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Autore: Erule    06/10/2014    3 recensioni
- Guardami bene, Stiles. Ti sembro uno che ha voglia di scherzare? - disse Scott facendo un movimento circolare con il dito di fronte al proprio viso, con gli occhi assottigliati.
Stiles deglutì.
- Non direi, amico. -
- Bene. - replicò Scott, flettendo il busto in avanti. - L’ultima fetta di pizza è mia! -
Scott si sporse per afferrarla, ma Stiles si buttò sul tavolo nello stesso momento, con il risultato di ritrovarsi entrambi con le teste che dolevano. Melissa scese le scale con un cesto di panni sporchi fra le mani e scosse la testa, senza nemmeno parlare. Ormai aveva capito che con quei due era completamente inutile. Stiles prese la fetta di pizza e la tagliò a metà, porgendone un pezzo a Scott.
- Offerta di pace. Prendere o lasciare. - disse.
Scott alzò un sopracciglio, poi scrollò le spalle ed accettò.
- Giuro che la prossima volta comprerò una pizza più grande. -
- Lo dici ogni volta. Il problema è che non ci ricordiamo mai se prendiamo quella extra large o quella extra extra large. -
- Questa era decisamente una medium, comunque. - fece Scott, sparecchiando la tavola.
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Derek Hale, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9
Long way home

 
Diciamo solo che, se avesse pensato a tutte le cose orribili che aveva fatto, Stiles non sarebbe riuscito più a dormire la notte. Sembrerà strano, ma sì, proprio lui: Stiles. Stiles, che non si era mai perdonato per aver conficcato la spada nel ventre di Scott ed averla rigirata, le sue urla nelle orecchie e la sensazione di pace. Che cosa? Come si può avere pace nella guerra? È un ossimoro. Eppure, era quello che aveva provato. Aveva goduto di tutto quel dolore, del dolore di Lydia che gridava il nome di Allison sino a squarciarle i polmoni, degli occhi pieni di lacrime di Scott alla morte di Allison, del sapore che aveva l’ultimo respiro di una persona che amava, amava, amava. Se ripensava a tutte le cose orribili che aveva fatto, pensava sempre che non erano niente, niente rispetto a quello che provava adesso. Non erano niente in confronto al dolore che adesso gli corrodeva la pelle come veleno, veleno, che gli attraversava le vene come fuoco, fuoco, che gli spaccava le ossa e lo faceva cadere in ginocchio (che faceva male e faceva male e faceva male, male, male).
Scott, tu sei qualcuno.
Scott, tu sei il mio migliore amico.
Scott, tu sei mio fratello.
Scott.
Sentì la mano di Lydia sulla propria spalla. Si sentiva… Ma come si fa a descrivere come ti senti quando sei spezzato? Come fai a spiegare come ci si sente, quando un dolore troppo grande ti spacca le ossa e minaccia di non farti smettere di piangere, di consumarti finché persino il tuo cuore non urla (e tu lo senti, lo senti), finché non arrivi allo stoppino, finché non ti raggomitoli sul divano e ti addormenti. E poi, oh sì, poi ti svegli e l’incubo ricomincia. È meno forte di prima, sempre meno, ma non passa. Non passa mai. Non passerà mai. E poi ti rialzi, i piedi doloranti che camminano sulla graticola dei tuoi stessi polmoni bruciati, il fiato mozzo per il troppo pianto e gli occhi rossi, gonfi, irriconoscibili. O forse, forse, sei tu quello irriconoscibile.
È morto.
Non gli uscirono nemmeno quelle due parole dalla bocca. Non un Mi dispiace, non un Ti uccido, Peter, non un È colpa mia. C’era solo un Com’è successo? Io dov’ero? Perché nessuno ha gridato? Perché Lydia non aveva urlato? Perché lui non aveva sentito un filo spezzarsi, un pezzo di cuore che andava in frantumi, un… qualcosa, qualcosa, qualcosa! Scott era lì, davanti a sé, gli occhi chiusi, le labbra violacee, le guance asciutte per le lacrime. E lui riusciva solo a pensare Impossibile. Impossibile che fosse successo. Impossibile che lui non l’avesse avvertito. Se era uno scherzo, era uno scherzo di pessimo gusto.
