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Autore: Shirohidaka    06/10/2014    1 recensioni
{Yuri}
''Piacere!'' una voce dolce e composta era stata appena udita da dietro l'albero di ciliegio.
''P-Piacere..'' mi risolsi verso la figura femminile che era appena apparsa davanti ai miei occhi. Ella tese subito la sua mano, pronta per essere stinta dalla mia. (..)
''Seiko Hidaka!''
''K-Kagome Kurama!''
Genere: Azione, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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'Seiko... Seiko.. dove sei? SEEIKO!''
Le mie urla rimbombavano per tutto il lungo corridoio. Vedevo macchie rosse a terra e speravo che non erano di Seiko. Ne stavo uscendo pazza! 
(Perché.. Perché Seiko?.. Perché devi essere così testarda da combattere da sola in compagnia?)
Pensavo tra me e me, tirando su il naso e pulendomi gli occhi con il dorso della mano. Se incontrassi Seiko non volevo che ella mi vedesse in uno stato catatonico. 
''Seiko..''
Il suo nome usciva straziante dalla mia bocca.
''... Seiko!'' 
Girai l'angolo e vidi la sua zanpakuto, rotta al centro. La spada era in forma shikai, ma fu rotta prima che ella ne utilizzasse il potere. Tutto questo riuscì a calcolarlo semplicemente annusando l'aria circostanze: non presentava l'odore tipico del ciliegio. 
La raccolsi, pensando che sarebbe stata ultile, prima o poi.  Tutto questo era un brutto segno mandato dal Fato. 
Se Toshiro, che era /semplicemente parlando/ più debole di Seiko, era vivo; perché Seiko doveva essere morta?
Mi aspetto un suo solito sorriso e la sua solita voce gioiosa dire: ''E' stato tutto uno scherzo, piccola Kagome!'' e al sol pensiero, un piccolo sorriso usciva spontaneo. Anche in un posto del genere ero in grado di sorridere, acquistai autostima e andai avanti. 
Autostima che scese drasticamente appena un piccolo corpo era adagiato in fondo a un vicolo cieco, a soli 7 metri dal ritrovamento della spada. Il corpo aveva i tipici lineamenti femminili e lasciando cadere la zanpakuto di Seiko, corsi velocemente. Acquistai terreno in meno di 5 secondi e quel corpo, che da tanto lontano sembrava morto, respirava pesantemente. 
Lo squarcio enorme era posto vicino al petto, poco sotto allo sterno. Aveva sicuramente qualche costola rotta e chissà, anche un polmone perforato. Il danno maggiore è stato il colpo di grazia: l'aveva sbattuta violentemente al muro, causando la rottura di numerose ossa. 
Chi diavolo poteva fare una cosa del genere? Chi aveva talmente tanta forza?
La paura riuscì a prendere il controllo del mio corpo e con mano tremolante, girai il corpo. 
Occhi color ambra e capelli castani. 
''Seiko!! SEIKO! Rispondi! SEEEEIKOO!'' 
