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Autore: Mel_mel98    08/10/2014    3 recensioni
Dal primo capitolo:
[“Dormi bene, mi raccomando...”- sussurro mentre sto per uscire.
“Beck!”- la sento dire.
“Sì?”- faccio affacciandomi alla porta- “Dimmi tutto”
“Raccontagli... raccontagli di noi due.”- parla senza guardarmi in faccia, ha già gli occhi chiusi.
“Tranquilla... ci penso io, sono abbastanza bravo nel raccontare le storie.”]
Ogni sera, un racconto diverso.
Per conoscere ogni segreto di questa stupenda coppia, ormai trio.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tell me something you like'
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Paura
parte 1
 
“Non hai idea di quanto sia stato difficile, piccolo mio.
Gestire le emozioni quando gioia e paura si fondono insieme.
È così per ogni travaglio, ogni parto.
Eppure io credo che per noi, tutto sia stato un po' più complicato del solito.
Oggi ti racconto del giorno in cui sei venuto al mondo, contento?”
 
Camminava, o meglio dire saltellava, allegra come al solito nel corridoio principale della scuola.
Scuoteva i suoi lunghi capelli rossi muovendo la testa ad ogni passo.
Sprizzava felicità da tutti i pori.
Non per un motivo in particolare, lei era felice e basta.
Svoltò l'angolo poco dopo l'armadietto di Tori, in direzione dell'uscita.
Fu in quel momento, in quella giornata apparentemente come le altre, che si accorse che qualcosa non andava.
“Jade”- esclamò Cat.
Nessuna risposta. La sua amica rimaneva immobile, come pietrificata.
Provò a scuoterla e a chiamarla più volte, ma niente.
“Oddio Jade, che ti succede?! Sembra che tu abbia visto un fantasma”
“Peggio”- sussurrò la ragazza.
“Che cosa potresti mai aver visto di peggio di un fantasma... Magari un tirannosauro, ma non si erano estinti?”- pensò ad alta voce la rossa.
“Cat, Cat!”- la richiamò l'altra.
“Sì?”
“Sta' zitta per favore.”
Jade si appoggiò al muro poco distante. Sembrava veramente fuori di sé.
Cat la guardava preoccupatissima.
Cosa cavolo le era successo questa volta?
“Va... va tutto bene?”- azzardò piano.
“Secondo te?!”- sbottò lei a quella domanda.
“Devo... chiamare Beck, per caso?”
Jade sgranò gli occhi.
“No, assolutamente. Non ti azzardare”
La rossa si era fatta improvvisamente seria. “Jade, perché non vuoi che avverta Beck? Se c'è qualcuno che può aiutarti è senz'altro lui...”
“No!”- gridò, con il suo tono autoritario. Ma qualcosa non quadrava.
Le tremava la voce, era impossibile non notarlo.
Cat la afferrò per un braccio: “Jade calmati!”- adesso era davvero in allarme.
“Vado in bagno, seguimi.”- rispose, per poi aggiungere: “E non mi toccare!”
 
“Jade, sul serio, datti una calmata! Nel tuo stato non dovresti agitarti così!”
Cat cercava di tenere buona la sua amica, per quanto possibile.
Ma non sembrava riscontrare grandi risultati.
“Stare calma?! Come faccio a stare calma! Credi sia facile, che sia semplice?!”- il grido le morì in gola, non ce la faceva più neanche a parlare.
Proprio in quel momento la porta di uno dei bagni si spalancò.
“Tori! Mi hai spaventata!”- esclamò Cat.
“Ehi, che sta succedendo qui?”- fece Tori molto confusa.
Cat le si fece più vicina: “Jade... sembra impazzita. Deve aver visto qualcosa di tremendo.”- sussurrò.
Tori poggiò a terra la borsa e fece un sospiro.
Dal giorno dell’incidente e della scoperta della gravidanza non era raro vedere Jade o Beck dare di matto.
Lei capiva che fosse per loro una situazione estremamente stressante, avevano da gestire un’infinità di cose, gli ormoni e tutto il resto.
Ma per loro, i loro amici, era davvero complicato essergli accanto.
Anche se nonostante tutto l’amicizia che nutriva sia verso Jade che verso Beck le imponeva di essere comprensiva, alcune volte capitava anche a lei di non riuscire a trattenersi.
“Che ti prende Jade? Ce lo vuoi dire o preferisci continuare a fare la pazza ancora per molto?”
La diretta interessata si trattenne a stento. Si avvicinò pericolosamente al volto della ragazza.
“Mi sto veramente sforzando per evitare di tirarti un pugno su quel tuo bel visino, Vega....”- sibilò.
Tori si rese conto di aver osato troppo e che la situazione era più grave di quanto pensasse.
Era raro vedere in Jade quell'espressione.
Era impaurita. Ma da cosa?
“Ma perché non vuoi che chiami Beck?!”- strillò ad un certo punto Cat, pazza dall'agitazione.
“Perché no! Sono affari miei e lui non deve sapere!”
La situazione stava degenerando.
E Tori decise che era l'ora di intervenire.
Si mise nel mezzo alle due ragazze e disse con decisione: “Ok, calmiamoci tutte. Facciamo un bel respiro, mandiamo ossigeno al cervello e iniziamo a ragionare.”
Per qualche secondo calò il silenzio. Tutte e tre si guardavano negli occhi, si studiavano a vicenda.
“Jade, ti prego, dicci che cosa hai visto. Poi vedremo come aiutarti.”
Jade si sciacquò il viso nel lavandino.
Sapeva per certo che quelle che aveva davanti erano sue amiche, che le volevano bene, che erano in ansia per lei. Ma non ce le faceva, non riusciva proprio a fidarsi di loro.
Era come se ci fosse un muro invisibile a separarle.
Però guardava gli occhi lucidi di Cat, la faccia sconvolta di Tori e capiva che non si sarebbero mai accontentate di un suo silenzio.
E quel muro, che per anni era stato la sua protezione dal resto del mondo, adesso si scalfiva, perché era diventato un ostacolo.
“Non è importante chi ho visto io, ma chi ha visto me.”
E pronunciando quelle parole sentì le lacrime bagnarle le guance.
E poi la rabbia esploderle nel petto.
La disperazione invaderle la mente.
Infine, il buio.
***
 