<< Stiles… >> mormorò Allison, le labbra rosse e le mani tremanti. << Stiles, la polizia sta arrivando. E anche l’ambulanza. Tuo padre vorrà sentire la nostra versione. >> disse.
<< Stiles, i genitori di Scott sapranno cosa fare. >> replicò Lydia, le parole da dire pesanti come macigni. << Si prenderanno cura di lui. >>
Stiles riuscì solo a guardare il corpo senza vita di Scott e sussurrare qualcosa. Lydia si abbassò alla sua altezza e lui la guardò. Aveva gli occhi grandi, lucidi e sofferenti. Sembrava un bambino, uno scricciolo indifeso, come era stato ad otto anni quando le aveva regalato un mazzo di fiori e le aveva detto che era tanto, tanto bella.
<< Non respira. >> ripeté, in un sussurro. Lydia lo guardò negli occhi, confusa. << Lydia, non respira. >>
Sembrava un pazzo che continuava a ripetere le stesse parole. Poi si ricordò del suo urlo, non molto tempo prima, forse mezz’ora o forse meno. Scott doveva essere morto. Perché se non era morto lui, chi lo era?
E poi, Allison si avvicinò a Scott. Lo osservò come quando osservava un’arma e cercava il guasto, la falla nel sistema, il punto di scissione. Qual era il punto di scissione di Scott dal proprio corpo? Qual era l’errore? Sentì solo Stiles ripetere come in trance Non respira.
<< Allison, cosa stai cercando di fare? >>
Allison sfiorò il petto di Scott con una mano.
<< Sto cercando il punto. >>
<< Quale punto? >>
<< Il punto che non lo lascia respirare. >>
Fu in quel momento che Lydia lo sentì. Si alzò di scatto, voltandosi. Il suo cuore cominciò a battere all’impazzata. Sentì l’urlo che prima aveva quasi superato il suo. L’urlo dolorante e soffocato di una donna.
E gridò.
 
<< Cosa gli hai fatto? >> chiese Paige, cercando di alzarsi. << Come gli hai fatto?! >> strillò. << Era una pallottola d’argento, quella? Lo era? Rispondi, Kate! >>
<< Non è morto, stai tranquilla. >> rispose Kate, con un sorrisetto che fece alterare Paige ancora di più.
<< Kate, lascialo stare. Abbandona il passato. Lascialo andare, per favore. >> disse Paige, alzandosi a malapena. Riuscì solo a dirigersi verso Derek, poi si lasciò scivolare accanto a lui, agonizzante per via del proiettile.
Kate le rivolse una risata sprezzante.
<< Credi davvero che io sia ancora innamorata di lui? Se mai lo sono stata, sia ben chiaro. >> replicò. Derek lanciò un urlo, sfilando il proiettile dalla spalla.
<< Allora, Derek? Cosa pensi di quello che ha fatto la tua bella Paige? >> chiese Peter, ghignando. << Sei fiero di lei? >>
<< Peter, smettila. È sempre stata fra me e te. Quindi, lascia stare Paige. >>
Peter avanzò verso di lui, lo sguardo puntato sui suoi occhi adesso azzurri. Lo osservò a lungo, riuscendo finalmente a capire tutto. Non era arrabbiato con Paige. L’aveva perdonata. Nonostante credesse che fosse una spia di Kate, l’aveva perdonata.
<< Oh cielo Derek, tu la ami. >> fece Peter.
Paige guardò Derek, che evitava il suo sguardo. Non aveva mai pensato che forse Derek era innamorato di lei, che era andato a salvarla per amore e non per dovere. Non credeva di potergli stare così tanto a cuore.
<< Che scena pietosa. Lui quando arriva, Peter? >> chiese Kate, disgustata.
<< Presto. Fra poco. Appena avrò constatato che Scott è morto. >> rispose Peter.
<< Spero che quell’idiota di Garrett abbia fatto il suo dovere, avvelenando il ponch. >> disse Kate, incrociando le braccia.
Derek sgranò gli occhi. Paige impallidì.