Urlai con tutta la forza che avevo in corpo, quella forza che ormai mi aveva abbandonato sul ciglio del ''molla, ormai è inutile.''  
Scossi quel corpo ormai infreddolito e coperto di rosso.
Non dovevo lasciarla andare! Non dovevo! Non mi perdonerò mai di questo affronto! 
Con del kido curativo applicai un primo pronto soccorso, come da manuale, Seiko aveva acquistato la parola. 
''Piccola Kagome... s-scappa.. '' tossì sangue. '' Scappa! Anche in due.. n-non c'e l'avemmo... f-fatta..'' 
''Ma ti ricordi la promessa fatta? Io ti ucciderò e tu ucciderai me. Solo così dovremmo morire!'' le mie lacrime si ero mescolate al sangue posto sulla guancia di Seiko, che aveva /con difficoltà/ mostrato un sorriso falso. In un sorriso gioioso stavano nascoste un sacco di sentimenti dolorosi. Era più doloroso per me, vedere quel sorriso, che per Seiko farlo. 
''Bene, allora.... uccidimi..''
''N-Non posso...''
''Perché?... sto per morire, fallo ora.. o non avrò pace..'' 
Ogni sua frase era come una coltellata al cuore. 
''M-ma io..'' dissi io stringendo il corpo di Seiko, cercando di darle calore. 
''Ma io.. ti amo, Seiko.'' 
Ella con le sue ultime forza prese la sua zanpakuto e la mise nelle mie mani. Strinse la presa, simulando il fatto che ora ero in possesso della sua arma. 
''Ti amo anch'io... Kagome..'' 
Puntò la punta della spada e prima di suicidarsi, posò le sue labbra sulle mie. Un piccolo bacio che sembrava durare in eterno. L'ultimo bacio dato dalle sue labbra. Tutti i sentimenti celati in un bacio. 
Appena si staccò, sorriso beata.
''Ora posso morire.. in pace..''
''ASPETTA-''
Niente da fare, la punta si conficcò dentro il suo corpo. Mollò la presa effettuata sulla mia spalla e si addormentò, per sempre. 
Morì con un sorriso e con il mio sapore ancora sulla sua bocca. Tutto questo per salvare la mia vita. 
Ero soltanto una debole. Non ero riuscita a salvarla in tempo, non ero riusciva ad arrivare in tempo. 
Dolore, rabbia, paura, un mix mortale.
Un urlo uscì spontaneo dalla mia bocca, fu talmente tanto forte che perfino Toshiro lo sentì, arrivando da me. 
''Proprio ora, arrivi...?' Se saresti arrivato prima... almeno... TU..-''
''Kurama-chan...io...''
''Silenzio!'' 
''Capisco il tuo dolore, ma smettila di essere così egoista contro te stessa!''
Mollai delicatamente il corpo di Seiko a terra, promettendomi che il suo sacrificio non fu inutile. La rabbia aveva parlato al posto mio. Si era suicidata da sola, io non ne avevo colpa. Ma qualcosa nell'anima mi diceva che ero io la causa, torturandomi. 
''L'unico modo per onorarla è uccidere quel dannato Hollow!'' Toshiro annuì, strofinandosi gli occhi. 
Si avvicinò a me e mi calmò, abbrancandomi a lui. Mi mancava un abbraccio. Un caldo abbraccio in una notte fredda come quella. 
''Andiamo, Kurama-chan.'' 

