tu dica m'interessi a questo punto - sorrise come a rendersene conto solo lui - Anzi, così tanto che penso sia il caso di ammirarla giusto stasera -

Mione alzò un sopraciglio saputo e fece schioccare la bocca in un sorrisino - Stanotte c'è giusto la luna nuova -

-Che coincidenza! -

-Già, una fottuta coincidenza - rispose Mione.

-Se l'effetto che ti fa la vicinanza di Malfoy... Avete la mia benedizione - rise Ron, che contagiò gli altri.

Draco si avvicinò di più ad Hermione sussurrando – Lo vuoi? – come se si stessero sposando.

E lei sorridendo – Si, lo voglio –

-Bene, - s’intromise Ron con sguardo saputo – Vi dichiaro marito e moglie –

-Questo vuol dire che posso baciare la sposa? –

Ma Mione non si fece pregare, prese tra le mani la faccia di Draco e l’attirò a se.

E qualcuno, dal cielo, sorrise.

   
 
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