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Autore: ermete    08/10/2014    4 recensioni
Questa sarà una raccolta di diversi tipi di flash fic: le prime 3 sono reaction-fic alla terza stagione, mentre le altre saranno storielle scemine ispiratemi da gif e fanart varie. Sarà spessissimo presente il tema degli animali (Sherlock gatto per la maggiore XD). Accetto eventuali prompt! Nel capitolo 1 sposterò l'indice :3
Note: johnlock e tomcroft forever
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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***Ciao bimbe! Ora, lo so che solitamente non faccio introduzioni a queste shottine scemine, ma volevo salutarvi e ringraziare tutte coloro che molto premurosamente mi hanno chiesto com'è andato l'esame eeeee è andato bene! 29! Grande soddisfazione *_* (della materia che insegna Tom poi AHAHAHAHAH <3) Poi, sono stata a Londra e ho visto Martin e Ian Hallard e sono felicissima *O* e non dico questo per farmi odiare da voi ma per comunicarvi che tutti i capitoli/storie che pensavo di finire a Londra... non sono stati ancora finiti perché per dare la "caccia" a Martin sono stata fuori anche di sera quindi ho scritto pochissimo ._. perdono ._. e qui il sondaggino del "cosa preferireste leggere prima?" tra: 1)MermanLock (tipo al 60/70%) 2)Soulbond Steampunk (80%) 3)Capitolo conclusivo di I dare you to live (30/40%) 4)Prostitute!John (0% XD) 5)OrphanLock (0% u.u''') 6)Animal Instinct/Kingdom (capitoli al 0% >__>) 7)Seguito della TomCroft (0% ma ci piace u.u) eeeeee no, il Trifoglio non lo prendo neanche in considerazione perché, scusatemi, non me lo sento nelle dita, mi spiace davvero, un giorno lo finirò, "ma non è questo il giorno! è_é" Comunque, vi amo tutte <3 BACIO!!! Ps: flashina ispiratami da un post su tumblr, il cui link è nel capitolo 1 come sempre :3



