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Autore: JudithlovesJane    06/10/2014    4 recensioni
Chi avrebbe pensato che l'uomo che li avrebbe distrutti sarebbe stato anche quello che li avrebbe uniti? La Caposcuola Lily Evans è determinata a mantenere le distanze con i Malandrini, ma è più facile a dirsi che a farsi quando James è Caposcuola e innamorato di lei.
E di sicuro non aiuta il fatto di essere piuttosto legata a Sirius dopo una...movimentata lezione di Difesa contro le Arti Oscure!
Jily, Blackinnon accennata, Settimo Anno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Ventidue
Capitolo Ventidue


Il ragazzo si infilò nella classe abbandonata che era il loro luogo d'incontro, al momento; cambiavano posto regolarmente. Si mise di fronte al ragazzo più alto, mascherato, pigramente seduto dietro la cattedra. "Sei solo?" Gli chiese quest'ultimo.
"Sì" Rispose una voce tremolante. Non era ovvio? Nessuno l'aveva seguito all'interno e ce n'erano altri, fuori, a fare la guardia.
"Sospettano qualcosa?"
"N-no." Almeno, sperava di no. Avevano una capacità inquietante nello scovare segreti. Come la licantropia di Remus.
"Hai fatto bene."
"Grazie!" Esclamò il ragazzo, gli occhi acquosi che si allargavano per la sorpresa. Le sue guance arrossirono d'orgoglio.
"Hai preso in considerazione ciò che ti ho detto l'altra volta?"
"Sì"
"E?"
"E cosa?"