<< Scott è…? >>
Chris caricò la pistola.
<< Ritira i tuoi Berserker, Kate. Smetti di comportarti in questo modo. >>
<< Devo pagare il mio debito, Chris. Dannazione, perché non puoi appoggiarmi, una volta tanto? >>
<< Perché stai facendo del male a tutti noi! E anche ad Allison! >> esclamò. Kate sembrava che fosse stata appena colpita da un pugno. << Se Scott muore, lei non te lo perdonerà mai. >>
Peter scrollò le spalle.
<< Ma se non muore, io non glielo perdonerò mai. >>
<< Tu starai lontano da mia sorella, Peter. >> disse Chris, poi fece scattare la pistola.
Nel giro di un secondo, Peter stava sanguinando copiosamente dal petto. La pallottola lo aveva colpito lievemente sulla destra, lasciando il cuore scoperto. Si chiese perché Chris Argent avesse voluto mancare il bersaglio di propria volontà, ma non ebbe tempo per dare voce ai suoi pensieri.
I Berserker erano già sulla soglia del caveau.
 
Allison si sfregò le mani, poi strappò con un colpo secco la maglia di Scott. Lydia la guardò come a dire Non mi sembra il momento di pensare a certe cose, ma cambiò idea un attimo dopo. Allison appoggiò l’orecchio al suo petto, premendo con le dita sulla pelle.
Polmoni: niente.
Gabbia toracica: niente.
Sterno: bingo!
Premette il pollice con forza nel punto giusto e sentì. Sentì il pallino che avrebbe dovuto trovare. Veleno della neve. Era quello il nome nel Bestiario. Era un nome particolare attribuito a quel veleno creato apposta per i licantropi. Si formava una pallina come una palla di neve da qualche parte (di solito all’altezza del petto) e bisognava rimuoverla rompendola, così che il veleno si spargesse. Certo, poi sarebbe servito l’antidoto. Questo metodo dava solo un po’ di tempo in più. Ancora qualche minuto e Scott sarebbe morto per asfissia. Quella pallina era capace di togliere il respiro. Stiles l’aveva capito. E lei ebbe la prova di questa teoria quando, un secondo dopo, Scott rinsavì e le diede una testata.
<< Ahia! >>
<< Scusa… Ehi, che sta succedendo? >>
Stiles buttò fuori l’aria, ridendo.
<< Meno male che ti sei svegliato, amico. Stavamo per iniziare la festa senza di te. >>
<< Un’altra festa? Per carità, basta. >>
<< Non credo che sia finita. >> disse Lydia, mentre Allison accarezzava la guancia di Scott. << Sento i passi dei Berserker da qui. Sono al caveau. >>
Allison si alzò di scatto.
<< Andate subito lì, scommetto che ci troverete Peter, Paige e Derek. Io arrivo subito. >>
<< Dove stai andando? >> chiese Scott, senza lasciarle la mano.
<< Ho un piano. So cosa fare. Solo… non esitate. >>
<< A fare cosa? >>
<< Lo capirete. >> disse Allison, poi corse via, verso la scuola.
Gli altri si alzarono e corsero in direzione del caveau.
 
Paige avrebbe voluto davvero rimanere a guardare quello che stava succedendo, tanta era l’adrenalina nelle vene, ma non ne ebbe il tempo. Le sue braccia erano rosse dalla spalla alle dita per quanto si era grattata e le gambe non reggevano più il suo peso. Avvertì le orecchie chiudersi, la nausea e quella sgradevole sensazione che si ha prima di svenire.
<< Paige, resta con me. >> disse Derek, mentre Chris cercava invano di tenere a bada tre Berserker. Peter e Kate se ne stavano in un angolo a guardare, ridendo di lui. Paige osservò i suoi occhi, verdi e luminosi. Voleva vedere il suo volto, prima di morire. Voleva che lui fosse l’ultimo ricordo a rimanerle in memoria. <>
Paige gli accarezzò la guancia.
<< È finita, Derek. Sorridi. Sei bellissimo. >>
<< Paige… >>
Le palpebre si chiusero. Derek rimase a guardarla per un attimo, con il cuore a brandelli. Le posò un bacio sulla fronte, stringendola a sé. Poi la adagiò in un angolo e si trasformò.
