Giorno 2 – Alcool
Il signor Gold aveva sempre evitato di mettere piede al Rabbit Hole,
tranne ovviamente quando si trattava di riscuotere l'affitto. L'aveva
sempre ritenuto un postaccio, un locale rozzo e malfamato, dove si
radunavano tutte le canaglie, gli ubriaconi e i perdigiorno della
città. Non certo un posto per lui! Aveva gusti molto più raffinati,
il signor Gold, e la musica rock, l'odore di sigarette, mischiato a
quello della birra di scarsa qualità, e l'atmosfera peccaminosa che
si respirava in quel luogo, cozzavano in modo stonato con i suoi
completi eleganti, curati in ogni minimo dettaglio, e con il suo
portamento signorile, serio e austero. Eppure, da qualche settimana,
il padrone della città era diventato un assiduo frequentatore
proprio di quel bar che aveva così a lungo denigrato.
La ragione di ciò aveva un corpo sinuoso e sensuale, due occhi
maliziosi che parevano lapislazzuli incastonati in un intrigante viso
di porcellana, e un nome che scivolava come velluto sulla lingua di
chi lo pronunciava: Lacey.
Anche quella sera, i due varcarono la soglia del locale, la donna al
braccio di lui, avvolti da un'aura di potere e timore che azzittiva,
almeno per qualche minuto, tutti gli altri avventori. Pareva che
perfino i ritmi rockeggianti provenienti dal juke-box si
affievolissero al loro ingresso.
Era ovvio che, sia Lacey che Gold, fossero ben consapevoli
dell'effetto che la loro presenza esercitava sulle persone che li
circondavano, e non facevano certo mistero del loro compiacimento,
scambiandosi ghigni soddisfatti e divertiti.
Quando raggiunsero il bancone, presero posto su due alti sgabelli e
il succinto vestito di pizzo nero della ragazza, dalla scollatura
alquanto audace, si ritirò ancora di più lungo le sue cosce,
svelando altri centimetri di quelle gambe d'avorio, sapientemente
accavallate in modo che restasse ben poco lavoro all'immaginazione.
- Signor Gold! È un piacere rivederla qui. - Il barista li accolse
con un sorriso entusiasta; ancora faticava a credere che l'uomo più
potente e ricco di Storybrooke si avventurasse al Rabbit Hole quasi
tutte le sere, sempre in compagnia di quella sua provocante
fidanzata.
Gold alzò una mano in un gesto imperioso e l'altro ammutolì
all'istante, come un servo dinanzi al suo temibile padrone. - Lascia
perdere questi convenevoli e portaci il solito. -
L'uomo dietro il bancone annuì e si affrettò ad eseguire l'ordine,
prendendo ad armeggiare con bicchieri tintinnanti e bottiglie.
Lacey si guardò un po' intorno con aria annoiata e sbuffò
teatralmente. - Possibile che nessuno ascolti musica decente in
questo posto? - Dopodiché si rivolse al suo accompagnatore. - Hai
una moneta? -
- Ma certo, dearie. - rispose lui, porgendole quanto richiesto.
La donna scese dallo sgabello e si diresse al juke-box, ancheggiando
sui tacchi vertiginosi e facendo voltare parecchie teste maschili.
Passò attentamente in rassegna l'elenco delle canzoni e, infine, la
sua scelta cadde su un brano dei Van Halen: Ain't talkin' 'bout
love.
Lacey si morse il labbro e sorrise, soddisfatta della propria
decisione, mentre l'inconfondibile ed energico suono di una chitarra
elettrica si diffondeva in tutto il locale, facendo vibrare le
pareti.
Un titolo appropriato. Pensò amaramente Gold, seduto al
bancone, mentre osservava la sua compagna prendere posto di nuovo
accanto a lui. Qualunque cosa ci sia tra noi due non è di certo
amore.
Subito si maledisse per aver permesso alla sua mente di formulare
quello scomodo pensiero. Da settimane Gold cercava di convincersi che
Lacey potesse bastargli e che la travolgente passione e la complicità
che li univano fossero sufficienti per sopperire al ricordo del
legame unico che lui e Belle avevano condiviso, così speciale eppure
di natura così diversa rispetto a quello che lo vincolava alla donna
dagli occhi ardenti di fiamme cobalto che sedeva al suo fianco e
tamburellava con le unghie smaltate di blu scuro, seguendo
distrattamente il ritmo della musica.
