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Autore: glam2012    05/10/2014    3 recensioni
Ascoli Piceno, Marche, Italia. Quattro amiche un po' strane e un po' bulle sono state escluse dal progetto di scambio culturale all'estero organizzato dalla scuola a causa di un brutto scherzo architettato precedentemente alla loro acerrima nemica, Antonella Alberghini. Di conseguenza sono costrette a passare l'ultimo anno di liceo in Italia, vivendo la solita e monotona routine. Ma tutto cambia quando conoscono i nuovi studenti arrivati dall'estero: Calum, Ashton, Luke, Micheal, Niall, Louis e Harry si rivelano infatti ottimi compagni di avventura per le loro marachelle, e non solo. Una storia ideale per farsi due risate, ricca di humor, comicità, e anche un po' di romanticismo, ambientata nella classica atmosfera italiana. Larry moments.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Croce di Pietro
 
 
"Tra cinque minuti in presidenza. Tutte e quattro."
 
Queste erano state le famose, ricorrenti parole del preside Scotti prima di sparire nei lunghi corridoi della scuola.
Ci volle qualche istante prima che le ANTI potessero realizzare di doverlo seguire. Ma per fortuna (o sfortuna?) raggiungere la presidenza non era mai stato un problema per loro.
 
In effetti sarebbero riuscite a percorrere quel tragitto anche ad occhi chiusi.
E sapevano che entrando avrebbero trovato tutto esattamente come l'avevano lasciato l'anno precedente.. E quello prima di quello precedente.. E quello prima ancora. E così via fino ad arrivare al primo superiore. 

E così fu.
Entrare in presidenza fu più o meno come avere un deja-vu. La scrivania in legno di mogano era sormontata dalla targhetta con il suo nome "Dottor Luigi Scotti", il registro con tutte le classi, il calendario dell'anno corrente, un pc portatile, posta di tutti i tipi. Dietro di lui, l'altro mobile in mogano era sovrastato da una pila di riviste di medicina e di giardinaggio. Accanto ad esse un altro calendario, questa volta leggermente più grande, attirava l'attenzione di Nives.
In effetti questa si stava giusto domandando perché il preside sentisse ogni anno il bisogno di due calendari.
Davanti alle quattro ragazze erano piazzate due sedie di pelle nera, leggermente consumate dal tempo, e alla loro destra un grande armadio creava un po' di ombra nella stanza soleggiata. Alla loro sinistra invece c'erano le due tipiche bandiere, italiana ed europea.
 
Ma ad attirare maggiormente l'attenzione delle quattro amiche fu la sedia presidenziale che ruotava piano piano nella loro direzione. A girarla era il preside Scotti, con le braccia poggiate sui braccioli, anche essi leggermente consunti, le mani incrociate e lo sguardo fisso puntato sulle quattro ragazze. Gli mancava solo il gatto nero da accarezzare e sarebbe potuto passare per il supercattivo di qualche fumetto.
 
Atena portò la sua bocca vicino all'orecchio della sua amica Talia.
"Qualcuno dovrebbe dirgli che non siamo in un film americano.." Disse quasi disgustata. 
"Signorina Sapienza! Silenzio!!" 
"Dio santo, che palle!" pensò la ragazza dai capelli neri.
Se Immacolata l'avesse sentita l'avrebbe sicuramente rimproverata e avrebbe cercato di convincerla a confessarsi assieme a lei il sabato seguente... 
"Sapete perché siete qui, care alunne?" Iniziò il preside pigiando le mani sulla scrivania. 
"Ci dia un indizio" sfidò Mimma con sguardo dolce che contrastava deliziosamente con le sue parole.
"Come avete potuto capire, la scuola sta attraversando un periodo difficile. Ci servono tutti i mezzi possibili, tutti gli aiuti del mondo per mantenerla attiva. E voi ci aiuterete perché avete una punizione da scontare."

Le ragazze si guardarono negli occhi l'una con l'altra pensando subito all'allarme fatto scattare il primo giorno di scuola.

"Si, esatto, l'allarme." Disse il preside, come se avesse letto le loro menti.
"È ovvio che siate state voi. Quindi ragazze, per favore, aiutateci con questa attività, oppure avrete un richiamo disciplinare.. O addirittura la bocciatura." 
"Bocciatura?!" Esclamò Mimma preoccupata, facendo così sobbalzare la sua amica Nives.
 
Nives e Mimma avevano sprecato tanto tempo della loro carriera scolastica a modificare i voti della rossa sul registro elettronico, e la possibilità che le poche iscrizioni potessero rendere inutili gli stratagemmi informatici di Mimma era impensabile.
  
"Accettiamo." Affermò Nives portandosi una mano al fianco.
"Davvero? Pensavo avessimo scelte.." Commentò sarcastica la più bassa.
Il preside lanciò uno sguardo non troppo amichevole a Talia, che lo sostenne con indifferenza.
 
Dopo pochi minuti riuscirono a liberarsi del preside e raggiunsero l'uscita principale. 
Mimma era ancora persa nelle parole del preside quando davanti a lei si materializzò il suo angelo custode.
Niall era fermo a pochi metri da lei insieme ai suoi amici inglesi. Era lì, in tutta la sua beatitudine, che gesticolava e sorrideva agli altri quattro.
 
