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Autore: Bad Bionda Bana    07/10/2014    1 recensioni
Noi li conosciamo bene i nostri cantanti preferiti, ma se dietro alla loro storia, ce ne fosse una più complicata?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Yah Cheondungah! Tra un po' sarà il tuo compleanno. Hai già pensato a cosa vorrai fare?- quando si trattava di festeggiare G.O era sempre il primo ad arrivare.
-Mancano ancora più di due settimane al mio compleanno, ho ancora tempo per inventarmi qualcosa.- risposi ridendo. Il mio compleanno, il giorno del mio ventiquattresimo compleanno, il tempo passava senza che me ne accorgessi. Mi persi qualche secondo a pensare a tutto quello che avevo vissuto in quegli ultimi anni. Erano passati cinque anni dal mio debutto come Cheondung degli MBLAQ. In quei cinque anni ero cresciuto come persona e come artista, avevo anche composto alcune canzoni e pubblicato ben due singoli digitali, avevo conosciuto molte persone, mi ero fatto nuovi amici e rivisto quelli vecchi. Ora avevo anche una nuova famiglia, i miei compagni, e una nuova casa, la casa discografica. Avevo vissuto esperienze uniche e indimenticabili, come il programma di Hello Baby, nessuno avrebbe potuto cancellare quei ricordi indelebili e meravigliosi che avevamo creato insieme a quei tre bambini, di tanto in tanto mi capitava di rivedere il piccolo Leo. Ricordai la mia prima esperienza da attore in "Nail Shop Paris", avevo dato tutto me stesso per il personaggio di Jin, e anche il mio primo musical insieme al leader.
-Hey, terra chiama Cheondung, pronto?- mi scosse dalla spalla facendomi tornare alla realtà -In ogni caso è il 17 settembre, hai ancora tempo, ma non ritrovarti all'ultimo secondo come sempre.- disse poco prima di uscire dalla mia camera. Il 17 settembre. Come mai quella data mi suonava familiare? Controllai in velocità la mia agenda per vedere se era il compleanno di qualcuno o se avessi qualche impegno, ma nulla. Senza darci molto bado misi via l'agenda e tornai al mio lavoro. In meno di un secondo ricordai che giorno fosse, corsi a cambiarmi e salutando tutti di fretta me ne andai in garage a prendere la macchina. Dopo pochi minuti miritrovai davanti al dormitorio della YG.
-Buongiorno!- feci uno dei miei sorrisini innocenti -Stai aspettando da molto noona?- chiesi abbassando il finestrino e notando lo sguardo tagliente di Dara.
-Ammettilo Gaeddongie, ti eri dimenticato!- mi urlò contro salendo in macchina.
-Scusa! Mi ero dimenticato di scrivermelo. Dai noona, sono solo un po' in ritardo, saranno massimo dieci minuti che aspetti.- misi in moto la macchina.
-È mezz'ora che ti aspetto!- mi diede un pugno sul braccio.
-Yah! Vuoi che facciamo un incidente?- dissi massaggiandomi il braccio, lei in risposta mi fulminò con lo sguardo.
Dara ed io ci eravamo messi d'accordo per andare a trovare nostra madre e aiutarla ad inscatolare le nostre vecchie cose. Non appena arrivammo lei ci accolse con un grandissimo abbraccio, non avevamo moltissime occasioni per vederla, ogni tanto la sentivamo al telefono, e quando finalmente potevamo andare a trovarla era una gioia immensa per tutti. Come una madre che si rispetti si lamentò per quanto eravamo magri e ci preparò un pranzo degno di un re, riso, carne, contorni e addirittura il dolce. Sia mia sorella che io ci sentivamo scoppiare per quanto avevamo mangiato. Dopo avere aiutato nostra madre a sistemare piatti e posate, andammo in camera nostra con un paio di scatoloni ognuno, non volevamo mettere via tutto, d'altronde quelle camere erano ciò di più vicino a lei che nostra mamma avesse di noi, volevamo solo dare una ripulita. I miei vecchi videogiochi, i miei quaderni di scuola, misi tutto negli scatoloni. Spolverai gli scaffali, e mentre stavo pulendo il pavimento trovai una scatola a terra sotto la scrivania, al tempo ero non poco disordinato. Probabimente era la scatolina di qualche regalo, così senza farmi molti pensieri la misi nella tasca della felpa con l'intenzione di buttarla via una volta finito il lavoro. Proprio nel momento in cui stavo sistemando il letto dopo aver cambiato le lenzuola, ci si buttò felicemente il piccolo Dadoong.
