Spiegami qual è la sensazione che ci fa diventare amanti: quel preciso battito di cuore, quel vuoto alla testa, quel singulto dell'anima che rende consapevoli e saggi. Dimmi se le dita devono tremare o se lo stomaco si deve attorcigliare, se avrò i brividi addosso e le vene brucianti, se l'aria odorerà di nuovo e sentirò le orecchie fischiare o se, semplicemente, smetterò di avvertire tutto ciò che è esterno al mio corpo. Avrò le gambe molli? Il petto che duole? Sarò all'improvviso paralizzata da una consapevolezza sfibrante, o dovrò essere io a indagare, con le palpebre assottigliate per vederci meglio e la fronte aggrottata, per capire se Amore è arrivato?
Raccontami, sentirò le farfalle nello stomaco e la lingua che mi si attorciglia in bocca, oppure dovrò imparare a distinguere, in un giorno come un altro, quel quadro perfetto che mi raccontano sempre ma che io non riesco a interpretare? E come faccio a capire quando il tachimetro ha superato il limite, come faccio a tracciare tra le dune sabbiose il confine con l'amore?
E poi, dimmi qual è il significato di "amore". Significa volersi? Darsi? Concedersi? Rifiutarsi?
Spiegami come si fa a diventare amanti quando si è personaggi semplici di una storia di fondo, indicami il tracciato dei passi da percorrere, quelli che tutti seguono per quella scia di sentimenti che "amare", dicono che sia, eppure stento a crederci. Ma tu lo conosci questo confine?
Ma per raggiungerti ho percorso chilometri in frazioni di un secondo, ho sudato e ho sanguinato, e se non so da che parte svoltare non è colpa mia.
|