Eh be’, quelli erano i rinforzi, non c’erano dubbi al riguardo. Peter ringhiò, sfoderando gli artigli. Kate spalancò la bocca per la sorpresa, ma poi sorrise. Scott era davvero uno duro a morire. Se fosse stata solo di dieci anni più giovane…
<< Dov’è lei? >> chiese Kate, puntando la pistola contro Scott. << Dov’è Allison? >>
<< Non ti perdonerà mai, Kate. >>
Kate deglutì.
<< Ed io non perdonerò mai te per essere vivo. >> disse, poi sparò. Scott deviò il colpo, saltando dall’altra parte della stanza.  
Derek si avventò contro uno dei Berserker, ma sapeva che era uno scontro già perso in partenza. Lui era ferito e loro erano intoccabili. Kate doveva solo ritirarli. Sentì Chris al suo fianco sparare contro un altro Berserker. Scivolò verso il suo nemico, colpendolo alle gambe. Non servì a fargli perdere l’equilibrio, anzi, lo fece solo infuriare ancora di più. Lo prese di peso e lo scaraventò contro il muro. Si rialzò a fatica, osservando Paige con gli occhi chiusi, la testa appoggiata al muro. Sembrava che dormisse… Scosse la testa. Paige era viva. Poteva ancora salvarla. Corse verso il Berserker, lo artigliò e lo spinse via con tutta la forza che poteva concedergli il suo corpo malandato. Forza che non bastò.
Scott balzò fuori dal caveau per avere più spazio in cui potersi muovere. Peter lo seguì, gli occhi azzurri assetati di sangue. Gli si slanciò addosso, ghermendolo. Gli graffiò il volto, poi lo spedì a pochi metri da sé. Scott si rialzò a fatica e lui lo riprese per il collo, le fauci rabbiose.
<< Sai Scott, è iniziato tutto per caso. Era solo un gioco innocente. >>
<< Tu non sei mai stato innocente, Peter. >> ribatté Scott gelido.
<< Voglio che tu sappia tutta la storia, prima della condanna. >> disse, poi lo schiaffò contro il terreno. Scott digrignò i denti, ma non urlò.
<< Ti condannerò a morte, Peter. Mi sono fidato di te. >>
<< Sappiamo entrambi che non è vero. >> replicò. Cercò di artigliarlo di nuovo, ma Scott fu più veloce e lo schivò. << Paige stava cercando notizie sui suoi genitori e l’hanno ricondotta a me, che ero stato il primo vero fidanzato di sua madre. Il problema è che lei non ha trovato me, ma Kate. Kate l’ha convinta che la cosa migliore fosse aiutare quella ragazza appena morta, sua nipote, la cara Allison Argent su cui aveva fatto delle ricerche. Pensava che fosse una cosa buona, non le costava niente e così fece quello che Kate le aveva chiesto di fare. Entrò da Deaton e lasciò il biglietto. Gli esseri sovrannaturali sono tenuti alla larga, ma lei non lo era. Kate le chiese espressamente di scrivere il biglietto a mano, così che fosse riconosciuta da voi e poi allontanata, nel caso vi foste affezionati troppo. Lei aveva un buon cuore, povera fanciulla e voleva in cambio la vostra felicità. >> disse.
<< Lei ha un buon cuore. >> lo corresse Scott. Lo prese di soppiatto, lo agguantò e lo morse. Peter urlò con tutto il fiato che aveva, poi scalciò via Scott di dosso.
<< Nel frattempo, io e Kate eravamo diventati amanti. E non fare quella faccia disgustata. Lei serviva a me ed io a lei. Ci tenevamo buoni a vicenda. Le ho insegnato il controllo, anche se ancora non è molto brava. Non sai quanti graffi mi ha procurato. >> raccontò. << Comunque, lei voleva gli Argent al potere e quindi rivoleva Allison indietro. Lascia stare che le volesse bene, questo è un dettaglio. I lupi nella lista, quegli avanzi di galera, servivano per prendere Paige, per portarla a noi. Kate non voleva essere scoperta subito, così si è servita di loro. Ha ucciso Mayers per riportare indietro Allison, per riequilibrare la natura. Io avrei dovuto consegnare Paige a Kate ed è quello che ho fatto. E sì, tralasciamo che l’ho anche picchiata, dato che mi aveva praticamente fatto scoprire da Derek. >> disse.
