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Autore: Tony Stark    06/10/2014    3 recensioni
Dopo la "Battaglia di Racoon City" si credeva che tutto fosse finito che l'orrore fosse scomparso, ma ora a cinque anni di distanza, l'incubo sta tornando e vuole vendetta.
(Per capire questa storia è strettamente necessario aver letto You are Infected)
Genere: Angst, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Claire Redfield, Leon Scott Kennedy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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You are Infected 2: Il ritorno dell’Incubo

 Capitolo 4: Il grande piano del Supreme Tyrant1 e i due fratelli Speyer

-Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della metropolitana, Racoon City (Jensen)
Jensen e Piers si erano divisi, nonostante Jensen non volesse visto che era preoccupato per la salute di Piers, aveva osato troppo con il virus e Jensen voleva essere presente se avesse avuto bisogno di aiuto ma era anche vero che per esplorare l’intero laboratorio si sarebbero dovuti dividere e così avevano fatto. Jensen finora aveva incontrato solo sale e stanze vuote o piene di cadaveri stesi su tavoli in acciaio inossidabile o lasciati a marcire sul pavimento e spesso oltre alla polvere, il sangue oramai secco si trovava in grandi chiazze sul pavimento bianco, oramai ingrigito dal tempo e dall’incuria, e sulle pareti sotto forma di schizzi ad alta velocità. Molti dei cadaveri che si trovavano per le sale erano ricercatori della Umbrella o agenti di sicurezza che erano stati uccisi da un mostro non identificabile, visto che Jensen non aveva mai visto ferite del genere. Jensen sperava che Piers non la incontrasse qualunque cosa essa fosse, qualcosa passò alle spalle dell’agente intento ad analizzare le ferite sui cadaveri per identificare la creatura.
-Black Jack’s Bar, Racoon City
<< Io sono ancora del parere che la polizia ci stia nascondendo qualcosa >> disse un ragazzino dai ricci capelli rossi al suo amico che era più grande di lui di un paio di anni
<< Jacob ma tua madre sa che sei qui a perdere tempo con le cospirazioni invece di essere a scuola? >> gli disse il ragazzo dai corti capelli corvini tirati all’indietro con un sorriso sornione sul viso
<< Jake, tu pensi che mia madre mi darebbe i permesso per andare in un bar a “perdere tempo” dietro alle cospirazioni? >> rispose il rosso, sistemando gli occhiali dalla montatura rossa che si erano spostati un poco, alzando un sopracciglio scettico
<< In effetti no, non lo farebbe nemmeno se questo fosse l’unico posto sicuro di questo mondo >> rispose con tono fra lo scherzoso e il serio Jake, mentre fissava lo sguardo sul televisore appeso in un angolo del bancone in quel momento la pubblicità sull’Aquacure basata su un omonimo prodotto dell’Umbrella finì e cominciò l’edizione mattutina del Racoon City’s Daily News, la presentatrice fissò la telecamera e cominciò col presentare le notizie:
“Bentornati con l’edizione delle nove di Racoon City’s Daily News, le notizie sono le seguenti: Gli autori dei macabri omicidi accaduti negli ultimi giorni sono stati identificati in un branco di lupi che dopo essere stato catturato è stato soppresso vista la sua pericolosità. Gli abitanti di Racoon City possono quindi tirare un sospiro di sollievo. Il tempestivo intervento del R.P.D. ha scongiurato il peggio, vista la paranoia che cominciava a serpeggiare fra gli abitanti della città…” Jake e Jacob smisero di ascoltare la voce della presentatrice tornando alle loro teorie del complotto
<< Certo, un branco di lupi. E la G.A.A.B. avrebbe mobilitato i Primi Tredici per un innocuo branco di lupetti affamati >> disse sarcastico Jake
<< Già, pensano che le persone ci cascheranno di nuovo? Per me stanno nascondendo qualcosa, forse l’Umbrella sta tornando >> disse Jacob
<< Forse ci sperano. Anche se Jacob penso che per mandare i Primi Tredici, ci sia qualcosa di più grave della Umbrella >> disse lasciando la frase a metà, il corvino
<< Pensi che sia…lui? >> chiese il rosso
<< Spero di no >> rispose il corvino. I due si alzarono dagli sgabelli e Jake pagò la sua birra prima che i due uscissero dall’edificio.
<< Andiamo alla Fabbrica? >> chiese Jacob, sistemando nuovamente gli occhiali che continuavano a scivolare, l’ex-fabbrica della morte della Umbrella era come un rifugio per quei due, due ragazzi ossessionati dai complotti del governo che avevano trovato come loro base una vecchia struttura della Umbrella, una piccola stanza di cui solo pochi erano a conoscenza era quella la loro tana, le pareti tappezzate di foto collegate con linee o fili solo per tenere in ordine le “prove” dei complotti del governo.
<< Si >> rispose, solamente, Jake. E i due s’incamminarono verso la Fabbrica della Morte senza sapere di star andando verso la tana di un mostro
- Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della metropolitana, Racoon City (Piers)
Lui e Jensen si erano divisi da poco più di qualche minuto quando Piers sentì un urlo riecheggiare fra le pareti e riconosciuta la voce cominciò a correre verso il punto in cui lui e Jensen si erano separati e poi verso il corridoio in cui il suo partner si era diretto, non sapeva per quanto aveva corso ma alla fine l’aveva raggiunto un grosso mostro dal corpo giallo e lucido, con la parte inferiore simile a quella di una grossa lumaca senza guscio che terminava in un aculeo, aveva lanciato Jensen contro la parete del laboratorio e stava per avventarglisi contro. Ma Piers lo fermò, lanciandosi contro al mostro che aveva la pelle così fragile che le dita dell’agente affondarono nella carne del mostro non appena lo afferrò, poi Piers si rese conto di una cosa mentre il mostro si voltava mostrando un muso da pulce solo ingrandito, non era la pelle del mostro ad essere fragile era lui che aveva qualcosa di strano, le sue mani erano munite di artigli che si ritirarono come gli artigli di un gatto. Il mostro rivolse la sua attenzione verso Piers e si lanciò contro di lui spalancando le fauci, l’agente reagì d’istinto, evitando il mostro e colpendolo a sua volta gli artigli affondarono ancora una volta nella carne del mostro, ricoprendosi stavolta di un liquido verdastro lucido simile a bava prodotto dalla creatura. Stavolta la bestia urlò tentando di colpire Piers con l’aculeo della coda ma lui schivò l’attacco con uno scatto che aveva più di un felino che di un umano, colpendo poi l’essere con calcio mirato al muso da pulce il tutto in un unico fluido movimento, un rumore secco causato dallo spaccarsi dell’esoscheletro s’espanse nell’aria e la creatura urlò di nuovo mentre dalle ferite colava del sangue nero. Gli occhi dell’agente C-infetto brillavano gialli. La creatura si ritirò quanto più veloce poteva nei condotti d’aerazione e dallo sbocco del condotto colava quella bava verdastra mista al sangue nero dell’essere, ma a Piers questo non importava in questo momento l’unica cosa che gli importava era accertarsi che Jensen fosse ancora vivo e per fortuna lo era. Vivo e vegeto solamente svenuto a causa della botta.
