Lyncans
bit
Lei
era davanti a me… mi sorrideva vedevo la sua pelle ambrata
coperta di gocce di
sudore che la rendevano brillante… sorrideva… no
sogghignava… vedeva il terrore
della sua nuova preda, io!
Il
cono della luce lunare la illuminava solo dalla bocca in
giù… non sapevo chi
fosse, vedevo la sua posizione inclinata in avanti, i fremiti che gli
scuotevano il corpo… le unghie delle mani si stavano
allungando… diventavano
affilate somigliavano sempre di più ad artigli i suoi lunghi
capelli neri l’avvolgevano
il corpo nudo, quando il lieve moto del vento li spostava potevo notare
il suo
corpo bellissimo e perfetto, si stava ricoprendo di peli
argentei…
“Sei
mia!” sussurrò in una specie di ringhio
“Chi
sei perche mi stai facendo questo…chi…COSA
SEI???” urlai disperata io…
“Come
non mi riconosci? Sono io!” disse prendendo una frangia di
capelli e
scostandosela dal viso per poi avvicinarsi per farsi illuminare dalla
luce
della luna… “…Sono Kaya…non
riconosci la tua migliore amica?” disse imitando un
tono offeso e arricciando le labbra
“K-kaya…
cosa ti è successo???” chiesi io
terrorizzata… indicando i peli che
continuavano a coprire il suo corpo flessuoso e alla posa sempre
più ferina…
“Questo?
Niente… fa parte di me, come tutte le altre cose di cui ti
sei innamorata!”
disse con un filo di voce distogliendo momentaneamente lo sguardo!
“C-come
lo sai!” urlai disperata io, non ero solo sul punto di essere
sbranata da un
mostro che era la mia migliore amica, ma anche il fatto che di questa
migliore
amica ero follemente innamorata da un anno a questa parte… e
ora lei lo sapeva…
meritavo di morire… mi facevo schifo!
“Tu
non fai schifo!” mi rimproverò Kaya
“Cosa?
Come fai a…” non riuscii a finire la
frase…
“Quella
che fa schifo qui sono io…una licantropa pronta a uccidere
la sua migliore
amica solo per saziare la fame del suo branco… ma devo
rispettare gli ordini…
altrimenti mi ritroverei da sola…” aveva
cominciato a piangere…le lacrime che
fuoriuscivano rimanevano impigliate nei peli che le erano spuntati
sulle guance
“… lo sai io odio rimanere sola, e a differenza di
quello che si crede noi
licantropi non viviamo poco… anzi siamo fin troppo longevi,
mai come quelle
schifose sanguisughe, ma viviamo per centinaia di anni… e
più mangiamo e più
viviamo! I miei capo branchi erano già sorti quando gli
spagnoli sbarcarono
qui! E io ero sorta
ancor prima della
nascita dei tuoi nonni… e mi sono continuata a cibare delle
persone che avevo
vicino per continuare a vivere… non puoi capire come
l’istinto di vivere
scardini tutti i sentimenti che una prova per gli altri… ma
con te non riesco a
capire… tu sei diversa… non ci riesco!”
Io
avevo cominciato a piangere con lei… capivo cosa voleva dire
vivere soli, io ne
ero un esempio lampante!
Ma di una cosa ero certa amavo Kaya e adesso che lei lo sapeva mi
sentivo più
serena… ero felice… come non lo ero mai
stata… cercai di mettermi in piedi… mi
appoggiai al muro umido e freddo e mi tirai su, andai incontro alla mia
amica a
braccia aperte singhiozzando con le lacrime calde che scendevano e che
andavano
a morire sul mio sorriso, un sorriso per mm ma soprattutto per
lei… dovevo
rassicurarla… lei notò che mi stavo avvicinando
“NO!
