Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Malanova    08/10/2014    1 recensioni
Sequel di 1982. E' passato un pò di tempo da quando Ralph e Felix hanno conosciuto Vanellope e Calhoun. Ora i due fanno una vita felice: Ralph è ben voluto dai Belpostiani ed è l'amico inseparabile della piccola presidentessa di Sugar Rush mentre Felix convolerà presto a nozze con la sua "Dinamite Pura". Ma l'apertura di un nuovo portale capulterà i nostri amici in una avventura che li porterà fuori dalla lora amata Arcade e una nuova minaccia sarà in agguato. Vi auguro una buona lettura.
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jabal frenò la slitta piena di decorazioni e campanelli a pochi metri dietro al kart della bambina, tirando le briglie in modo che i due proiettili viventi, dopo una piccola impennata, si arrestassero. Poi si chinò leggermente ed afferrò il braccio di Celeste, costringendola ad alzarsi, e le puntò la lama della sua daga contro il collo. La principessa cercava di liberarsi ma ogni tentativo fu vano. La piccola pilota di kart saltò giù dal mezzo e gridò “Lurido e oleoso cioccolato sciolto lasciato a carbonizzare a fiamma alta! Lasciala subito andare se no …” “Se no cosa, piccola glich bastarda?” sibilò lui tirando la cerulea per i capelli ed esponendole di più il collo “Non sei nella posizione di darmi ordini e, se ci tieni alla pelle della tua amica, faresti meglio a tenere a freno quella piccola escrescenza rosea e velenosa che hai a posto della lingua …”.

In quell’attimo; i tre NCP vennero raggiunti da Calhoun, Felix e Ralph. L’energumeno trascinava a sua volta Turbo tenendolo per la spalla ferita e facendolo gemere dal dolore ogni tanto. Ma quando gli occhi inquietanti del virus si posarono sulla slitta e vide il collega puntare l’arma contro sua moglie; si mise a balbettare, accecato dalla rabbia “J- Jabal … Che cazzo stai facendo?! Q- Quella è mia moglie …” “E’ così semplice da capire Turbo se non ti fosse finito tutto il sangue del cervello da un’altra parte!” sbottò il ragazzo steampunk con tono sprezzante “Mi sono stancato dei tuoi continui fallimenti così ho deciso di prendere il Keyblade io stesso. Ma avevo bisogno di un incentivo per costringere chi l’avesse trovato per prima a consegnarmelo così decisi di andar a prendere la tua adorabile e dolce mogliettina …”. Sorrise malignamente e disse “Sai … questa bambola di porcellana è un’autentica forza della natura: mentre stavo arrivando al palazzo che avevi costruito in riva, sugli scogli dell’oceano, l’ho vista arrampicarsi con maestria sulle strettissime cinte in modo da poter raggiungere il torrione di una torre … Davvero incredibile … Però tutta quest’energia non è bastata per sfuggire a lungo dai miei antivirus …”. Turbo fece un passo in avanti, anche se Ralph continuava a tenerlo, e ringhiò “Se le farai del male …”. Jabal piegò la testa all’indietro e scoppiò a ridere “Ma che spirito di giustizia! Proprio tu che, fino a un paio di ore fa, hai tentato di stuprarla!”. Vedendo l’espressione del virus; aggiunse con tono leggermente esasperato “Me lo ha riferito l’antivirus che è venuto a chiamarti, imbecille …”. Poi si rivolse a Vanellope e disse “Ora basta con queste futili stronzate e levati di mezzo!” sorrise e aggiunse “E tu, bionda … Credi che non mi sia accorto che stai puntando il tuo cannone verso di me aspettando il momento giusto per spararmi? Non ti conviene, dolcezza altrimenti, nell’agonia della morte, la mia mano potrebbe scivolare su questo bel collo da cigno, portando insieme a me nella tomba anche la vostra cara amichetta …”. Calhoun abbassò il fucile ed imprecò a bassa voce.

