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Autore: Cara_Sconosciuta    10/10/2008    6 recensioni
L'adolescenza...un periodo nero per molti quanto meraviglioso per altri. Ma com'è stata l'adolescenza per Eliza? E per il suo Joe? Tweshot dedicata al ricordo di quel periodo unico, sempre impaziente di finire fino ai diciotto anni, desiderato per il resto della vita
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tweshot con la mia creatura Eliza come protagonista

Tweshot con la mia creatura Eliza come protagonista...sono felice che vi sia piaciuta nella sua prima apparizione!

Per beautiful disaster: non so con che genere di ragazze esca Joe...e nemmeno mi importa, a dire il vero, ma io non ho niente contro le bionde...a parte una in particolare, ma questa è un'altra storia...XD

Joe Jonas non mi appartiene né voglio in qualche modo riprodurre il suo vero carattere. La canzone utilizzata è "Eravamo ragazzi" dei Pooh.

Temperance

 

Eravamo Ragazzi

 

C'è un tempo nella vita di ogni persona che è da tutti definito il più bello e il più brutto di tutta l'esistenza.

E' il periodo delle grandi amicizie, delle passioni forti, della ribellione e, per quanto possa sembrare assolutamente cliché, è anche il momento dei primi amori, quelli che per qualcuno non si scordano più, gli stessi che qualcun altro passa una vita a cercare di dimenticare.

Non è passato tanto tempo da quando per me quel periodo è finito e, dall'alto dei miei trent'anni, posso dire che mi manca da morire quell'Eliza polemica e un po’imbranata, che vedeva tutto bello esclusa se stessa. Mi mancano le uscite con gli amici dopo scuola, ho persino nostalgia dei professori e delle interrogazioni.

No, non sono pazza...non lo sono nemmeno la metà di quanto lo ero a sedici o diciassette anni ed è anche questo che mi manca.

Più di tutto, però, c’è una cosa che non dimenticherò mai...anzi, una persona.

I suoi occhi scuri che mi sorridono, i capelli lisci sempre scompigliati da quella mano grande che li ravviava di continuo, la sua voce che tutto il mondo conosce ma che io, in qualche modo, sento appartenere solo a me.

Credo che ognuno, in fondo, sappia di avere un ragazzo o una ragazza che si porterà sempre nel cuore, un piccolo grande amore, a volte nemmeno mai nato, ma anche mai dimenticato.

Voi che mi conoscete sapete di chi sto parlando, eh? Sì che lo sapete, tutti quelli che mi conoscevano allora sanno della mia stratosferica sbandata per Joe, il mio migliore amico e in molte mi hanno chiesto come sia essere così intimi con una persona famosa.

Beh, la mia risposta stupirà molti, temo. I momenti migliori passati con Joe, quelli che davvero rimarranno sempre dentro di me come alcuni dei più importanti della mia vita risalgono a quando la celebrità per i tre fratelli d’oro della musica americana non era ancora arrivata... a quando Joe Jonas non era nessuno, se non il mio migliore amico.

 

Te lo ricordi che eravamo ragazzi

che ci facevi tutte un po’innamorare

e ogni estate era sempre speciale

 

Non appena l’automobile si fermò nel parcheggio del villaggio di Cape May dove i Jonas e i Doolittle erano soliti trascorrere insieme due settimane della vacanze estive, due ragazzi e una ragazza saltarono in tutta fretta giù dalle vetture, pronti a ritrovare gli amici di sempre e a farsene di nuovi, mentre due bambini ormai non più così bambini li inseguivano a rotta di collo, ansiosi di vivere la loro prima estate da “ragazzi grandi”.

Sulla spiaggia già in quell’estate dei loro quattordici anni, Joe era già il più ricercato, quello per cui tutte sospiravano ed io ero felice, felice di potermi vantare, per una volta, felice di essere la prescelta, quella a cui Joe voleva bene.

Non mi importava dell’invidia di tutte le altre, non mi importava delle parole maligne, io avevo i miei migliori amici e questo era molto più che abbastanza.

Sei proprio fortunata.” Mi ripeteva ogni sera Amanda, l’amica del mare, quella con cui si è pappa e ciccia per tre mesi, ma che poi non si sente più nemmeno per telefono fino all’anno dopo.

Strana cosa, l’amicizia...

Inutile dire che anche lei aveva una fenomenale cotta per Joe. Malgrado questo, per qualche strano motivo che io a tutt’ora non riesco a comprendere, non mi odiava per l’evidente preferenza che l’oggetto dei suoi pensieri dimostrava nei miei confronti, anzi, mi incoraggiava a dichiararmi a lui.

Gran cosa, l’amicizia.... strana e grande.

“Gli devi parlare! Lui ha occhi solo per te, accidenti!”

Io allora scuotevo la testa e dicevo che no, non era il momento, avrei avuto tutto il tempo del mondo per parlargli una volta tornata a casa.