L'altro ringhiò con malcelata impazienza alla mancanza di comprendonio del ragazzo. "Ed è possibile?"
"Continuo a non capire perché vi serva."
"E' il nostro biglietto per il cuore dell'Ordine. Lo facciamo entrare, riceviamo tutte le informazioni di cui il Signore Oscuro ha bisogno. Abbiamo una possibilità contro quell'idiota amante dei Babbani che manda avanti questo posto. Distruggiamo la resistenza dall'interno."
"Ma perché lui? Non potete usare qualcun altro?"
Il ragazzo con la maschera sospirò. "Il Preside se l'aspetterà. Potter è Caposcuola, con genitori uccisi di recente dai nostri e - stando alle tue informazioni - sa dell'Ordine. Potrebbe non sapere esattamente cosa c'è in ballo" aggiunse vedendo lo sguardo di disaccordo dell'altro "ma sa abbastanza. Abbastanza da essere curioso. Abbastanza perché Silente lo lasci unirsi a loro."
"E se entra lui, entro io." Il ragazzo disse lentamente. Ne avevano già parlato. L'altro annuì. "Perché non usate me e basta? Lui si unisce a loro, mi unisco anch'io e vi faccio rapporto."
Il giovane mascherato rise. "Per quanto utile tu possa essere, abbiamo bisogno di qualcosa di più affidabile. Meglio ancora, dev'essere fuori dai giochi."
"F-fuori dai giochi? Non intendi ammazzarlo, vero?"
"Io no." Non era questo ciò che lo spaventava.
"Ma-"
"Il Signore Oscuro è disposto ad offrirgli la stessa cosa che ha offerto a te."
Il ragazzo tremò, ricordando quel giorno, all'inizio del sesto anno, in cui era stato messo all'angolo ad Hogsmeade.
"Offrirgli?"
"La possibilità di unirsi a noi. Una possibilità per cui molti muoiono."
"Solo se dicono di no." Borbottò il ragazzo.
L'altro rise, mettendo i piedi sopra la scrivania. "Vero. Gli verrà data un'occasione, come è successo ad alcuni di noi. Dovrebbe essere onorato di essere stato cercato. Molti hanno dovuto chiederlo."
"E se rifiuta?"
"Tu sei stato abbastanza sveglio da accettare e Merlino sa se James Potter è mille volte più brillante di quanto tu sarai mai...Sospetto che si tufferà a pesce, non appena gli sarà data l'opportunità. In ogni caso, non potrà essere qui...Non penso che la prenderà bene con il suo sosia, almeno finché non capisce cosa sta succedendo."
"Sosia?"
"Useremo la Polisucco. Ce ne saranno due, di lui. Aiuterai il falso Potter a mescolarsi. Sarà come se quello vero non fosse mai andato via. Certo, nulla di tutto questo importa se non si può fare...Per il tuo bene, è meglio che si possa."
"Per il mio bene?" Squittì il ragazzo. I suoi occhi scattarono verso la porta.
"Non essere così spaventato" Disse il ragazzo mascherato, in tono divertito. "Ho solo pensato che ti sarebbe piaciuto avere un amico dalla tua parte. Non vuoi avere un amico dalla tua parte?"
"Tu non sei mio amico?" Sapeva che non lo era, ma faceva male lo stesso.
"Non è mai stato questo il patto. Vuoi amici o vuoi il potere?"
"Il potere" Disse obbediente il ragazzo. Anche in giovane età era stato in grado di apprezzare il concetto.
"Lo immaginavo."
Il ragazzo arrossì, incerto se era stato insultato o no. "Allora, si può fare?"
"Io- sì." Sussurrò lui.
"Bene. Come?"
"Posso organizzare un luogo d'incontro"
"Non pensi che si accorgerebbe che è una trappola?"
"Posso essere discreto"
"Vorrei ben sperare" Replicò il ragazzo con la maschera, suonando di nuovo divertito.
"Ce l'ho fatta finora" L'altro rispose con rabbia. "Non sospettano nulla e ho continuato a fare tutto questo per mesi."
"Vero...Questo luogo d'incontro...Sarà da solo?"
Il ragazzo tacque per un momento. "No. Uno degli altri sarà con lui." Pensò ancora un istante. "Lupin"
"Lupin?"
Il ragazzo annuì, con aria più sicura di prima. "Bisogna tenere lontano Black. E' un duellante migliore. Lupin non è male, ma non è nemmeno eccellente. Immagino vorrà andare a cercare aiuto..." Un pensiero orribile si presentò al ragazzo. "Non morirà, vero?"
"Potrebbe" Rispose l'altro con indifferenza. "Forse verrà offerto un posto anche a lui. Il Signore Oscuro ha bisogno di creature come lui." Il ragazzo mascherato si zittì, prima di chiedere all'improvviso: "Che mi dici della ragazza? E' stata parecchio con loro, di recente."
"Stanno insie-"
"Non mi interessa quello che fanno, voglio solo sapere se interferirà."
"Posso tenerla lontana. Posso inventare un compito."
"Intelligente...Forse possiamo ancora ricavare qualcosa da te" Il ragazzo arrossì mentre si riempiva d'orgoglio. "Siamo a posto per oggi."
Il ragazzo annuì. "Quando ci incontreremo di nuovo?" Chiese, con trepidazione.
"Dammi un po' di tempo...Avremo una sola occasione per fare tutto per bene. Quando avrò dei piani, ti contatterò."
Il ragazzo annuì ancora. Poteva sentire l'eccitazione danzargli alla bocca dello stomaco.

-o-

"Oggi lavoreremo fuori!" Disse alla classe la Professoressa Sprite. Ci fu un gemito collettivo; Nancy Miller e Gladys Gudgeon, di Tassorosso, emisero dei piccoli singhiozzi e si strinsero nelle sciarpe. "Seguitemi. Vi spiegherò quando saremo lì."

