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Autore: istinto della luna    08/10/2014    0 recensioni
Era notte e fuori dalla finestra la luna splendeva in tutta la sua bellezza.Il mondo mi crollò addosso. Mi vennero le lacrime agli occhi. Il mio cuore batteva più forte che mai. Non riuscivo a fermarlo. Il mio ragazzo doveva combattere contro una cosa più grande di lui.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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CREDO IN TE, HARRY


Era notte e fuori dalla finestra la luna splendeva in tutta la sua bellezza.
C’era un via vai di gufi che si dirigeva nella finestra della stanza accanto. Una lune fioca in lontananza mi faceva pensare a quel poco di speranza che rimaneva nel mio cuore.                                    
Mi guardai attorno. Questa stanza rifletteva in pieno il mio umore. Era uno spazio angusto, dall’aria triste con pareti color verde scuro che facevano apparire la stanza soffocante. Le assi del pavimento avevano vistosi fori anneriti dove probabilmente le termiti avevano alloggiato. Il mio sguardo ricadde su una scatoletta di ferro colorato sotto l’armadio da un’anta pericolosamente attaccata ai cardini. Mi alzai dal piccolo balconcino dove mi ero accomodata e andai a prendere quel portaoggetti. Incerta mi chinai e trascinai verso di me l’oggetto. Mi sedetti sul letto e con mano tremante lo aprii. Al suo interno c’erano delle foto un po’ rovinate ai bordi che ritraevano quella che doveva essere una zia Muriel di giovane età che rideva felice accompagnata da un ragazzo che la fissava pieno di gioia.                              
Il mondo mi crollò addosso. Mi vennero le lacrime agli occhi. Scostai le foto sull’altro capo del letto e mi sdraiai. Le lacrime rigavano in silenzio le mie guance calde. Il mio cuore batteva più forte che mai. Non riuscivo a fermarlo. Il mio ragazzo doveva combattere contro una cosa più grande di lui. Odio stare in questo stato di impotenza. Mi girai su un fianco e cominciai a pensare a tutti i bei momenti che avevamo passato insieme, ma questo non fece che aumentare le mie sofferenze. Come posso stare qui senza fare niente …
Lo scatto di una maniglia. Il cigolio di una porta, che sfortunatamente era la mia, mi fecero scattare e subito socchiusi gli occhi facendo finta di dormire. 
Ti prego chiunque tu sia, vieni qua e consolami perché non ce la faccio più. No, l'ultima cosa che voglio è farmi scoprire a piangere da qualcuno soprattutto se quel qualcuno è della mia famiglia. Devi resistere. Perché sei forte. 
<< Fai piano o la svegli >> disse una voce, che etichettai come quella di Fred.
<<sshh!!! Abbassa la voce!!! Dove hai detto che sono?? >> sentii George sussurrare. <<  >> indicò l’angolo della stanza << nell'armadio>>
Fred e George sgattaiolarono all'armadio uscendo, successivamente, dalla stanza con delle pergamene piene di scritte.
Mi misi a sedere sulle ormai consunte coperte guardandomi attorno in cerca di qualcosa che avrebbe potuto distrarmi da questo stato. La mia mente si riempì d’immagini che slittavano una parte all'altra della mia testa che si concentrò su una in particolare.
L'immagine di un bigliettino piegato nella fodera di un mantello. Mi alzai. Scesi rumorosamente le scale e corsi in cucina non curante del fatto che fosse notte. Accesi la punta della mia bacchetta e cercai con lo sguardo il mio mantello. Lo rintracciai e gli corsi incontro. Lo presi e lo perquisii centimetro per centimetro fino a raggiungere il mio obbiettivo.
Il fatidico foglietto di pergamena.
Buttai di lato il mantello e rimasi a fissare il bigliettino pensierosa. Harry mi aveva detto di leggerlo solo quando sarebbe arrivato il momento giusto.
Era arrivato. Quale momento più giusto di questo? Tanto le cose non possono peggiorare più di così, no? Presi coraggio e aprii delicatamente il foglietto accuratamente piegato in 4 e osservai quella scrittura, così familiare, conoscevo ogni suo particolare. Lessi lentamente il pezzo di pergamena. Un sorriso sfiorò le mie labbra che si incresparono. Non erano più abituate a questo strano movimento: il sorriso. I miei occhi strariparono di gioia e una lacrima cadde delicatamente sull'angolo della pergamena che si affloscio al sol tocco. Ormai niente poteva farmi male. Quella lettera mi fece stare meglio. Sentivo il mio cuore molto più leggero. Perché sapevo che lui stava bene, me lo sentivo più della mia stessa vita.
Ritornai in camera.
Ricaddi pesantemente sul letto dove ancora giacevano le foto. Mi strinsi il messaggio al petto. Lui mi amava e questo e non era solo un'intuizione, era un dato di fatto. Mi feci coccolare dal mare di emozioni che mi investirono senza nessun preavviso. La sua promessa scritta, combattere per stare con me, mi fece piangere di gioia. La strinsi più forte al mio petto quasi facendomi male. Le parole mi uscirono dalla bocca senza che potessi fermarle.
<< Ce la puoi fare Harry, io credo in te! >>



Spazio autrice
Ciao sono Claudia. Spero vi piaccia!! ho scritto questa storia ieri sera alle 9 in un momento d'illuminazione.
   
 
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