Amir
Rose’s
pov
«ti ha
mentito Rose» concluse Zayn risoluto «in
realtà
l’incidente l’ha avuto perché si
è ubriacato» coprii il viso con le mani
disperata «è per quello che è successo
tra noi ne sono sicura, dev’essere
distrutto» Harry non poteva farsi del male così,
non era giusto «beh non è uno
che piange abbracciato al cuscino ma si vede che ci sta male»
disse Zayn
sedendosi sul letto accanto a me «è tutta colpa
mia» «no ma che dici? Non
pensarlo nemmeno, tu non hai nessuna colpa di quello che fa
Harry»
«io
gli voglio bene e non voglio che gli succeda qualcosa,
quella notte ha rischiato di morire Zayn, come pensi che mi sarei
sentita se
fosse successa una cosa del genere?» solo a pensarci mi
tremavano le gambe
dalla paura «menomale che non si è fatto niente,
dobbiamo tenerlo d’occhio non
possiamo permettere che faccia qualche altra pazzia»
La mia
preoccupazione per Harry cresceva sempre di più, lui
faceva tutto per me, stava male per me e soffriva per me e questa cosa
non mi
dava un attimo di pace.
Mandy’s
pov
«ma
che cavolo questo computer idiota!» ero sola in camera
seduta davanti alla scrivania che cercavo di entrare in Internet ma
quell’affare continuava a bloccarsi senza motivo.
«che c’è non è una buona
giornata?» chiese Katherine entrando in camera «no
è solo che questo computer
mi fa impazzire» dissi esasperata
«perché non lo fai vedere a Louis? Lui
è
pratico di queste cose» lasciai perdere il computer e mi
sdraiai a peso morto
sul letto «si gliel’ho farò
vedere».
Chiusi gli occhi
nonostante fosse quasi ora di pranzo avevo
sonno, infatti tanto per cambiare quella notte non avevo dormito molto
bene,
avevo parecchi pensieri per la testa e uno di questi era quello stupido
ragazzo
che avevo incontrato il giorno precedente, nemmeno lo conoscevo che
già lo
odiavo. «ma qualcosa mi dice che non sei nervosa solo per il
computer» continuò
Katherine sedendosi accanto a me «si infatti ci sono varie
cose di mezzo, senti
Kat io non ne ho mai parlato con nessuno ma è da parecchio
tempo che ho delle
brutte sensazioni» quella mi guardò interrogativa
«in che senso brutte sensazioni?»
ci pensai su «è come se avessi la sensazione che
stia per succedere qualcosa di
brutto ma non so spiegarti altro» Katherine rimase pensierosa
e non disse
niente «e poi a parte questo sai ieri alla festa ho
incontrato un ragazzo..»
«carino?» mi chiese improvvisamente «si
era molto bello è solo che lo stavo per
prendere a pugni ti giuro, continuava a fissarmi le tette e poi era
così
arrogante con quel sorrisetto strafottente, mi stava dando davvero sui
nervi»
Katherine scoppiò a ridere per il mio atteggiamento
«tranquilla tanto non lo
rivedrai mai più, ora andiamo a mangiare mi sa che gli altri
sono già pronti e
poi ho sentito che oggi ci sarà un’ospite,
l’ha invitato Zayn» si alzò dal
letto e raggiunse la porta «si andiamo» dissi
seguendola.
Andammo di sotto
e notai che dalla cucina provenivano delle
risate accompagnate da una voce, una voce maschile non apparteneva a
nessuno
dei ragazzi eppure non so perché mi sembrava famigliare,
appena entrai vidi che
erano tutti seduti a tavola intenti
ad
ascoltare, posai il mio sguardo su quel ragazzo e mi venne un colpo,
non poteva
essere vero, che diavolo ci faceva qui? tutti si girarono nella mia
direzione,
quel fastidioso ragazzo in un primo momento era sorpreso nel vedermi ma
poi mi
rivolse un sorriso come quello che aveva alla festa, la mia voglia di
prenderlo
a schiaffi davanti a tutti in quel momento era all’ennesima
potenza.
«Mandy
lui è mio cugino Amir, Amir lei è
Mandy» ci presentò
Zayn «Mandy? Credevo che il tuo nome fosse “non ti
interessa”» disse per poi
mettersi a ridere «questo qui è tuo
cugino?» chiesi indicandolo come fosse un
barbone sdraiato su una panchina «si ma voi vi conoscete
già?» «ci siamo
incontrati accidentalmente ieri alla festa»
«com’è piccolo il mondo»
affermò
Louis «vieni Mandy siediti vicino a me» mi
invitò battendo la mano sulla sedia
posta accanto a lui, purtroppo non c’erano altri posti
disponibili altrimenti
mi sarei seduta a sei metri di distanza «sono felice di
averti incontrato di
nuovo» mi sussurrò all’orecchio mettendo
un braccio sulla spalliera della mia
sedia.