**

Ed eccolo lì, l'Hollow.
Era un enorme creatura viscida, simile a un ragno. Il tipico buco Hollow era posizionato sul petto e la maschera bianca era tutta bianca, con un'enorme croce al centro, da dove uscivano i suoi occhi rossi. 
Sotto la maschera aveva una protuberanza, ove uscivano i suoi fili per il controllo mentale. 
Di certo non volevo fare l'errore di Seiko, andare da sola, ma il mio orgoglio diceva si farlo. Aveva macchiato l'onore di Seiko, il mio onore, l'onore di Toshiro. Doveva pagare assolutamente. 
''Kamisuki-kun, fatti da parte.''
''Cosa? Sei impazzita? Anche tu-''
''Che hai capito! Attaccheremo insieme, ma prima andò io avanti.''
''Non capisco come ragioni, ma va bene.'' 
Neanche io me ne accorsi che un ghigno era apparso sulle mie labbra. 

''Assorbi, Ichibashi.'' 

Attivai lo shikai e la mia lunga katana divenne una nodachi, una spada giapponese a due mani, molto difficile da maneggiare per via delle sue dimensioni e del peso, con al centro di essa una lunga colonna bianca che la attraversava per la sua lunghezza. Non era altro che il contenitore del reaiatsu. Infatti la mia Ichibasi aveva il potere di assorbire la reiatsu nemica solo con un tocco o di incanalare la mia di reiatsu all'interno di essa e colpire con maggior potenza. Più energia spirituale accumolo, più devastante diventa l'attacco. 
''Guarda, guarda. Una shinigami...anzi no, due.'' 
La voce disgustosa del ragno mi urtava il sistema nervoso.
''Benvenuti nella mia tana, sono Aracneas. Cosa vi porta qui, mocciosi?''
''Ucciderti.'' 
Puntai la punta di Ichibashi contro di essa (non riesco nemmeno a definirla ''umana'') e incomincia a incanalare la reiatsu nell'aria. 
Piano piano un luce rosa attraversava il canale bianco. Come un termometro, essa mi indicava l'energia spirituale che stavo accumulando.
Dopo che la luce rosa arrivò fino alla metà, lanciai un fendente contro di essa. 
Strinsi con tanta forza che ormai mi sanguinavano le mani. Non dovevo far in modo che il suo sacrificio diventasse invano. 
Anche Toshiro attivò lo shikai, ''rompi la superficie, Jishin'', creando un potente drago di terra che scagliò contro il nemico. 
Per qualche strano motivo, Aracneas, lo schivò e si lanciò al contrattacco.
Nemmeno il tempo di spostare lo sguardo che già era dietro di me. Il suo lungo artigliò andò a conficcarsi nel metallo della spada. 
Al suo contatto, rubai la sua energia spirituale. 
''La pagherai!'' urlai con le lacrime agli occhi, stringendo i denti e la presa sulla tsuka(1)
Toshiro si meravigliò dell'incredibile potere che stavo sprigionando. I miei sentimenti, l'orgoglio, la determinazione, ecc.. si erano combinate tutte insieme. 
''Non puoi!'' urlò di contrattacco il ragno, che ormai aveva perso energia spirituale per potersi difendere al meglio.
''Ora sei caduta tu, nella tua stessa trappola.''

Un bagliore.
Ci fu un bagliore di luce rosa nel vicinato. 
La mia lama divenne una bomba. Io stessa divenni il catalizzatore. 
Non so cosa mi prese. Tutti ricordi più belli mi tornavano alla mente. 
L'Hollow era morta, sì, ma io ero ustionata alle mani.
Non mi sentivo più gli arti. 
L'unica cosa che sentì fu...
''Kagome-chan! C'e l'abbiamo fatto!''
''L'ho uccisa?... strano..'' ''Non importa come e il perché, importa solo che sei viva.'' Il pianto di gioia di Toshiro e dietro di lui tutti gli altri Shinigami. 
Seiko aveva fatto in modo che tutta la mia rabbia uscì fuori, così che io mi sentissi più libera. Rabbia che si era incanalata nella spada, creando un attacco devastante. In qualche modo la mia voglia di ucciderla si era mischiata con la forza spirituale, in qualche modo la mia voglia di ucciderla innescava la bomba. Aveva un effetto positivo, più ho voglia di uccidere, più diventa potente l'attacco.
Ecco il vero potere di Ichibashi.  


''Era tutta una gabbia, ecco perché non sentivo gli altri Shinigami. Ci aveva rinchiusi la dentro per mangiarci.''
Ringrazio il cielo che non ho dato il corpo di Seiko in pasto a quell'orribile creatura. Anche se... mi sento colpevole.
 
                                                                                                         ''Seiko, hai vinto! Congratulazioni!'' 

** 

Mi passarono all'esame e divenni ufficiale di 4° seggio presso la Tredicesima compagnia, sotto il controllo del capitano Jūshirō Ukitake. 
La tomba di Seiko non era molto lontano dalla caserma e di nascosto sgattaiolavo lì. Le portavo i bucaneve, simbolo della mia compagnia e simbolo di speranza.
Ogni volta mi fermavo da lei e le raccontavo ciò che accadeva nel Gotei 13. Qualche volta mi mettevo a piangere e quando succedeva sentivo un mano toccarmi la spalla. Era la mano di Seiko. La riconoscevo anche a occhi chiusi. 
E sentivo una voce femminile chiamare il mio nome. Una voce dal timbro caldo, la voce delle memorie di Seiko. 

''Non piangere, io sono sempre con te. Non sono arrabbiare con te, anzi... grazie! Ti proteggerò sempre, anche da qui, piccola Kagome.'' 

--- 

(1): L'impugnatura
 
Angolo dell'autrice:
Che dire.. grazie a tutti quelli che hanno seguito questa mia storia! ^^
Il nome della zanpakuto di Kagome è puruamente causale, inventato. Invece quella di Toshiro significa terremoto.
(Che grande fantasia-) Il problema è che non ho potuto mettere da qualche parte il nome della zanpakuto di Seiko D: 
Mi sono messa a piangere io nel scrivere, quindi- 
   
 
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