Capitolo Uno.

                                                                                                                                                 7 Settembre 2005, Londra.

Caro diario,

è la prima volta che ti scrivo, mi chiamo Lauren, ho solo sette anni e sono nata a Londra, Inghilterra. Ho solamente mia madre che fa la stilista e gira tutto il mondo per le varie sfilate, il padre non ce l'ho, non l'ho mai conosicuto. Mi ritrovo a scriverti qui, sul mio piccolissimo letto ad aspettare che mamma si alzi, per fare colazione e poi partire, verso la Grande Mela. New York. Ho un migliore amico, se così posso definirlo alla mia età, lui si chiama Zayn. E' dolce, sensibile e bello. Ho una cotta per lui. Ma non posso parlare o la nostra amicizia sarebbe rovinata, perchè è così che funziona. Ho anche un fratello, lui si chiama Lucas, ma si fa chiamare da tutti Luke. Dice che il suo nome è troppo brutto per essere attribuito ad un ragazzo così cool. Io dico solo che quel nome è troppo bello per essere attribuito ad un cretino come lui. Ha tre migliori amici, si chiamano Ashton, Calum e Michael. Vanno tutti e tre nella stessa scuola, peccato abbiano età differenti. Mio fratello ha solo 2 anni in più di me, quindi il “ragazzo cool” ha 9 anni. Adesso non perdo più tempo per scrivere di quell'idiota, bensì passo a me, ho una gran paura.. Paura di restare a New York. Mamma mi ha detto che ha buone possibilità di rimanere lì, dove vende la maggior parte dei capi. Non voglio lasciare Zayn, mi mancherebbe un casino. Non ho neanche un cellulare, nessuno dei due lo ha. Se questo è un sogno, svegliatemi.

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Caro diario,

Sono passati esattamente nove anni da quando mi sono trasferita qui, a New York. Adesso ho sedici anni, vado a scuola, ho dei nuovi amici. Mio fratello Luke adesso ha diciotto anni,ricordi i suoi amici? Tutti e quattro hanno formato una band, si chiamano 5 Seconds Of Summer, nominata band di supporter dei One Direction. Chi sono? E' una band aglo-irlandese che sta spopolando in tutto il mondo nel giro di quattro anni. Sono cinque ragazzi; Louis, Liam, Harry, Niall e Zayn. Si parliamo dello stesso Zayn di nove anni fa. Lo stesso Zayn che come ti avevo annunciato, dovevo lasciare a Londra. Così è stato. L'ho lasciato lì, senza avvisarlo, senza salutarlo, senza abbracciarlo per l'ultima volta. Mi sono comportata da stronza. A quell'epoca ero piccola, non potevo capire che stavo sbagliando, ma non ne avevo comunque l'oppurtunità per farlo, non sapevo che già la prima volta partiti per New York ci restavamo. Mamma lo sapeva. Sono stata arrabbiata con lei per una settimana, ma poi ho ceduto, alla fine è mia madre. Ora sono qua, al Washington Square Park, seduta su una panchina a caso, sperando che un piccione non mi caghi sulla testa. E' sempre pieno di piccioni. Sono uscita a fare una passeggiata, a casa mi annoiavo, visto che ero sola. Mamma a lavoro e Luke è in tour quindi in un certo senso lo è anche lui. Ora ti saluto, devo andare.

Mi alzai dalla panchina e mi avviai verso casa. Camminavo sulla Fifth Avenue, ovvero la Quinta Strada nel centro del borough di Manhattan. E' un simbolo della Grande Mela. Per quanto riguarda lo shopping, la strada è alla pari di Oxford Street a Londra o degli Champs-Elysées a Parigi. La Fifth Avenue inizia al Washington Square Park e continua verso nord attraversando Midtown, continuando nell'Upper East Side dove abito io. New York è una bella città, abitando a Manhattan ho potuto visitare tutti i suoi quartieri; Queens, Brooklyn, Staten Island, Harlem dove a mio parere sono tutti ed esclusivamente tutti di colore. Ho paura che se sarei entrata una seconda volta sarei uscita da li, con solo mutande addosso se me le avrebbero lasciate... e l'ultimo quartiere che ho visitato è il Bronx. Non è male come dicono, le persone non sono tutte criminali. Lì conosco un ragazzo, si chiama Justin, non è male. E' il ragazzo della mia compagna di classe, lei si chiama Brooklyn e abita al centro di Manhattan, sono due ragazzi con stili di vita completamente diversi eppure, sono stra-innamorati. Ero così sovrapensiero che non mi sono accorta di essere arrivata a casa. Salgo al quindicesimo piano, ovviamente in ascensore ed entro in casa.

“Mamma sono a casa! C'e qualcuno?!” spero davvero che non sia ancora sola, ho fame e mi annoia farmi da mangiare, sono peggio di un babbuino con il ciclo. Sentivo parlare, ma nessuno rispondeva alle mie domande. Così mi avviai in soggiorno, c'era Luke insieme a dei suoi amici.

“Tu che ci fai qui? Non eri in tour?” chiesi, il ragazzo è per il fatti suoi eh.

“Abbiamo quindici giorni di pausa, sono arrivato stamattina e i ragazzi hanno pensato di fermarsi qui per pranzo. Ho già avvisato mamma, ha detto che lei per pranzo non torna, quindi dovrai cucinare tu” EH NO. FRATELLO CHE DEVE SEMPRE ROVINARMI LA VITA, CHE HAI DETTO? Mi annoia preparare da mangiare per me, figurati per altre nove persone. “Vedrò di vedere, con cosa avvelernarvi”.

Stavo andando indietro senza guardare, stavo fissando tutti i suoi amici e notavo che mancava lui. Ad un tratto, inciampai sul tappetto e caddi a terra fissando il soffitto e incrociai i suoi occhi.


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Alla prossima :)