-Fabbrica della Morte, Racoon City
Jacob e Jake erano appena arrivati alla Fabbrica, cosa che non era passata inosservata a Chris “Due ragazzi che si avvicinavano imprudentemente nella sua tana? Era difficile che non li notasse”. I due ragazzi intanto erano già entrati nella Fabbrica, camminando per i corridoi che conoscevano alla perfezione fin a quella piccola stanza, nei due angoli della stanza c’erano due postazioni computer, due portatili neri e lucidi erano poggiati su due piccole scrivanie con la superficie in vetro e un paio di cassetti in metallo verniciato di bianco con davanti due anonime sedie di metallo, i due andarono nelle loro postazioni e cominciarono a scrivere le loro teorie sul loro blog “Conspiracy of the Government.net” riunendo tutti i punti che avevano raccolto in quei quattro anni, uniti da un unico punto comune “il governo che voleva mascherare qualcosa”. A parte i soliti sibili del vento non vi era alcun suono che potesse allarmare i due ragazzi, mentre Chris si avvicinava al loro quartier generale senza fare alcun rumore, i due ignari continuavano a scrivere il loro post intitolato così:” Is He coming back?”. Jacob nel frattempo che Jake continuava a scrivere il post, s’intrufolò nel server della G.A.A.B. come un provetto hacker alla ricerca di notizie top secret sulle operazioni dei Primi Tredici o su un qualunque altra cosa potesse fargli capire che stava succedendo, Chris entrò silenziosamente nella stanza i due non sentirono il lieve cigolio della porta, che era una delle poche non automatiche, tanto erano concentrati nel loro lavoro. Il Tyrant moro si guardò intorno per qualche secondo le pareti erano piene di foto di creature della Umbrella, di ritagli di giornale sulle dichiarazioni della G.A.A.B. e su casi risolti considerati misteriosi prima della loro risoluzione tutto era collegato da linee fatte a penna o collegati con fili dai colori rosso, blu e verde, alcune parole nei ritagli di giornale erano sottolineate o cerchiate era strano come tutto quel caos seguisse in realtà un ordine ben preciso, vicino alla porta erano attaccati i ritagli di giornale risalenti a quattro anni fa e man mano più si ci avvicinava alle postazioni computer più erano recenti. I due notarono la sua presenza solo quando Chris si avvicinò a loro oscurando la debole luce di un neon semi fulminato sul soffitto, i due si voltarono fissando Chris con quello che poteva essere riconosciuto come stupore e timore ma non vero e proprio terrore. Il ragazzo dai capelli corvini poteva avere forse ventuno anni mentre il rosso diciassette anni
<< Voi non dovreste essere qui >> disse Chris, non voleva liberarsene immediatamente prima voleva capire se avrebbe potuto usarli, se fossero stati più utili da vivi li avrebbe infettati visto che stranamente il Chris Virus aveva più affinità nel legarsi al D.N.A. dei ragazzi in età adolescenziale o che avevano raggiunto i vent’anni come nel caso di Nicholai2. I due ragazzi non risposero, continuando a rimanere con lo sguardo fisso su di lui, il download in atto sul computer di Jacob finì in quell’istante mostrando vari rapporti della G.A.A.B. sulle operazioni dei Primi Tredici, il ragazzo si voltò a causa del trillo emesso non appena la pagina era stata aperta Chris lesse, nonostante la distanza, ciò che era scritto in quelle pagine “Quindi il ragazzino è un hacker” pensò, vedendo poi che Jake aveva ricostruito tutti gli avvenimenti degli ultimi anni con quel poco che aveva trovato entrambi potevano essergli utili, avrebbe potuto far modificare al corvino alcuni fatti per renderli poi pubblici in modo che la G.A.A.B. cominciasse ad essere discussa e quando sarebbe stata ad un passo dal crollare avrebbe attaccato, nessuna difesa e il mondo sarebbe caduto in mano sua. Il piano era semplice e loro due lo avrebbero aiutato, Chris sorrise in modo sinistro
<< Seguitemi >> disse il Tyrant << Adesso! >> sibilò vedendo che i due non si muovevano, quelli presero allora a seguirlo solo perché erano più che terrorizzati e perché non volevano essere uccisi dal mostro.
-Appartamento di Leon e Claire, Fisson Street, Racoon City
Leon continuava ad insistere di poter tornare a lavoro già da ora, mentre Claire gli consigliava di prendersi un paio di giorni per rimettersi del tutto ma Leon non le dava ascolto, anzi più lei tentava di convincerlo a rimanere a riposo per un paio di giorni più lui s’intestardiva sul fatto che poteva tornare al lavoro da subito. In quattro anni di matrimonio Claire e Leon non si erano mai urlati contro ma forse complice lo stress che gravava su entrambi e la preoccupazione visto che il Mostro era tornato, avevano contribuito alla situazione. Leon d’improvviso si fermò e si zittì, la testa gli girava, non riusciva a respirare come se fosse sott’acqua poi si ricordò qualcosa che fu come un flash
“<< Oh non preoccuparti Kennedy. E’ un virus sub-stimolato dalla rabbia, non avrà alcun effetto immediato. Si attiverà solo se tu dovessi infuriarti… >> Disse Chris dopo avergli iniettato il virus, sferrandogli poi un artigliata al petto” Doveva calmarsi non poteva arrabbiarsi davvero per una discussione con la sua cara Claire, no non poteva. Claire era corsa al suo fianco preoccupata e lo chiamava ma lui non la sentiva eppure la vicinanza della sua cara Claire lo calmava, lo tranquillizzava il virus nel suo sangue si riassopì prima di fare eccessivi danni e quasi subito buona parte dei sintomi scomparvero. Claire riuscì alla fine a convincerlo a prendersi qualche giorno per rimettersi del tutto.
-Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
Jensen si svegliò dopo un paio di minuti aprendo lentamente gli occhi, un poco intontito dal colpo ricevuto dal mostro. Era steso su uno dei tavoli in acciaio della stanza “E’ stato Piers a salvarmi?” si domandò, nell’ombra vide due scintillanti occhi gialli e questo lo allarmò, che il mostro fosse tornato? La figura nell’ombra si avvicinò a lui era Piers, nessun mostro tornato a finire il lavoro era solo il suo compagno di squadra. Gli occhi che prima scintillavano di giallo tornarono verdi non appena egli uscì dall’ombra. Jensen rimase per un poco a fissare il partner
<< Cosa diavolo era quel mostro? >> chiese Williams
<< Non lo so >> rispose Piers << Probabilmente un esperimento fallito di Marcus >>
<< Dobbiamo continuare a cercare >> disse Jensen << O non usciremo mai di qui >>. Non potevano dividersi quel mostro era ancora in agguato e Jensen non poteva difendersi, il biologo nel mentre si alzò rimettendosi in piedi senza fatica, e a parte quella bava che colava dal condotto non vi era niente di strano o di rilevante nella stanza, finché non vide qualcosa scintillare qualcosa nel condotto dal lato opposto a quello in qui era entrato la creatura, ma Jensen non riusciva ad arrivarci
<< Piers mi serve una mano, c’è qualcosa lì dentro >> disse il ragazzo indicando il condotto, Piers tentò di dissuaderlo ma Jensen riuscì a convincerlo, con l’aiuto del suo partner riuscì ad arrivare all’interno del condotto trovando una specie di cubo che brillava di bianco c’era qualcosa attaccato al cubo o meglio il cubo era attaccato a qualcosa una bava collosa simile a quella di quella creatura aveva incollato il cubo al condotto, tentò di staccarlo in ogni modo ma quello rimaneva immobile in quel punto, mentre tentava di prenderlo il cubo si aprì in due triangoli che si unirono nella diagonale in cui si era diviso, un comunicatore di ultima generazione in un laboratorio che pareva essere inutilizzato da almeno vent’anni? Che diavolo ci faceva lì? Nel aprirsi si era anche liberato dalla bava collosa della creatura, Jensen lo afferrò e con un po’ di fatica riuscì ad uscire dallo stretto condotto, una volta al “sicuro” e casualmente fra le braccia del suo compagno di squadra, casualmente non proprio ma non importa, cominciò ad aprire i file contenuti nel comunicatore trovando finalmente una mappa del luogo, quel posto era un labirinto di sale e corridoi. Trovò anche un paio di messaggi, buona parte erano ordini per una certa Ada, “Sarà finita in pasto a quella cosa” pensò Jensen. Una donna, nel mentre, sorrideva col volto nascosto nell’ombra e illuminato solo per una piccola parte dalla luce fluorescente del monitor della sala di video sorveglianza, indossava un lungo abito rosso aderente e degli stivali particolarmente eleganti completamente neri. Aveva in mano una sorta di apparecchio radar portatile, inserì qualcosa nell’ingresso USB e sullo schermo apparve un codice”009873-BOWMA563-Status: _Attive-Order: _Terminate_G.A.A.B._Agents” ella sostituì le ultime tre parti del codice che divenne così:”009873-BOW56-Status: _Attive-Order: _Return_to_base”.
-Nei pressi dell’incrocio di Mina Street e Mission Street, Racoon City
Rebecca Chambers attendeva assieme ad un folto gruppo di persone che scattasse il verde nel semaforo pedonale, doveva raggiungere il condominio dove abitava che si trovava nella Kiss Street, le pareva di essere in mezzo a tutta quella gente da ore. Era la quinta volta che controllava se aveva la pistola a portata di mano, era perennemente preoccupata che uno o più zombie seminassero il caos per Racoon mentre lei non poteva fare niente, mentre guardava il semaforo nuovamente, vide qualcuno dall’altro lato della strada che lentamente, forse anche troppo, cominciava ad attraversarla incurante delle auto che frenavano di colpo per evitare di investirlo e più si avvicinava più i dettagli erano visibili era pallido tremendamente pallido, indossava un completo elegante ma rovinato, camminava trascinando i piedi ad ogni passo. Le persone attorno a Rebecca cominciavano ad agitarsi a preoccuparsi ma a nessuno veniva in mente di chiamare o la polizia o l’ambulanza per quel pover’uomo che pareva aver bisogno di cure al più presto, prima che si avvicinasse a loro, l’uomo cadde e una ragazza dai lunghi capelli biondi corse in suo soccorso, quasi ella non vedesse che quell’uomo aveva un aspetto per nulla vivo, il traffico era bloccato.
<< Signore si sente bene? >>chiese la bionda mentre si prodigava ad aiutarlo, d’improvviso l’uomo le afferrò il braccio e poi la morse, lei urlò e le persone rimasero pietrificate ma non Rebecca che uscendo dal mezzo della folla impugnò la pistola e sparò al non-morto un colpo dritto in fronte. La ragazza era ancora viva ma era stata morsa, Rebecca si accertò delle sue condizioni e poi prese il comunicatore, connettendosi alla linea d’emergenza
<< Qui Rebecca Chambers, mandate un ambulanza all’incrocio fra la Mina Street e la Mission Street. Una ragazza è stata morsa da un infetto, ripeto, una ragazza è stata morsa da un infetto >> disse. L’ambulanza però non riusciva a raggiungerli a causa dell’ingorgo che si era creato in quel paio di secondi di panico, di questo passo l’infezione rischiava di diventare incurabile prima che la portassero al Racoon City’s General Hospital. In un paio di minuti la ragazza cominciava a mostrare i sintomi dell’infezione da Virus T: Pupille dilatate, sudorazione eccessiva e febbre. All’appello mancava solo il delirio causato dalla febbre
<< S-Sto per morire non è così? >> disse con fatica la bionda
<< Noi riusciremo a salvarti, tu non morirai >> rispose Rebecca, anche se lei stessa non era certa delle sue parole se avessero ritardato ancora avrebbe dovuto spararle. Intorno a loro non c’era più nessuno visto che avevano preferito fuggire, finalmente l’ambulanza arrivò, due paramedici si avvicinarono immediatamente alla ragazza e la spostarono su una barella, nonostante le sue qualifiche mediche in fatto di virus Rebecca non poté salire sul mezzo per effettuare assistenza medica, ma raggiunse l’ospedale a piedi qualche minuto dopo che la ragazza era stata portata nella zona di quarantena, aveva informato i suoi compagni ma voleva sapere come stava quella ragazza di cui non sapeva nemmeno il nome. William Birkin era l’unico che fosse esperto di quei virus a Racoon assieme ai suoi tirocinanti, e ora si occupavano della prima contagiata dopo cinque anni di completa inattività, una volta completata la diagnosi e assicuratisi che potevano ancora salvarla, le iniettarono una dose di Daylight. La ragazza venne tenuta in quarantena finché i sintomi non scomparvero, battito, temperatura corporea e pressione sanguigna si erano regolarizzati, era salva.
-Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
Con l’ausilio della mappa i due agenti avevano seguito il percorso che li avrebbe condotti alla sala principale del laboratorio. Appena arrivati lì videro le loro armi, che parevano essere state lasciate incustodite al centro della sala, i due non si avvicinarono e videro due Farfanelli tornare visibili, le squame nere che parevano brillare di luce propria e le due antenne poste sul capo che vibravano come vibrisse, i piccoli occhietti verdi che parevano piccole perle incastonate nelle orbite. Uno dei due Farfanelli lanciò un acuto ringhio in loro direzione attirando anche l’attenzione dell’altro Farfanello, i due divennero invisibili mentre scattavano verso di loro ma prestando attenzione non fu difficile vedere la deformazione dell’ambiente circostante ai due Farfanelli, i due agenti riuscirono ad evitare gli attacchi e a raggiungere le loro armi. Jensen prese la sua pistola spara-dardi e la Nine-o-Nine, le due granate attira-BOW e la granata stordente che gli erano state sottratte da Marcus, Piers riprese la sua Nine-o-Nine e riequipaggiò l’Anti Material Rifle sistemandolo a spalla grazie alla cinghia, prese poi le due bombe a mano e la granata elettrica. I due agenti G.A.A.B. erano stati così rapidi che i Farfanelli non ebbero tempo di raggiungerli prima che i due si ri-appropriassero del loro equipaggiamento, i due quindi si voltarono verso le due BOW puntandogli contro le pistole, ognuno il loro bersaglio, i Farfanelli tornarono visibili mentre tentavano di colpire i due con un artigliata, entrambi contemporaneamente, i due agenti riuscirono però a schivare l’attacco sincrono e a sparare contro i rettili mutati prima che questi tornassero invisibili, a causa del sangue che fuoriusciva dalle ferite era ancora più facile vedere dove si trovavano i Farfanelli anche senza l’ausilio del Genesis. Riuscirono ad eliminare le due BOW, adesso sarebbero potuti tornare dai loro compagni
-Obitorio della zona di quarantena, Racoon City’s General Hospital, Racoon City
Molte volte era stato chiesto perché Birkin aveva richiesto che adibissero una stanza della zona di quarantena ad obitorio, ma lui non aveva mai risposto se non con un “quando ci sarà un altro caso BOW lo capirete”. Non era il primo non-morto a cui faceva un autopsia anche se la prima volta era stato nella Umbrella e il non-morto non era stato neutralizzato, ma era perfettamente “cosciente”. Ad un primo sguardo era facilmente intuibile che l’infezione non fosse stata contratta tramite morso ma che il virus era stato probabilmente iniettato nel soggetto, proseguì con un esame più attento dell’infetto e infine eseguì l’incisione ad “Y” in modo da poter analizzare anche le condizioni degli organi interni che non mostravano segni di deterioramento, indicandogli che la condizione di non-vita del soggetto non era perdurata a lungo. Forse qualche ora dalla morte effettiva dell’uomo. Prelevò dei campioni di tessuto e dopo aver messo i campioni, in dei contenitori mantenuti ad una temperatura inferiore allo zero. Ricucì l’incisione con una precisione che rasentava la perfezione maniacale e spedì i campioni al laboratorio non prima di aver posto il cadavere nella cella refrigerata4.
- Qualche ora più tardi, Racoon City’s Virus Research Laboratory, Racoon City
I campioni prelevati dall’infetto vennero immediatamente consegnati al dottor Barton, che cominciò immediatamente ad analizzarli al microscopio. Le cellule dell’ospite parevano in uno stato dormiente più che morto, mentre i corpuscoli del virus si muovevano rapidi da una cellula all’altra dopo aver impiantato un ulteriore cromosoma nel nucleolo della cellula, attraversavano la membrana nucleale e quella cellulare con una facilità più che disarmante per un virus, che normalmente parassitava solamente le cellule e non si spostava da una all’altra per modificarne direttamente il codice genetico. Le cellule infettate venivano rinforzate da un processo iper-rapido che non permetteva di visionarne direttamente la mutazione. Era il processo V-ACT, ma come poteva essere possibile un colpo alla testa elimina uno zombie non era possibile che quello zombie stesse diventando un Crimson Head eppure il V-ACT stava agendo. Il dottor Francis Barton tentò di mettersi immediatamente in contatto con il Dottor Birkin al General Hospital.
-Complesso sotterraneo della Umbrella (ex-laboratorio di Birkin), Racoon City
I due ragazzi Jake e Jacob erano stati portati da Chris all’interno del laboratorio, lui li aveva poi affidati a Josh e Michelle in modo che loro gli iniettassero il Chris virus, visto che Chris aveva il suo daffare.
<< Come potete seguire gli ordini di quello psicopatico? >> chiese Jake col tono colmo di rabbia, mentre Jacob continuava a fissare gli occhi dei due che erano così inumani eppure allo stesso tempo così umani.