-Ma ciao anche a te.- dissi sorridendo e prendendolo in braccio -Ti sono mancato?- il micio miagolò come se avesse voluto rispondermi e cominciò a fare le fusa -Anche tu mi sei mancato tantissimo. Mi piacerebbe molto portarti al dormitorio, ma sai che G.O hyung è allergico al pelo degli animali.- mi si strusciò contro il petto miagolando triste. Nonostante la scusa di G.O fosse vera, preferivo comunque lasciarlo a casa in modo che tenesse compagnia a mia madre. A casa con lei c'era anche nostra sorella Durami, ma avere attorno Dadoong era come avere con sè una piccola parte di me.
-Sanghyun!- sentii urlare dietro di me e subito due braccia aggrapparsi a me -Perchè non mi hai detto che venivi fino a casa?- mi girai e sorrisi vedendola.
-Scusami, la prossima volta ti avviserò prima.- le scompigliai i capelli e ricambiai l'abbraccio -Come sta la mia piccola Durami?-
-Piccola, guarda che ho un anno in più di te. Comunque tutto bene! Sono felicissima di rivederti! Aspetta, ma c'è anche unnie?- come se non fossi mai stato li corse subito ad abbracciare Dara, le si buttò al collo facendola quasi cadere. Queste piccole riusnioni di famiglia erano sempre state il momento che più preferivo, mi facevano tornare come indietro nel tempo, prima che mia sorella Dara ed io diventassimo cantanti. Le mattine in cui nostra madre ci accompagnava a scuola, Durami che faceva i capricci perchè non voleva andarci, le litigate tra me e Dara per i giocattoli, le serate passate a giocare tutti insieme, le favole della buonanotte prima di andare a dormire. Mi sentivo nostalgico a ripensare a quel periodo della mia vita, sospirai con sguardo assente.
-Sanghyun, tutto bene?- nostra madre stava assistendo al momento d'affetto tra le mie sorelle -C'è qualcosa che non va?- il suo sguardo mostrava una leggera preoccupazione.
-No no tranquilla, è solo che stavo ripensando a quando eravamo piccoli e ho sentito la mancanza di certi momenti.- sorrisi rassicurandola.
-Sanghyunah, per quanto anche a me manchino gli anni passati, ora hai una vita spettacolare, te la sei guadagnata con il duro lavoro, non lasciartela rovinare dai ricordi, pensa invece a crearne di nuovi.- mi accarezzò la schiena come faceva quando da piccolo ero triste -Ora aiutami a staccare Durami da Dara, o rimarrai senza una sorella.- disse ridendo.
-Beh, una sorella rompi scatole in meno.- risposi sussurrando.
-Yah! Guarda che ti ho sentito!- urlò Dara dimendandosi cercando di liberarsi dalla stretta della sorellina. Scoppiammo tutti a ridere, nemmeno in famiglia riuscivamo ad essere delle persone normali.
Per quel giorno non avevamo alcun impegno, così decidemmo di trattenerci anche per cena, per poter passare più tempo possibile tutti insieme. Ovviamente nemmeno durante la cena ci fu un momento di serietà, soprattutto quando Dadoong attaccò Durami per avere un po' di pesce, lei urlò per lo spavento terrorizzando il povero micio tanto da farlo scappare sotto la mia sedia, non avevo mai visto Dadoong così impaurito. Una volta finito di mangiare ci sedemmo tutti in salotto a guardare vecchi filmini di quando eravamo più piccoli, i primi passi, le prime parole.
-Bene.- dissi sospirando -Ora noi dobbiamo andare, o ci daranno per dispersi.- diedi un ultimo bacio a nostra madre e a Durami, nonostante sorridessero sapevo bene che dentro non volevano che ce ne andassimo.
-Tornate presto.- disse Durami con voce spezzata.
-Aigoo, questa piccola impertinente.- Dara le scompigliò i capelli ridendo -Certo che torneremo presto, ti sei forse dimenticata che tra un po' è il compleanno di tuo fratello?- lei scosse la testa senza dire nulla per poi sparire in camera, era sempre stata una ragazza molto emotiva. Salutammo un'ultima volta e salimmo in macchina, nessuno disse nulla durante il tragitto per il ritorno. Riportai Dara al dormitorio della YG e tornai al mio di dormitorio, i ragazzi stavano facendo ognuno gli affari propri, così mi limitai a salutare e andare in camera mia. Sapevano benissimo come stavo dopo essere stato dalla mia famiglia, quanto mi mancassero, d'altronde la stessa cosa valeva anche per loro. Forse quello era l'unico punto a sfavore di quella vita così ricca di esperienze, il doversi allontanare dai propri cari e dalla propria vita di un tempo. Mi buttai a letto di peso, presi il mio iPod e le cuffie e con la musica al massimo chiusi gli occhi, avevo bisogno di totalmente da solo, e senza accorgermene mi addormentai vestito. Come mi girai su un fianco mi caddero le cuffie rimanendo attorno al collo, e dalla tasca della felpa cadde la scatolina che mi ero dimenticato di buttare via.

  
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