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Autore: ladymisteria    08/10/2014    2 recensioni
Quando il Dottore scopre ciò che River gli ha tenuto nascosto per giorni, decide di rinunciare - seppur per un breve periodo - alla sua vita fatta di viaggi in giro per l'universo. Ma ben presto si renderà conto che le avventure più grandi possono facilmente annidarsi anche all'interno del TARDIS.
Versione riveduta e corretta.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 11, River Song
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Baby Time for Doctor and River'
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River Song entrò nella biblioteca, lasciandosi cadere pesantemente su uno dei tanti comodi divanetti.

Il Dottore la raggiunse poco dopo, scendendo da uno dei piani superiori, le braccia cariche fino all’inverosimile di libri e mappe stellari.

Sembrò sorpreso di vederla.

«Oh. Ciao, River. Ti credevo in piscina» disse, lasciando cadere ogni cosa sul tavolo di fronte a lui.

La donna sbuffò.

«E’ da lì che arrivo, infatti. Avevo in programma di farmi una nuotata, approfittando dell’effimero momento di quiete concessami dal bambino. Mi domando seriamente se anch’io fossi un tale terremoto, o se tutto questo agitarsi sia un avvertimento atto a farmi sapere che nostro figlio sarà iperattivo come te» disse, esausta.

Il Dottore sorrise.

«Perché allora sei qui, e non a goderti il meritato riposo?» chiese.

«Perché l’essermi vista in costume da bagno mi ha letteralmente disgustata» sbottò lei in risposta.

L’uomo la guardò, confuso.

«E perché mai, scusa?».

River alzò un sopracciglio.

«Mi pare piuttosto evidente… Nel caso non te ne fossi ancora accorto, assomiglio sempre di più ad una balena con i ricci!» esclamò, indicandosi il ventre rotondo.

«Oh, per quello» replicò il Dottore, tornado a studiare gli scaffali, pensieroso.

«Noto con piacere che il fatto che si stia consumando un autentico dramma non ti tocca minimamente…» continuò River, stizzita.

«Non ti sembra di esagerare, ora? Non mi tocca per il semplice fatto che non vedo alcun dramma. A mio parere diventi ogni giorno più bella».

River si esibì in un gran sorriso, lusingata.

«La mia bellissima balena con i ricci» le sorrise il Dottore a sua volta.

Il sorriso sparì dal viso di River.

Quell’uomo era proprio senza speranza…

«Anzi, ti dirò di più. Non vedo l’ora che nostra figlia nasca, così che io possa gioire nel vedere quanto ti somigli» continuò il Dottore, senza essersi accorto di nulla.

«Sei ancora convinto che sarà una femmina, quindi?» chiese River, interessata.

«Assolutamente! Qualcosa mi dice che presto avrò ben tre donne contro di me. E tutte con il medesimo carattere» esalò il Gallifreyano, fingendosi affranto.

La donna si alzò a fatica in piedi, avvicinandosi al tavolo.

«Va bene. Forse ho esagerato, quando ho parlato di “un dramma”. Ma almeno posso dire che non mi aspettavo che il rimanere incinta fosse una cosa tanto faticosa?» domandò.

«Le gravidanze dei Signori del Tempo sono sempre più… impegnative di quelle terrestri. Per via del sistema circolatorio binario, della diversa composizione molecolare…» le spiegò l'uomo, pratico.

River alzò gli occhi al cielo.

«Sono davvero toccata dalle tue parole di conforto, Dottore. Sai davvero come sollevare il morale di chi ti sta intorno…» borbottò, ironica.

Gettò uno sguardo alle mappe stellari sparse sul tavolo.

«Cerchi ancora Gallifrey?».

L’uomo scosse il capo.

«Sono sempre più convinto che sia finito in un altro universo. Potrebbero volermici secoli a ritrovarla. Prima o poi spunterà fuori di nuovo… In realtà controllavo se da qualche sistema stellare fosse sparito un pianeta» mormorò, pensieroso.

River lo fissò, perplessa.

Per tutta risposta, il Dottore ghignò, posandole una mano sul ventre gonfio.

La donna spalancò la bocca, offesa.

Si voltò, dirigendosi rapidamente verso l’uscita.

«Aspetta e vedrai… - mormorò – Dammi solo il tempo di prendere una delle mie pistole e poi ti farò vedere io chi ha ingoiato un pianeta!» esclamò, furente.

Il Dottore la seguì, ridendo.

«E’ inutile. Le ho tolte di mezzo tutte quante, insieme al tuo Manipolatore del Vortice» le disse, affabile.

River Song si fermò in mezzo al corridoio, scioccata.

«Che cos’hai fatto?!»

«La mia psicopatica su misura, con gli ormoni impazziti, confinata sul TARDIS e con un arsenale di armi a sua disposizione? Sarò anche un pazzo con una cabina, ma anche la pazzia ha un limite» rise l'uomo.

River lo fulminò con lo sguardo.

«Spero tu abbia ragione, e che sia una bambina. Le insegnerei immediatamente una o due cosette su di te» sibilò.

Il Dottore sorrise, avvolgendole la vita con il braccio.

«Oh, avanti… Stavo solo scherzando. Te lo ripeto, sei assolutamente stupenda. Anche se indossi delle soffici pantofole, anziché i tuoi tacchi vertiginosi».

Le schioccò un bacio sulla guancia.

«Inoltre, ho controllato attentamente ogni mappa e ogni atlante stellare» aggiunse, lasciandola andare per tornare all’interno della biblioteca.

«Non esistono pianeti così grossi».

Si spostò appena in tempo per schivare una pantofola.
 

 

   
 
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