Giorno 1 - Doccia
- Uff... -
Belle tirò un gran sospiro e si portò
le mani ai fianchi in modo da riprendere fiato almeno per un momento,
prima di ricominciare a strofinare con forza il vetro incrostato
della finestra.
Le pesanti tende che, per molti anni,
avevano impedito il passaggio del più piccolo raggio di luce nelle
immense stanze del Castello Oscuro, avevano occultato anche le
indecenti e disastrose condizioni in cui versavano le imponenti
vetrate, e, ora che aveva provveduto a rimuovere tutti quei drappi
polverosi, la giovane si era ritrovata dinanzi uno spettacolo
desolante, così, armandosi di buona volontà, si era subito messa al
lavoro per restituire un aspetto quantomeno dignitoso e accettabile a
quelle antiche imposte.
La ragazza credeva che non ci fosse
mansione più noiosa e stancante della pulizia della numerosissima ed
eccentrica collezione di Rumpelstiltskin, ma quel giorno dovette
ricredersi.
Stare in bilico su quella scaletta di
legno, che le permetteva a stento di raggiungere la sommità delle
altissime e maestose finestre, costretta a piegarsi continuamente per
inzuppare lo straccio nel secchio posato ai suoi piedi, per poi
sfregarlo con decisione sulla superficie di fronte a lei, il tutto
stando ben attenta a non perdere l'equilibrio, era quanto di più
faticoso avesse mai provato da quando viveva al grande maniero del
Signore Oscuro come domestica.
La ragazza si sentiva le spalle e la
schiena a pezzi, i polpastrelli delle sue dita candide e affusolate,
per nulla abituate ai lavori domestici, le si erano raggrinziti a
causa del contatto prolungato con lo straccio umido e, per finire,
aveva perso quasi del tutto la sensibilità del braccio a forza di
frizionare energicamente la vetrata che, come se non bastasse,
sembrava totalmente e immune ai suoi ostinati tentativi di liberarla
dallo sporco accumulatosi in chissà quanti anni.
- Si batte la fiacca, dearie? -
Belle, che, fino a pochi secondi prima,
si trovava completamente sola in quell'immensa stanza, sobbalzò
nell'udire la voce acuta del suo padrone ad un soffio da lei, solo
qualche metro più in basso.
Accadde tutto in una manciata di
secondi: la scaletta prese a traballare pericolosamente a causa del
movimento improvviso della giovane che, nel suo maldestro tentativo
di mantenere l'equilibrio, urtò con il piede il secchio che si
trovava al suo fianco, il quale si rovesciò, riversando l'intero
contenuto proprio sulla testa del malcapitato Signore Oscuro, prima
che questi potesse avere il tempo di scansarsi o mettere in atto una
qualunque magia per sfuggire a quella doccia indesiderata e del tutto
imprevista.
Gli istanti che seguirono, parvero
durare ore. Belle si era portata le mani alla bocca e tratteneva il
respiro mentre, impietrita, fissava il suo padrone zuppo dalla testa
ai piedi, con i capelli bagnati che gli nascondevano buona parte del
viso e le ampie maniche della camicia di raso che sgocciolavano sul
grande e coloratissimo tappeto proveniente da Agrabah, di valore
inestimabile.
Oh, cielo! Ora sì che sono nei
pasticci!
Finalmente, dopo
quella che sembrò un'eternità, il folletto alzò una mano,
scostandosi dal volto la chioma gocciolante, e rivolgendo
un'occhiataccia alla sua sciagurata domestica, che lo osservava
dall'alto della scala, con i suoi occhioni azzurri sgranati.
Ma, prima che
Rumpelstiltskin potesse iniziare ad inveirle contro, Belle scoppiò
improvvisamente in una risata argentina e incontrollata.
Ben consapevole che
quel gesto non avrebbe di certo migliorato la sua situazione, la
giovane cercò di fermarsi, ma non ci riuscì: la vista del Signore
Oscuro, fradicio come un pulcino appena uscito dall'uovo, era quanto
di più comico avesse mai visto. Neanche la sua espressione adirata e
il suo sguardo furibondo riuscivano ad intimidirla, semmai
contribuivano a rendere il suo aspetto ancora più strambo.
Rumpelstiltskin
strinse i pugni e digrignò i denti di fronte all'insolenza di quella
ragazzina che non solo gli aveva appena scaraventato un secchio
d'acqua in testa, ma ora si stava anche prendendo gioco di lui e
osava ridergli in faccia con tanta irriverenza, quasi si trovasse
alla presenza di un giullare di corte invece del mago più potente e
temuto di tutti i reami!