Scott si slanciò contro di lui, rabbioso. Lo buttò a terra e gli mancò la gola con gli artigli per poco. Peter lo spinse via. Si rialzò e ringhiò.
<< Ti ucciderò, Peter. >>
<< Io volevo solo il potere, nient’altro. Volevo tornare Alpha uccidendoti e Kate mi disse che poteva aiutarmi. Ha fatto avvelenare il ponch da Garrett, ma non è servito. E sai una cosa, Scott? >> chiese. Scott lo squadrò da capo a piedi. Non poteva ancora credere che avesse compiuto tutte quelle azioni, senza che nessuno se ne accorgesse per così tanto tempo. << Non siamo noi i veri cattivi. Non siamo noi ad aver resuscitato Allison. >>
Scott strinse i pugni.
<< Kate parlava di un debito da pagare. >>
<< Certo. Noi dovevamo pagare Paige. >> replicò Peter.
Dietro di loro, la battaglia imperversava. Derek cacciò un urlo stridulo, rotolando fuori dal caveau. Un Berserker uscì fuori per attaccarlo. Chris aveva la giacca sporca di sangue e stava finendo i proiettili contro un altro Berserker. Nel frattempo, Malia e Kira erano arrivate, sfoderando artigli e katana contro il terzo nemico. Kate era occupata a portare fuori Paige per darla a chissà chi come se fosse stata un pacco. E di Allison, neanche l’ombra. Gli tornò in mente il bacio che aveva dato a Kira. Allison non gliene aveva parlato, ma era sicuro che lei sapesse che l’aveva fatto solo per via del veleno.
Si rivolse di nuovo a Peter.
<< Chi è stato? Chi è il vostro creditore? >>
Peter sorrise.
<< Non conosco il suo vero nome. È questo il bello. Si nasconde sotto ad un cappuccio. Nessuno ha mai visto il suo vero volto o sentito la sua voce. E sai, anche se sembra assurdo da credere, io l’ho visto in azione. Posso assicurarti che non c’è niente di fasullo in quello che fa. >> rispose. Fece una pausa. << Si fa chiamare il Mago. E vuole Paige, perché è l’unica che sa tutto sugli esseri sovrannaturali. È lui che ha resuscitato Allison. È lui che ci ha dato una scadenza ed era entro la mezzanotte di questa serata. Sta venendo a prenderla. E no, se te lo stai chiedendo, Derek non potrà fare niente per fermarlo. >>
 
Lydia prese la pistola che Allison le aveva lasciato e cercò il caricatore. Stiles la fissò, la mazza da baseball fra le mani e la consapevolezza di non poter fare niente. Lydia cercò invano di caricare l’arma, ma non ci riuscì. La scaraventò dall’altra parte della stanza, urlando per la disperazione.
<< Lydia, per favore, fermati. >>
<< Io voglio aiutarli, Stiles. Non è possibile che non possiamo fare niente. Dobbiamo fare qualcosa! C’è qualcuno che sta morendo e non so nemmeno chi è! In teoria dovrebbe essere Paige, perché le voci dicevano che il traditore sarebbe morto, ma non so se… >>
<< Lydia. >> la interruppe Stiles, posando la mazza sulla panca. Lo spogliatoio maschile era così vuoto, adesso. Le mise le mani sulle spalle, guardandola dritto negli occhi. Lydia aveva gli occhi rossi e le labbra tremanti. << Lydia, Paige morirà comunque. E non sarà colpa tua. >>
Lydia sbatté le palpebre.
<< Cosa? Che costa stai dicendo, Stiles? >>
<< Lei è malata, Lydia. >>
Lydia spalancò gli occhi. I suoi occhi grandi, luminosi e splendidi. Gli si strinse il cuore.
<< Perché non me l’avete detto? >>
<< Ho deciso di non dirtelo, perché ti avrebbe fatto troppo male. >> rispose.
