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Autore: ChronaDarkBlood    08/10/2014    1 recensioni
"Now son, I'm only telling you this because life can do terrible things"
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~23 settembre 1996

"La soffitta. Era un posto sconosciuto per me, o almeno così credeva mio padre. Mi ha sempre vietato di andarci senza mai spiegarmi il perché; diceva che era pieno di ricordi, sia felici che dolorosi e che alla mia età non potevo capire. «Lo scoprirai quando sarai più grande». A momenti sembrava che stesse per iniziare a parlarmi di educazione alla sessualità o cose del genere. Torniamo però in quel luogo misterioso.
 Ci ero stato poche volte da piccolo in casi eccezionali e ricordo che era un luogo abbastanza lugubre, pieno di casse sigillate ed impolverate: saranno stati vent'anni che nessuno aveva osato pulirle!
Però l'unico oggetto che sembrava tenuto da conto era un baule molto particolare: era completamente bianco adornato da intarsi dorati. Come se contenesse qualcosa di molto prezioso.
Di fatto ho sempre cercato di aprirlo, ma appena mi ci avvicinavo compariva mio padre con un'espressione infuriata tatuata sul viso che avrebbe spaventato qualunque cosa nel raggio di 30 km. Quante sberle prendevo a causa della mia curiosità e di quel maledetto baule... Purtroppo sono sempre stato un tipo testardo, con una voglia di esplorare e imparare. Infatti a causa di questo mio carattere finisco spesso in molti guai e non solo con quel burbero di mio padre.
Perché sto raccontando tutto questo? Beh... per il semplice fatto che è arrivato il momento di scoprire cosa c'è in quel baule di tanto importante, anche se immagino già cosa ci sia perché, dovete sapere, sono stato adottato quando avevo quattro anni. Purtroppo i miei genitori naturali sono morti a causa di un incendio. Allora ero piccolo e di loro conservo solo una foto bruciacchiata trovata fra le ceneri della nostra vecchia casa. Ho pochi ricordi di loro due e le poche memorie se ne stanno mano a mano andando...
All'età di cinque anni ero felicissimo con la mia nuova famiglia: un padre serio ma sempre comprensivo nei miei confronti e una madre energica, che pensava solo a divertirci e ad animare la casa con le sue invenzioni strampalate. Insomma, uno diverso dall'altra, ma si sa che gli opposti si attraggono. Mamma e papà allora non erano sposati ma convivevano oramai da tanto tempo... Ricordo una volta che mio padre mi ha rivelato che stava pensando a una sorpresa per la mamma, una sorpresa che avrebbe realizzato il giorno più felice della nostra vita.
Purtroppo quel giorno non arrivò mai: dopo poche settimane dal mio sesto compleanno, mamma se n'è andata lasciandoci entrambi da soli, in una casa quasi senza anima. L'unica cosa che era rimasta di lei erano i ricordi. Tutti sempre gioiosi. Invece tutti i suoi oggetti se li è portati nella sua nuova casa.
Mamma mia! mi sono divulgato troppo... Credo che ora mio padre mi stia aspettando."
Il ragazzo sedicenne mise giù la penna e corse su per le scale in fretta e furia fino a raggiungere la porta della soffitta. Riprese fiato ed entrò nella stanza cautamente, timoroso di ciò che lo aspettava.
Appena aperta la porta scricchiolante, ritrovò all'interno il padre vicino al baule bianco. L'unica differenza era che ora quest'ultimo era aperto. Finalmente avrebbe scoperto la verità racchiusa in quei sei pannelli intarsiati.
Ora il padre aveva preso per la tastiera di una chitarra classica molto danneggiata, infatti gli mancavano due corde, e se l'era messa sulle gambe, le quali erano incrociate, come se fosse un ragazzino che guardava le vecchie memorie delle elementari. Memorie lontane, malinconiche. Solitamente il primo pensiero che ti viene in mente guardandole è: "Ma come? Ero quello sgorbietto?".
«Ah.... Sei arrivato.» disse il padre con un sorriso forzato rivolto al figlio. « Siediti accanto a me; ti devo raccontare una storia.»
«Non dire così papà, Così mi spaventi.» rispose il figlio con una smorfia.
Il genitore si sistemò la chitarra sulle gambe, iniziando a intonare una canzoncina:

"Now son, I'm only telling you this, because life can do terrible things"

Il ragazzo aveva fatto centro: stava per raccontargli la verità su sua madre.

   
 
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