Lily tremò - era la giornata più fredda che avessero avuto da un po' - e si sfregò le mani guantate nel vano tentativo di riscaldarle.
"Freddo?" Le chiese James.
"Nah, sta tremando solo per il gusto di farlo!" Ribattè Sirius, roteando gli occhi.
James fece una smorfia e passò a Lily il suo mantello. Lei lo prese con gratitudine. "Non avrai freddo tu?"
"Certo che no" Rispose lui, sorridendole come se avesse dimenticato qualcosa di importante.
Lei aggrottò la fronte e lanciò un'occhiata a Sirius, nella speranza di ricevere una risposta più esplicativa. Sirius si chinò e prese due bastoncini dal terreno.
"Cosa-" cominciò lei.
Sirius si piantò i bastoncini sulla testa, ghignò e galoppò in mezzo agli studenti che rabbrividivano, facendone ridere molti e scuotere la testa ad altrettanti.
Remus, che prima stava parlando con i gemelli Bones, alzò lo sguardo e rise forte.
"Cagnacci rognosi" Borbottò James, ghignando. Tirò fuori la bacchetta e l'agitò, dando a Sirius due orecchie marroni a punta e una piccola coda bianca. Remus si girò e gli lanciò un sorriso, che si allargò quando Sirius non si accorse dell'incantesimo.

La Professoressa Sprite li guidò fino al limitare della Foresta Proibita, dove Hagrid li attendeva. "Come state, ragazzi?" Chiese con voce tonante, sorridendo. Trovò Lily nel gruppetto e i suoi occhi neri luccicarono. Ci fu un borbottio generale di "bene" e "freddo", poi Hagrid ridacchiò. "Sirius, perché hai le orecchie?"
"Non le hanno tutti?" Chiese Sirius, confuso. Hagrid ridacchiò di nuovo. Sirius aggrottò le sopracciglia, allungò una mano e sentì una delle orecchie che gli aveva appioppato James. Sirius guardò l'amico con gli occhi assottigliati. James agitò la mano.
"Sistemalo" Ordinò con fermezza la Professoressa Sprite.
"Ma Professoressa, gli mettono in risalto gli occhi!" Disse Remus.
"Ho una- una cosa!" Gridò Sirius, accorgendosi della coda.
"Una coda?" Chiese James, ridacchiando, mentre la Sprite si girava per rimbrottare Remus.
"Questa non è una coda. Questa è una stupida, morbidosa...cosa."
"E' una coda."
"Sembra che mi sia seduto su un soffione" Disse Sirius. James agitò la bacchetta e riportò Sirius alla normalità. "Grazie a Godric la mia è solo temporanea..."
James si crucciò ma quando si girò, stava decisamente lottando contro un sorriso.

"Ora" Disse Hagrid "La Professoressa Sprite vuole insegnarvi dei legni da bacchetta, quindi andremo nella foresta-"
"Non voglio entrare lì!" Protestò Felicia Gamp, di Serpeverde.
"Lo farai se vuoi passare il M.A.G.O." Rispose ferma la Sprite. "Il corso non riguarda solo il prendersi cura delle piante, ma anche come saperle usare. Hagrid è stato abbastanza gentile da offrirsi per accompagnarci in modo sicuro dentro e fuori." Felicia sembrava un po' preoccupata ma non disse altro.
Hagrid sorrise ampiamente a tutti loro. "Di qua!" Disse, agitando una mano enorme.
Gran parte della classe, Lily inclusa, si scambiò sguardi nervosi; avevano sentito ogni genere di storia dagli studenti più grandi (quand'erano più giovani) riguardo alla foresta e ai suoi pericoli. James, Remus e Sirius, invece, seguirono Hagrid senza battere ciglio.

"Andiamo, voi!" Li chiamò Sirius da sopra la spalla.
Lily e Hestia Jones di Corvonero furono le prime due a seguirli, ma Edgar venne subito dopo senza grandi esitazioni e poi il resto della classe li raggiunse a gruppetti. Xenophilius Lovegood e Felicia Gamp erano gli ultimi rimasti.
"Che cosa penserebbe Aislinne?" Chiese ad entrambi Amelia. Aislinne Gamp, una ragazza che Lily conosceva dai festini di Lumacorno, era una Corvonero piuttosto eccentrica nello stesso anno di Alice e Marlene. Era molto simpatica e alquanto coraggiosa, nonché sorella minore di Felicia e fidanzata di Xenophilius. "Hmm?"
Felicia arrossì un po' e drizzò le spalle con determinazione prima di avviarsi verso il resto della classe. Xenophilius ci pensò un attimo, annuì una volta e si avviò dietro ad Amelia.