NON TI AVVICINARE!!!” mi urlò contro allungando un
braccio che ormai
assomigliava ad un arto di un lupo… tranne per la mano che ad eccezione delle
unghie sembrava ancora
umana…
L’afferrai
la strinsi, mi ferii il palmo con gli artigli della mia
amica…la vidi sgranare
gli occhi socchiuse le labbra, notai che i denti si erano
allungati… doveva
aver sentito l’odore del sangue; gli afferrai la mano con
tutte e due le mani,
la strinsi… era stranamente fredda… no
più che fredda era una specie di calore
artificiale, come se fosse calore irradiato ma non creato dallo stesso
corpo…
avvicinai la sua mano alla mia e la baciai… aspirai quanto
più calore possibile
dalla sua mano i miei polmoni ne furono felici…
l’aria che avevo respirato fin’ora
era fredda e stranamente asettica e mi dava una tremenda sensazione di
solitudine ora l’aria che il suo corpo emanava era un
sollievo mi faceva
sentire che non ero sola… anche se la persona che avevo
davanti era pronta a
saltarmi addosso per uccidermi e divorarmi…
“Si
Kaya hai ragione io ti amo… e non rinuncerò mai a
te… qualsiasi cosa accada e
qualsiasi cosa tu decida di fare!”
mentre parlavo continuavo a stingere forte la sua
mano… la sentivo
tremare, tremava fortissimo…
Mi
avvicinai ancora di più… lei sussultò,
le posai le mani sul seno che era stato
completamente ricoperto dai peli, ma era comunque morbido e soffice
come lo
ricordavo… mi avvicinai fino a poggiarle la testa sul petto,
il suo cuore
batteva fortissimo!
“C-che
stai facendo, io sono pericolosa… ti voglio
uccidere… e tu ti avvicini così
tanto?”
“Come
ti ho già detto io ti amo e non mi importa cosa devi
fare… falla e basta!”
dissi io piangendo ma evidentemente felice...
“Ma…”
le poggiai un dito sulle labbra
“Ad
una sola condizione… dovrai portare qualcosa di me con te
per sempre!”
“No…
non mi puoi dire che ti stia bene… io ti
ucciderò… tu soffrirai… e questo solo
perché
dei vecchi lupi hanno deciso la tua sorte…”
“Non
puoi fare altro no?” dissi tranquilla, lei scosse debolmente
la testa scossa
dai singhiozzi… “… e allora fallo, io
non ti ostacolerò!”
“Non
posso…” singhiozzò
“…avevo provato a prenderla freddamente ma non ci
riesco,
Amanda, tu rimani l’unica che mi sia stata vicino
sempre… nessun’altro si era
mai comportato così!”
“Shhh!”
la zittii la obbligai a piegarsi su di me.
Mi
sdraiai sulla schiena, il pavimento era bagnato e
appiccicoso… Kaya fu
trascinata sopra di me… le avvicinai il viso al
mio…
“Fallo!”
dissi bisbigliando…
Mi
avvicinai ancora di più… le mie labbra sfiorarono
le sue… erano soffici e rosee…
socchiusi le mie lei se ne accorse e entrambe ci baciammo, come nessuno
mi
aveva mai baciata… le
bisbigliai ancora
quelle due parole all’orecchio…
“Ti
prego…”
“No
non posso…” singhiozzo… ma ormai la sua
voce assomigliava sempre di più ad un
ringhio…
Mi
riavvicinai alle sue labbra, le sfiorai con le mie…
“Ti
ho detto che lo devi fare…”
“No!
Non voglio… soffrirai…”
“Soffrirò
di più se tu muori…non potrei mai vivere senza di
te… e sicuramente i tuoi
capibranchi ti uccideranno se non farai quello che ti hanno
ordinato…”
“Non
mi importa… non lo voglio fare!” urlò
lei cercando di divincolarsi…la stinsi
più forte… mi succhiai un po’ di sangue
dalla mano… posai le mie labbra sulle
sue… le spinsi un po’ di sangue nella bocca con la
lingua…
“Ti
prego fallo…!” bisbigliai… i suoi occhi
ora erano del colore dell’oro liquido…
Poi
sentii una pressione sul collo…e un liquido caldo e denso mi
colò sulla
maglietta e si andò ad appiccicare sul suo petto…
“Ti amo…” ma ormai l’unico suono che percepivo era il gorgogliare del sangue che usciva…
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Ecco... piccola one-shot in cui ( anche se cambiano personaggi, luoghi, e addirittura genere ) cerco di farmi perdonare da Chiarucciapuccia... lo so avrei dovuto scrivere un capitolo per l'atra storia... ma ho preferito scrivere questo... anche perchè questo verrà poi affiancato da una one-shot di un altro tipo... diciamo che sono legati con doppio filo ma altrettanto saranno distanti!
Spero vi piaccia, fatemelo sapere tramite commenti
Grazie
Kriss89