<< Lui è il nostro signore e padrone, eseguiremo ogni suo ordine senza discutere… e presto anche voi lo farete >> rispose Josh con un tono asettico, inespressivo quasi fosse un automa che ripeteva le stesse parole da sempre. Michelle bloccò Jake, che tentò con tutte le sue forze- il che era relativamente poco per un Tyrant- di liberarsi dalla stretta ma non vi riuscì. Jacob voleva poter aiutare l’amico ma avevano bloccato le mani di entrambi, Josh infettò il ragazzo dai capelli corvini sotto lo sguardo atterrito dell’amico
<< Jake! >> urlò il rosso. Una volta lasciato andare il ragazzo a cui era stato somministrato il virus, che si contorceva come una serpe entrambi i ragazzi-Tyrant rivolsero la loro attenzione verso Jacob, che voleva evitare che si avvicinassero troppo ma la ragazza in poco meno di un attimo lo bloccò impedendogli di muoversi
<< No! Vi supplico, non fatelo >> li pregò, ma niente fece desistere il ragazzo-Tyrant
<< E’ un dono, accettalo come tale >> disse Josh, iniettando il Chris virus nel ragazzo
-Obitorio della zona di quarantena, Racoon City’s General Hospital, Racoon City
Lo sportello metallico della cella refrigerata era stato dilaniato dagli artigli di un qualcosa, la zona di quarantena era stata, fortunatamente, bloccata in tempo. William Birkin e tre dei suoi tirocinanti: Kiton Ronson, Jeffrey Wood5 e Francine DeLux; erano alla ricerca della creatura armati di dardi antivirali contro i T-Vettori. Sbloccarono la porta dell’obitorio circospetti, nessun Crimson Head arrivò contro i quattro, un piccolo rumore proveniente dal soffitto attirò l’attenzione di Will e di Jeffrey, una creatura a metà fra un Liker e un Crimson Head era sul soffitto, entrambi gli occhi erano completamente bianchi e opachi, probabilmente era cieco, sulle braccia aveva diverse escrescenze appuntite color rosso carminio, gli artigli erano più lunghi e grandi di quelli di un Crimson ma erano troppo piccoli per essere quelli di un Liker. Kiton tentò di sparare al Regis Liker, ma il rumore anche se soffocato attirò l’attenzione del mostro che evitò il colpo e si lanciò contro Kiton che si era allontanato dagli altri tre, il Regis tentò di mordere Kiton che riuscì ad evitarlo bloccandogli il morso con la pistola spara-dardi, Jeffrey incurante della sua sicurezza e degli ordini di William, afferrò un bisturi dalla punta ricurva e si lanciò contro il Regis Liker che bloccava il suo amico, si agganciò al mostro con una presa al collo, mentre piantava il bisturi ad uno dei lati della bocca del mostro aprendo con uno strattone un grande squarcio su un lato del viso dell’essere, recidendo nel mentre i legamenti della mascella, Kiton si era schermato il viso con le braccia per evitare che il sangue dell’essere lo infettasse, Jeffrey ripete l’azione sull’altro lato del viso del mostro aprendo un altro squarcio complementare al primo con i legamenti recisi la mascella inferiore era completamente separata da quella superiore, lasciando il mostro con le fauci grottescamente spalancate, la lunga lingua da Liker che serpeggiava nell’aria alla ricerca di qualcosa da trafiggere. Kiton riuscì a scivolare via dalla presa del Regis, mentre la creatura riuscì a capovolgere la situazione scrollandosi Jeff di dosso e piantandogli le mani artigliate contro le spalle, la lingua del Regis Liker saettava pronta a piantarsi nel petto del ricercatore, fu un secondo, il mostro attaccò
<< Jeff! >> urlarono Francine e Kiton, il mostro non voltò il viso mutilato verso di loro al contrario crollò sopra il ricercatore, che aveva catturato, morto. Jeffrey si levò di dosso il cadavere del mostro che adesso doveva essere morto, il camice insanguinato che faceva assomigliare il ragazzo ad un crudele assassino più che ad un innocuo ricercatore.
<< Quella creatura va incenerita >> disse William, per niente impressionato dall’azione di Jeffrey, liquidò l’eroico gesto come un azione avventata e gli costò il posto come volontario nel laboratorio, perché parole sue” Non abbiamo bisogno di ricercatori mentalmente instabili, mi dispiace Jeffrey”. E così il povero ragazzo non solo aveva appena salvato il collega e amico e impedito che quel mostro facesse danni aveva anche perso il suo posto di lavoro. “Ha sbagliato persona contro cui mettersi Dottor Birkin” pensò Jeffrey allontanandosi dalla struttura dopo che ovviamente si erano accertati che non fosse un vincolo del Virus T.
-Ingresso della struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
Piers e Jensen erano finalmente riusciti ad trovare l’uscita di quel laboratorio dimenticato persino dalla Umbrella. Ora erano nuovamente nel cunicolo che portava al tunnel centrale della Metrò, sentirono lo stridio metallico delle rotaie causato dal passaggio del treno, quindi doveva essere o mattina o tardo pomeriggio ma non più tardi. Con abbastanza fatica riuscirono a raggiungere l’ingresso di un tunnel di servizio, quelli usati dagli addetti alla manutenzione dei tunnel per uscire dalla stazione della metropolitana fin in superficie, per un momento vennero quasi accecati dalla luce del sole, finché non si abituarono nuovamente a quella forte luce. Erano salvi finalmente. Erano finalmente usciti da quel laboratorio abbandonato, la G.A.A.B. doveva sapere che anche James Marcus era tornato dagl’inferi, questo era quello a cui pensava Jensen mentre Piers, il suo partner, mentre lo seguiva pareva più perso nei suoi pensieri del normale, era preoccupato che il virus lo liberasse della sua umanità che lo trasformasse in qualcosa di simile a Chris, ma non voleva che la G.A.A.B. lo rinchiudesse in un laboratorio se lui avesse detto la verità. Non voleva diventare l’ennesimo mostro da catalogare.