Hagrid li guidò per circa cinque minuti e poi si fermò di fronte ad una grande quercia. "Perfetto!" Disse la Sprite, felice.
"Questo non è-" Sussurrò Sirius.
"-il centauro?" Bisbigliò James. "Già. Ti ricordi, Lunastorta?" Remus annuì, ghignando.
"L'avete riconosciuto?" Domandò Hagrid, avvicinandosi ai tre.
"Oh, sì" Rispose Remus. Hagrid sorrise.
"Il centauro?" Sussurrò Lily, battendo sulla spalla di James.
"Ci era caduto il Mantello durante una luna piena." Rispose James a mezza bocca; la Sprite li stava guardando. "Siamo dovuti tornare il giorno dopo per riprenderlo e l'abbiamo trovato, ma questo centauro - doveva essere giovane, solo tredici anni - è sbucato galoppando dal nulla e ci ha tirato addosso una lancia."
"Non volevamo fargli male, ovviamente" Aggiunse Sirius. "e non sapevamo quanti altri ce n'erano in giro o se quello era un test o chissà cosa, così ci siamo arrampicati su quell'albero."
"Per fortuna i centauri non si possono arrampicare." Disse James.
"Abbiamo passato il pomeriggio a lanciare scintille e alla fine Hagrid è arrivato e l'ha mandato a casa" Concluse Remus, ricordando.
"Cassandro, giusto?"
"Qualcosa del genere" Disse Sirius. "Sono sicuro che Hagrid se ne ricorderà, ma non è che mi interessi."
Lily scosse la testa, sorridendo.
"-un problema che potremmo avere, cercando di prendere il legno da bacchetta" Stava dicendo la Sprite.
"Asticelli" Disse immediatamente Lily.
"Eccellente. Cinque punti a Grifondoro. Come possiamo indurli a comportarsi pacificamente?"
"So-tutto-io" Disse Sirius, spintonandola.
"Offrendo loro porcellini di terra o uova di fata." Rispose Remus.
"Altri cinque punti" Disse la Sprite.
"Ce ne sono due!" Gemette Sirius.
"Il vostro obiettivo oggi è scegliere una sezione di legno - preferibilmente un ramo - dall'albero, da cui pensate si possa ricavare una buona bacchetta. Voglio che lo tagliate in modo che l'albero possa rigenerarsi. Vi ricordate tutti la regola dei tre nodi?" Un mare di teste annuì. "Bene. Ho dei porcellini di terra qui, quindi dividetevi in coppie e venite qui da me a prendervene una manciata prima di cominciare a tagliare."

"Fai coppia con me?" Remus chiese a Lily.
"Decisamente" Rispose lei, lanciando un'occhiata a James e Sirius; le lezioni pratiche - non tanto gli incantesimi, quanto il lavoro su piante, animali e pozioni - tendevano sempre ad andare orribilmente male attorno a quei due, quindi era meglio che lavorassero insieme.
"Mi piace questo qui" Disse Lily, indicando un ramo che pendeva basso.
Remus lo osservò con occhio critico, poi annuì. "Sembra buono."
Lily occhieggiò la piccola figura a forma di stecco che li aveva guardati per tutto il tempo. "Occupatene tu, vuoi?" Disse.
Remus gli si avvicinò. La creatura fece un verso simile ad uno schiocco ma fece un passo avanti curiosa quando lui aprì la mano per offrirgli dei porcellini di terra. "Vai" le sussurrò quando l'Asticello si sedette sul suo palmo e iniziò a mangiare.
Lily contò tre nodi, poi sollevò la bacchetta e mormorò: "Diffindo". Si mise in tasca il ramo e si allontanò dall'albero prima che l'Asticello di Remus si accorgesse di lei.

