Meglio un Vampcakes oggi, o una gallina domani?
Ignobile flash di 500 parole esatte!

Personaggi: Damon, Bonnie, Quei Due
Genere: demenziale, parodia, AU, AR
Avvertimenti: non adatta ai celiaci e a chi è allergico al guscio della frutta secca, RPF

La piccola focaccia, non banalmente rotonda, emanava un profumo paradisiaco; ciò era normale essendo impastata e cotta dalle mani raffinate di Damon Salvatore, un uomo che non poteva creare altro che la più favolosa colazione mai assaporata sulla Terra o nell’Altra Dimensione.
Il luogo senza ritorno in cui era intrappolato aveva un aspetto normalissimo, in verità; era una casa colonica verniciata di bianco, che lo rimandava all’ infanzia nella piantagione paterna.
Peccato che la sua ex-nemica Bonnie fosse lì, i gomiti puntati sulla tavola, in attesa di rovinare anche quella mattinata.
“Hai disegnato ancora quella faccina da vampiro, Damon; sai che non mi piace!”
Il bruno sogghignò soddisfatto dello scherzo, che continuava a funzionare sempre… neanche fossero bloccati in un loop temporale, tanto per dire!
“Invece a me fanno simpatia, non ti ricordano l’espressione di Caroline quando guarda mio fratello?”
“No. Poi sono un po’ bruciacchiate, lo sciroppo di acero non è biologico, la panna è intera e mi da il reflusso gastroesofageo, sono leggermente crude al centro e le hai saltate nella padella col fondo rovinato che lascia i residui di alluminio”.
Damon rovesciò verso il cielo i suoi incredibili occhi del celeste profondo dei ghiacciai millenari.
“Ascolta, streghetta: siamo morti, definitivamente, come fai ad avere queste preoccupazioni? Dillo che vuoi litigare, oppure il motivo è un altro…”
Il vampiro slacciò un bottone della camicia a quadri degna di comparire come capo di punta nel guardaroba di Stefan nella sua peggior versione anni novanta.
“Sei seccata perché non ti preparo la mia diabolica colazione da nudo; se ne hai voglia, tutto quello che devi fare è chiedere!”
“Non pensarci nemmeno!” Risposero due voci all’unisono.
“Bonita, ti ho sempre detto che questo non è il ragazzo giusto! Non ci mette la necessaria dose di dolcezza e non sa aspettare che tu sia cotta a puntino”.
La ragazza si voltò con evidente fastidio verso l’uomo dai gradevoli tratti ispanici seduto accanto a lei, che stava spalmando meticolosamente della marmellata su una fetta biscottata bella spessa.
“Antonio, ascolta, ci fa piacere che tu sia qui, ok? Sei di compagnia e non dai problemi però questa faccenda dobbiamo risolverla tra noi, e ti prego… le bestie sul tavolo mentre mangio non mi sembrano igieniche!”.
“Coooo… cococoo!!!”  Chiocciò Rosita, evidentemente offesa nella sua dignità di animaletto da compagnia, saltando in braccio al suo amico fornaio per farsi consolare.
“Quante storie!” Damon non tollerava rivali, già il fatto di trovare ogni giorno le lenzuola e le tovaglie con la Z di Zorro intagliata nel centro lo faceva veramente innervosire; e un Damon arrabbiato e con un tasso di zuccheri troppo alto nel sangue non era una buona combinazione.
“I miei pancakes ai mirtilli sono perfetti!”
“I miei biscotti sono più inzupposi!”
Bonnie sospirò rassegnata, estraendo un sacchetto trasparente dalla tasca della camicetta, sotto lo sguardo bramoso di Rosita, che esigeva la sua parte.
‘Per fortuna ho un modo per comunicare con Luke’, pensò con gratitudine.
“Ragazzi, prima di proseguire, mettiamo lo zucchero a velo sui dolci?”