Quando Harry si voltò a salutare Talia con un sonoro "HELLO THERE!" con tanto di sventolio della mano destra -con cui si guadagnò uno schiaffo del ragazzo che si era portato via Niall il fatidico giorno dello svenimento, 'Lou'. "Parla in italiano!" lo rimproverò-, Niall si accorse della presenza di Mimma e la salutò con un cenno della mano.
Mimma fece lo stesso e poi prestò attenzione alla maglia che l'angelo di Dio indossava.
 
Una larga maglia bianca con una croce al contrario che ne ricopriva l'intera lunghezza.

Questo rovinò la giornata di Mimma. Croci al contrario? Che Niall non fosse l'angelo di Dio del suo sogno, bensì fosse stato mandato da Satana per indurla in tentazione?
 
Arrivate alla fermata della circolare, Talia iniziò a giocherellare nervosamente con i suoi capelli; Mimma cercò, invano, di non pensare a quella croce al contrario scorrendo la sua timeline di Facebook senza però leggere un bel niente; Nives sistemò lo skate attaccato alla cartella e Atena guardò fisso il grande fosso al centro della strada. 

"Atè ma quando vengo a mangiare da te? Ne ho voglia" disse la rossa accendendosi una sigaretta.
"Anche oggi, tanto stanno lavorando tutti". La bruna era purtroppo abituata a passare pranzi e cene solitarie. 
"Essì, guarda come ci escludono!" Disse Mimma alzando lo sguardo dal suo cellulare.
"Mi raccomando, non connettetevi su Facebook per sapere gli aggiornamenti delle nostre vite, eh!" Disse la biondina cercando di non sembrare molto scortese. 
"Ho capito. Venite tutte, tanto non ci sono problemi!" Disse la bruna salendo sulla circolare seguita dalle sue amiche.
 
Dopo circa 15 minuti scesero e camminarono fino a casa di Atena. Appena arrivate prepararono qualcosa di veloce (non contando i venti minuti passati a raschiare dal pavimento la marmellata del vasetto che Nives era riuscita a rompere aprendo una dispensa) e pranzarono guardando MTV music a tutto volume.
Casa di Atena avrebbe potuto ospitare anche 60 persone se l'avessero voluto... una volta Mimma aveva persino proposto di contattare MTV cribs per un servizio (proposta immediatamente respinta da una disgustata Atena).
In effetti la famiglia Sapienza non aveva problemi economici: padre e madre avvocati, primo figlio laureato in lettere, seconda figlia laureata in lingue ed entrambi già inseriti nel mondo del lavoro.
Ma ad Atena non piaceva molto mostrare il suo lato da riccona.
 
"Atena, che ne dici se adesso ripetiamo matematica insieme? Magari inizio meglio il quinto e non arrivo a febbraio con la media del due.." Chiese Nives, non senza una punta di vergogna.
Ma per le sue amiche Atena ci sarebbe stata sempre, così iniziarono a ripetere la lezione -quella del giorno in cui lei e Luke incapparono nell'incidente Coca-Cola, pensò Atena.
 
Ciononostante, nemmeno il doposcuola improvvisato di Atena poteva fermare la ricerca di Talia (a cui sarebbe servito, a dir la verità), che passò tutto il tempo al suo cellulare guardando le foto del profilo di Calum Hood, zoommando e dezoommando, e sospirando quando ne vedeva una da togliere il fiato.
Mentre Mimma non riusciva proprio a togliersi dalla testa quella dannata croce al contrario sulla maglia di Niall.
Passò così il pomeriggio a casa Sapienza. Tra compiti, musica e cellulari. 
Finalmente, la sera decisero di prendere un po' d'aria; così uscirono e attraversarono la strada che portava alla fermata della circolare.
 
A qualche metro dalla fermata, Nives arrestò improvvisamente i suoi passi.
"E lui che ci fa qui?!" Sussurrò furtivamente Nives fissando nientepopodimenoche Ashton Irwin, che stava in piedi immobile davanti al cartellone degli orari. 
"Ehi Ashton!" Urlò Atena, essendo questa l'unica che Ashton conosceva davvero tra le quattro.
"Le è per caso andato di volta il cervello?!" Sussurrò Nives a Mimma. A Nives piaceva Ashton... ed era abbastanza evidente. Mimma inarcò un sopracciglio mentre l'amica si rodeva ferocemente le unghie con i denti.

"Atena! Senti, mi serve il tuo aiuto.. Come si arriva alla piazza centrale?! Ho un appuntamento con i miei amici australiani e non so come fare per raggiungerli.." Disse il ragazzo tutto d'un fiato, con un'aria abbastanza preoccupata.
La bruna si voltò a guardare le sue amiche, soprattutto Talia, e citò le famose parole di Nives "credo di avere un piano", ottenendo un'alzata di occhi della rossa.
Poi si rivoltò verso il ricciolino con un grande sorriso incorniciato dall'immancabile rossetto scuro.

"Ti accompagnamo noi! È esattamente lì che siamo dirette!"
   
 
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