"E' distratto, Ramoso?" Chiamò Sirius a qualche metro di distanza.
"Sì" Rispose James. Aveva i porcellini chiusi in un pugno e continuava a muoverlo mentre l'Asticello cercava di raggiungerlo. La creaturina gli scosse contro un pugnetto nodoso e gli si arrampicò sul braccio. Avvolse le gambine attorno al suo polso e cercò di aprirgli a forza la mano. James rise. "Quanto ti serve ancora, Felps?"
"Ancora un po'!" Rispose Sirius, chiaramente intento a decidere dove tagliare.
L'Asticello tirò il pollice di James, cercando di indurlo ad aprire la mano e poi diede una gran tirata. Ci fu un suono schioccante - Lily trasalì ma pensò che se l'era meritato - e James imprecò, portandosi la mano al petto. Gli insetti caddero a terra e scapparono in giro. L'Asticello strillò mentre li guardava sparire e morse James.
Né Lily né Remus fecero una mossa per aiutarlo; James aveva provocato la creaturina fino all'aggressione ed era alquanto divertente - non vederlo ferito - vederlo battuto da un omino stecco grande come una mano.

"Ramoso, che stai facendo?" Chiese Sirius, mettendosi in tasca il ramo. Rise quando vide il caos che si era creato, ma si affrettò ad aiutare. Lily non vide esattamente cosa succedeva, ma l'Asticello in qualche modo si impossessò della bacchetta di James e la trascinò fino all'albero. James si teneva la mano rotta e sanguinante.
"Oi!" Esclamò Sirius. "Restituiscila!"
Lily sollevò la propria bacchetta - pronta ad Appellare quella di James - ma la testa di Sirius si mise in mezzo. La piccola creatura gli rivolse una smorfia e cercò di spezzare la bacchetta di James ma Sirius riuscì a prenderla. La bacchetta cadde sul terreno e l'Asticello attaccò la mano di Sirius.
"Gentile, Black!" Lo ammonì la Sprite, mentre gli passava accanto.
Sirius si tolse la sciarpa e la avvolse attorno alla creatura molte volte, finché questa non potè più muoversi. Strillò mentre James recuperava la sua bacchetta, si curava con un'agile movimento e applicava lo stesso trattamento ai segni di morsi su Sirius.
Entrambi i ragazzi poi si accucciarono e fissarono l'Asticello infagottato. "Bel lavoro" commentò James, osservando la sciarpa.
"Grazie"
"Non fategli male" Disse Lily, con tono di monito.
Entrambi la ignorarono. "Ha messo su una lotta del diavolo" Commentò Sirius.
"Piccolo rompiscatole" Aggiunse James allegramente. "Accio porcellini di terra". Parecchi degli insetti fuggiti gli volarono di nuovo in mano. L'Asticello strillò loro contro e si agitò nella sciarpa di Sirius.
"Tregua?" Gli chiese James.

La creatura emise un verso schioccante e rabbioso e fece una linguaccia a Sirius mentre questo lo scioglieva, ma non corse via come Lily si sarebbe aspettata. Invece, si avvicinò titubante verso la mano di James e - quando questo non la mosse - prese uno dei porcellini di terra.
Con l'enorme sorpresa di Lily - ed era una delle cose più dolci che avesse mai visto -  James e Sirius rimasero seduti lì finche l'Asticello non finì tutti gli insetti e aspettarono, ancora accucciati, mentre ritornava sull'albero.
James e Sirius si sorrisero e si alzarono.
"Voi due siete pazzi" Disse loro Remus.
"Lo sai da anni." Ribattè Sirius, scrollando le spalle.














Note della Traduttrice: Pucciaggine e mistero tutte in un unico capitolo...cosa si può volere di più?
(la salute, magari...io ho il raffreddore, mannaggia! >.<)
Immagino siate riuscite a capire chi è la spia.
Come al solito, grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo: dandelion10, mezzosangue230, MarykoLove, e a chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e/o ricordate.
Alla prossima!
JudithlovesJane

  
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