-Luogo sconosciuto, Racoon City
Chris Redfield avanzava con passo spedito in un cunicolo di roccia scavata dalle intemperie e dall’acqua dell’affluente del Racoon River: il Circular River. Le pareti erano viscide di muffa e l’acqua del torrente scorreva rapida sul fondo creando un continuo scrosciare d’acqua, chiunque avesse visto Chris lì si sarebbe chiesto perché si trovava lì e soprattutto dove stava andando, quel tunnel di roccia era fottutamente gelido tanto che sentiva quel gelo congelargli le ossa, ma doveva proseguire se voleva cominciare il suo piano. Chris quasi scivolò al cambio di pendenza fra la parte superiore del tunnel (quello più vicino alla superfice) alla parte inferiore, ringhiò aggrappandosi alla parete con una mano lasciando una profonda artigliata che graffiò la roccia e rimosse il rivestimento di muffa viscida e verdina. Il Tyrant proseguì senza fermarsi per un attimo, rischiando di scivolare varie volte a causa della scivolosità delle rocce lisce e unte d’acqua e licheni, finalmente raggiunse la sua meta, la vecchia porta arrugginita di un bunker era visibile su una parete, nonostante dopo così tanto tempo fosse stata, quasi, inghiottita dalla vegetazione invasiva del cunicolo. Tentò di sbloccare la maniglia ma quella non si muoveva e quasi si ruppe ad una maggiore pressione da parte del Tyrant, Chris si allontanò dalla porta e la colpì con un calcio, la porta ricadde con un tonfo all’interno del bunker, il moro entrò all’interno dell’area appena sbloccata, trovandosi davanti una piccola stanza in cemento armato, l’aria che puzzava di chiuso e muffa, l’umidità aveva creato delle macchie nere agli angoli della stanza, il poco mobilio che era nella stanza consisteva: in una piccola ricetrasmittente del dopoguerra ormai inutilizzabile, una sedia di legno marcio, un letto dal telaio in ferro arrugginito e con le parti in stoffa, un tempo o bianche o grigie, che erano adesso di un uniforme verde lichenico e in fine una scrivania che pareva essere la cosa più nuova all’interno di quel bunker, i segni del tempo erano poco visibili, la parte in alluminio era lucente anche se leggermente opacizzata in alcuni punti, ma a Chris non importava, quello che gli importava era all’interno dei cassetti a tenuta ermetica. Aprì il primo con non molta delicatezza ma al suo interno vi era solo un campione di Ape operaia in resina e una tarantola anch’essa bloccata in un piccolo parallelepipedo di resina trasparente, col secondo ebbe un po’ più di fortuna al suo interno vi era un block notes dalle pagine piene di annotazioni fatte con una certa fretta, vi era scritto il nome di alcuni elementi chimici fra le annotazioni e in una pagina vi era un piccolo schizzo di un qualche insetto o di un qualcosa di simile con sottoscritto tre punti interrogativi consecutivi, l’ultima pagina invece aveva scritta una sorta di piccola confessione con sotto scritto in modo abbastanza chiaro tre parole “Vi prego aiutatemi!” provò ad aprire il terzo ed ultimo cassetto e alla fine ci riuscì all’interno del cassetto si trovava un file la carta bianca oramai ingiallita e l’inchiostro sbiadito anche se le lettere erano ancora abbastanza visibili.
Il Batterio ritrovato nelle acque del Circular River è stato in grado di regolarizzare l’azione del Virus T. Siamo riusciti a creare una BOW stabile, con le stesse facoltà mentali di un essere umano e con la forza e la resistenza di un Tyrant. Il T-105 è stato trasferito nel laboratorio UM-01 (Root of Hell), il T-105 ha superato con facilità molti dei test sulle capacità fisiche e mentali a cui è stato sottoposto.
XXX
Il T-105 ha un unico difetto, probabilmente causato dal fatto che le sue facoltà mentali sono rimaste inalterate, ricordaricorda ogni cosa della sua vita precedente e la sua morale umana gli impedisce di eseguire i nostri ordini. Il T-105 verrà eliminato in data odierna all’UM-01.
”molti dei fogli seguenti contenevano i risultati dei test effettuati sul Tyrant T-105, più una foto, che non era del T-105 visto che su di essa vi era una donna, mutata ma pur sempre una donna, aveva dei lunghi capelli neri che le arrivavano a metà schiena, un corpo perfetto se non fosse per gli spuntoni ossei che deformavano le braccia e le spalle, galleggiava sospesa in un gel verde all’interno di una capsula per il trasporto dei Tyrant, Chris voltò la foto, e vi trovò annotate un paio di frasi
Lady of Flame,
E’ l’ultima speranza per noi, l’ultimo Tyrant che mantiene la propria umanità al 95% ma senza dannosi ricordi o morale
”. “Questo è interessante” pensò Chris gli restava solo scoprire se era ancora in “vita” e abbandonata in un laboratorio o se invece fosse stata distrutta, gli sarebbe stata utile un Tyrant come la “Lady of Flame”.
-Sera, Bar/Pub “Paradise Inside”, pressi della Torre dell’Orologio St. Michael, Racoon City
Il Paradise Inside era un bar di tutto rispetto anche se la gente che lo frequentava lo era un po’ meno, George il barista era un ragazzo di circa ventisei anni ed era molto socievole tendeva a parlare con i clienti (spesso con l’incremento del guadagno della serata). E subito notò quel singolo individuo, che stonava in quel ambiente, e poi il viso di quell’uomo era conosciuto dai più e George non capiva come un uomo illustre come lui fosse andato in quel bar da quattro soldi, ovviamente dicendo così non voleva certo offendere Steven il proprietario, l’uomo si sedette su uno degli sgabelli rossi difronte al bancone del bar, aveva l’aria di qualcuno che aveva visto (o parlato) con un fantasma, George si avvicinò con un piccolo sorrisetto sul viso (quello che di solito aveva quando preparava i cocktail)
<< Vuole ordinare qualcosa, Dottore? >> chiese il barista, Will sollevò di poco la testa per guardarlo un attimo prima di parlare
<< Un Cocktail Arcobaleno >> disse solamente l’ex-ricercatore Umbrella. George prese una coppetta da Martini versandovi il premix alla fragola, quantità di un cucchiaino, successivamente versò con attenzione uno strato di succo d’arancia sopra il Premix evitando che i due strati si mescolassero, prese uno shaker e vi verso mezza oncia di blu curacao e tre quarti d’oncia di Vodka liscia, shakerò delicatamente e poi verso la miscela di Vodka e blu curacao sopra lo strato di succo d’arancia sempre delicatamente per evitare che si mescolassero e guarnì il tutto con una sottile fetta d’arancia,
<< Eccole il suo cocktail, Dottore >> disse il ragazzo poggiando con attenzione la coppetta da Martini sul bancone, per evitare di rovinare tutto il lavoro fatto, era facile intuire che Birkin non avesse mai bevuto in vita sua dal modo in cui si era quasi strozzato col primo sorso del suo cocktail, cominciare a bere partendo dall’alcolico più forte in commercio non era il massimo. Forse non era il massimo, ma voleva dimenticare quello che aveva visto, soprattutto con chi aveva parlato, quell’uomo era morto da troppo tempo perché fosse possibile ciò che era successo. Peccato che quel fantasma lo seguì anche lì, era vestito troppo elegantemente perché non risaltasse contro lo sfondo di plebaglia che affollava il bar,
<< Will, non è per niente educato scappare mentre qualcuno ti parla >> disse l’uomo con un accento britannico che egli voleva fosse ben udito e marcato
<< Perché? Perché ti sei finto morto? >> chiese il ricercatore, mentre finiva il suo cocktail ordinandone un altro
<< Un esperimento col campione 401, volevo vedere la sua reazione e tutto è andato secondo i piani >> rispose l’uomo
<< Quindi per te anche lui è un esperimento? Credevo lo amassi >> disse William
<< Amore è un termine che non si addice a ciò che provo per il campione 401, la mia è più curiosità che amore >> rispose l’uomo, ordinando successivamente un Bloody Mary. Le parole dei due uomini si confondevano come un sussurro di vento nella tempesta senza che nessun’altro li udisse, solo George riusciva a sentire ciò che i due stavano dicendo e mentre guardava l’uomo seduto accanto al Dottor Birkin notò qualche particolare che gli ricordava qualcuno, qualcuno che aveva visto cinque anni fa durante l’apocalisse, era difficile non riconoscere quel viso dai tratti così fieri, si allontanò dal bancone chiedendo a Kelly (la sua collega) di occuparsi dei suoi clienti per un paio di minuti, si diresse verso il retro del bar/Pub e si avvicinò al telefono fisso a muro lo prese e digitò il numero d’emergenza della G.A.A.B di Racoon e li informò che, anche se era impossibile, Albert Wesker si trovava lì.