 
The Propose


Quel caso, alla fine, da un semplice e banale 5 si era rivelato niente meno che un 7 con tanto di inseguimenti su e giù per le vie e per i tetti di Londra. Ed entrambi non avevano potuto fare a meno di ripensare al loro primo caso assieme. Sapeva così tanto di anniversario. Lo pensavano entrambi, ma nessuno l'aveva detto ad alta voce, ritornando a casa, seduti uno accanto all'altro sul taxi. 
Non lo stavano dicendo, era vero, ma era come se i loro sguardi parlassero quella lingua che solo alle coppie affiatate come la loro era concesso apprendere.
Stavano assieme da tre anni, ormai, Sherlock e John, ma ogni giorno era come il primo e al tempo stesso era nuovo, originale, inaspettatamente coinvolgente.
Lo pensano anche ora, dopo essere scesi dal taxi: si guardano e si sorridono mentre Sherlock apre il portone del 221B di Baker Street. E continuano a farlo quando, una volta chiusisi dentro al loro piccolo angolo di paradiso, John lo spinge contro il muro dell'ingresso ed inizia a baciarlo con dolce irruenza, accarezzandolo con una tenerezza che risalta in confronto all'urgenza di leccargli labbra, palato e lingua come se la sua vita dipendesse da quello.
E Sherlock ricambia la dolcezza accarezzandogli il collo e i capelli il cui colore si avvicina sempre più al grigio della cenere. E ricambia anche quella certa urgenza inarcandosi in avanti facendo in modo che i loro petti si scontrino e si strofinino amabilmente in un preludio a qualcosa di più profondo e conosciuto di cui mai e poi mai si stancherà.
"John..." mugola poi, Sherlock, perché l'unica cosa che può interromperli in momenti come quelli è il nome della persona che più si ama al mondo. La persona per la quale sacrificarsi non è mai stata un'opzione, ma una scelta tanto obbligata quanto incondizionata. L'uomo per cui le pareti del suo palazzo mentale si sono modificate inconsciamente laddove prima regnava l'assoluta anarchia intellettuale. L'unico per cui valesse, valga e varrà la pena provare quella difettosa, e un tempo aberrante, attitudine chiamata amore.
"Mmmh, Sherlock..." mugola John a sua volta, ed è un rantolo deliziato, ricco d'amore, che non ha nulla a che vedere con l'eccitazione di prima. È un susseguirsi di baci che ora circondano le labbra di Sherlock e che scendono sul suo mento e sul collo assieme al naso, che struscia al pari di un gatto su quella pelle bianca che si arrossa leggermente. Lo abbraccia, stringendolo in un modo che può sembrare goffo, ma che rivela un John sospirante e deliziato.
Sherlock, che si aspettava che la situazione prendesse in realtà tutt'altra piega, ride leggermente e asseconda l'umore di John baciandogli la fronte in maniera pudica "Ed ecco che la tigre si è trasformata in un adorabile micino. Cosa direbbero i tuoi vecchi commilitoni, John Watson?"
John sorride, ma non dice nulla. Struscia ancora il viso sul petto di Sherlock e controlla l'ora con la coda dell'occhio. Ci siamo quasi.
Sherlock inarca il sopracciglio e, per quanto adori coccolare John, gli sembra che la situazione sia alquanto strana:  il suo buon dottore è un amante generoso, certamente, ed è anche molto avvezzo a riempirlo di carezze e baci, ma sempre all'interno del loro appartamento. Non fuori casa, quasi mai di fronte ad altre persone e, di conseguenza, non nell'ingresso che condividono con la signora Hudson. E siccome Sherlock non è tipo da rimanere senza risposta, non ha che da chiedere "John? ...tutto a posto? Ho per caso fatto
qualcosa che..."
"Sherlock, sai cosa?" domanda John, perché sa che l'ora è vicina e dovrà, all'occorrenza, temporeggiare quanto serve in maniera naturale.
"...Cosa?" domanda un dubbioso Sherlock. Che abbia combinato qualcosa di sbagliato senza accorgersene? Tipo quella volta che...
"Tu mi sposerai."
Sherlock sbatte più volte le palpebre e sente il cuore accelerare dopo aver perso un battito. Quindi John gli stava solo per chiedere di... Beh, ‘solo’. Sta per entrare nel panico quando vede il sorriso strafottente di John e nella propria mente riavvolge la registrazione di quel momento e riascolta il tono di sfida con cui si è proposto John.
Sorride, dunque, spavaldo a sua volta, e lo sfida anch'egli "Ah sì? E chi ti dice che accetterò?"
John aspetta tre secondi, poi parla "L'uomo alla porta."
Qualcuno bussa al portone del 221B e Sherlock si blocca. Osserva il sorriso di John e il cuore manca nuovamente il proprio lavoro per un secondo. Si lascia incoraggiare dall'espressione di John e da quel ricordo che riaffiora prepotente nella sua mente e l'unico motivo per cui si avvicina alla porta lentamente è perché fatica ad abbandonare lo sguardo del suo compagno. Ma alla fine lo fa e quando apre il portone si ritrova davanti un trionfante Angelo che regge in mano una scatolina aperta con dentro un piccolo anello in oro bianco "John mi ha mandato un messaggio dicendomi che ne avresti avuto bisogno."
Sherlock capisce tutto, ovviamente, ma lo metabolizza a dosi così ridotte che rimane a bocca aperta e quando si gira nuovamente, trova John in ginocchio, il sorriso che da strafottente è diventato dolce ed emozionato, gli occhi languidi. Trema anche, appena appena.
"William Sherlock Scott Holmes," inizia solennemente "Sei l'uomo della mia vita. Sei tutto ciò per cui valga la pena stare al mondo. Sei colui che mi ha salvato, tantissime volte e in tantissimi modi diversi."(1) deglutisce, poi, e strizza gli occhi come per cercare di ricordare un discorso che si era preparato.