<< Io volevo solo aiutare… >> replicò, non sapendo dove guardare. Ogni punto sembrava perso in un oceano di dissapori. << Io volevo solo salvare la vita dei miei amici. >>
<< Lo so, ma non puoi fare niente per salvare Paige dal suo destino. >>
<< Anche se ci ha fatto tanto male, è pur sempre una nostra amica. Non possiamo lasciarla morire! Stiles, non possiamo lasciarla morire! >> gridò Lydia, mentre Stiles ormai la teneva per i polsi.
Sembrava che andasse a rallentatore. I suoi occhi verdi sapevano di speranza, ma le sue labbra esangui sapevano tanto di fine. Sbatté le palpebre, le lacrime che le bagnavano le guance. Non voleva, non voleva davvero farla piangere, ma doveva dirglielo. Lei aveva un cuore gentile, anche se poteva sembrare il contrario e lui sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvare le persone che amava.
<< Non possiamo farci niente, Lydia. >>
<< Non posso aspettare che muoia! >>
<< Non possiamo! >>
<< Non la lascerò morire! >>
<< Non puoi sentirti in colpa per qualcosa che non dipende da te! >> urlò Stiles, sorprendendosi del suo stesso tono di voce. Lydia tirò uno strattone, riprese la pistola e si diresse verso la porta.
<< Non lascerò che lei muoia di nuovo. >>
Stiles abbassò le spalle. Si accorse solo un secondo dopo delle parole di Lydia.
<< Di nuovo? >> chiese. Lydia deglutì, la mano destra ancora sulla maniglia della porta. << Lydia, ma stai parlando di Paige o di Allison? >>
 
Fu quando vide i suoi amici a terra, che Scott capì che era finita. L’erba gli solleticava la schiena. Si era dimostrato più forte di Peter, quando lo aveva scaraventato contro un Berserker, provocandogli un dolore inaudito, ma poi lui lo aveva ferito gravemente all’addome e lui non era più riuscito a camminare molto bene. Kate stava aspettando il Mago, Paige accanto a lei con il viso violaceo e le braccia rosse. In pratica questo tizio poteva essere chiunque, ma di sicuro era un pazzo. A quanto pare voleva Paige per cercare di distruggerli tutti. Della serie Sai che novità. Era un mago, certo, ma che gusto c’era se non li colpiva bene, nel profondo? Non poteva certo fare una magia qualunque ed ucciderli o farli morire di asfissia come accadeva in Star Wars (a detta di Stiles). O forse, la risposta era che non era quel tipo di mago come lo era Harry Potter e aveva bisogno di sapere come uccidere alcuni esseri sovrannaturali.
Peter si avvicinò pericolosamente a lui. Lo tirò su stringendogli il collo. Scott cercò di divincolarsi, ma era davvero stanco. Lo sguardo assassino di Peter sembrò quasi dirgli che stava per morire.
<< Peter. >> disse una voce dietro di lui. << Lascialo andare. >>
In lontananza, Kate urlava al fratello che non avrebbe mai avuto il coraggio di ucciderla.
<< Derek, assisterai alla dipartita del tuo più caro adepto. Quasi mi dispiace non poter vedere la tua faccia, quando sentirai il cuore smettere di battere. Un giorno dissi a Paige che ti avrei strappato il cuore indirettamente dal petto. E così farò. Stanotte, le due persone più importanti per te moriranno. Sono davvero un bravo zio, non credi? >> esclamò ironico, stringendo il collo di Scott.
Dietro di loro, Chris alzava la pistola e la puntava contro Kate. Kate faceva lo stesso contro Chris.
<< Peter… non risolverai niente… così. >> rantolò Scott, soffocando.
<< Scott! >> gridò Malia, correndo loro incontro. << Peter, mollalo! Mollalo subito! >>
<< Faresti del male a lei? >> chiese Derek. Peter ringhiò.
<< Non oseresti. >>
<< Faresti del male alla tua stessa figlia? >>
Malia si bloccò all’improvviso, a pochi passi da loro. Scott aveva la vista appannata per via delle lacrime, ma la vide strabuzzare gli occhi, le guance pallide. Poco lontano, Kira stava a terra e Stiles stava correndo insieme a Lydia verso di loro. Scott emise un No strozzato.
