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Autore: mjstakes    06/10/2014    2 recensioni
'Forse sono io troppo grande per un mondo che a me sta stretto.' - lesse ad alta voce, per poi sorridere con aria soddisfatta.
Calum: Spero di non essere troppo piccolo per te, allora.
Kaylinn: Non credo tu lo sia.
-
Calum: E non c'è cosa più bella che sentirsi apprezzati, credimi.
-
E se fosse lei a rendere forte e sicuro lui?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21°.

Luke: Vi consiglio di tornare in classe, oggi pomeriggio si va al Luna Park, se sarete ancora vivi.

Chiusi la chiamata, per poi trascinare Kay con me.

Calum: Corri, il Preside ci cerca.
Kaylinn: Merda. – iniziammo a correre per le scale.
Calum: Se ci becca è la .. – ci fermammo di colpo.
Preside: La fine? Hood? – ci guardò serio. – Come la mettiamo? E’ la millesima volta che saltate le lezioni, questa volta non transigo.
Kaylinn: Mi scusi Preside, è colpa mia. – perché doveva sempre fare così?
Preside: Bene, Simpson, non ha importanza se oggi è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie, rimarrà per tutto il pomeriggio a scuola ad aiutare Frad, a pulire.
Calum: Ma Preside og .. – cercai di convincerlo, ma mi interruppe.
Preside: Niente ‘ma’, e niente ‘se’, ora filate in classe, e che non si ripeta.

KAYLINN'S POV.

Entrammo in classe, e fortunatamente per noi, tutti erano impegnati con i propri strumenti e le proprie canzoni, ma non potemmo sfuggire al Prof. Marcus.

Prof.: Ah ragazzi, cosa devo fare con voi? E' l'ennesimo ritardo questo.
Kaylinn: Non si preoccupi, ho già meritato la mia punizione. - abbassai lo sguardo.
Prof.: Preside?

In fondo era l'unico Prof. con cui avevamo una certa confidenza, soprattutto i ragazzi, che avendo una band da anni, si erano fatti consigliare da lui in molti casi.

Kaylinn: Sì. - risposi.
Prof.: Oggi è l'ultimo giorno, ma tornati dalle vacanze, non voglio più sentire storie del genere, intesi? - ci fece un occhiolino.
Calum: Intesi.
Prof.: Ora andate, i vostri amici stanno già provando.
 
Luke: Il Preside vi ha beccati?
Kaylinn: Sì, oggi devo rimanere a scuola fino a sera per pulire. - sbuffai.
Ashton: Cosa? - lasciò perdere per un attimo la batteria, - e il Luna Park?
Kaylinn: Farete a meno di me. – mi strinsi nelle spalle.
Calum: Io l'ho detto che sei stupida, se avessi lasciato parlare me, non sarebbe successo.
Kaylinn: Che importanza ha ormai? E poi è stata colpa mia, io me ne sono andata di sopra, e tu mi hai seguita.
Michael: Approposito, Kaylinn. - mi guardò.
Kaylinn: Sì?
Luke: Beh, riguardo a prima, in mensa, non ti preoccupare, siamo amici. - mi sorrise.
Ashton: E comunque, non sentiremo parlare di Rory e Claire per un po'.
Kaylinn: Che vuoi dire?
Michael: Che ci abbiamo chiuso, quando tu e Calum ve ne siete andati, continuavano a ribattere, sostenendo di avere ragione.
Calum: Che facce toste. - abbassò lo sguardo sul suo basso.
Kaylinn: Ora che si sono dimostrate per ciò che sono, non mi interessano più. - risposi prontamente, e mi recai verso la batteria dove Ash si era già appostato.

-

Frad: Tu parti dalla palestra, io faccio le classi del primo piano. - mi passò lo straccio e i vari aggeggi di pulizia.
Kaylinn: Sì Frad. - sospirai.

La palestra era immensa, non sapevo neanche da dove iniziare. Calum voleva rimanere con me per aiutarmi, ma non aveva senso, e se il Preside l'avesse scoperto sarebbe finita ancora peggio.

X: Guarda guarda, ora è finita a fare la sguattera.

Sentii una voce gracchiante e troppo familiare provenire alle mie spalle.

Kaylinn: Ashley, vuoi unirti a me? - le sorrisi.
Ashley: No, sono solo venuta a farti un saluto, sai, quando ho saputo che saresti rimasta a scuola per la punizione, mi è dispiaciuto veramente tanto. - si avvicinò a me con quel suo solito ghigno sul volto.
Kaylinn: Oh no, non ti preoccupare, sprechi tempo, non hai nessun ragazzino da farti oggi?