Detestava ammetterlo, ma ogni notte, quando si perdeva nel corpo
caldo e smanioso di Lacey, cercava disperatamente qualcosa di Belle,
un segno che potesse ricordargli che lei c'era stata davvero e
continuava ad esistere da qualche parte, che non l'aveva abbandonato
per sempre.
Le sue elucubrazioni si dissolsero quando il barista mise loro
davanti le rispettive ordinazioni, che erano sempre le stesse, ogni
sera: Scotch Whisky per lui, Tequila Boom Boom per lei.
Il signor Gold e Lacey alzarono i rispettivi bicchieri e li fecero
tintinnare l'uno contro l'altro, poi l'uomo buttò giù con decisione
un sorso del suo drink, sperando di soffocare sul nascere quel
malessere che lo aveva punto come una spina velenosa nel momento in
cui aveva incautamente permesso a se stesso di indugiare sul dolce
ricordo di Belle.
Il calore confortante dell'alcool gli infiammò piacevolmente la gola
e il ventre, mentre i suoi pensieri si facevano già più leggeri e
la sua mente si acquietava, allentando la stretta morsa delle
preoccupazioni che l'affliggevano e che sembravano sciogliersi nel
liquore come neve accanto al fuoco vivo.
Il fantasma di Belle svanì con la stessa velocità con la quale si
era materializzato nella sua testa, così, ormai libero da ogni
inquietudine e senso di colpa, egli si godette appieno la visione
della donna seduta accanto a lui che, con fare fin troppo sensuale,
leccava via il sale dal dorso della sua mano diafana, beveva la
tequila tutta d'un fiato e si metteva tra le labbra carnose e
scarlatte la fetta di limone.
Lacey sapeva che il suo uomo si stava gustando lo spettacolo e, in
modo da deliziarlo ulteriormente, si passò lentamente la lingua
sull'angolo della bocca, rivolgendogli uno sguardo intenso e colmo di
lussuriose promesse.
Ottenne l'effetto sperato, perché un lampo di selvaggio desiderio
balenò negli occhi scuri del suo accompagnatore.
Dopo altri quattro giri di Scotch Whisky e Tequila, la donna si
sporse in avanti verso Gold e gli sussurrò nell'orecchio con tono
suadente. - Che ne dici di andare in un posto più tranquillo? -
Lui fremette udendo la sua voce vellutata e il suo respiro caldo e
dolciastro accarezzargli il collo. - Ogni tuo desiderio è un ordine,
dearie. -
Appena i due si lasciarono alle spalle il Rabbit Hole, imboccarono
una stradina poco illuminata e completamente deserta.
- Qui è abbastanza tranquillo, dearie? -
- Può andare. -
Così dicendo, Lacey afferrò l'uomo per la giacca e lo attirò a sé,
baciandolo con passione e mordendogli il labbro, famelica.
Il signor Gold ricambiò con lo stesso impeto e avvertì il sapore di
tequila della bocca di lei, unirsi a quello di Scotch Whisky della
sua.
Quel bacio ad alta gradazione alcolica fu solo il principio di una
notte infuocata.
Da Stria93: Ed
eccoci al secondo giorno della RumBelle Week, anime belle! :)
Come preannunciato, il prompt di quest'oggi è “Alcool”, e devo
dire che mi ha messa parecchio in difficoltà. Ho cercato più e più
volte di immaginare Belle e Rumpel alle prese con questo tema, nei
modi più svariati; ma, alla fine, ho ripiegato su Lacey, della quale
conosciamo bene la passione per questo tipo di bevande. ;)
Sebbene si tratti di un personaggio di cui non scrivo spesso, ammetto
di divertirmi molto ad immaginarla a fianco del nostro signor Gold.
Grazie a lei riesco anche ad essere più disinvolta nel descrivere
situazioni un po' più piccanti e decisamente meno fluffose ma
cariche di quella passionalità e sensualità che questa coppia mi ha
sempre trasmesso e che spero di essere riuscita ad esprimere
attraverso questo scritto. :P
Detto
ciò, non posso che ringraziare con tutto il cuore Ariki,
Chrystal_93, Euridice100, Julie_Julia, Lady Clopette, Rumple_bumple,
seasonsoflove per aver
recensito il primo capitolo e rassicurarle riguardo al fatto che
cercherò di rispondere il prima possibile; Dearly_Beloved,
Emyscarano, janecaulfield, Julie_Julia, padme83, Rusty 93
per aver inserito la raccolta tra le preferite/ricordate/seguite.
Ringrazio naturalmente anche ogni singolo lettore.
Se
vorrete, domani sarò ancora qui con il terzo prompt: VOCE.
Baci a tutti! :*