<< Tu sei mio padre? >>
Peter si distrasse. Si distrasse per voltarsi e guardarla e quello fu il suo punto di non ritorno. Derek lo colpì, tanto forte da fargli diventare gli occhi azzurrissimi per un secondo. Lo gettò a terra.
<< Mi dispiace, Malia. >> disse, poi aiutò Scott a rialzarsi.
Lydia gridò. Un grido tanto forte da squarciare un cuore o rompere una finestra. Stiles si coprì le orecchie per il dolore. Scott sbatté più volte le palpebre e riconobbe Allison proprio alle spalle di Kate, gli occhi lucidi e la mano ferma sulla freccia. Chris teneva la pistola puntata contro la sorella, le labbra serrate.
<< Non lo faresti mai, Chris. >> disse Kate, sogghignando. << Sono tua sorella. >>
Chris deglutì, mentre uno dei Berserker stava per colpire Kira svenuta a terra. Le sue ciglia erano imperlate d’acqua. Scott lo vide aprire e chiudere le palpebre molto lentamente. Era come se tutto il mondo, tutto il tempo, si fossero fermati per assistere a quella scena.
<< Mi dispiace, Kate. >> fece, con quella sua voce roca.
Kate spalancò gli occhi e stava per voltarsi, quando la freccia di Allison vibrò nell’aria. E la colpì. La colpì dritto al cuore. Un po’ come Cupido. Kate spalancò la bocca. Tossì sangue, poi si accasciò al suolo. Allison cadde sulle ginocchia, distrutta. Scott prese a correre verso di lei, il tempo che si dilatava e si dilatava e si dilatava. I Berserker si fermarono. Peter serrò le palpebre, mormorando un Dannazione! Scott scivolò accanto ad Allison e l’abbracciò. La strinse tanto forte da farsi male alle mani. Allison scoppiò a piangere.
Ti voglio bene, Allison.
<< La solita incompetente! >> urlò Peter, alzandosi in piedi. Malia lo fissò. << E lei voleva il potere! >>
<< Non si tratta di potere! Si tratta di persone! Si tratta di salvare delle vite innocenti! Vite che hanno bisogno di protezione! >> esclamò Derek. Peter sembrava scosso, ma non dava segno di volersi tirare indietro.
Scott rimase a guardare la scena, Allison che ancora singhiozzava fra le sue braccia.
<< Le ha voluto bene fino alla fine e guarda cos’è successo. >> disse, riferendosi ad Allison. << Lei l’ha uccisa. È questo che fanno le persone che ami. Ti uccidono. >>
<< Non tutte. >> ribatté Derek. << Alcune muoiono per salvarti. >>
Lydia si avvicinò a loro con le lacrime agli occhi. Derek si voltò a guardarla. Era impossibile che il suo cuore avesse già capito tutto, ma era così. Fu come sentire tutto il suo corpo cadere, la pelle che cedeva e si divincolava dalle ossa. I suoi occhi erano così consapevoli.
Ancora prima che lei parlasse, lui sapeva già quello che gli stava per dire.
<< Mi dispiace, Derek. Dobbiamo riportarla a casa. >>
 
La strada verso il loft non gli era mai sembrata così lunga come quella notte. Peter era sparito assieme ai Berserker, mentre tutti gli altri erano andati con lui. I genitori di Scott si erano occupati della festa, così come il padre di Stiles.
Derek adagiò Paige a terra, non riuscendo più a trasportarla. Si sedette a gambe incrociate sul pavimento con lei fra le braccia. Il suo cuore batteva ancora, ma era sempre meno veloce. Si misero tutti intorno a loro con le mani congiunte quasi come in preghiera. Deaton aveva già dato a Scott l’antidoto e lui si sentiva un po’ meglio. Lydia deglutì silenziosamente, mordendosi il labbro inferiore per la rabbia. Stiles le strinse la mano. Derek diede una spintarella a Paige e lei riaprì gli occhi, le labbra esangui e screpolate, gli occhi stanchi. Lo guardò con dolcezza, le palpebre pesanti.