Tutti gli anni lei mi faceva la stessa domanda e io tutti gli anni davo la stessa risposta, davvero convinta che più grande fossi stata, più facile sarebbe stato parlargli.

Avevo rimandato e rimandato finché, un’estate, io e Amanda ci eravamo ritrovate al mare con i soliti amici, tra i quali il volto di Joe non c’era più.

Erano nati i Jonas Brothers....le nostre vacanze insieme erano finite per sempre.

 

“Molte fan mi chiedono, signor Jonas, che ricordi ha lei del periodo della sua adolescenza, quando i Brothers ancora non esistevano. Domanda la giornalista, esibendo un perfetto sorriso finto come una banconota da due dollari.

Io mi passò una mano tra i capelli scuri, con un gesto diventato quasi un tic nervoso, per me, e rispondo con un altro sorriso, che so essere altrettanto ben costruito.

Il tempo dei Brothers è finito da un pezzo, oramai; ora sono un attore, a Hollywood mi cercano tutti, ho vinto due Oscar e finalmente amo davvero la mia vita...eppure non c’è un’intervista che non faccia riferimento in modo massiccio a quel periodo, quando io e i miei fratelli eravamo ancora una squadra...strano...

E’ raro, però, che vadano a scavare oltre , più in là dei miei diciotto anni, più in là dei Jonas Brothers. E’ raro che qualcuno mi chieda qualcosa su chi io sono o sono stato davvero.

E mi piace.

“La mia adolescenza, dice? Beh, è stata bella e brutta, come quella di ogni ragazzo. Bella ora che ne sono fuori, brutta mentre la stavo vivendo. Sono sempre stato un timido, un romantico, detestavo le attenzioni che le ragazze mi dedicavano, attenzioni rumorose e moleste, amori quindicenni rapidi a scomparire come fuochi d’artificio. Mi piaceva studiare e odiavo uscire...preferivo stare in casa con i miei fratelli a scrivere della buona musica. Oddio...” Ridacchio. Agli spettatori piace. “ Allora la consideravamo buona, appena tre anni dopo l’avremmo messa al rogo tutta quanta.”

“Un ragazzino piuttosto anomalo, insomma...

“Meno di quanto possa sembrare, si fidi.”

“E non c’era...come dire...tra quegli amori quattordicenni, una ragazza speciale, che le facesse battere il cuore più di tutte le altre?”

Eliza.

Eliza è la risposta che immediatamente mi do.

Eliza è il nome che, inconsciamente, ripeto ad alta voce.

Eliza? Può dirci qualcosa di questa Eliza?”

Eliza era tutto, acqua e fuoco, odio e amore, forza e debolezza.

Eliza era vita, Eliza era Eliza.

Eliza era la mia migliore amica...”

 

Te lo ricordi il mare la notte tardi

che avevi freddo ed io venivo a scaldarti

e con la scusa riuscivo a toccarti

 

“Buonasera!” Esclamai, lasciandomi cadere sulla sabbia asciutta e fresca accanto a lei che, avvolta in un pareo leggero come una tela di ragno, rabbrividiva nella brezza serale.

“Ciao...” Sussurrò, stringendo ancora un po’la stoffa al proprio corpo, rendendo più visibili quelle forme già piene, già vere e così rare in una ragazza della loro età da suscitare un fascino non indifferente sulle menti di noi ragazzi.

Hai freddo?” Che domanda stupida...

“Un pochino...”

Senza dire altro, mi avvicinai a lei e la circondai con un braccio, attirandola a me e stringendola forte come solo io potevo fare.

Questo era bello, avere l’esclusiva.

Sa, crescere con tre fratelli, due dei quali più piccoli, non è facile: non c’è mai niente che sia davvero tuo.

Eliza invece lo era, era la mia amica, la sorella che non avevo... la donna che allora sognavo di sposare. Abbracciarla, stare con lei era un mio diritto, l’unica cosa veramente mia che avessi e nessuno, nemmeno Kevin, che pure era legato ad Eliza, me la poteva togliere.

Credo di averla amata, in un modo ingenuo ed innocente, fin dalle scuole medie, quando i suoi baci erano gli unici a non darmi fastidio, e poi un po’ di più ogni giorno, sempre più forte e sempre meno innocentemente.

Crescevo, crescevamo insieme ed era bello, davvero, davvero bello.

Per questo ero felice che lei avesse freddo...perché sarei rimasto per tutta la vita lì, abbracciato a lei, davanti ad un mare color della notte.

 

“Davvero rrrrromantico, signor Jonas, davvero molto dolce.

Ma quante erre ci sono nella parola romantico? Mi chiedo se la gente, a volte, non si renda conto di quanto è ridicola...

“Ha altri ricordi della signorina Eliza? Magari risalenti a qualche anno dopo?”

 

Continua....

 

 

   
 
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