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Autore: Girgiaaaaaaa    06/10/2014    1 recensioni
Mi chiamo Beatrice, ho 15 anni e la mia vita scorre tranquilla.
Ma a un tratto, incontrai una persona..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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*driiiiiiiin*
Oh, no, la sveglia.
La buttai per terra per spegnerla, senza risultato, così rassegnata mi alzai. Nello stesso istante entrò mamma.
"Bea, alzati o arriverai tardi a scuola!", disse.
Già, la scuola, come se me ne importasse qualcosa della scuola. Ero stanca pure di aprire gli occhi, ormai. 
Ma mi alzai lo stesso, capendo di non avere altra scelta.
Mi lavai, mi vestii e raggiunsi casa di Ivan che era proprio accanto alla mia. Facevamo così ogni mattina: io andavo da lui e andavamo a scuola insieme sul suo motorino.
"Buongiorno bellezza!", lo sentii urlare dalla finestra. "Mi lavo i denti e scendo!"
Già, sempre il solito ritardatario. 
Dopo dieci buoni minuti finalmente scese. 
"Tesoro, ma cosa sono queste occhiaie? Oh, non dirmi, ancora per quello?", annuii.
Mi ero da poco mollata con 'quello', dopo un anno di torture psicologiche, insegnandomi a non fidarmi di nessuno.
Arrivammo a scuola, scesi dal motorino insieme ad Ivan e ci salutammo. 
Così entrai in classe, psicologia a prima ora. Mamma mia.
Il prof era davvero simpatico, ma a prima ora proprio non avrei retto.
L'ora passò, per fortuna, così uscii mentre aspettavo il cambio dell'ora e mi imbattei in Ivan. Era con una ragazza.
Ivan con una ragazza? Al massimo con un ragazzo!
Mi avvicinai, diedi un bacio ad Ivan e porsi la mano alla ragazza, con abbastanza poca allegria. 
"Piacere, Beatrice. Tu sei..?"
"Io sono Francesca.", rispose. Detto questo, si allontanò salutando solo Ivan.
"Ma che ha quella che non va?", chiesi ad Ivan.
"E' soltanto timida, ed è nuova. Dovresti essere più simpatica con lei!" Se, come no.
Rientrai in classe, e la giornata proseguì tranquilla, senza ombra di quella ragazza. Meglio, odiavo le ragazze che ci provavano con Ivan e appena scoprono la sua omosessualità lo mandano a quel paese. 
Uscii dalla scuola, ma di Ivan e del suo motorino nessuna traccia.
Ecco, mi ha dato di nuovo buca. Mi toccherà fare tutta la strada a piedi. 
"Vuoi un passaggio?", sentì dire alle mie spalle.
Mi voltai, e vidi Francesca. 
"No, grazie, vado a piedi.", risposi antipatica.
"No, dai, ti accompagno." odio quando insistono.
"Ho detto di no, grazie lo stesso."
"E io insisto. Guarda che cielo, tra un po' pioverà e ti bagnerai."
E a lei che importa? non mi ha nemmeno salutata!
"D'accordo, vengo con te." che palle.
Salii sul motorino dietro di lei e le cinsi la vita a malapena, quel poco che bastava per non cadere.
"Guarda che non mordo!" rise.
...io non ci metterei la mano sul fuoco, ma mi ritrovai costretta ad abbracciarla del tutto. 
La guidai per arrivare a casa mia, così arrivammo e scesi dal motore. 
"Grazie del passaggio.", dissi.
"Figurati, quando vuoi! Mi dispiace per essere stata così scontrosa oggi." Se, tutta dispiaciuta è. 
"Traquilla, ci si vede domani a scuola."
"A domani." e mi sorrise. Aveva proprio un bel sorriso. 
La guardai bene...era rossore quello sulla sua faccia?



   
 
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