Ma l'emozione è troppa e fallisce, quindi sbuffa e ricomincia "Sherlock. Mio preziosissimo Sherlock. Io non sono bravo con le parole, ma so per certo che ti amo. Ti amo perché sono sicuro di essere nato per questo, di essere destinato a te anche se tu sei... Pfff... Anni luce più avanti rispetto a me. Sei più bello, più giovane e, Dio me ne scampi, sei miliardi di volte più intelligente di me e di tutto il resto del mondo messo insieme. Ma non mi importa, Sherlock, perché anche se è così, io sono comunque l'uomo per te. Sono tuo, tu sei mio, e voglio che sia per sempre. E so che non ti importa di queste formalità e no, non lo faccio per comodità, per i diritti legali, per il futuro. Lo faccio perché lo voglio, perché credo nel matrimonio e perché sarebbe un onore e una gioia poter dire di essere sposato con te."
Sherlock osserva John riprendere fiato, rosso in viso, con gli occhi definitivamente lucidi e le mani intrecciate davanti alle labbra, in attesa. Rimane a guardarlo e ruota solo il braccio verso Angelo, cercando a tentoni la scatola di velluto blu che l'amico gli porge con gioia prima di chiudere il portone senza che gli venga chiesto.
Crolla a sua volta sulle ginocchia, Sherlock, davanti a John, e gli porge la scatola con la mano destra tenendo la sinistra libera, pronta per essere sigillata. Non dice ancora nulla, ma deglutisce così pesantemente che è quasi udibile ad orecchio umano.
John sospira grato e anche se Sherlock non ha risposto a parole, la mancina che gli porge è un chiaro segno d’assenso, un chiaro messaggio, un a lettere cubitali che è impossibile fraintendere. Apre la scatola e quando inizia ad infilare l’anello nel dito del suo futuro marito, sente Sherlock balbettare qualcosa prima di iniziare effettivamente a parlare.
“John, io… io…” inspira Sherlock che mai nella vita si sarebbe immaginato di potersi emozionare in quel modo per una formalità, per qualcosa che sapeva già, per una promessa di amore eterno. Osserva l’anello scorrergli sulla pelle, accompagnato dalle dita di John, e prova a mettere in ordine le parole che gli si formano nella mente “Io sono solo un uomo ridicolo, John, redento solo dalla costanza della tua amicizia e del tuo amore. (2) Ed è per questo che sono onorato di accettare la tua proposta. E ti ringrazio, perché tu… tu…” si blocca nel momento in cui vede l’anello rivestire perfettamente la circonferenza del proprio dito, segno che anche John, come lui, conosce perfettamente il suo corpo “Perché tu…”
John si sporge in avanti e bacia le labbra di Sherlock mentre con le mani continua a stringere quelle di lui, la destra che gli accarezza la sinistra all’altezza dell’anulare, che strofina quella sottile banda d’oro caricandola di amore, come se volesse creare un artefatto magico che funziona grazie alla potenza del sentimento che li unisce.
Sherlock gli stringe le mani a sua volta e lo fa forte, facendogli quasi male e si stacca dal bacio per la disperazione e l’urgenza di dover dire qualcosa di importante “Io passerò l’intera vita a cercare di meritarti, John, io…”
“Sherlock non devi…”
“Un’intera vita per meritare te…”
“Sherlock.” Lo ferma John e, a quel punto, spera anche di riuscire a calmarlo “Non c’entra il merito, Sherlock. E anche se fosse, tu meriti di essere amato da me quanto io merito di essere amato da me.”
“John…”
“Shush…” lo zittisce John con un bacio a fior di labbra “Dimmi solo ciò che voglio sentirmi dire.”
Sherlock gli passa le mani attorno alla schiena e lo tira verso di sé “Ti amo…”
John sorride e l’ingresso del 221B si illumina “…e?”
E Sherlock non può che illuminarsi a sua volta, di riflesso al sorriso di John “…e voglio sposarti.”
John sente un brivido piacevole percorrergli il corpo “Grazie, futuro signor Watson-Holmes.”
Sherlock mugugna “Perché non Holmes-Watson? È in ordine alfabetico.”
“Perché suona meglio Watson-Holmes.” John vede Sherlock arricciare capricciosamente il naso e gli va incontro “Ma le mie iniziali saranno sempre JHW, va bene?”
Sherlock gongola e invita John ad alzarsi “Va molto bene, futuro marito.”
“Andiamo su a festeggiare?” ridacchia John appoggiandogli impunemente la mancina sul sedere.
“Certo, dobbiamo suggellare il legame ad un livello più profondo.” Conferma Sherlock con naturalità, come se stessero parlando del tempo “E poi usciamo a prendere un anello anche per te. Uguale al mio.”
“Faremo incidere dentro qualcosa?”
“Mmh…” la domanda colpisce Sherlock che, dopo essere entrato nell’appartamento, pare pensarci seriamente mentre si lascia avvolgere dalle braccia di John le cui mani iniziano a spogliarlo “Together…”
“…or not at all?” conclude John con un sorriso.
“Mmh, ma non è solo nostra,” borbotta Sherlock.
“Hai ragione,” lo bacia John “Magari, dopo, saremo più ispirati.”
“Magari…” concorda Sherlock per poi appropriarsi delle labbra di John e zittire entrambi per un lungo lasso di tempo.
 
°o°o°
 
“Sai, credo che alla fine farò incidere solo il tuo nome.” Sussurra Sherlock all’orecchio di John quando, dopo aver fatto l’amore, lo ricopre di baci sul petto, sul collo e, infine, sul viso “In fondo, sei tu l’unica cosa importante, solo tu. Il resto non conta.”
John accarezza il capo di Sherlock per tenerlo il più possibile vicino a sé “Hai ragione. Il mio Sherlock ha sempre ragione.”
“Ricordatelo quando troverai qualcosa di strano nel frigorifero e mi incolperai ingiustamente.”
“Sono così felice che potrei anche trovarci un…” poi, nel vedere il volto acceso e interessato di Sherlock, si ferma “Okay, meglio non darti ulteriori idee.”
“Meglio,” concorda Sherlock e, per l’ennesima volta da due ore a quella parte, stringe la mancina con quella di John. Dove c’è un anello, dove ce ne sarà un altro, dove sarebbe sempre dovuto esserci.
 

_________

(1)-(2) rimaneggiate dal discorso di Sherlock nella 3x02 e dall'accusa di John a Mary nella 3x03, io l'ho rivolta al positivo per Sherly <3
   
 
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