<< Ehi… >>
Derek si sforzò di rimanere calmo.
<< Ehi. >>
<< Abbiamo vinto? >>
Derek sorrise.
<< Sì. A quanto pare, il mago non si è presentato. >>
<< Chi? >> chiese Paige, confusa.
<< Lascia perdere. >>
Paige premette la testa contro il suo petto.
<< È finita, Derek. Lo sento. >>
Derek deglutì, le labbra che gli tremavano.
<< Non dire così. >>
<< Mi dispiace di non essere riuscita a tenerti lontano da tutto questo. E mi dispiace di non averti detto la verità. Non ero la spia di Kate. Volevo solo aiutarvi. Volevo riportare in vita una ragazza dolce e gentile. >> disse, poi tossì. La sua mano era rossa per il sangue. Allison si strinse di più a Scott.
<< Lo so. So tutto. Ti perdono, Paige. >>
Paige fece un sospiro di sollievo, sorridendo.
<< Ti amo, Derek. >> disse. Derek chiuse gli occhi, un groppo in gola che non lo faceva parlare e gli occhi pieni di lacrime. << Io mi fido di te. >>
E poi, con tutta la tranquillità del mondo, chiuse gli occhi.
 
Lydia accarezzò il braccio di Stiles. Sentirlo concreto al proprio fianco in un momento così difficile, la faceva sentire meglio. Aveva chiuso ed archiviato quello che era successo con Parrish. Aveva capito che l’aveva fatto solo perché si sentiva sola e confusa. Si guardò intorno, le facce tristi dei suoi amici le provocavano un dolore infinito.
E le venne l’idea.
<< Mordila. >>
Derek scosse la testa.
<< Non vuole. >> disse. << Sarei un egoista, se lo facessi. >>
<< Fra due minuti sarà morta, Derek. Ce la farai? Riuscirai a sopportarlo? Perché io non ce la farò. >>
Derek deglutì.
<< Non posso. Potrebbe non sopravvivere. >>
<< Morirà in ogni caso. Provaci. >>
Derek alzò lo sguardo e cercò quello di Scott. I suoi occhi erano sinceri come sempre e gli dicevano che l’avrebbe appoggiato sempre e comunque, qualunque fosse stata la sua scelta.
Io mi fido di te.
Sentì le zanne sfiorargli la lingua. Non si era nemmeno accorto di aver dato il comando. Deglutì piano, indeciso. Il tempo pareva scorrergli lungo la pelle, prendendosi gioco di lui. E poi lo fece. Fu delicato e preciso. Sentì una scarica elettrica percorrergli la schiena, esattamente quello che sentiva quando la baciava. Si staccò e la vide sussultare. Il morso venne assorbito subito dal braccio. Rimase lì, fermo, ad aspettare un segno. Aspettò la risposta del corpo.
Quella notte, Paige non si svegliò più.  








Angolo autrice:
State piangendo? Perché io sto piangendo ç_ç
Scrivere questo finale è stato davvero difficile. E triste, ovviamente. 
Non vi dirò nulla, di nuovo, perché nel prossimo capitolo verrà spiegato quest'ultimo pezzo, quindi dovrete aspettare il prossimo aggiornamento. Stavolta sono stata puntuale!
La storia del veleno me la sono inventata di sana pianta, ve lo dico xD. Scott è vivo!
Allora, cosa pensate di Peter e di tutta la storia che c'era dietro la resurrezione di Allison? Vi aspettavate la morte di Kate (per mano di Allison)?
Questo è uno dei mie capitoli preferiti, soprattutto per la parte con Paige e per quello che succede fra gli Argent ed anche l'inizio con Stiles. E poi c'è lo scontro finale!
Comunque, vi ricordo (con mio profondo rammarico sigh) che questo è il nono capitolo e che quindi ne mancano solo altri tre alla fine.
D'accordo, credo di aver detto abbastanza xD. Grazie a tutte le persone che seguono/preferiscono/ricordano la storia, i lettori silenziosi, chi recensisce!
Ciao :)
Erule 
  
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