Si fece seria.

Ashley: Non so quanto ti convenga rispondermi così oggi, vedi, il tuo adorato Calum non c'è.
Kaylinn: Cosa vorresti farmi? - risi.
Ashley: Io? Oh, io niente, ma delle mie amiche avrebbero qualcosa da dirti.

Guardai oltre le sue spalle, notando così un gruppetto di ragazze, circa sette o otto.

Kaylinn: Cosa volete fare? - risi senza contenermi, - Lezione di trucco parrucco?

La mora si avvicinò per prima, e senza aprir bocca mi sferrò un pugno nello stomaco, finii a terra.
Mi rialzai subito, ma il resto del gruppo si scagliò su di me, senza darmi il tempo di difendermi.

Ashley: Ora non ridi più Simpson. - furono le uniche parole che riuscii a sentire.

-

Dopo qualche minuto riuscii a sollevarmi da terra, ma percepivo dolore in ogni singola parte del corpo. La palestra si era liberata, se ne erano andate.

Guardai il telefono: due chiamate perse da Calum, una da Michael.
Decisi di richiamare Cal, ma non avevo alcuna intenzione di raccontargli l'accaduto. Mi aveva detto di porre fine a quella storia, perchè lui ci era riuscito. Non poteva sapere cosa Ashley mi aveva fatto, altrimenti si sarebbe sollevato un altro casino, ancora più enorme.

Calum: Kay, perchè non rispondevi?
Kaylinn: Stavo pulendo. - risposi in fretta.
Calum: Comunque è tardi, tra poco la scuola chiude, ti passo a prendere?
Kaylinn: No non importa, torno a casa piedi e mi riposo un po'.
Calum: Ouh, certo, come vuoi.
Kaylinn: Ci sentiamo.

Chiusi così la chiamata.

-

Le vacanze erano iniziate, e con quelle se ne erano andate due mie amiche, e Ashley si era 'vendicata'. Quale modo migliore per godersi il Natale? Fortunatamente sapevo di poter contare sui ragazzi, e ovviamente su Cal. Il ginocchio mi faceva particolarmente male, e non appena tornata a casa, non fu difficile notare i vari tagli sulla guancia sinistra.

Me ne stavo spamparanzata sul divano con una gamba a penzoloni, mentre in Tv trasmettevano uno di quei soliti Telefilm strappa lacrime, che a me non strappavano proprio niente.

Eppure la cosa strana era che non pensavo tanto a ciò che era successo in palestra, dovevo solo trovare il modo di tenerlo nascosto a Calum.

Il campanello suonò, e quasi imprecai quando, appena alzata, mi ricordai di avere un ginocchio non funzionante. Con un po' di fatica raggiunsi la porta.

Kaylinn: Mickey. - usai un tono quasi sorpreso.
Michael: Felice di vedermi insomma. - entrò in casa ridendo.
Kaylinn: No scusa, è solo che pensavo fossi con i ragazzi.
Michael: Infatti era così, fino a dieci minuti fa, - si buttò a peso morto sul divano più grande, - poi stavo tornando a casa e ho pensato 'Perché non passare dalla mia adorata Kaylinn?' - sorrise al suo solito modo adorabile mentre giocherellava con un ciuffo dei suoi capelli verdi nuovi nuovi.

Mi avvicinai a lui cercando di non far notare la mia camminata goffa, e coprii i tagli con la mia ciocca di capelli mossi, che non risultava ambigua dato che la tenevo in quel modo ogni giorno.

Kaylinn: Ti conosco troppo bene, perché sei qui? Sputa il rospo. - lo guardai a braccia conserte.
Michael: E va bene, devo proprio dirtelo?

Annuii.

Michael: Devi aiutarmi. - si grattò la nuca.
Kaylinn: Io? Aiutare te? Qualcosa non va.
Michael: Dai sono serio, si tratta di una ragazza.
Kaylinn: Ripeto, qualcosa non va, tu non hai problemi per quanto riguarda le ragazze. - feci spallucce sedendomi sul braccio di una poltrona.
Michael: Lo so ma, lei mi sembra un po' complicata. - cercò di spiegarsi.
Kaylinn: 'Lei' chi? La conosco?
Michael: Sì, Summer, quella che Claire e Rory prendevano in giro.

Feci una smorfia pensando a quella scena.

