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Autore: Kriss89    10/10/2008    2 recensioni
Beh che dire... l'amore tra una licantropa e la sua preda...
Genere: Romantico, Triste, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lyncans bit

Lei era davanti a me… mi sorrideva vedevo la sua pelle ambrata coperta di gocce di sudore che la rendevano brillante… sorrideva… no sogghignava… vedeva il terrore della sua nuova preda, io!

Il cono della luce lunare la illuminava solo dalla bocca in giù… non sapevo chi fosse, vedevo la sua posizione inclinata in avanti, i fremiti che gli scuotevano il corpo… le unghie delle mani si stavano allungando… diventavano affilate somigliavano sempre di più ad artigli i suoi lunghi capelli neri l’avvolgevano il corpo nudo, quando il lieve moto del vento li spostava potevo notare il suo corpo bellissimo e perfetto, si stava ricoprendo di peli argentei…

“Sei mia!” sussurrò in una specie di ringhio

“Chi sei perche mi stai facendo questo…chi…COSA SEI???” urlai disperata io…

“Come non mi riconosci? Sono io!” disse prendendo una frangia di capelli e scostandosela dal viso per poi avvicinarsi per farsi illuminare dalla luce della luna… “…Sono Kaya…non riconosci la tua migliore amica?” disse imitando un tono offeso e arricciando le labbra

“K-kaya… cosa ti è successo???” chiesi io terrorizzata… indicando i peli che continuavano a coprire il suo corpo flessuoso e alla posa sempre più ferina…

“Questo? Niente… fa parte di me, come tutte le altre cose di cui ti sei innamorata!” disse con un filo di voce distogliendo momentaneamente lo sguardo!

“C-come lo sai!” urlai disperata io, non ero solo sul punto di essere sbranata da un mostro che era la mia migliore amica, ma anche il fatto che di questa migliore amica ero follemente innamorata da un anno a questa parte… e ora lei lo sapeva… meritavo di morire… mi facevo schifo!

“Tu non fai schifo!” mi rimproverò Kaya

“Cosa? Come fai a…” non riuscii a finire la frase…

“Quella che fa schifo qui sono io…una licantropa pronta a uccidere la sua migliore amica solo per saziare la fame del suo branco… ma devo rispettare gli ordini… altrimenti mi ritroverei da sola…” aveva cominciato a piangere…le lacrime che fuoriuscivano rimanevano impigliate nei peli che le erano spuntati sulle guance “… lo sai io odio rimanere sola, e a differenza di quello che si crede noi licantropi non viviamo poco… anzi siamo fin troppo longevi, mai come quelle schifose sanguisughe, ma viviamo per centinaia di anni… e più mangiamo e più viviamo! I miei capo branchi erano già sorti quando gli spagnoli sbarcarono qui!  E io ero sorta ancor prima della nascita dei tuoi nonni… e mi sono continuata a cibare delle persone che avevo vicino per continuare a vivere… non puoi capire come l’istinto di vivere scardini tutti i sentimenti che una prova per gli altri… ma con te non riesco a capire… tu sei diversa… non ci riesco!”

Io avevo cominciato a piangere con lei… capivo cosa voleva dire vivere soli, io ne ero un esempio lampante!
Ma di una cosa ero certa amavo Kaya e adesso che lei lo sapeva mi sentivo più serena… ero felice… come non lo ero mai stata… cercai di mettermi in piedi… mi appoggiai al muro umido e freddo e mi tirai su, andai incontro alla mia amica a braccia aperte singhiozzando con le lacrime calde che scendevano e che andavano a morire sul mio sorriso, un sorriso per mm ma soprattutto per lei… dovevo rassicurarla… lei notò che mi stavo avvicinando

“NO! NON TI AVVICINARE!!!” mi urlò contro allungando un braccio che ormai assomigliava ad un arto di un lupo… tranne per la mano  che ad eccezione delle unghie sembrava ancora umana…