<< Pensavi che non ti avrei notato? >> chiese retorico Wesker, George si girò terrorizzato ma non ebbe tempo di fare altro prima di venire ucciso dal Tyrant biondo.
-Sala del Proto-T-002, Complesso sotterraneo della Umbrella, Racoon City
Jake e Jacob erano molto più efficienti da quando erano stati infettati, visto che adesso non vi era alcuna umana preoccupazione a fermarli, ogni desiderio di Chris era un ordine per loro, gli otto ragazzi Tyrant erano come formiche operaie e soldati che ascoltavano ed eseguivano ogni ordine del loro Re senza discutere, il nono invece Nicholai era stranamente più indipendente degli altri anche se non poteva fare altro che sottostare ad ogni ordine diretto di Chris Redfield. In uno dei blocchi di detenzione Michelle e Jackson sezionavano uno zombie per analizzarne le reazioni, non c’era compassione negli sguardi gelidi dei due che sembravano i ricercatori che anni addietro riempivano i corridoi. La creatura gemeva sofferente e inascoltata agitandosi mentre i ganci gli tagliavano la carne in via di putrefazione scoprendo le ossa. I due continuavano indifferenti a tagliare e aprire squarci nel corpo dello zombie, la cosa più strana era che la creatura provasse dolore gli zombie non ne provavano normalmente, forse le migliorie attuate da Chris sul virus avevano annullato quest’abilità del virus.
-Filiale britannica della G.A.A.B., Londra
Forest e Joseph erano stati mandati a Cardiff in missione, visto che sembrava che uno dei laboratori Nikadori che si trovava sotto Cardiff, rinominato NC-15- o la Fessura6-, fosse tornato attivo. Arrivati nel laboratorio i due non trovarono alcun segno di attività umane, arrivarono ad un incrocio fra i corridoi e si fermarono, un Liker β era lì difronte a loro scarno e affamato con i muscoli che parevano come rinsecchiti impedendogli quasi quel piccolo movimento delle giunture che il Liker attuava gli artigli erano spezzati alcuni addirittura mancanti i due agenti G.A.A.B. imboccarono il corridoio alla loro destra senza che il Liker li notasse e lentamente raggiunsero la sala principale del laboratorio il grande computer era acceso e qualcuno vi si trovava difronte
<< Alza le mani e voltati! >> disse Joseph al ragazzo, che si voltò permettendo ai due di vederlo, aveva dei lunghi capelli neri simili a quelli di Forest così come lo era il suo viso, gli occhi color indaco che fissavano Forest
<< Ciao fratellone >> disse il ragazzo, sollevando una mano e scuotendola a mo’ di saluto, Forest abbassò di poco la pistola
<< Aron? >> chiese incerto l’agente
<< Sono io, fratellone >> rispose Aron, con un sorrisetto
<< T-tu sei morto >> disse con voce insicuro Forest, mentre un ricordo lo assaliva
Era successo molto tempo fa, Forest e Aron erano poco più che maggiorenni stavano entrando in un vecchio palazzo vicino ad un fiume, scherzavano mentre esploravano quel vecchio palazzo stanza dopo stanza e piano dopo piano, d’improvviso avevano sentito un grido e il rumore di qualcosa che cadeva e impattava contro il pavimento, e poi un ringhio simile a quello di un grosso rottweiler e avevano cominciato a correre per uscire di lì inseguiti da un branco di cani che non si erano presi la briga di guardare, erano troppo vicini alla riva uno di quei cani era balzato contro Aron e lui era caduto nel fiume, Forest aveva tentato di afferrarlo di salvarlo, ma la corrente lo aveva trascinato via in fretta verso la cascata, gli altri cani erano stranamente scomparsi,
<< Aron! >> urlò Forest, correndo per l’intera lunghezza del fiume fin alla cascata e incastrata fra due rocce vi era la maglia viola che suo fratello indossava, l’avevano cercato per giorni ma alla fine la polizia aveva detto che probabilmente il cadavere di Aron era stato fatto a pezzi dal reflusso continuo della cascata e dalle rocce aguzze sul fondo del lago in cui probabilmente era rimasto imprigionato il corpo.” Non si era mai perdonato di aver permesso che suo fratello morisse e ora lo aveva lì davanti ai suoi occhi
<< No, non proprio. Ero quasi morto, quando quelli della Umbrella mi hanno salvato, mi hanno impiantato una sorta di parassita nel cervello per salvarmi, ma non l’ho mai sentito come presenza estranea anzi è il contrario >> disse Aron, fissandolo ancora con quegli occhi color indaco, il completo opposto degli occhi neri, come gli abissi, che lui ricordava  << Lascia che ti mostri >> aggiunse, mentre con uno scatto rapidissimo stordiva Joseph con qualcosa che assomigliava ad una frusta viola-lilla, quando il movimento di quella frusta si fermò Forest capì cos’era veramente un lungo tentacolo che fuoriusciva dal palmo della mano di  suo fratello e che si ritirò dopo poco
<< Cosa vuoi mostrarmi? >> chiese, tentando di non sembrare terrorizzato, il fratello maggiore
<< Cosa si prova ad essere come me >> gli rispose Aron avvicinandosi lentamente, mentre Forest non riusciva a sollevare la pistola per sparare al fratello che credeva di aver perso già una volta, Aron gli era ad un passo quando senza che Forest lo fermasse, poiché era troppo scioccato, gli coprì la bocca con una mano, la stessa da cui era fuoriuscito quel tentacolo viola-lilla. L’agente spalancò gli occhi quando sentì quel viscido tentacolo scivolargli fino in gola