Kaylinn: Sì, sì, ho presente, ma da quando hai questo interesse?
Michael: Non so, è molto bella e naturale, solo che è timida.
Kaylinn: Non è poi così timida andiamo, io l'ho conosciuta a .. - mi bloccai, - aspetta, non ricordo come l'ho conosciuta. - risi.
Michael: Non ha importanza, devi aiutarmi.
Kaylinn: Cosa dovrei fare? Mettere una buona parola? 'Ehi, quel figone di Clifford ti sbava dietro', allo stile Claire?

Michael scoppiò a ridere.

Michael: No, meglio non utilizzare lo stile Claire, basta.
Kaylinn: Tranquillo, faccio io.
Michael: Cos'hai in mente?
Kaylinn: Niente di che, sei fortunato che ultimamente Summer mi parla più del solito.
Michael: Magari perché attorno a te non ci sono più Rory e Claire, ahahah.
Kaylinn: Povera, avrà paura di loro.

Il mio telefono squillò, Michael, essendo più vicino ad esso, rispose al mio posto.

Michael: Ehi Cal.

Michael: Sì.

Michael: Okay, okay.

Michael: A dopo amico.

Kaylinn: Che voleva?
Michael: Sembrava un po' nervoso.
Kaylinn: Gli avevo detto che tornavo a casa da sola per riposare, sai com'è fatto, ora penserà che non voglio stare con lui, e bla bla.
Michael: Bene, vorrà dire che ne parlerete tra poco, perché ha detto che sarà qui tra due minuti. - sorrise da angioletto.
Kaylinn: Ecco, perfetto. - sbuffai.
Michael: Meglio se me ne vado, eh.
Kaylinn: Forse.
Michael: Fammi sapere se hai novità, su, beh, sì su Summer.
Kaylinn: Sì sì, ora fila via approfittatore, lascia la porta aperta.

Quel Telefilm era insopportabile, così digitai il numero del canale di Mtv Music.

Il campanello suonò nuovamente, e stavo cominciando ad odiare quel suono.

Kaylinn: E' aperto! - urlai.
Calum: Ehi.
Kaylinn: Ehi. - mi voltai verso di lui, da sdraiata che ero sul divano.
Calum: Michael? - si guardò intorno.
Kaylinn: Ah, è andato via.
Calum: Cosa voleva?
Kaylinn: Mah niente, ha fatto un salto. - continuavo a fissare lo schermo della Tv.
Calum: Com'è andata a scuola? - mi baciò sulla fronte.
Kaylinn: Un po' stancante. - mentii, pensando a coprire meglio i tagli sulla guancia.
Calum: Ora iniziano le vacanze però. - si sdraiò sul divano accanto al mio.
Kaylinn: Yuppi. - finsi entusiasmo.
Calum: Dai, ci divertiremo.

Sospirai.

Kaylinn: Mi passi il telecomando?
Calum: Ma è sul tavolino, alzati e prendilo. - rise.
Kaylinn: Troppo lontano. - mi lamentai.
Calum: Ti fanno male le gambe? - chiese ironico.
Kaylinn: S-Sì. - pensai alla realtà.
Calum: Sfaticata. - si alzò e mi porse il telecomando.
Kaylinn: Grazie piccolo.
Calum: Piccolo? Solo io posso chiamarti 'piccola'.
Kaylinn: Devo ricordarti che sono più grande di te di un anno?
Calum: Ancora per poco, a gennaio anche io sarò un diciottenne. - sorrise soddisfatto per poi buttarsi su di me.
Kaylinn: Ahi Calum, piano.
Calum: Che c'è adesso? Sembri una vecchia decrepita.
Kaylinn: Mi fai male, sii più delicato. - risi nascondendo la verità.
Calum: Mh, stai diventando schizzinosa.
Kaylinn: Cosa fate questa sera? - lo guardai.
Calum: Cosa facciamo, vuoi dire. - mi incitò.
Kaylinn: Veramente io sono molto stanca.
Calum: E dai, andiamo al Dylan, c'è musica buona oggi.
Kaylinn: Devo proprio?
Calum: Sì. - mi baciò.
Kaylinn: E va bene, tra quanto?
Calum: Adesso chiamo i ragazzi, tu intanto vestiti, pigrona.

Mi alzai liberandomi dalla sua presa. Senza accorgermene ripresi a zoppicare.

Calum: Ma sei tutta rotta? Che hai fatto oggi? Break-dance sul pavimento bagnato? - rise.
Kaylinn: Dovrebbe essere una battuta? - chiesi una volta sulle scale, - Perché non fa ridere.
Calum: Sì certo, ammettilo che sono il più simpatico. - sentii urlare dal salotto.