Vanellope arretrò in modo da liberare quel poco di strada che lo separava dal Keyblade, che fluttuava dal terreno ed emanava lampi dorati. Stringendo di più Celeste per il braccio; lo steampunk la trascinò fino a che raggiunsero il monile. Lì tese la mano armata verso l’elaborato manico ma quando le sue dita lo sfiorarono; il Keyblade si smaterializzò sotto ai suoi occhi per riapparire tra le mani di Vanellope. Cadde un silenzio pesantissimo, dove ognuno guardava nei occhi dell’altro, interdetti e confusi. Jabal socchiuse gli occhi e ringhiò “Ma come …” “Break Time, stronzo!” urlò Celeste e gli diede una gomitata sullo stomaco per poi prendergli il braccio e torcerlo dietro alla schiena. Il ragazzo gemette dal dolore e lasciò andare la daga. La principessa diede al braccio un’altra lieve torsione e lo costrinse a inginocchiarsi a terra. Il gruppo si mise ad esultare. Vanellope si avvicinò a Jabal e disse, facendo un sorrisetto compiaciuto e gli sventolò davanti alla faccia la punta della chiave “La partita finisce qui per te, babà …”. Lui alzò lievemente la testa e, contro le previsioni di tutti, si mise a ridacchiare “Ne sei sicura, piccola? Ho paura che avrai una cocente delusione”. Fece scattare la mano verso una delle ampie tasche dei suoi pantaloni e ne tirò fuori una piccola pistola. La puntò davanti a sé e premette il grilletto.

Felix spalancò gli occhi, poi si voltò verso Calhoun e la guardò intensamente. Il sangue si espanse su tutto il petto, macchiando di rosso la camicia. L’Aggiusta Tutto roteò gli occhi all’indietro e cadde a terra. La soldatessa urlò con tutto il fiato che aveva, precipitandosi verso di lui “No … Ti prego … Felix! FELIX! Ti prego …”. Prese il martello d’oro dalla cintura dell’uomo e, con le mani che le tramavano, diede dei colpi leggeri sul suo petto chiamandolo ripetutamente. Ma il potere curativo dell’attrezzo magico non funzionò. “Andiamo … Perché non funzioni, maledetto pezzo di ferraglia?!” domandò Calhoun tra le lacrime, isterica. Ralph lasciò andare il virus e si avvicinò all’amica, le mise una mano sulla spalla e mormorò tristemente “Calhoun … Il martello non funziona nelle mani degli estranei … Soltanto Felix può usarlo …” “No … C- ci deve essere un altro per …” balbettò lei mettendosi le mani tra i capelli “Dobbiamo fermare la emorragia prima che sia …”. Si mise a singhiozzare più forte. La voce di Jabal suonò nitida e chiara “Ora la vostra unica speranza di salvarlo è di portarlo nel LAZZARUS ed io e il nostro amico in comune, Turbo, siamo gli unici a sapere dove si trova …”. Si voltò verso Celeste e domandò “Per cui; mi puoi lasciare il braccio, zuccherino?”. La principessa lo lasciò andare di malavoglia e andò vicino alla soldatessa, che aveva preso il suo fidanzato tra le braccia ed aveva avvolto il petto con delle bende di emergenza che aveva trovato dentro alla sua sacca. Poi si asciugò le lacrime dai occhi e mormorò “Va bene … Hai vinto microbo …”. Lo guardò con rabbia e sibilò “Portaci a quel fottuto programma del cazzo!”.

Uscirono dal vulcano. L’esercito di antivirus aveva assoggettato il restante dei NCP che erano rimasti indietro ed ora li osservavano arrivare con un misto di preoccupazione e vergogna. Ralph cercò con lo sguardo Koudelka fino a che non la vide affianco ad Alice. Giaceva a terra, pallidissima, ai piedi di due robot, con i capelli sciolti che le cadevano un po’ sulle spalle e facevano contrasto con il verde dell’erba. Un fiotto di sangue le scendeva dalla tempia, bagnandole la guancia, fino a gocciolare per terra dal mento. Fu colto dallo stesso terrore che aveva Calhoun per Felix. Jabal notò la sua paura e ridacchiò “Tranquillo Golia … I miei antivirus l’hanno malmenata un po’, tanto per farle capire che era inutile lottare contro di noi, ma per il resto sta benone … Ha solo perso i sensi …” “Io ti spacco la faccia!” urlò lo Spacca Tutto avvicinandosi minacciosamente. Il ragazzino agitò le mani e disse “Non surriscaldarti bello … se continui con questo atteggiamento; il tuo amico non ci arriverà alla porta del LAZZARUS”. L’energumeno digrignò i denti ma calò il braccio.