Per tutta la
durata del pranzo dovetti sorbirmi le stronzate
che sparava Amir o come diavolo si chiamava, ero l’unica a
non ridere a quanto
pare gli altri lo trovavano divertente, ma cosa
c’è di divertente nel fatto che
quando andava a scuola ha lanciato una penna alla professoressa
convinto di
colpire un compagno?
Dopo il pranzo
Amir si offrì di sparecchiare nonostante gli
altri gli dicessero di accomodarsi «no tranquilli, vi do una
mano volentieri»
che? Avevo sentito bene? Com’è che è
diventato gentile tutto in una volta?
Mi avvicinai al
lavandino per riporre i piatti sporchi e
come mi girai me lo ritrovai vicinissimo che mi sorrideva malizioso
«scusa devo
solo posare il piatto» si allungò verso il
lavandino e così facendo il suo
petto combaciò perfettamente con il mio, sentivo il suo
collo a stretto
contatto con il mio viso e i nostri bacini erano praticamente
incollati, era
praticamente sopra di me e non so per quale motivo il mio stupido cuore
iniziò
a battere in maniera incontrollata, lo stava facendo apposta. Quando si
staccò
mi fece l’occhiolino accompagnato da quel fastidioso sorriso
che a quanto pare
era il suo marchio di fabbrica.
Da quel
pomeriggio trascorso in sua compagnia avevo capito
una cosa di Amir; era un tipo strano e sembrava possedere una doppia
personalità perché con gli altri faceva battute,
scherzava ed era gentile,
soprattutto con Zayn con il quale a quanto pare aveva un legame
particolare,
con me invece si comportava a volte in maniera irritante e altre volte
faceva
le cose con malizia sempre con quello stupido sorriso che mi faceva
venire
voglia di prenderlo a pugni, non sapevo che cavolo voleva da me ma se
stava
cercando qualcuno per potersi sfogare sessualmente aveva proprio
sbagliato
persona, non sono una sigaretta che prima la si usa per i propri sfoghi
e poi
la si butta via calpestandola.
Rose’s
pov
Il cugino di
Zayn era appena andato via, devo ammettere che
era un tipo simpatico, praticamente ha parlato solo lui per tutto il
pranzo e
noi lo ascoltavamo lasciandoci scappare una risata di tanto in tanto,
l’unica a
non ridere era Mandy infatti mi sorse il dubbio che magari fosse
successo
qualcosa ma quando glielo domandai mi rispose solamente «sto
bene, vado a letto
che nessuno mi disturbi» mi era sembrata un po’
strana come se c’era qualcosa
che la irritava.
Anche io
probabilmente ero strana agli occhi degli altri,
avevo infatti invitato Zac a pranzo da noi ma mi aveva detto che non
poteva
venire perché aveva delle cose importanti da fare, senza
specificare quali
erano queste cose importanti ma me l’avrebbe sicuramente
detto quando sarebbe
arrivato e cioè tra qualche minuto, beh dato che non poteva
venire a pranzo
poteva almeno fermarsi a cena da noi. Appena sentii il suono del
campanello scattai
in piedi e mi precipitai alla porta andando a sbattere contro Louis che
mi
guardò con gli occhi sgranati, aprii la porta e me lo
ritrovai in tutta la sua
bellezza che mi sorrideva «questa è per
te!» disse porgendomi una rosa rossa
«oh grazie amore» «ti amo» mi
disse dopo avermi lasciato un bacio sulle labbra
«anche io più di ogni altra cosa» dopo
che gli altri lo salutarono gli presi la
mano e lo condussi nella camera degli ospiti.
Chiusi la porta
alle nostre spalle e lo baciai nuovamente,
volevo assaporare ogni parte di lui, quello strinse i miei fianchi e
continuò a
baciarmi con passione, ci staccammo un attimo per riprendere fiato
«cosa avevi
da fare stamattina che non sei venuto?» Zac
continuò ad accarezzarmi il viso
dolcemente «dovevo solo fare delle commissioni da parte di un
mio amico» disse
prendendo a baciarmi il collo «perché lui da solo
non ci sa andare?» dissi con
una punta di ironia «non è che non ci sa andare
è che non ci può andare»
continuò a baciarmi il collo leccandolo di tanto in tanto
«e come mai?» Zac si
fermò e mi guardò negli occhi «come mai
tutte queste domande?» «ero solo
curiosa» il moro annuì sorridendo «ok ma
adesso basta parlare» mi feci scappare
una risatina e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai accanto al letto
dove Zac
mi adagiò delicatamente continuando a baciarmi incastrai le
gambe intorno alla
sua vita, non eravamo mai stati così intimi prima
d’ora «sei bellissima» mi
prese le cosce stringendole e iniziò a baciarmi con
più foga partendo dal collo
fino a scendere alla mia pancia, mi sollevò la maglietta e
prese a stringermi i
seni leccandoli, il reggiseno quando ero in casa non lo indossavo mai.
