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Autore: Furio92    08/10/2014    0 recensioni
Un uomo che impara da un bambino
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta un uomo, egli per vivere non aveva bisogno di nessuno,egli aveva la barba ed era vestito di stracci,viveva solo in mezzo alla strada,era giovane,non conosceva niente del mondo, ed era stato buttato a terra dalla Vita. Un giorno guardò una tv in un negozio,c’era il telegiornale, vide il mondo per come era…una discarica di infamità…cominciò a piangere,tornò nel suo cartone credendo di essere al sicuro dal resto degli uomini. Un giorno dinnanzi a lui passò un bambino,egli con la sua innocenza gli porse la mano,l’uomo ormai scettico per la paura del mondo scelse di richiudersi in se stesso,il bambino se ne andò,ma il giorno dopo tornò portando con se un aquilone,lo fece volare dinnanzi a lui,l’uomo non aveva mai visto qualcosa di così libero, di così bello eppur così fragile,il bambino se ne andò portando con se l’aquilone,l’uomo non dormì e pensò tutta la notte alla libertà e alla fragilità che ci può essere in essa. Il giorno dopo il bambino si presentò con una trottola,la fece girare davanti a lui,l’uomo ancora una volta stupefatto,vedeva in quel giocattolo la voglia di scappare, di camminare,di lasciarsi tutto alle spalle e girare di nuovo dimenticando gli errori,ma si accorse però che la trottola rallentava e pian piano perdeva la sua energia e rimaneva lì immobile in attesa che qualcuno la ricaricasse e le facesse fare un altro giro, il bambino ancora una volta se ne andò. Egli pensò alla vita e alla lunga corsa che ci porta ad essere esausti ma che alla fine l’amore ci può ricaricare come con quella trottola. Il giorno dopo il bambino non tornò,e neanche l’altro,l’uomo preoccupato e con voglia di sapere si alzò da quel cartone in cui si nascondeva e cominciò a camminare senza paura della gente che lo fissava solo perché era diverso da loro,cercò in lungo e in largo quell’innocente,ma senza risultati. Quest’ultimo si guardò intorno e capì di essersi perso tra i meandri della città,ma non si diede per vinto,continuò a camminare perché come quell’aquilone si sentiva libero nella sua fragilità e come quella trottola si ricaricò grazie all’affetto che aveva ormai per quel bambino che gli aveva fatto capire quelle cose. Si trovò sulla spiaggia,lontano dai rumori e il caos urbano e li notò la vera essenza della libertà,notò il calore e la forza del sole,notò le nuvole che venivano spostate dal vento,notò la sabbia e il mare e più in là il bambino…egli stava piangendo…l’uomo cominciò a correre verso di lui,si chinò e gli porse la mano…parlarono…il bambino gli spiegò che in realtà il mare è fatto dalle lacrime dei pentiti,il vento dalle grida dei maledetti, e che ogni granello di sabbia è una bugia detta dagli uomini…L’uomo prese una pietra e la scagliò con tutta la sua forza nel mare dimostrando che una sola Vita può smuovere l’acqua intorno a se,con rabbia andò via,ma si fermò,capendo che tante persone l’avevano giudicato per com’era,lo avevano estraniato per i suoi vestiti e per dove viveva,ma non quel bambino,egli lo aveva visto come un essere umano,un’altra persona ,come lui,e capì che andando avanti si perde quella voglio di comprendere il prossimo,di aiutare,di sorridere,e che si diventa solo bestie cariche di avarizia…si voltò…il bambino era scomparso…
   
 
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