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Autore: Marzio C    08/10/2014    1 recensioni
Ho cercato, in 27 capitoli, di continuare la storia di Chuck e Sarah. Incontreranno momenti belli e momenti difficili. Tutti i capitoli sono intrecciati l'un l'altro, ognuno è il seguito del precedente. Non essendo io uno scrittore, anzi mi considero solo uno scribacchino, non sempre sono riuscito a mantenere i personaggi nelle loro caratteristiche per cui me ne scuso e non mi rimane che affidarmi al vostro buon cuore ed alla vostra sensibilità critica. Gradirei conoscere i vostri pareri e le vostre recensioni, per uno scribacchino sono importanti anche se negative.
Grazie et buona lettura.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                 Capitolo 17
 
 
 
Chuck uscì da casa sbattendo la porta, era arrabbiatissimo ed offesissimo con Sarah, per la prima volta avevano alzato la voce, lei gli aveva urlato in faccia tutto il suo livore, accusandolo di essere diventato un Don Giovanni da strapazzo, di fare il cascamorto con le segretarie della Casa Bianca e che stava prendendo in considerazione l’idea di mollarlo ed andare via con i figli.  Per un attimo ebbe pure il timore che lei gli sparasse.
Ma cosa le stava succedendo? Da quando erano tornati dalla missione era cambiata parecchio, non era più lei.
Non l’avevano mai vista in quello stato, una vera arpia. Anche i ragazzi ne erano rimasti impressionati. Vonnie abbracciò la madre tentando di calmarla, Zach cercò di fare lo stesso. Al violento rumore della porta che si chiudeva dietro le spalle del marito Sarah esclamò adirata “ Sì , sì vattene pure e cerca di non tornare più”.
I due figli vollero sapere la ragione di quel violento alterco, la madre spiegò che il loro padre si era messo a corteggiare la giovane segretaria donandole dei fiori e baciandola. Lo aveva colto sul fatto.
 Vonnie domandò alla madre se per caso non fosse una composizione di fiori di campo… lei allibita chiese “ma come fai a saperlo?” “Mamma li abbiamo comprati Zach ed io, servivano a papà, doveva regalarli a Susan come ringraziamento per essere rimasta in ufficio, oltre l’orario normale di lavoro, per redigere il rapporto che dovevate consegnare, con urgenza, al Presidente.”  
“Sì ma il bacio sulla bocca?”.
“Mamma impossibile! Glielo avrà, eccezionalmente, dato sulla guancia. Susan fa parte di una congregazione religiosa puritana con regole severissime e lei è una fervente praticante.”   
“Mio Dio cosa ho fatto” mormorò Sarah
Nervosamente cominciò a passeggiare su e giù per la casa, non si capacitava di aver pronunciato quelle orrende parole, di aver detto cose che non pensava perdendo il controllo. Non riusciva a credere di essersi ingelosita in maniera così morbosa. Suo marito era un gentiluomo, il dono di un mazzo di fiori ad una collaboratrice premurosa era per lui una cosa normale, era dire grazie con eleganza.
Doveva fare qualcosa ma non sapeva cosa. Chuck aveva lasciato orologio e cellulare a casa, i dispositivi elettronici per rintracciare l’auto erano stati disattivati, non riusciva a stare calma.
Intanto Chuck seduto sul bordo della fontana nel patio della sua vecchia casa di Burbank attendeva il ritorno del suo amico Morgan. Quanti ricordi, quante risate, quante feste, anche qualche tristezza ma, quanto amore trasmettevano quei muri, forse sarebbero dovuti rimanere a vivere in quel luogo.
Stava male, di un male che nessun farmaco avrebbe potuto alleviare. L’amore della sua vita lo aveva accusato di cose assurde, non vere. La cosa che lo aveva maggiormente ferito era stata la minaccia di andarsene con i ragazzi e di abbandonarlo. Non voleva essere dimenticato un’altra volta.
Dal suo vecchio appartamento uscì una giovane coppia, quanto erano teneri, si tenevano per mano baciandosi timidamente. Lo videro, per loro era un estraneo e si misero sulla difensiva. Chuck li salutò, si presentò e disse che stava aspettando il suo amico Morgan
I due giovani insistettero perché si accomodasse in casa, varcò la soglia e fu assalito dall’odore particolare di quell’ambiente, un odore che gli ricordava gli anni del Buy More. Chiese se poteva fare il giro della casa e… scivolò nel passato.
Le parve di udire le voci di Ellie e di Devon, i rimproveri di suo padre, la voce di Sarah mentre gli diceva “ti amo”, la voce di sua madre che cantava una ninna nanna alla piccola Clara, il vociare dei suoi bambini che gli correvano incontro urlando “è tornato papà” e quella di Morgan che, come sempre, lo chiamava con insistenza. In effetti, lo stava chiamando veramente. A malincuore tornò alla realtà non senza che una fitta lo colpisse al petto.
Ringraziò e salutò la coppia di sposini ed andò incontro all’amico.
“Chuck ma che faccia hai, sei sicuro di stare bene?”  
“No Morgan, non sto affatto bene” ed iniziò a raccontargli l’accaduto. Man mano che si inoltrava nel racconto, diventava sempre più pallido. Una strana sudorazione gli imperlava la fronte, respirava con affanno, vedeva le labbra di Morgan muoversi ma non udiva alcun suono…poi il buio.
Riaprì gli occhi, era sdraiato sul letto di Morgan, intorno un paio di sconosciuti che lo stavano auscultando con degli strani fonendoscopi. Al braccio destro una fleboclisi di fisiologica con soluzione salina al 5%. Aveva ancora delle ventose attaccate al torace per cui di sicuro gli avevano fatto un ECG. Uno dei due sconosciuti si rivolse a lui “Direttore Bartowski mi sente? Come va?”
“Sì, la sento forte e chiaro, ora va bene, gradirei alzarmi ed andarmene”
“Assolutamente no!!!” disse il secondo sconosciuto, “dovrà rimanere, almeno, per 48 ore sdraiato, non può alzarsi. Lei ha subito un fortissimo stress psico-fisico, niente di grave ma, perchè farlo diventare alzandosi prima del tempo? Rimanga tranquillo e si voglia bene”
Così dicendo scrissero una ricetta che diedero a Morgan e salutarono.
“Grimes chi erano quei due?” chiese Chuck
“Due medici della CIA, sai che non potevo farti ricoverare in ospedale e… finiscila di farmi prendere questi spaventi. Ora devo avvisare Sarah.
 Mi sembra corretto che sappia dove sei, sarà in pensiero. E’ già tardi.”
“No Morgan, lascia stare sarà ben contenta che io mi sia tolto dalle scatole.”
 “ Chuck tu ti sei rimbecillito e non poco, lo sai che quando si litiga si dicono cose che in realtà non si pensano. Sarah nei vostri confronti è estremamente possessiva, siete il suo mondo.  Mi toccherà litigare con Alex, lei di sicuro vorrà avvisarla. Accidenti eccola che arriva, c’è anche suo padre. Siamo fritti”.
Intanto a casa Bartowski……
 
Continua                                  
                                                                            Marzio C.
 
   
 
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