L’afferrai la strinsi, mi ferii il palmo con gli artigli della mia amica…la vidi sgranare gli occhi socchiuse le labbra, notai che i denti si erano allungati… doveva aver sentito l’odore del sangue; gli afferrai la mano con tutte e due le mani, la strinsi… era stranamente fredda… no più che fredda era una specie di calore artificiale, come se fosse calore irradiato ma non creato dallo stesso corpo… avvicinai la sua mano alla mia e la baciai… aspirai quanto più calore possibile dalla sua mano i miei polmoni ne furono felici… l’aria che avevo respirato fin’ora era fredda e stranamente asettica e mi dava una tremenda sensazione di solitudine ora l’aria che il suo corpo emanava era un sollievo mi faceva sentire che non ero sola… anche se la persona che avevo davanti era pronta a saltarmi addosso per uccidermi e divorarmi…

“Si Kaya hai ragione io ti amo… e non rinuncerò mai a te… qualsiasi cosa accada e qualsiasi cosa tu decida di fare!”  mentre parlavo continuavo a stingere forte la sua mano… la sentivo tremare, tremava fortissimo…

Mi avvicinai ancora di più… lei sussultò, le posai le mani sul seno che era stato completamente ricoperto dai peli, ma era comunque morbido e soffice come lo ricordavo… mi avvicinai fino a poggiarle la testa sul petto, il suo cuore batteva fortissimo!

“C-che stai facendo, io sono pericolosa… ti voglio uccidere… e tu ti avvicini così tanto?”

“Come ti ho già detto io ti amo e non mi importa cosa devi fare… falla e basta!” dissi io piangendo ma evidentemente felice...

“Ma…” le poggiai un dito sulle labbra

“Ad una sola condizione… dovrai portare qualcosa di me con te per sempre!”

“No… non mi puoi dire che ti stia bene… io ti ucciderò… tu soffrirai… e questo solo perché dei vecchi lupi hanno deciso la tua sorte…”

“Non puoi fare altro no?” dissi tranquilla, lei scosse debolmente la testa scossa dai singhiozzi… “… e allora fallo, io non ti ostacolerò!”

“Non posso…” singhiozzò “…avevo provato a prenderla freddamente ma non ci riesco, Amanda, tu rimani l’unica che mi sia stata vicino sempre… nessun’altro si era mai comportato così!”

“Shhh!” la zittii la obbligai a piegarsi su di me.

Mi sdraiai sulla schiena, il pavimento era bagnato e appiccicoso… Kaya fu trascinata sopra di me… le avvicinai il viso al mio…

“Fallo!” dissi bisbigliando…

Mi avvicinai ancora di più… le mie labbra sfiorarono le sue… erano soffici e rosee… socchiusi le mie lei se ne accorse e entrambe ci baciammo, come nessuno mi aveva mai baciata…  le bisbigliai ancora quelle due parole all’orecchio…

“Ti prego…”

“No non posso…” singhiozzo… ma ormai la sua voce assomigliava sempre di più ad un ringhio…

Mi riavvicinai alle sue labbra, le sfiorai con le mie…

“Ti ho detto che lo devi fare…”

“No! Non voglio… soffrirai…”

“Soffrirò di più se tu muori…non potrei mai vivere senza di te… e sicuramente i tuoi capibranchi ti uccideranno se non farai quello che ti hanno ordinato…”

“Non mi importa… non lo voglio fare!” urlò lei cercando di divincolarsi…la stinsi più forte… mi succhiai un po’ di sangue dalla mano… posai le mie labbra sulle sue… le spinsi un po’ di sangue nella bocca con la lingua…

“Ti prego fallo…!” bisbigliai… i suoi occhi ora erano del colore dell’oro liquido…

Poi sentii una pressione sul collo…e un liquido caldo e denso mi colò sulla maglietta e si andò ad appiccicare sul suo petto…

“Ti amo…” ma ormai l’unico suono che percepivo era il gorgogliare del sangue che usciva…

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Ecco... piccola one-shot in cui ( anche se cambiano personaggi, luoghi, e addirittura genere ) cerco di farmi perdonare da Chiarucciapuccia... lo so avrei dovuto scrivere un capitolo per l'atra storia... ma ho preferito scrivere questo... anche perchè questo verrà poi affiancato da una one-shot di un altro tipo... diciamo che sono legati con doppio filo ma altrettanto saranno distanti!

Spero vi piaccia, fatemelo sapere tramite commenti

Grazie 

Kriss89

  
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