Celeste si voltò verso Turbo che, essendo stato liberato dal suo orrido collega, adesso camminava a passo spedito accanto al gruppo con delle bende attorno alla spalla “A quanto pare c’e uno più stronzo di te a questo Word …” gli sibilò sdegnata “Celeste, per favore …” iniziò a dire lui ma la principessa alzò la mano e disse “Senti, risparmia il fiato … Se provi a fregarmi in qualche modo allargherò io stessa il foro che hai sulla spalla”. Il virus fece un sospiro e tornò alla carica “Ascolta … Io non volevo tutto questo …” stette per un attimo in silenzio “Be … alcune cose si ma …”. Le toccò il braccio e le sussurrò “Però non volevo che capitasse questo a Felix”. Lei lo scrutò da capo a piedi e mormorò “Che strano sentire certe parole da un NCP che aveva intenzione di uccidere una bambina, dominare tutti i mondi conosciuti e di violentarmi …”. Scostò il braccio dalla sua mano ma il virus glielo riprese e le disse “Pensi davvero che ti stia mentendo? Conosco Felix da quando Litwak ha aperto l’Arcade! E’ vero; odio Ralph e quella piccola glich che gli scodinzola sempre dietro come odio a morte il tuo capitano da quattro soldi Lancaster ma … lo rispettavo …”. La guardò nei occhi “Non trattarmi come se non mi importasse di niente perché ad alcune cose ci tengo … e anche tanto”. Celeste, dopo quelle parole, si trovò disorientata. La sua mente era invasa da migliaia di immagini, che non erano state imposte dal suo programma originale. Approfittando di quell’attimo di confusione; Turbo le mise un braccio attorno alla vita e l’attirò di più a sé, lasciando che gli altri NCP si distanziassero. Avvicinò il viso al suo e mormorò “Celeste … ma come fai a non ricordare quanto tu sia importante per me?”. La principessa spalancò di più gli occhi e aprì leggermente la bocca. Poi sbatté le palpebre, tanto da riprendersi. Si svincolò dalla sua presa e corse dai altri. Le immagini nella sua mente non le davano tregua …

Turbo strinse di più Celeste a sé e le dava dei piccoli bacetti sulla fronte. Erano stesi sulla fresca erba della collina dove si erano accorti di essere innamorati l’uno dell’altra e ogni tanto, quando non si scambiavano baci e carezze, guardavano il cielo. Ad un certo punto; il pilota la guardò nei occhi e le rivolse un sorriso carico di dolcezza e le sussurrò “Ma come ho fatto ad innamorarmi così tanto di te?”. Lei ricambiò il sorriso e ribatté “Io, invece, sono ancora stupita di essermi innamorata di un egocentrico, megalomane come te …” “Cattiva …”. Ridacchiarono. Poi il pilota le prese il mento e si chinò sul suo viso. Si baciarono con amore …

“Perché la mia mente è affollata da tutto … Urgh!”. Celeste si prese la testa tra le mani e mormorò tra sé “Mia madre e Lancaster mi hanno detto che lui non c’entrava con la mia vita precedente eppure perché ho questi ricordi?”. Si fermò e disse “Che loro mi abbiano mentito? Non è possibile … e perché lo avrebbero fatto? Ah! Mi sta venendo l’emicrania …”. Guardò verso Calhoun e si rimproverò “Io mi sto facendo i complessi amletici mentre una delle mie amiche sta penando per il suo uomo … Come sono cretina …”. Si affrettò a raggiungerla mentre il virus era rimasto a guardarla da lontano.