“André, l'hai visto quello?”- chiese Beck avvicinando all'amico nel parcheggio della scuola.
“Di chi parli?”
“Di quell'uomo laggiù.”- sussurrò appena.
André si voltò leggermente, giusto in tempo per vedere un uomo salire in macchina e uscire dalla scuola.
“Lo conosci?”- fece perplesso.
“Purtroppo sì.”
Detto questo scattò immediatamente verso l'interno dell'edificio.
“E adesso dove stai andando Beck?!”- sbuffò il suo amico.
“Devo trovare Jade.”
“Come sarebbe a dire?”- disse seguendolo nell'atrio.
“Sarebbe a dire che quell'uomo era suo padre. Forse è venuto qui a cercarla. E se l'ha trovata...potrebbe aver avuto una sorprese inaspettata”- riuscì a stento a finire la frase. Non voleva nemmeno pensarci, a quell'evenienza.
“Frena frena frena!”- André inchiodò immediatamente e rimase fermo nel mezzo della stanza.
“Mi vorresti dire che non gli avete detto che aspettate un bambino?”
Beck si morse il labbro inferiore.
Lui era l'unico a sapere delle violenze che Jade subiva da parte di suo padre.
Le aveva promesso e ripromesso più volte di non dire niente a nessuno. E adesso si stava tradendo da solo.
“Ehm, no André, non glielo abbiamo detto.”- rispose allora semplicemente, ricominciando a camminare.
Più per evitare la conversazione che per raggiungere la sua ragazza.
“Ma perché? Perché lo avete tenuto all'oscuro di tutto?!”- André continuava imperterrito.
Beck si voltò e deciso disse: “Se non lo abbiamo fatto c'è un motivo valido, non credi?”
“Sì, ma io non capisco...”
“Beh, forse appunto non c'è bisogno che tu capisca!”- finì l'altro alzando la voce.
André alzò un sopracciglio. Che cosa gli era preso adesso?
Di una cosa era certo: Beck gli stava nascondendo qualcosa.
Era strano, il suo amico. Molto strano.
Soprattutto in quell'ultimo periodo.
Eppure gli voleva bene, e non lo avrebbe mai lasciato da solo ad affrontare certe situazioni.
“D'accordo, d'accordo. Non importa. Va bene lo stesso. Adesso andiamo a cercare Jade, va'”- disse dopo qualche secondo.
Proprio in quel momento la voce di Cat inondò il corridoio.
“Beck!”
“Che succede?”- disse quello dirigendosi verso di lei alla velocità della luce.
Jade sbucò da dietro l'angolo e rispose al posto dell'amica: “Niente”
“Ma come niente, sei praticamente svenuta in bagno prima!”- strillò quella di rimando.
Beck guardò severo la sua fidanzata, pallida in volto come non mai.
“Beck, fai qualcosa, Jade ha visto qualcuno, o qualcuno ha visto lei e si è spaventato. Anzi no, è lei che è spaventata. Oh, insomma non lo so! Comunque devi assolutamente fare qualcosa o lei finirà per stare male un'altra volta!”- continuò la rossa.
Ma nessuno dei due sembrava ascoltarla.
Si guardavano negli occhi, scioccati.
“L'hai visto anche tu, non è così?”- chiese Jade.
“Già...”- rispose in un soffio Beck- “E lui ha visto te, immagino.”
“Che pensi di fare?”- disse fredda la ragazza.
“Jade io... io non lo so. Non ne ho la minima idea.”- fece rassegnato.
Lei prese un po' di tempo, fece un bel respiro.
“Io so perfettamente cosa farò.”- affermò- “E altrettanto perfettamente so che non ti piacerà affatto.”
 
…to be continued…
   
 
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