- Ti diverti,
dearie?! - ringhiò.
La ragazza, ormai
con le lacrime agli occhi, fece del suo meglio per arrestare le
risate e cercò di assumere un atteggiamento contrito e dispiaciuto
per il guaio appena combinato e per quella sua reazione, decisamente
inopportuna e fuori luogo. - Mi dispiace. Non intendevo ridere di
voi, davvero, è solo che... Be', avete un aspetto così buffo. -
Contrariamente a
quanto Belle si sarebbe aspettata, il folletto non la prese a male
parole, anzi, l'espressione irata si tramutò lentamente in un
sorriso, o meglio, sulle sue labbra si dipinse quel ghigno furbo e
beffardo che egli sfoderava quando aveva in mente qualcosa che,
almeno per lui, sarebbe risultato estremamente divertente.
- Ah, e così mi
trovi buffo, dearie? -
Fu questione di un
attimo: bastò un rapido, quasi impercettibile schiocco di dita di
Rumpelstiltskin, e una vera e propria cascata d'acqua gelida colpì
in pieno la domestica, che strillò per la sorpresa.
Fu così il turno
del Signore Oscuro a lanciare una delle sue caratteristiche risatine
stridule, gustandosi l'espressione basita della giovane, che ora non
rideva più e se ne stava in cima alla scala grondando acqua,
impotente, incredula e finalmente attonita, il sorriso di poco prima
completamente scomparso.
- Ecco! Ora siamo
pari, dearie, e per questo non ti punirò per ciò che hai combinato.
Ma prova solo a giocarmi un simile scherzo un'altra volta e... -
- Giocarvi
uno scherzo?! Siete stato voi a comparire
all'improvviso alle mie spalle! Fate sempre così! Vi divertite a
spaventarmi e non è colpa mia se il secchio si è rovesciato. Non
sarebbe successo se foste entrato dalla porta, come tutte le persone
normali. -
Il volto di
Rumpelstiltskin si rabbuiò, ogni traccia di divertimento svanì e i
suoi lineamenti irregolari si contrassero in una smorfia. -
Dimentichi, mia cara, che io non sono affatto una persona normale. E
ora rimettiti al lavoro. Queste finestre dovranno splendere come
specchi al mio ritorno. -
Da Stria93: Non
sono morta, gente! :D
Se la mia attività su EFP si è ridotta tanto nell'ultimo periodo è
stato solo a causa di questa carinissima iniziativa che mi ha tenuta
impegnata non poco, consumando ogni goccia di ispirazione e
inventiva.
Per
chi non la conoscesse, la RumBelle Week è nata da una proposta
lanciata nel gruppo della pagina facebook Rumbelle
Remilie come un modo
simpatico per dare visibilità a questa stupenda coppia e per
permettere a ciascuno di esprimere la propria passione per la storia
d'amore di Belle e Rumpel attraverso la realizzazione di fanfiction,
disegni, video e chi più ne ha, più ne metta, a seconda del proprio
“campo”.
Ad ognuno dei prossimi giorni di questa settimana, da oggi a sabato,
è stato assegnato, tramite votazione, un prompt da sviluppare.
Questa è la prima volta che mi confronto con dei temi prestabiliti,
che non abbia scelto io, da rispettare durante la stesura della
storia, e mi auguro di non aver combinato disastri, né in questo
senso né in altri, tipo la caratterizzazione dei personaggi. XD
A parte un paio di eccezioni, le storie saranno abbastanza brevi,
anche se nessuna sarà nell'ordine delle flash. Purtroppo ho dovuto
sacrificare un po' la lunghezza per riuscire a portare a termine nel
tempo stabilito tutti e sette i prompt. :)
Come sempre, i vostri preziosissimi commenti sono più che benvenuti
e ringrazio fin da questa prima giornata tutti coloro che leggeranno,
inseriranno la raccolta in una qualche lista e, soprattutto, chi
vorrà lasciarmi il proprio parere, anche piccolo piccolo, giusto per
sapere se sto andando nella direzione giusta o se è il caso che mi
dia all'ippica o alla raccolta di funghi, dato che è stagione. :P
Se
vorrete, l'appuntamento è per domani con il secondo prompt della
settimana. Preparate i bicchieri perché si parlerà di... Alcohol!
;)
Un bacione grandissimo, miei adorati dearies! Mi siete mancati! <3