Finalmente giunsero nella Piazza ed arrivarono davanti alla porta che conduceva verso il LAZZARUS. Vanellope rimase un po’ intimorita da quell’enorme ingresso formato da due ante di ferro scolpito. Deglutì e si mise a tentennare con il Keyblade. Jabal la affiancò e disse “Io ho fatto la mia parte … Ora tocca a te ad aprirci il passaggio …”. La bambina si voltò verso la soldatessa, che stava ancora piangendo e stringeva Felix con tanto amore e dolcezza. Ritornò a guardare la porta ed annuì. L’aria era piena di elettricità statica e, per uno strano motivo, la piccola pilota di kart sentiva che non doveva aprire quella porta. Scosse la testa e mise da parte la terribile sensazione, sguainò la grossa chiave e la puntò davanti a sé. Il monile si mise a brillare e rilasciò un raggio brillantino contro la fessura. La porta si aprì con un lieve cigolio e fece fuoriuscire dei raggi di luce dalle sfumature di ogni colore. Jabal spinse la ragazzina e disse, estasiato “Finalmente … Sto per avere il LAZZARUS … sto per avere l’immortalità!”.

La polvere argentea uscì dallo spiraglio della porta come se fosse un tentacolo e colpì lo steampunk in pieno petto. La polvere ferrosa si espanse sui suoi vestiti, tramutandoli in delle scagliette di dati. Nell’arco di pochi secondi; di Jabal non era rimasto altro che un mucchietto di sabbia metallica. Gli antivirus fecero un mucchio di ronzii e si agitarono come tante formiche. Il LAZZARUS uscì completamente dal suo archivio prendendo la forma di un gigantesco globo dotato di tentacoli che utilizzava come se fossero zampe di ragno. Loki lo fissò a lungo e borbottò “Oh, merda …” “Ci distruggerà tutti!” urlò un antivirus in panico “Vanellope! Prova a richiudere la porta con il Keyblade!” gridò Ralph, sovrastando le urla ed i rumori che facevano i robot “Ci sto provando …” rispose lei gemendo. La soldatessa di HERO’S DUTY scattò davanti a lei e disse “Aspetta! Felix non è ancora guarito!” “Non credo che il LAZZARUS si possa ancora utilizzare” disse Alice parandosi davanti a lei “Il programma è impazzito …” “Tu sei impazzita!” gridò Calhoun spingendola con un braccio e facendo una smorfia rabbiosa “Non lascerò che il mio uomo mi crepi tra le braccia e, se non vuoi che ti spari addosso, sarà meglio che ti levi dalla mia strada!”. La creatura polverosa stava avanzando verso di loro e fece apparire un grosso occhio al centro del suo corpo. Lo puntò verso il sergente e fece una specie di borbottio, poi le scagliò contro uno dei suoi tentacoli. Alice si parò davanti a Calhoun e gridò “Cretina! Togliti da qui altrimenti farai la fine di quell’idiota di Jabal!”. Aprì l’ombrello e parò il colpo della bestia. L’oggetto si trasformò in porporina blu e la ragazza lo gettò a terra, borbottando “Porca vacca … Era utile come scudo … in più era del mio colore preferito …” “Io propongo di squagliarcela prima di diventare sabbia da clessidra” disse Daniel sguainando la spada ma Loki lo fermò “Non siamo più al sicuro in nessun luogo ma potremo teletrasportarci nel luogo più lontano, in modo da formulare un piano …”. Si voltò verso Koudelka, che si era ripresa durante il tragitto, e le chiese “Ehi, sei abbastanza in forze per fare di nuovo un incantesimo di viaggio?” “Uh! Non morirò per quattro sberle, per quanto siano state pesanti …” rispose la medium con un borbottio. Si presero le mani e iniziarono a mormorare l’incantesimo ma quando stavano per dire le parole finali; il LAZZARUS emise un grido agghiacciante e fece scattare due tentacoli contro Celeste. Quando la principessa pensò di essere perduta; L’ex pilota fece un balzo verso di lei e le fece da scudo con il suo corpo. Ma tutto ciò che toccarono i pericolosi tentacoli del mostro fu semplice aria. Gli NCP erano spariti.

  
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