«non
sai quanto ti desidero, sei solo mia e di
nessun’altro»
non so perché ma quella frase risultò
più come una minaccia, rimasi
interrogativa e di conseguenza Zac si accorse della mia espressione, si
avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia
«ti amo» mi sussurrò
abbassandomi la maglietta, dopo di che si alzò e rimase a
guardarmi, non capivo
quali erano le sue intenzioni «beh che fai ancora
lì? Andiamo dagli altri»
disse prendendomi per mano.
Ero parecchio
confusa, prima mi bacia e tutto e l’attimo
dopo si ferma e dice di andare di sotto? Era un comportamento un
po’ insolito
il suo.
«Zac
è tutto a posto?» mi piazzai davanti a lui
guardandolo
intensamente negli occhi «si, perché me lo
chiedi?» «mi sembri un po’ nervoso,
c’è qualcosa che non va? Guarda che con me puoi
parlarne sono la tua ragazza»
«no tranquilla, è tutto a posto» mi
mostrò un sorriso che sembrava quasi
forzato. Gli presi le mani accarezzandole «senti amore, io ti
amo più di ogni
altra cosa al mondo e se c’è qualcosa che non va
devi dirmelo, puoi parlare con
me, puoi sfogarti, io sarò sempre presente per te, ci
sarò sempre anche nei
momenti più brutti, i tuoi problemi sono anche i
miei» Zac rivolse lo sguardo
al pavimento, notai che i suoi occhi si inumidirono improvvisamente, lo
abbracciai di conseguenza «sei la cosa più bella
che mi sia mai capitata» mi
disse tra le lacrime.
Quando fummo
chiamati per cenare andammo di sotto dove gli
altri si erano già seduti ai loro posti.
Harry’s
pov
Ci trovavamo
entrambi fuori ma lui non mi aveva visto perché
era messo di spalle e più distante rispetto a me, mi poggiai
al davanzale e mi
accesi una sigaretta. «so già tutto
perciò non mi stressare» disse irritato
«senti non c’è bisogno di ripetermi le
cose duecento volte, ci sono andato
stamattina e ti ho già detto di non chiamarmi!» la
conversazione si faceva
sempre più interessante, forse sarei riuscito a capire
qualcosa «sai mi
dispiace rovinarti l’entusiasmo ma non sei tu che comandi,
sei solo una sorta
di messaggero perciò praticamente inutile»
messaggero? Ma con chi diavolo stava
parlando? Forse con lo stesso ragazzo che gli aveva dato i soldi? Ma la
mia era
solo un’ipotesi.
Zac rimase
qualche minuto in silenzio ascoltando ciò che
aveva da dire l’altra persona, diventò
improvvisamente serio, gli occhi rivolti
in un punto preciso e si mordeva il labbro «ti sbagli, non me
ne frega
assolutamente niente» concluse con una risatina sprezzante
«adesso devo andare
e ti consiglio di non chiamarmi più perché sai
cosa succederà se dovessi
combinare qualche casino» chiuse la chiamata e si mise il
telefono in tasca
dopo di che si girò e mi guardò con espressione a
metà tra la sorpresa e la
paura. «non sapevo che oltre a fare il cantante fossi anche
una spia» «non ti
stavo spiando» mentii riponendo la sigaretta ormai terminata
nel posacenere, mi
avvicinai a lui minaccioso, volevo metterlo in guardia, volevo fargli
sapere
che se avesse fatto un solo passo falso avrebbe fatto i conti con me
«non so
chi diavolo sei o che intenzioni hai ma ti giuro su dio che se la fai
soffrire
ti ammazzo con le mie mani» continuava a fissarmi con quello
sguardo di sfida e
quel sorrisetto del cazzo credendosi il padrone del mondo
«però non pensavo che
a lei ci tenessi così tanto, vorrei darti un consiglio come
te lo darebbe un
vero amico Harry e non prenderla come una minaccia o qualcosa del
genere, perché
non lo è, fatti passare la cotta per Rose, dimenticati di
lei come se non fosse
mai esistita e trovati un’altra ragazza» ma io ero
più stronzo di lui e mi
divertivo da matti a stuzzicarlo «e se invece non lo
facessi?» sul su viso
comparve un sorriso di chi sembra sapere tutto della vita «o
beh in quel caso
non prevedo un lieto fine per te, ricordati sempre che il dolore
più grande è
quello che proviene dal cuore» ripensai a
quell’ultima frase che mi lasciò
interrogativo «aspetta che cosa vuol dire?»
«era solo un consiglio Harry, ora
sei libero di seguirlo oppure no» disse rivolgendomi un
ultima occhiata.
Dopo quella sera Zac mi insospettì ancora di più e avrei fatto qualsiasi cosa pur di scoprire cosa diavolo nascondeva quel ragazzo.