Mi chiusi in camera, il ginocchio continuava a farmi male, ma non potevo inventarmi scuse su scuse. Presi dei jeans larghi molto strappati neri sbiadito, una camicia di seta abbastanza lenta con una fantasia strana, una giacca di pelle nera, coperta di lana bianca internamente, e le All Star tutte nere.

Kaylinn: Eccomi. - presi il telefono e le chiavi.
Calum: I ragazzi saranno al Dylan tra dieci minuti.
Kaylinn: Dieci minuti, ovvero venti minuti. - risi.
Calum: Sai che non sono il massimo con gli orari.
Kaylinn: Intanto incamminiamoci.

Uscimmo di casa, era freddo, ma mi ero coperta per bene.

Calum: Ma sei caduta? - fissò il mio ginocchio.
Kaylinn: Sì, cioè, non proprio.
Calum: Sta più attenta, dopo come farai a ballare? - mi prese in giro iniziando ad imitarmi in mezzo alla strada.
Kaylinn: Oggi sei in vena di scherzi? Io non ballo così. - lo indicai.
Calum: Infatti, io ballo meglio. - si pavoneggiò.
Kaylinn: Esatto. - risi.

Arrivati al locale, i ragazzi ci stavano già aspettando all'uscita.

Ashton: Per una volta siamo arrivati prima noi. - esultò.
Kaylinn: Progressi. - dissi ironica.
Michael: Su entriamo, hanno già iniziato.

Il locale quella sera era più affollato del solito, ma riuscimmo comunque e trovare un tavolo libero verso il palco.

Ashton: Chi vuole una birra?

Alzammo tutti la mano.

Ashton: Arrivo subito. - rise.
Michael: Sono bravi questi, come si chiamano?
Calum: Non ne ho idea, ma non è la prima volta che suonano qui. - si grattò la nuca.
Kaylinn: Quando avete intenzione di esibirvi di nuovo? - mi tolsi la giacca per il troppo caldo.
Luke: Quando sarà pronta una nuova canzone, non possiamo usare sempre la solita scaletta.
Michael: Sarebbe noioso. - si giustificò.
Ashton: Eccomi. - disse con le birre in mano.

La serata proseguiva per il meglio, ma il mio ginocchio si faceva sentire, e trattenersi era difficile.

Calum: Che hai? Ti vedo agitata. - portò una mano sulla mia gamba.
Kaylinn: Sono stanca e ho un po' di dolore dappertutto.
Calum: Quando andiamo a casa ti faccio un massaggio. - mi sussurrò all'orecchio ridendo.

Era tipico di Calum dire cose inappropriate in situazioni come quelle, ogni volta ci ridevo su.

Luke: Ce ne andiamo? Abbiamo tutti l'aria un po' stanca. - parlò dopo due orette circa.
Kaylinn: Approvo. - alzai la mano.

Il locale cominciava a riempirsi sempre più, e per cercare di uscire l'unico modo era sgomitare tra la gente.

X: Pensavo fossi all'ospedale in questo momento.

Sentii una voce dietro di me non appena uscita dal locale.

Kaylinn: Ti sarebbe piaciuto, Ashley.
Ashley: Già è molto che tu riesca a camminare, ringrazia.
Calum: Aspettate aspettate, cosa succede qua? - mi guardò con aria arrabbiata.
Luke: Già, che succede? – fissò Ashley e le sue amiche.
Ashley: Oh povera Kaylinn, non hai detto niente al tuo fidanzatino e ai suoi amici? Non si fa così. - scosse la testa.

Io rimasi zitta.

Calum: Cosa devi dirmi? - mi guardò, - Kaylinn, parla. - urlò.
Ashley: Diciamo che le mie amiche le hanno dato una lezione.

Calum portò lo sguardo verso il mio ginocchio, per poi portarlo ai miei occhi, aveva capito.

Kaylinn: Te la faccio vedere io la lezione. - mi fiondai su di lei, ma Calum mi strinse a se prontamente.
Calum: Ferma, tu non fai un bel niente.
Michael: Ringraziate che siete ragazze, altrimenti. - si innervosì.
Ashton: Mi vergognerei fossi in voi.

Loro rimasero zitte, e se andarono sorridendomi al loro solito modo stronzo e vigliacco. Voltai la testa verso destra, notando due persone che non mi sarei mai aspettata di vedere: Claire e Rory. Avevano visto tutta la scena, i loro visi mostravano compassione, ma non mi interessava affatto.

