“Belle? Belle?! Guai a te se ti addormenti! Me lo avevi
promesso!”
“Mmm? Si si ok… Ma fai silenzio!”
Come, puntualmente dopo cena finissero in quella situazione,
rimaneva un mistero.
Abbracciati sul divano con la piccola Emilie che pretendeva
di guardare “La Bella e la Bestia”.
La cosa all’inizio era divertente e faceva sorridere i
genitori, lusingati dal fatto che la loro dolcissima bimba fosse così
innamorata di quella storia.
Ma è risaputo che i bambini difficilmente rinunciano al loro
oggetto di attaccamento e questo per Rumple e Belle era quasi diventato una
tortura.
“Gaston! Prrr” urlò Emilie con il dito puntato verso il televisore.
Rumple non si tratteneva mai dal baciare la figlia ogni volta
che indicava Gaston e lo sbeffeggiava facendo una pernacchia con la bocca.
“Ehi! Emilie! Non è carino prendere in giro le persone! A
maggior ragione se il papà ti incoraggia! Le principesse non si comportano
così!” Ammonì Belle che lanciò a Rumple uno sguardo di fuoco.
“Eppure mi sembrava che ti fosse piaciuta la rosa…!” Sorrise e borbottò l’uomo.
Emilie sorrise alla mamma e si arrampicò in braccio al papà.
Belle si voltò appena in tempo per godersi la scena. Emilie era perdutamente
innamorata del papà, non perdeva mai l’occasione di saltargli in braccio la
sera quando Rumple tornava dal lavoro o di prendere la mano prima a lui se
erano fuori in passeggiata. Voleva la sua completa attenzione e voleva essere
coccolata ogni volta che vedeva i genitori scambiarsi qualche piccola
effusione.
Rumple si accorse di essere osservato e allungò un braccio
per avvicinare a sé la moglie ed abbracciarla.
Poco dopo Emilie si addormentò fra le braccia di Rumple e
Belle si avvicinò per baciare dolcemente il collo del marito.
“Belle… non tentarmi!”
“Shhhh! La bambina!” Rispose Belle a pochi millimetri dalle
sue labbra.
“Non farlo Belle!
Non…” non riuscì a finire la frase,
venne interrotto dalle soffici labbra della moglie che si incontravano con le
sue.
“ Io se fossi in te, mi seguirei nell’altra stanza” sussurrò
Belle al suo orecchio,poi si alzò e uscì dalla stanza.
Rumple con più delicatezza possibile appoggiò Emilie sul divano, la coprì con la sua copertina e
le baciò la fronte. “Buonanotte Em”
In punta di piedi raggiuse Belle nella stanza accanto.
“Qual è il tuo gioco Mrs Gold?”
Belle gli si avvicinò, lo prese per la cravatta e lo tirò
più vicino per un bacio che lasciò poco ad intendere.
“Secondo te, Rumple? Da quando siamo genitori siamo
diventati un po’ noiosi… non trovi?”
Il ghigno stampato sulla bocca di Rumple sembrava confermare
la sua affermazione.
La prese per i fianchi e la guidò in un bacio passionale che
li portò contro lo scaffale della libreria lì vicino. I baci si fecero più
insistenti e le mani più curiose. Si staccarono per un piccolo ma interminabile
gioco di sguardi. Rumple passò l’indice sul labbro inferiore di Belle prima di
rapirlo nuovamente con le labbra e ricominciare la loro danza. Le sue mani che
vagavano per la schiena di Belle procurandole brividi indescrivibili, i baci ed
i sorrisi e fior di pelle beandosi l’uno del profumo dell’altra. Le mani di
Rumple cominciarono a salire scoprendole i fianchi. Belle alternava risatine a
sospiri mentre le mani esperte di suo marito dimostravano ancora una volta di
conoscere i punti giusti.
All’improvviso sentirono una vocina che proveniva dalla
stanza accanto.
“Mamma? Papà?”
Belle scaraventò il marito lontano da sé con una violenza
che lasciò Rumple interdetto per qualche secondo.
“Emilie? Siamo qui tesoro, la mamma arriva subito!” Esclamò
Belle che si avvicinò nuovamente al marito sussurrandogli:” Mi sa che la ricreazione
è finita” e scoppiò a ridere tornando dalla sua bambina.
Poco dopo anche Rumple raggiunse la sua famiglia sul divano
dove finirono di guardare il film, indossando il suo più bel sorriso.
Il giorno successivo Rumple, Belle ed Emilie si recarono al
cimitero, come facevano ogni fine settimana per portare dei fiori freschi sulla
tomba di Neal.
Una sera Rumple, al posto della favola della buonanotte, aveva raccontato ad Emilie la storia di
Bealfire suo figlio e suo eroe preferito. Da allora Emilie quando accompagnava
i genitori a trovare Neal, appoggiava una manina sulla lapide e salutava il
fratello.
In un momento di solitudine davanti alla tomba del figlio,
con Belle ed Emilie che si dirigevano verso la macchina e lui poteva ancora
sentire la parlantina della figlia, sorrise e si chiese cosa penserebbe il suo
ragazzo di lui adesso. Come avrebbe reagito alla gravidanza di Belle e come
avrebbe guardato la sorellina la prima volta che l’avrebbe tenuta in braccio.
“Bae, figliolo… la cosa di cui vado più fiero è quella di
aver rispettato l’ultimo patto che ho fatto con te, proprio qui, il giorno dopo
il matrimonio con Belle. Non avrei mai potuto rompere anche questo patto con te
e ho fatto la cosa giusta. Saresti stato uno splendido fratello maggiore per
Emilie e l’avresti amata tantissimo, è così adorabile e ha così tanto di
Belle!”
Con le lacrime che gli bagnavano il volto continuò: “ Non
avrei mai creduto che sentire un’altra piccola creatura chiamarmi Papà sarebbe
stato bello quasi quanto la prima volta. Mi ricorda tanto te, sai? Il modo che
ha di chiamarmi e di allungare le sue manine verso di me per abbracciarmi.
Proteggila come faresti se fossi ancora qui, Bae.”
Rimase ancora alcuni istanti davanti alla lapide e poi si
avviò verso Belle ed Emilie. Belle notò il viso ancora segnato dalle lacrime
del marito e lo accarezzò dolcemente.
Rumple prese in braccio Emilie e con il braccio libero
abbracciò Belle. Le abbracciò entrambe più forte che poteva. Non si sarebbe mai
più lasciato scappare il suo lieto fine.