<< Sta tranquillo fratellone, non farà male >> disse rassicurante Aron, mentre impediva a Forest di allontanarsi, << Non farà male >> ripeté quasi tentando di convincerlo, mentre suo fratello tentava di divincolarsi con tutte le sue forze, Aron sapeva di star mentendo sapeva che quel singolo parassita gli avrebbe fatto passare le pene dell’Inferno prima della sua assimilazione, ma una volta che Forest fosse diventato come lui sarebbero tornati i fratelli inseparabili che erano stati prima di quel maledetto palazzo. Presto avrebbe smesso di agitarsi, presto sarebbe diventato come lui, loro condividevano lo stesso DNA non poteva sbagliare su cosa sarebbe successo. Dopo aver liberato il parassita nel corpo di Forest il tentacolo si ritirò, ma Aron non spostò la mano per evitare di udire senza attutimenti le urla di suo fratello,
<< Andrà tutto bene…Andrà tutto bene, fratellone >> disse, mentre vedeva le iridi nere del fratello diventare sempre più chiare fino a diventare quasi bianche, alla fine come aveva previsto si era come calmato, guardandolo con quegli occhi bianchi simili a quelli di un demone di alta cerchia7 eppure vuoti, Aron sorrise al fratello
<< Visto te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene >> disse, aspettando una qualsiasi reazione da Forest, che però non faceva altro che non fosse fissare un punto indefinito difronte a sé
<< Fratellone? >> lo chiamò tentando di attirare la sua attenzione lo stava facendo preoccupare, lui voleva solo che lui e suo fratello tornassero com’erano prima non voleva che suo fratello venisse azzerato dal parassita. Joseph si stava riprendendo dal colpo solo ora, lo aveva quasi scaraventato dal lato opposto della sala e quasi immediatamente notò che c’era qualcosa che non andava l’espressione prima angelica e demoniaca al tempo stesso, del fratello di Forest era ora preoccupata e il suo partner era immobile proprio difronte al fratello. Non accennava ad alcun movimento tanto che pareva essersi pietrificato e poi si voltò verso di lui con un sorriso davvero poco raccomandabile che gli ricordava quelli che aveva quando aveva avuto quel crollo psicologico dopo essere quasi stato ucciso a beccate dai corvi alle Arklay. Si avvicinò a lui lentamente eppure non pareva voler fare qualcosa anche se quel sorriso lo inquietava
<< Perdonami Joseph >> gli disse
<< Cosa? Per cosa dovrei perdonarti Speyer? >> gli chiese stupito l’agente
<< Non è personale, ho solo fame >> gli rispose, non che centrasse molto con la domanda che gli aveva posto, Joseph vide un lampo viola avvicinarsi al suo viso e poi il buio calo su tutto.
- Qualche giorno più tardi, Quartier Generale della Filiale americana della G.A.A.B., Washington D.C
Jill era stata chiamata d’urgenza nell’ufficio del Direttore Steve Vester, ma non capiva il perché pochi giorni prima i Primi Tredici avevano informato il Q.G che Piers e Jensen erano tornati, quindi per quale motivo era stata chiamata con tanta urgenza?
<< Abbiamo perso i contatti con la filiale britannica >> le disse
<< Avete provato- >> cominciò lei ma Vester la interruppe
<< A metterci in contatto con Londra? Sì nessuna risposta. Abbiamo provato con l’intera Inghilterra, nessuna risposta dalla Scozia al Galles, l’Irlanda del Nord non ha contatti con la filiale britannica dalla missione alla Fessura di Speyer e Sances. Le squadre che abbiamo mandato sono come scomparse nel nulla, per questo abbiamo deciso di mandare te, Valentine, Frost e Marini, siete gli unici che possano scoprire che diavolo sta succedendo >> disse Vester e Jill capì che non avrebbe potuto far nient’altro che non accettare la missione visto che tutto era stato già deciso, come sempre, come nella S.T.A.R.S.
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Racoon City era pronta ad essere di nuovo l’arca del male e Londra…beh Londra era solo un errore di calcolo del Supreme Tyrant, Racoon City era il suo diamante lucente e Londra era il diamante impuro. Aron Speyer era solo una distrazione che il Supreme aveva mandato per deviare l’attenzione della G.A.A.B. ma chiunque può fare un errore di calcolo, ora non resta che sapere cosa succederà sia lì che qua.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Note del Autore,
Mi scuso per il ritardo, devo dire che il capitolo era già pronto a settembre ma a causa di un Troian che mi ha cancellato i dati di tutto quello che avevo fatto dopo la pubblicazione del terzo capitolo ho dovuto riscriverlo, quindi mi scuso ancora per il Ritardo. Ringrazio Mattalara per il suo recensire assiduamente la mia storia: Grazie mille cara! E Cardy per averla messa fra le ricordate.
Piccole note:
1) = “Supreme Tyrant”, E’ la definizione che ho creato per Chris e Wesker visto che entrambi hanno il completo controllo del virus nel loro corpo
2) =” Vent’anni come nel caso di Nicholai”, Qui mi sono basato sull’età che risulta nei file di Resident Evil: Operation Raccoon City secondo cui Nicholai ha vent’anni e non oltre i quarantacinque come in RE2
3) = “BOW 56”, E’ la lumaca-pulce gialla, per ora ho scritto solo il suo codice il nome comunque è Dirl.
4) = “Cella refrigerata”, se qualcuno ha un termine migliore per i freezer degli obitori me lo dica, perché questo m’è spuntato sul dizionario, anche se non suona benissimo
5) = “Jeffrey Wood”, Il nome completo di Jeff the Killer, il protagonista dell’omonima Creepypasta. Se qualcuno lo conosce avrà notato che Jeff il Ricercatore ha ammazzato il Regis nello stesso modo in cui Jeff the Killer ammazza le sue vittime
6) = “La Fessura”, E’ una palese citazione a Torchwood, la fessura che attraversa Cardiff. Mentre il NC-15 è un laboratorio costruito sotto Cardiff che l’attraversa completamente
7) = “con quegli occhi bianchi simili a quelli di un demone di alta cerchia”, Citazione a Supernatural per Alistar il demone dagli occhi bianchi
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-Anthony Edward Stark
   
 
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