Luke: Su andiamo. - fece cenno a me e Calum.
Ashton: Vi porto io in macchina, casa tua Kaylinn?

Annuii.

In macchina regnava il silenzio, non avevo pensato al fatto di poter incontrare Ashley lì.
Calum sembrava più arrabbiato e nervoso del solito, sapevo che non appena arrivati a casa, non avrei potuto scampare una delle sue sclerate.

Ashton: Eccoci. - ci avvisò, - ci sentiamo domani. - mi fece un occhiolino.

Salutai i ragazzi con un sorriso, e mi avviai verso la porta di casa seguita da Calum.
Appena entrati in casa mi diressi in salotto, buttando giacca e scarpe dove capitava.

Calum: Perché?
Kaylinn: Cosa? – mi sedetti sul divano a braccia conserte.
Calum: Devo ricordarti cos’è appena successo? – gesticolò mentre continuava a fare avanti e indietro per il salotto.
Kaylinn: Cosa vuoi sapere? Perché non te l’ho detto? Forse perché finalmente eri riuscito a farla finita con questa storia?
Calum: E quindi? Ti hanno picchiato e tu non vieni a dirmi niente? Né a me, né agli altri? Cos’hai nella testa?

Erano poche le volte in cui Calum si arrabbiava veramente, ma non era mai stata una bella scena.

Kaylinn: Non so, non volevo sentirmi un peso per te.
Calum: Per quanto avevi intenzione di tenerlo nascosto? – urlò.

Non risposi.
 
Calum: Per sempre. – rispose al mio posto. – Kaylinn se questa storia non finirà qua, io faccio strage, sappilo, non può andare avanti così, tu, t-tu, non c’entri.

Spalancai istintivamente gli occhi al sentir quelle parole.

Kaylinn: Io cosa?
Calum: Sì Kaylinn, tu non c’entri in questa storia, ti sei messa in mezzo dall’inizio.

Mi alzai di scatto.

Kaylinn: Non ti sei mai chiesto perché? Forse perché detestavo vedere una biondina da niente trattare male il mio ragazzo? – urlai più di lui.
Calum: Me la cavo anche da solo. – abbassò lo sguardo a terra.
Kaylinn: Oh buono a sapersi, dato che sei sempre venuto a chiedere aiuto a me. – puntai un dito sul mio stesso petto.
Calum: Cosa vorresti dire? – si avvicinò a me, - Che ho bisogno dell’aiuto di qualcuno? Che da solo non me la so cavare?
Kaylinn: E’ questo ciò che mi hai chiesto tu, aiuto. – sussurrai, per poi sorpassarlo.

Corsi per quanto mi fosse possibile dato il dolore al ginocchio, fino ad arrivare in camera mia e sbattere la porta.
Subito dopo sentii un ulteriore rumore, doveva essere Calum, che se ne andava.

Chi più di me conosceva Calum? Chi più di me sapeva di cosa aveva bisogno? Lui stesso mi aveva confessato che aveva bisogno del mio sostegno, per sentirsi sicuro.

E non capivo.

Era forse uno di quei momenti che i ragazzi attraversano? Quelli in cui sentono che stanno crescendo e che possono fare tutto?

O forse dovevo imparare ancora a conoscere e capire Calum?

---

Immaaa backkk!

Waah, allora gente, ho avuto taaanto da fare, e ho aggiornato un po' tardi, sorratemi (?). Anw, che ve ne pare? Intanto vi ringrazio tantissimo, perchè noto che le visite di questa storia salgono sempre di più, e vedo con piacere che l'ultimo capitolo vi è piaciuto particolarmente (eheh, porcelle). Però, e lo ripeto per la millesima volta, smettetela di essere lettrici silenziooseee, plisss, siete in tante a leggere WSY, eppure le recensioni sono pochissime, come faccio a sapere se vi piace o no? Io ragazze continuo solo per voi questa storia, ma se non verrà calcolata sarò costretta a finirla, anche se non vorrei sinceramente, dato che ci tengo particolarmente. Rimanendo in argomento, vorrei ringraziare la mia fan numero 1, Arianna, che è molto presente, e le sue recensioni mi fanno scappare sempre un sorriso.
Bene, detto ciò, spero mi capiate, e riusciate a lasciarmi almeno due paroline sulla storia o sul capitolo, vi adoro tanto tanto, e vi ringrazio, baci baci, xx,

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